Posts written by alvise contarini

view post Posted: 12/12/2023, 09:02 Giacca impermeabile da campagna(?) mod.? - ESERCITO
A metà anni 80 arrivò la giacca TTAA, data alle truppe alpine e ai paracadusti.

Il passo successivo fu l'adozione dell' impermeabile da libera uscita verde salvia, di lunghezza a tre quarti, dotato di termofodera, sopravvestito poliammidico e sovrapantalone.

Questo capo, vero abisso di abiezione dell'intendenza italiana, doveva assolvere a tutti i compiti, per tutti. In libera uscita era previsto il giaccone di tela, in campagna doveva essere portato il solo sopravvestito, eventualmente con la termofodera, in sostituzione della giacca a vento. Era un capo di qualità scarsissima, povero, brutto anche da vedere; le cuciture si sfaldavano e le cerniere duravano pochissimo. Gli alpini, per attenuare l'aspetto squallido del capo, a volte prescrivevano che il cappuccio fosse ripiegato sul collo e che l'orlo inferiore fosse rimboccato; ma c'era poco da fare. Quanto a impermeabilità e traspirazione, stendiamo davvero un telo mimetico. Tipica dell'aspetto del militare italiano del periodo è la presenza della graffetta da ufficio a riparare la rottura del picandolo della cerniera.

Con l'adozione della mimetica woodland, il sopravvestito divenne mimetico. Con questo capo vergognoso i nostri soldati affrontarono l'inverno 1996 in Bosnia e le successive prime missioni nei Balcani.

Siccome da ogni parte si alzavano lamenti e proteste, venne finalmente adottato un giubbotto in "membrana traspirante" (che sarebbe il goretex privo di trademark): giubbotto sempre abbastanza lungo, con cappuccio – quindi senza stellette – e con sovrapantalone aggiuntivo. Caratteristica di questo capo era il velcro per il grado, posto (non sia mai che se ne faccia una giusta) a sinistra non sul petto ma quasi sull'addome.

Le prime serie erano di un tessuto non male, morbido, impermeabile, traspirante e anche di un bel colore; le serie successive divennero più rigide e rumorose nei movimenti, di colore stranamente scuro.

In queste condizioni si arriva al regime "vegetato". (...)
view post Posted: 11/12/2023, 11:17 Giacca impermeabile da campagna(?) mod.? - ESERCITO
CITAZIONE (alvise contarini @ 10/12/2023, 20:42) 
Il sopravestito poliammidico e la termofodera potrebbero non essere coerenti con la giacca.

Aggiungo una foto (novembre 1987) nella quale si vede l'"impermeabile da campagna" : una vera giacca a vento leggermente imbottita, con cappuccio inserito nel colletto, stellette, ala di pipistrello sul petto, termofodera. Dietro aveva il classico elastico mentre il cordino in vita era solo nella termofodera.

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Altra immagine del 1976: il modello era leggermente diverso, con rinforzo sulle spalle e polsini di maglia, sostituiti poi perchè con la pioggia si impregnavano di acqua.

giacca
view post Posted: 11/12/2023, 07:43 Giacca impermeabile da campagna(?) mod.? - ESERCITO
CITAZIONE (btgtolmezzo @ 10/12/2023, 21:30) 
La giacca a vento con le controspalline è quella che veniva usata dai militari di leva come impermeabile da libera uscita, entrato in uso a metà anni 90, e veniva consegnato assieme alla termofodera e sovravestito antipioggia in woodland e il tutto formava 5 pezzi.
La giacca a vento modello 87 per Truppe Alpine o comunemente chiamata giacca TTAA era dotazione di reparto e veniva consegnata con la termofodera e l'antipioggia verde e anche in questo caso erano 5 pezzi.
Il taglio dell'antipioggia verde e woodland erano identici, a tutti e due dovevi risvoltare la parte finale, perché era troppo lungo, fino all'altezza dello spago per stringere la vita.

Sì è vero. L'impermeabile da libera uscita arrivò dopo e non c'entra con questa discussione. Faccio ammenda.

Ad ogni buon conto, questa era la mitica TTAA. Come si vede, è diversa da quella postata.

ttaa

Per quanto riguarda il sopravestito, esso era diverso dall'"impermeabile da campagna" distribuito attorno al 1976. L'impermeabile da campagna , distribuito a tutti, era una vera giacca a vento, analoga ai modelli civili dell'epoca, con fodera, termofodera e cappuccio che si ripiegava nel colletto. I primi lotti avevano dei rinforzi di tessuto sintetico similpelle sulle spalle e i polsini di maglia. In ogni caso, un capo molto più strutturato e completo delle "pellecchie" successive.
A metà anni 80 gli alpini usavano entrambi i capi: l'impermeabile da campagna come giacca a vento per la vita di tutti i giorni e i campi, e la TTAA come giacca "bella" di rappresentanza.
Quindi un sopravestito così leggero, datato 1983 è vieppiù fuori tempo o comunque inconsueto nell'equipaggiamento dell'epoca.
La definizione di "mod.87" mi giunge nuova e mi ha portato fuori strada. Nei miei ricordi la TTAA venne distribuita già da prima, quanto meno al Btg. "Susa". Ricordo comunque di averla vista in uso anche ai paracadutisti, sempre nei primi anni. I primi lotti vennero prodotti dalla "Belfe", azienda leader all'epoca. Si trattava davvero di un bel capo di abbigliamento.
view post Posted: 10/12/2023, 21:45 Morte del mulo - ESERCITO
Risposta: non è affatto semplice anche perchè la carcassa si arrostisce in superfice invece di incenerirsi. Avranno buttato molta benzina e impiegato molto tempo. Eppure anche all'epoca (1973 da quello che leggo) le brigate avevano la compagnia genio con i mezzi idonei per risolvere in modo rapido e pulito; e il luogo non mi sembra poi così impervio da non farci arrivare una piccola pala meccanica. Sarei curioso di sapere come si è conclusa la vicenda, che vista oggi è abbastanza disturbante da ogni punto di vista.
view post Posted: 10/12/2023, 21:17 Giacca impermeabile da campagna(?) mod.? - ESERCITO
Si fa spesso confusione.

Il sopravestito e la termofodera sono molto simili nei due modelli ed è difficile distinguerli. Le due giacche invece erano diverse: la mod. 87 era più lunga, aveva le controspalline ed era di qualità molto inferiore alla "TTAA". Entrambe erano costituite dai famosi cinque pezzi.

Quella oggetto della discussione sembra più lunga della TTAA e ha, se vedo bene, il cappuccio.

Se non è un capo sperimentale, potrebbe essere un capo per servizi speciali, come già ipotizzato: genio ferrovieri oppure (ma dico per dire) giubbotto da navigazione per i lagunari...
view post Posted: 10/12/2023, 20:42 Giacca impermeabile da campagna(?) mod.? - ESERCITO
CITAZIONE (btgtolmezzo @ 10/12/2023, 20:30) 
CITAZIONE (alvise contarini @ 10/12/2023, 20:09) 
Se, come vedo, ha il cappuccio e non ha le stellette, NON è la "giacca TTAA" o "cinque pezzi", che aveva il colletto e l'ala di pipistrello sul petto. Questa è qualcos'altro che non ho mai visto.

Infatti non lo è! Ma è la giacca antipioggia che veniva consegnata assieme alla giacca a vento modello 87 o giacca TTAA e quindi risultavano 5 pezzi! Ripeto che l'ho usata!

Il sopravestito poliammidico e la termofodera potrebbero non essere coerenti con la giacca.
Ripeto che questa non è nè la c.d. "cinque pezzi" nè l'impermeabile mod. 87.
view post Posted: 10/12/2023, 20:09 Giacca impermeabile da campagna(?) mod.? - ESERCITO
Se, come vedo, ha il cappuccio e non ha le stellette, NON è la "giacca TTAA" o "cinque pezzi", che aveva il colletto e l'ala di pipistrello sul petto. Questa è qualcos'altro che non ho mai visto.
view post Posted: 10/12/2023, 17:17 Morte del mulo - ESERCITO
E' ovvio che stiamo parlando di animali morti per cause non infettive, in luoghi impervi e comunque disabitati, in condizioni che rendono difficile il recupero e lo sgombero. Resta il fatto che per la legislazione italiana nessuno è autorizzato ad abbandonare una carcassa, e questo non da ieri ma almeno dagli anni venti del novecento.

Mi riferisco allo stesso periodo temporale, non credo che stiamo parlando di due eserciti diversi, e a quanto mi consta le regole valevano per tutti. A chiudere ogni "evento negativo" si attivava una catena di attività, misconosciute ma importanti, e condotte con grande serietà.

L'istituzione, nella figura del comandante di brigata, sarebbe ritenuta responsabile di eventuali conseguenze quali la propagazione di odori molesti o peggio di malattie o dell'inquinamento di una falda acquifera. Giustamente l'Operativo non deve preoccuparsene, ma il destino dei resti è sanzionato dalla solita commissione la quale, d'intesa con le autorità sanitarie provinciali, analizza, valuta, prescrive e redige apposito verbale, che verrà inserito in allegato nel fascicolo in diverse copie che viaggerà lungo i rami delle catene gerarchiche e amministrative.

Quindi, anche l'interramento sommario o l'abbandono della carcassa, se attuati, lo erano a ragion veduta, considerate le cause di forza maggiore, con gli inevitabili aggiustamenti imposti dalla necessità e dalla natura umana. In proposito (o magari a sproposito ma un nesso ce lo vedo) ricordo che sovente, con najonica astuzia, venivano redatti degli ulteriori verbali da cui risultava che il povero mulo caduto portava (ma guarda) apparati radio o altre apparecchiature costose che così potevano essere rottamate, scaricate e sostituite.

Sto pensando a quanto sarebbe interessante recuperare una di queste "pratiche". Sarebbe davvero un documento importante e nel suo piccolo una lezione di storia.
view post Posted: 9/12/2023, 19:15 Morte del mulo - ESERCITO
CITAZIONE (sesule @ 9/12/2023, 17:57) 
Avrei voluto vedere la commissione nel burrone dalle parti di casera ramaz (quella di allora)


Anche adesso.... :)

Non è questo il punto. Di un danno erariale si deve sempre rendere conto, se del caso fino alla corte dei conti. La commissione non era necessariamente tenuta ad andare sul posto: doveva sentire i testimoni, verificare i fatti, redigere i documenti ed assumersi la responsabilità di esprimere un parere.

Il tutto era comunque soggetto a revisione ad ogni livello. Un giorno un mulo si imbizzarrì mentre era in cortile prima di un'uscita. Scartando, andò a cadere su un fucile appoggiato ad uno zaino, che gli entrò nel costato, uccidendolo.

Seguì tutta la trafila, per la perdita del mulo e per la distruzione del fucile. Bene, dopo qualche mese arrivò lo scarico del mulo; per l'alienazione del fucile invece arrivarono richieste di ulteriori chiarimenti, con l'avviso , diciamo, informale di inventarsi "una storia un po' più credibile"...
view post Posted: 9/12/2023, 14:05 Morte del mulo - ESERCITO
Un "quadrupede" militare è un soldato dal punto di vista matricolare e un "materiale"
dal punto di vista dello scarico amministrativo.
La naja è bella perchè è perfetta, quindi anche nel caso di morte di un animale, le procedure erano chiaramente indicate.

Dice una leggenda della naja che quando moriva un mulo si facevano più "carte" di quando moriva un alpino. Leggende a parte, la morte di un mulo comportava l'elaborazione di un fascicolo di qualche decina di pagine, che agitava abbastanza la sezione logistica del battaglione o del gruppo. Trattandosi di un caso di "danno erariale" l'entità del danno stesso ed eventuali responsabilità dovevano essere valutate e chiarite. Il fascicolo viaggiava poi sulla linea gerarchica fino alla Brigata/Corpo d'Armata e sulla linea tecnica alle direzioni di Amministrazione e di Veterinaria di regione militare.

La gestione della carcassa, sempre problematica, veniva fatta in modi diversi a seconda delle circostanze, in tempi recenti in accordo con le autorità sanitarie civili. A seconda dell'accessibilità del luogo del decesso si provvedeva all'interramento, anche con l'intervento del genio militare, o all' incenerimento presso strutture civili tramite gli istituti zooprofilattici provinciali. Il recupero della carne era evento raro per diversi motivi: primo, perchè la legge prevede che la carcassa sia eviscerata "entro trenta minuti" dalla morte, poi perchè era difficile individuare rapidamente un macellaio che si occupasse della "macellazione d'urgenza"; ultimo elemento, nel caso (abbastanza frequente) di morte per colica addominale, la legge vieta espressamente il recupero della carne.

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view post Posted: 13/10/2023, 12:26 MIMETICHE - ESERCITO
CITAZIONE (btgtolmezzo @ 12/10/2023, 22:35) 
CITAZIONE (btgtolmezzo @ 18/4/2022, 10:30) 
Ecco una mia foto scattata nella Caserma Tito di Sarajevo con la scbt con colorazione Spagnola affiancata dalla classica colorazione Italiana.

(IMG:https://upload.forumfree.net/i/fc3388062/I...0418_102623.jpg)

Secondo me la questione di quei colori è più semplice! Un errore di produzione come successo alla fornitura con colorazione spagnola (la indosso nella foto) del 2000. Al rinnovo corredo le hanno consegnate comunque, eravamo in pochissimi ad averla.

Anch'io la vedo molto semplice. I numeri erano grandi, le ditte numerose, diverse e a volte non italiane; più ditte lavoravano per diversi eserciti di vari paesi. Quindi l'errore era sempre possibile. I collaudi sono fatti a campione perchè controllare ogni singolo capo è impossibile; può anche essere possibile che capi "anomali" siano stati individuati dalle commissioni di controllo, ma che si sia deciso di accettarli applicando una penale, magari perchè il difetto non era evidentissimo e comunque non comprometteva la funzionalità del capo.

Sarebbe molto interessante recuperare i verbali di collaudo, dove l' attività delle commissioni è descritta nei dettagli, ma questi documenti non restano a lungo negli archivi, soprattutto se riguardano materiali con una vita abbastanza breve.
view post Posted: 10/10/2023, 07:06 MIMETICHE - ESERCITO
CITAZIONE (64adriano @ 9/10/2023, 18:54) 
No, su passanti in tessuto plastificato con gradi termo stampati in plastica nera...

Credo si debba precisare; all'inizio deve esserci stata qualche confusione e comunque i gradi tubolari non devono essere arrivati subito.

Aggiungo un'immagine tratta da "Rivista Militare" n.6 dicembre 1976, pag. 133.

L'immagine potrebbe riferirsi a qualche tempo prima; tuttavia si riferisce a uomini della Brigata Missili, unità che aveva la priorità nell'assegnazione dei materiali. Si vede un sottufficiale con i gradi cuciti alla manica.

Bisogna anche considerare, a mio parere, una certa riluttanza a concedere i gradi sulle spalline dato che questi erano prerogativa di ufficiali e marescialli. La stessa riluttanza si verificò anni dopo per l'adozione dei gradi metallici sulle nuove uniformi mod.86.


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view post Posted: 21/9/2023, 10:55 Una lama esotica molto particolare - Armi da taglio italiane e straniere
Certamente ma con uno o due falcetti lunghi un metro. Questo di cui parliamo è lungo una trentina di centimetri; provare a disarmare un avversario munito di spada con questo mi pare un buon modo per trovarsi senza una mano. :=/:
view post Posted: 20/9/2023, 16:56 Una lama esotica molto particolare - Armi da taglio italiane e straniere
Non è questo il punto. Mi pare interessante discutere di un oggetto in genere definito un'arma ma che per i miei ricordi vecchi di vent'anni e per il mio archivio di foto è un attrezzo agricolo. Non ho le idee chiare ma come arma non lo vedo particolarmente efficace, vista la forma e le dimensioni. In un forum come questo ognuno espone il poco che sa, con lo scopo di condividere e di imparare di più, visto che già la maggior parte degli oggetti sono enigmi.

Secondo me chi propone i quiz dovrebbe poi sostenere la discussione altrimenti il forum diventa più snervante che interessante. E' questo che volevo dire, la rete la sappiamo usare tutti.
view post Posted: 20/9/2023, 15:57 Una lama esotica molto particolare - Armi da taglio italiane e straniere
...e quindi? Discussione finita?
Chi ha proposto il quiz sembrava dare ad intendere di conoscere bene l'oggetto.
1943 replies since 7/9/2011