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La storia passata è stata esecrata e deprecata a sufficienza, per cui mi pare ci sia poco da aggiungere. Se parliamo del dopoguerra, eviterei osservazioni superficiali o discorsi qualunquistici.
L’esercito della repubblica italiana era un esercito di massa, fondato sulla leva. Le forze armate potevano contare su risorse limitate, pur non essendo più espressione di un paese povero; per questo si doveva andare al risparmio, sia per quanto riguarda i materiali, sia per quanto riguarda l’addestramento; e tutto questo anche in considerazione della nostra politica defilata e quindi delle nostre limitate ambizioni in politica estera. Naturalmente i militari soffrivano molto questa situazione, specialmente se dovevano confrontarsi con militari di paesi economicamente pari o inferiori all’Italia, ma che dedicavano alla difesa risorse molto maggiori. Questa immagine “povera” delle forze armate italiane contrasta in modo penoso con lo stato dell’Italia dell’epoca, ma non è dovuta né a una nostra povertà economica, né - tanto meno - ad imbrogli o malafede. Semplicemente gli Italiani nel dopoguerra hanno scelto di spendere, o magari sprecare, i propri soldi in modo alternativo. E comunque, alla prova dei fatti, la logistica italiana si è sempre dimostrata eccellente, a partire dalla mitica spedizione in Libano del 1982-84, fino agli impegni più recenti. Anche negli anni 1980-90, quindi in piena epoca della leva, il contingente italiano dell’AMF era considerato quello meglio equipaggiato per le operazioni in ambiente alpino e artico. Un paese sviluppato e democratico non ha infatti difficoltà a sostenere un proprio contingente che opera in modo equilibrato e coerente con la propria indole e con la propria politica. E’ evidente che oggi i militari professionisti acquistano materiali per l’uso individuale. Una volta lo facevano solo gli ufficiali e i sottufficiali, oggi ognuno si preoccupa di procurarsi capi intimi tecnici, o un sacco a pelo più leggero o meno ingombrante di quello standard; si tratta però di iniziative individuali legate a esigenze personali, non certo legate alla necessità. Gli stipendi e le indennità rendono la spesa perfettamente sopportabile, anche in vista del lungo e frequente previsto impiego del materiale. |