Posts written by Berth2000

view post Posted: 8/9/2019, 19:08 Due fatti probabilmente collegati ed un piccolo mistero. - LE FORMAZIONI PARTIGIANE
Comunque la teoria dei radiomessaggi su Primiceri lo identifica sicuramente con "Gentile", combaciano sia le date che le destinazioni dei radiomessaggi. Primiceri è partito da Torino e il radiomessaggio con la notizia di Primiceri era destinata alla formazione di Mauri. Se hai sottomano il libro di Edgardo Sogno - La Franchi : storia di una organizzazione partigiana chiaramente l'associazione Primiceri-Gentile è quasi certa.

Saluti
view post Posted: 8/9/2019, 18:09 Due fatti probabilmente collegati ed un piccolo mistero. - LE FORMAZIONI PARTIGIANE
Ti faccio questo esempio : La missione del "Gentile" Missione HHH piano di collegamento CAMBER del 3 giugno 1944, cerco la missione nel database National Archive : 3-4 giugno 1944 aereo: Halifax II JP247E comandante F LT WOOD - Operation ASHWATER/PRAYER descrizione: CDO 3 personnel and 4 packages dropped at Ceva and 12 containers and 4 packages dropped at 4451N 0756E. 150 lbs nickels dropped on Savona.
Quindi bisogna associare ASHWATER/PRAYER a HHH - CAMBER

La missione del 2-3 Agosto 1944 HEM - PLUMA di "Antonelli" nella stessa zona:è l'operazione "Seaport/Baltimore" aereo Halifax II JP162 S comandante F/Lt P.G.McCall CDO 15 containers were dropped 12 miles SW of Asti and 4 personnel 7 packages 3 1/2 NW of Ceva. 200 lbs nickels on Alassio.
L'aereo il giorno dopo si schianterà in una missione in Polonia vicino Cracovia abbattuto da un caccia notturno ME110 , il comandante e altri due membri dell'equipaggio morirà nello schianto ,gli altri 4 si salveranno paracadutandosi.

HEM piano di collegamento PLUMA :
comandante missione S.T. Domenico Di Gennaro "Antonelli" - sabotatore Antonio Benelli "Calvi" - sabotatore Mariano Nardi "Frigerio" - operatore S.capo R.T. Renato Barioglio "Giorgi-o"

quindi SEAPORT/BALTIMORE si associa con HEM - PLUMA

Tornando alla missione BALTIMORE bisogna cercare l'associazione con altro nome. La missione era diretta quasi sicuramente nella zona di "Mauri" , comunque anche se la missione è fallita sicuramente da qualche parte negli archivi italiani o statunitensi c'è la lista completa dei nostri missionari.

Saluti
view post Posted: 6/9/2019, 20:34 Due fatti probabilmente collegati ed un piccolo mistero. - LE FORMAZIONI PARTIGIANE
Però stona un pò la lapide di Primiceri nel cimitero di Assisi col semplice "partigiano" per essere capomissione, mentre gli altri tutti tenenti ,dottore (postumo) e al Terzi vogliono far notare anche la nobiltà col titolo di Marchese (sembrerebbe il leader della squadra).

Anch'io ho notato la confusione dei nomi missione ed è difficile fare ordine. Non mi ritrovo con le date, non riesco a capire se nello stesso aereo ci sono più missioni. Poi riguardo ai membri della missione anche se la regola era 3 membri (capomissione-sabotatore-R/T) ho trovato missioni con 4/5 membri (forse missioni distaccate).
view post Posted: 6/9/2019, 19:21 Due fatti probabilmente collegati ed un piccolo mistero. - LE FORMAZIONI PARTIGIANE
Per kanister
Ho molti dubbi sull'associazione Primiceri-Gentile in quanto recentemente ho trovato molte informazioni marginali sul passato di Primiceri fino al 1943 ed è inverosimile che abbia avuto un ruolo di capomissione (poi mi posso sbagliare è solo supposizione).

Nel libro di Edgardo Sogno - La Franchi: storia di un'organizzazione partigiana - Missione HHH, piano di collegamento Camber (3 Giugno 1944) .Era composta di tre membri, il capitano di aviazione Francesco Gentile (Gentile), il tenente del genio guastatori Giovanni Scudeller (Leone) e il radiotelegrafista Marcello Cingolani (Volpe). Mentre altri testi indicano "Gentile" nome di battaglia. Probabilmente anche Francesco Gentile era un nome di copertura.

La figura di Gentile è compatibile con la conoscenza del pilota collaudatore Maresciallo Serafino Agostini nella pianificazione e la fuga col G 55 diretti non in Corsica come fanno credere, ma verso Piombino dove effettivamente atterrano e il "Gentile" porterà con se tutte le relazioni e documenti per gli alleati. Già precedentemente aveva pianificato (dichiarandolo) il ritorno con una nuova squadra, visto l'imminente arrivo della missione Pluma (Antonelli) nella loro zona di operazioni.

Tornando al ruolo di Primiceri ho trovato queste informazioni:
Primiceri Giuseppe Antonio di Umberto e di Platì Annita, nato a Matino il 26 novembre 1913 ed ivi residente,
celibe, sesta classe elementare,bracciante agricolo,segretario di uno studio forense, ex combattente, antifascista.
Arruolatosi volontario in marina (La Spezia), dopo aver prestato servizio in Cina ed in Africa in qualità di marinaio infermiere, si congedò nel febbraio 1937 e si recò clandestinamente prima a Nizza poi a Marsiglia da dove si arruolò nell’esercito rivoluzionario spagnolo.Nel 1938 venne fatto prigioniero a Castellon de la Plata dall’esercito del generalissimo Francisco Franco; in tale località aveva preso parte a varie detenzioni di fascisti quale elemento distaccato dalla “Columna de Herro” (Colonna di Ferro), una delle più addestrate e meglio equipaggiate colonne anarchiche antifranchiste. All’atto della cattura affermò di essere stato arruolato obbligatoriamente nella milizia rossa; riuscì ad ottenere l’assoluzione dal tribunale militare di Burgos e fu quindi scarcerato ed espulso dal Paese. Le autorità, venute a conoscenza della sua attività tramite alcune lettere censurate indirizzate alla madre, nelle quali il Primiceri affermava di “combattere per una causa che riteneva giusta”, lo iscrissero nella rubrica di frontiera con annotazione per il provvedimento dell’arresto.
Fu arrestato dalla PS di Genova all’atto del suo sbarco, il 30 ottobre 1939, per essersi recato in Spagna a combattere nell’esercito rosso durante la guerra civile spagnola (1936-1939).
Fu assegnato al confino per anni 5 dalla CP di Lecce con ordinanza del 15 dicembre 1939. La C di A, con ordinanza del 26 giugno 1940, respinse il ricorso.
Sedi di confino: isole di Ventotene (Latina), Ustica (Palermo), Tremiti (Foggia). Fu liberato il 22 agosto 1943 in seguito alla caduta del fascismo.
Periodo trascorso in carcere e al confino: anni 3, mesi 9 e giorni 24.

Tratto da diverse fonti tra cui Profili biografici dei confinati del Capo di Leuca
durante il Fascismo (1926-1943) di Roberto Orlando

A questo punto sarei più propenso all'associazione Terzi-Gentile , a meno che il Gentile non si fosse unito alla squadra all'ultimo momento si può supporre che erano in cinque ,ma non credo.
Io punterei su Giulio Terzi di Sant'Agata (Era lui capomissione della Baltimore?)

Saluti
view post Posted: 3/9/2019, 18:32 Due fatti probabilmente collegati ed un piccolo mistero. - LE FORMAZIONI PARTIGIANE
Per kanister:

Riporto una pagina di Giorgio Perego - Cernuschesi partigiani della montagna - Il nostro Antonio Benelli nelle pagine di Beppe Fenoglio
Quaderni cernuschesi - n.1/2011 - Pag.14

C'è un passaggio che sposta di molto la data della caduta di Gentile incompatibile con l'Halifax caduto il 16 agosto 1944 :

Cernuschesi_partigiani_della_montagna_pag

note
7 Le Missioni Alleate e le formazioni dei partigiani autonomi nella Resistenza piemontese,
op. cit., pp. 105 e 168.
8 Ibidem, pp. 169 e 319.

Il mistero continua...

saluti
view post Posted: 1/9/2019, 20:02 MOVM Paola Del Din e MAVM Antonia Colucci - Uomini e Donne con le stellette. Storie, immagini, cimeli
Quindi siamo a tre. Senza nulla togliere alla figura eroica della Del Din , anche le altre andavano ricordate e trattate diversamente.
view post Posted: 1/9/2019, 15:31 MOVM Paola Del Din e MAVM Antonia Colucci - Uomini e Donne con le stellette. Storie, immagini, cimeli
Più o meno tutti conoscono la Medaglia D'Oro al Valore Militare Paola Del Din riconosciuta come la prima paracadutista donna ad aver effettuato un lancio di guerra oltre le linee nemiche. Dopo aver frequentato un corso di paracadutismo a San Vito dei Normanni (Brindisi) agosto-novembre 1944; il 9 aprile 1945 nell'ambito della missione alleata "Bigelow" del SOE inglese (N°1 Special Force) insieme al friulano Gianandrea Gropplero e al radiotelegrafista toscano Dumas Poli viene paracadutata nella zona di Lauzzana (Colloredo di Monte Albano) in Friuli.

Paola_Del_Din

La Medaglia D'Oro venne conferita nel 1956 in commutazione della Medaglia D'Argento conferita nel 1949 riporto entrambe le motivazioni:

MAVM_Paola_Del_Din

MOVM_Paola_Del_Din

Nella motivazione della Del Din "unica donna in Italia,a lanciarsi col paracadute..."

Però casualmente ho letto la motivazione di una Medaglia d'Argento al Valore Militare conferita a una donna nel 1952, Antonia Colucci marconista civile (questa sconosciuta) aviolanciata oltre le line nemiche sempre nel 1945. Qui inizia il mistero in quanto sia nei registri del Nastro Azzurro sia in quello dell'Areonautica viene indicato Antonio Colucci.

Nell'archivio ANPI di Brindisi risulta Antonia Colucci , nata a Fasano (BR) il 10 aprile 1924. Partigiana, con il nome di battaglia Marisa, milita nel Comando Generale Matteotti per mesi 16.

La motivazione è inequivocabile:

MAVM_Antonia_Colucci


Sempre che non ci sia un errore di trascrizione sul conferimento , la mia domanda è : chi è stata la prima donna a effettuare un lancio di guerra?
Sono soltanto loro le uniche due donne aviolanciate oltre le linee nemiche?

Il fatto che nessuno conosca questa donna eroica rimane un mistero. Dovrebbe essere considerata e valorizzata come Paola Del Din.
Faccio un appello agli esperti del settore per dare notorietà al caso.

Saluti

Edited by Berth2000 - 1/9/2019, 17:27
view post Posted: 22/8/2019, 16:14 Luger canadesi per la Resistenza in Europa - LE FORMAZIONI PARTIGIANE
Concordo nel fatto che gli equipaggi dei velivoli non erano volontari, mentre i missionari stranieri del S.O.E. e O.S.S.?
view post Posted: 22/8/2019, 14:04 Luger canadesi per la Resistenza in Europa - LE FORMAZIONI PARTIGIANE
Riporto parte della relazione...

I lanci di materiali: armi e munizioni - esplosivi – incendiari
I lanci del materiale venivano solitamente effettuati di notte, con i quadrimotori del tipo
«Halifax», la cui base si trovava a Brindisi.
Gli equipaggi di questi aerei, tutti volontari, in gran parte sottufficiali, compivano il loro
pericolosissimo compito in condizioni spesso proibitive: ai pericoli del volo notturno si
aggiungevano quelli del superamento a grande altezza (con relativi problemi di temperature
rigidissime) della zona della linea Gotica, nei pressi della quale la caccia notturna specializzata
tedesca e la contraerea erano particolarmente attive; successivamente, nella zona dei lanci,
quasi sempre situata in località montane sorvegliate dal nemico, le difficoltà inerenti alle
manovre per centrare, con la massima precisione, il campo di lancio.
Quasi non bastasse, gli equipaggi di questi aerei, onde aumentare al massimo il carico, s’erano offerti di sguarnire totalmente gli aerei da armamenti e munizioni, sì che al peso di cannoni e di mitragliere di bordo potesse essere sostituito materiale da lancio!
Per la temperatura rigidissima delle grandi altitudini, particolarmente quando assieme all’equipaggio v’erano anche paracadutisti, unico rimedio adottato sugli aerei da trasporto, sprovvisti di riscaldamento, era  così raccontano i protagonisti  qualche bottiglia di whisky.
Tra i numerosi lanci, avvenuti nel Biellese, va ricordato quello avvenuto il 26 dicembre 1944 nel Biellese orientale, in frazione Baltigati del Comune di Soprana nella Valle Sessera: 24 quadrimotori  in pieno giorno  scaricarono grandi quantità di materiali per le Formazioni del Biellese, quasi tutte garibaldine, e di altre zone viciniori, oltreché nuovi istruttori. Nessun intervento poté effettuare il nemico, asserragliato nei fortini dei «posti di blocco», che dovette assistere impotente alla «grande pioggia» che scendeva dal cielo in mezzo ad una sconosciuta località tra le montagne ove, per giorni e giorni, partigiani e popolazione avevano lavorato furiosamente a disboscare la conca tra le alture destinata al lancio.
Ancora una considerazione è doveroso fare a proposito di questo lancio: viene talvolta affermato che le varie Missioni avrebbero privilegiato nei lanci formazioni di una certa estrazione politica a danno di formazioni di estrazione diversa, leggi comunista.
Noi non conosciamo a fondo quale sia stata la situazione in altre zone di altre Missioni, ma abbiamo buone ragioni di ritenere  almeno per quanto riguarda le Missioni della «Special Forces» – che le direttive operative fossero uguali per tutte le zone; resta il fatto che, superati i primissimi giorni di «acclimatazione», nel Biellese i lanci vennero sempre effettuati senza alcuna discriminazione tra i vari reparti ed alla loro destinazione presiedettero sempre i criteri primari di sicurezza della zona di lancio unita alla garanzia di efficienza e di combattività dimostrata dalle formazioni, quali esse fossero e indipendentemente dal loro colore politico.
Proprio questo lancio  il più grande che sia stato effettuato alle formazioni partigiane in Europa  venne effettuato, a meno di quaranta giorni dalla calata in zona, dalla Missione Britannica «Cherokee», in località dove operava una delle numerose Brigate Garibaldi che agivano nel Biellese: la XII Divisione Garibaldi, comandata dal comunista Franco Moranino «Gemisto».
Vasta è stata la gamma dei materiali aviolanciati e ne forniamo appresso un elenco che, ancorché affidato alla memoria servirà tuttavia ad illustrare la varietà di questi materiali sconosciuti ai più che, al di fuori delle armi, venivano usati da ristrettissimi gruppi particolarmente addestrati al sabotaggio.
Le armi dei lanci erano, normalmente, le seguenti:
 Mitra Sten, Mitragliatori Bren e Breda.
 Mortai anticarro Piat.
 Mortai da 50 mm.
 Fucili e Moschetti inglesi, francesi ed italiani, automatici o semi-automatici.
 Pistole Beretta, P. 36 e Smith & Wesson (a tamburo). (forse voleva dire P.38)
 Munizioni, abbondanti, per tutte le armi.
I materiali per il sabotaggio erano costituiti da:
 P.E. plastico esplosivo in cartocci da circa 300 gr.
 Plastico esplosivo «808» ad altissimo potenziale.
 Mine magnetiche (con due calamite orientabili, alle estremità, per favorirne l'adesione su superfici metalliche anche ricurve: serbatoi di carburante, carri serbatoi, cisterne). Di grandissima potenza: per un cent. cubo dell’esplosivo costituente la carica di queste mine, procurava la rottura di 10 cent. cubi di acciaio trattato da corazza.
 Miccia a lenta combustione per plastico (a combustione schermata) da un centimetro al secondo.
 Miccia detonante (utilizzabile anche sommersa in acqua) da 7.000 metri al secondo.
 Matite a tempo per mine di ogni tipo (con tempi fissi di 10’ – 20’ – 30’ – 60’ e da 2, 3, 6, 9, 12, 24, 36 ore) Matite del tipo a «corrosione di filo metallico e capsuletta di vetro con acido».
 Detonatori a schiacciamento per mine ferroviarie e stradali al plastico.
 Capsule detonanti a schiacciamento; venivano pure fomiti tappi detonanti che, incorporati nell’impasto delle mine al plastico assieme al detonatore, acceleravano il tempo della deflagrazione.
Completano l’elenco dei materiali da sabotaggio le «scatolette a quattro dita», così battezzate per la loro forma corrispondente a quattro dita accostate, anche queste a tempo prestabilito come le matite, contenenti una carica incendiaria; dello stesso tipo, ma di formato «scatoletta di carne» o «scatola di piselli» erano altri materiali incendiari a tempo, con una più massiccia carica e di grandissima efficacia: producevano temperature altissime che potevano anche portare al calore bianco in brevissimo tempo le travature metalliche alle quali fossero stati ben accostati, provocandone la fusione (telai di autocarri, singoli di carri, travature metalliche varie) od il piegamento.
Nei primi tempi vennero inviati anche «chiodi a quattro punte» per la foratura, lungo le strade, dei pneumatici, ma già da tempo presso officine di cui avevamo il controllo venivano fabbricate piastrine metalliche fornite di chiodi di acciaio e perciò, prendendo a modello i chiodi aviolanciati, fabbricammo «in loco» questi materiali.
Per un uso più appropriato dei materiali da sabotaggio venne posta in essere una scuola di sabotaggio, agli ordini del capitano Bell, presso la sede della Missione «Cherokee», che provvide all’istruzione di un certo numero di partigiani di ogni reparto. Nello stesso tempo venivano impartite precise disposizioni onde azioni di sabotaggio non venissero intraprese se non per impellenti necessità di difesa, demandando ai Comandi Alleati, d’accordo coi Comandi di zona partigiani, i sabotaggi più massicci e, che comunque, non rivestivano carattere di assoluta necessità.
Per quanto attiene alla scuola di sabotaggio, va ricordato il fatto che, prima che giungessero le Missioni con i materiali appropriati per il sabotaggio, questo era stato da noi sin dai primissimi tempi posto in atto da gruppi locali, sì che alla scuola poterono venire illustrate tecniche e pratiche, talvolta di carattere «artigianale», ma che avevano già dato ottimi risultati.
Inoltre fu provveduto alla costruzione di Sten in officine locali, talune presidiate dai tedeschi; di scatolette a pressione per il sabotaggio ferroviario; di chiodi a quattro punte e di piastrine con chiodi d’acciaio, di utensili d’acciaio per la foratura delle condotte in gomma e tela dell’aria compressa dei treni e di «penne stilografiche» con colpo singolo (calibro 9) per un minimo di difesa personale degli addetti (che operavano in abito civile e con documenti falsi) ai Servizi di Informazione e sabotaggio lontano dalle basi.

Saluti
view post Posted: 22/8/2019, 11:22 Luger canadesi per la Resistenza in Europa - LE FORMAZIONI PARTIGIANE
Anche se stiamo andando off-topic
Ritorno (per kanister) sul discorso delle armi aviolanciate ai partigiani riguardo alle pistole, ho letto una relazione di Federico Bora "ERIC" ex Comandante del GAP "S" della Brigata Biellese "G.L." dove afferma che tra le altre varie armi e esplosivi vennero aviolanciate "Pistole Beretta, P. 36 e Smith & Wesson (a tamburo)"

saluti
view post Posted: 20/8/2019, 21:45 Due fatti probabilmente collegati ed un piccolo mistero. - LE FORMAZIONI PARTIGIANE
Buonasera, ritorno su questo caso perchè escluso Giuseppe Primiceri (di cui non trovo nulla a parte la scheda del SOE inglese e un fascicolo sui volontari antifascisti della Guerra di Spagna) , degli altri tre per lo stesso fatto d'arme:
Giulio Terzi venne decorato alla memoria di Croce al Valore Militare e gli venne conferita una Laurea ad Honorem;
Attilio Pelosi venne decorato alla memoria di Medaglia d'Argento al Valore Militare e conferimento di Laurea ad Honorem (oltre alle classiche volontario,croce merito di guerra,qualifica di partigiano e patriota)
Claudio Fiorentini venne decorato alla memoria di Medaglia d'Argento al Valore Militare e conferimento di Laurea ad Honorem (oltre alle classiche volontario,croce merito di guerra,qualifica di partigiano e patriota)

Una fonte riporta che l'aereo è caduto per uno scontro con velivolo nemico. Tra le ricerche effettuate risulta che l'allora Capitano Antonio Conti era il comandante dei volontari e venivano reclutati tra i giovani del Partito d'Azione nella resistenza romana (Claudio Fiorentini , Attilio Pelosi , Giorgio Marincola e altri)

CGVM_Terzi_Giulio

MAVM_Pelosi_Attilio

MAVM_Fiorentini_Claudio

Ten

Ten_0

Quindi rimane il mistero di Giuseppe Primiceri , proverò a contattare l'ANPI nazionale.

Saluti
view post Posted: 29/7/2019, 20:05 Generale di Corpo d'Armata Alberto Li Gobbi - Uomini e Donne con le stellette. Storie, immagini, cimeli
Tesserino di riconoscimento nelle forze partigiane (probabilmente dopoguerra) del Capitano Alberto Li Gobbi

Immagine2
view post Posted: 19/7/2019, 18:06 Cannone ferroviario - ARTIGLIERIE
Grazie RIP-STOP su sito che mi indichi parla anche di cannoni che sparavano da quella zona, vengono indicate anche le gallerie, almeno ho una conferma di quello che mi raccontava quel signore. Anche se non è certo di quale cannone si trattava (probabilmente francese di preda bellica).
view post Posted: 19/7/2019, 12:27 Liberator B24D "LADY IRENE" caduto il 4 ottobre 1944 - LE FORMAZIONI PARTIGIANE
La mia seconda fonte sul nome che viene riportato come Gaspare Rothschild Pace viene dall'Archivio di Stato di Bergamo , fondo Ufficio Patrioti di Bergamo (1945-1947) dove alla segnatura 137 - Denunce riporta questa descrizione:
corrispondenza e rapporti informativi sulla caduta di un aeroplano americano sul monte Menna nella notte tra il 4 e il 5 ottobre 1944 e la morte di Gaspare Rothschild Pace, con denuncia della madre a carico di Mario Di Fabio, di Roma.

Saluti
view post Posted: 19/7/2019, 12:17 Cannone ferroviario - ARTIGLIERIE
Il cannone o i cannoni in questione erano montati su rotaia e installati nella tratta Lucca-Aulla, so per certo che sparavano dalla Lunigiana oltre la Linea Gotica, non so il calibro (credo inferiore ai 280mm "Anzio").
Nella zona lunigianese c'erano molte bande partigiane , speravo in qualche ricordo su questo cannone.
Grazie
Saluti
1181 replies since 1/10/2011