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non conosco le ragioni per cui il Maresciallo Messe si sia "autoesiliato", di sicuro non per paura dell'epurazione, visto che fu al vertice del Regio Esercito cobelligerante CITAZIONE (foch @ 25/4/2013, 19:06) Leggo questo post, minuti dopo aver terminato una lettura che mi aveva sollecitato a intervenire nuovamente sul post di argomento affine : l'epurazione post-bellica dei membri della MVSN.
Nel mio primo intervento in quella sede, avevo ipotizzato quale causa (o concausa) importante della mancata riammissione nelle Forze Armate dell'Italia post-bellica di quanti avevano aderito alla RSI, la necessità di sfoltire i ranghi e ridurre gli organici. Logico pensare che a farne le spese siano stati di preferenza i militari ex-RSI e che, viceversa, a restare in servizio e a continuare nella carriera siano stati coloro che dopo l'8 settembre 1943 si trovavano prigionieri degli Alleati o servirono il Regno del Sud o militarono nelle forze partigiane.
Riflettevo sul fatto che l'epurazione disposta per legge da uno dei primi governi postfascisti e intesa a defascistizzare non solo l'amministrazione statale, ma tutti i settori della vita nazionale (economia, scienza, cultura) rimase sostanzialmente sulla carta. I ranghi della nostra diplomazia ne sarebbero dovuti uscire azzerati o quasi. E che dire degli industriali, del corpo accademico delle università, dei direttori dei giornali e delle 'firme' della stampa di regime ? I militari furono la categoria che pagò di più la caduta del fascismo e la sconfitta. Questo, in fondo, è nella logica delle cose e come capri espiatori di un passato che si voleva rinnegare, un paio di Marescialli d'Italia si potevano e si dovevano pur sacrificare. Graziani non evitò una condanna, ma evitò una prigionia che non fosse breve. Messe si sottrasse con un tempestivo esilio (e lo stesso fecero il suo collega, Generale Gambara e Borghese).
Qui, però, ci stiamo occupando non di 'greche', ma piuttosto di militari di grado, rango e responsabilità meno elevati. E per i quali la guerra combattuta e persa (dalla parte sbagliata) significò la fine della carriera militare. Ignoro la consistenza numerica del fenomeno. Ma dubito si sarebbe prodotto così come si produsse, in un'Italia non costretta a ridimensionare il proprio apparato militare per adeguarlo alla nuova situazione del dopoguerra.
Trovo la conferma a questa mia ipotesi (niente più che la semplice intuizione di un non-esperto e di non-addetto ai lavori) nel brano che (come spiegavo all'inizio) ho letto questo pomeriggio e che giudico interessante riportare (in questa discussione, anzichè nell'altra sulla MVSN).
E' tratto dal libro di Franco Martinelli intitolato : "Breve Sogno" Gli ultimi della Decima Mas. Storie di vita 1943-1945 (2005, Liguori Editore, Napoli). Intervistato dall'autore, il Capitano di Corvetta Mario Arillo (1927-1999), capo di mezzi navali della Decima Mas di Borghese sotto la RSI, fa tra le altre le seguenti affermazioni, con riferimento alla sua cattura in mano britannica il 16 aprile 1945 e vicende immediatamente successive :
-"La Marina ha cominciato il suo periodo di epurazione. La base [leggi : la ragione] principale per cui la Marina si è comportata in maniera schifosa -cosa che non ha fatto l'Aeronautica e non ha fatto neanche l'Esercito- è perchè la Marina era stata obbligata a ridurre i suoi effettivi a 25.000 "Allora i 25.000 stavano al Sud e hanno pensato di mandar via a calci nel sedere quelli che stavano al Nord. Io sono stato radiato, epurato, cacciato dalla Marina, mi han pagato lo stipendio fino in fondo, la Corte dei Conti ha ratificato la mia espulsione dalla Marina e basta, con la motivazione : 'per i numerosi combattimenti sostenuti al comando dei mezzi d'assalto della Decima Mas fino al suo affondamento in mare'. Radiato e degradato. In seguito, una nuova Commissione di sette ammiragli [...] mi ha fatto reintegrare [...] Mi hanno ridato il grado di Tenente di Vascello e mi hanno messo in congedo assoluto."
Foch non conosco le ragioni per cui il Maresciallo Messe si sia "autoesiliato", di sicuro non per paura dell'epurazione, visto che fu al vertice del Regio Esercito cobelligerante
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