| | Chimica della pittura elmetto M33? | |
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| aviorifornimenti |
| | Salve,mi è capitato di sverniciare elmetti M33 riverniciati con pittura a base nitro ed è ricomparso il grigioverde minimamente intaccato dal solvente.Mi sono sempre chiesto le pitture che usavano negli anni 1910/1945 come erano sviluppatti e la base quale era ? Non certo nitro come quelle usate nel dopo guerra.Faccio questa domanda perchè mi interessa la chimica di queste pitture,lo stesso effetto l'ho avuto con elmetti tedeschi 1ww e 2ww,il diluente nitro non toglie le pitture originali ,se non siete convinti della pittura del vostro elmetto ante 1945 provate con un pezzo di cotone imbevuto di diluente a base nitro sfregatelo su una pate non visibile se il colore si scioglie non è originale.Ma la domanda principale rimane sempre quella c'è qualcuno che sa dirmi come erano fatte queste pitture che basi chimiche avevano?Non certo Nitro!Grazie anticipatamente a chi può dare una risposta.Gabriele.
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| DIAVOLO_BIANCO |
| | io mi ricordo che fossero bicomponenti ma altro non so
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| aviorifornimenti |
| | CITAZIONE (DIAVOLO_BIANCO @ 17/10/2012, 17:02) io mi ricordo che fossero bicomponenti ma altro non so Ciao;cosa intendi per bicomponente? Edited by aviorifornimenti - 18/10/2012, 14:18
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| | Negli ultimi decenni è stato tolto dalle vernici il piombo, che era invariabilmente presente benché molto tossico (specialmente se i vapori della vernice venivano inalati). In più, credo che la pittura fosse del tipo semilucido e non opaco, per cui generalmente si aggiungeva qualcosa tra uno strato e l'altro che la rendesse meno riflettente: ad esempio il talco.
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| aviorifornimenti |
| | CITAZIONE (Barba elettrica @ 17/10/2012, 18:03) Negli ultimi decenni è stato tolto dalle vernici il piombo, che era invariabilmente presente benché molto tossico (specialmente se i vapori della vernice venivano inalati). In più, credo che la pittura fosse del tipo semilucido e non opaco, per cui generalmente si aggiungeva qualcosa tra uno strato e l'altro che la rendesse meno riflettente: ad esempio il talco. Grazie per la tua risposta, certo il talco era usato come antiriflettente e il piombo era molto presente per l'ossido di piombo che creava un bianco insuperabile per l'epoca ma quello che volevo sapere è con quale procedimento chimico venivano create queste vernici es il grigioverde del regio esercito non per i pigmenti che danno il colore ma la base chimica che era la stessa per la maggior parte delle pitture usate sul metalo,per quel poco che ne so ce n'erano molte a base di acido fenico,bisognerebbe risalire alle fabbriche che fornivano le pitture per il regio esercito e trovare la formula che era comume per tutti i colorifici dell'epoca in tutto il mondo.Io non ci sono riuscito,faccio anche questa ricerca per arrivare ad identificare dei falsi dal momento che questa pittura oggi non si trova sul mercato e un falsario non può riprodurla se non è un chimico con un laboratorio industriale ne userà un'altra,se è a base nitro la riconosci passando un batuffolo impregnato di solvente nitro e se l'intacca è un falso,poi ci sono i colori acrilici che reaggiscono poco al solvente nitro e creano una patina strana e morbida mai uguale all'originale e la porti via con l'alcol.Ciao. Edited by aviorifornimenti - 18/10/2012, 14:16
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| | CITAZIONE (aviorifornimenti @ 17/10/2012, 19:43) se è a base nitro la riconosci passando un batuffolo impreggnato di solvente nitro e se l'intacca è un falso. Non e' cosi' semplice come credi. Vernici nitro sono state prodotte anche durante la seconda guerra mondiale e 33 postbellici anche degli anni 80 presentano una colorazione che non viene minimamente intaccata dal solvente nitro. Ciao.
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| aviorifornimenti |
| | Si ma era costosa per i tempi e poco diffusa dalla mia esperianza tutte le pitture degli elmetti bellici non viene intaccata dalla nitro,in effetti acuni m33 post bellici sono pitturati con vernice non nitro ma credo anni 50,massimo primi 60,ti posto questo m33 che ho sverniciato e ho lasciato un quadretto della nuova pittura che col diluente nitro andava via come niente mentre la sottostante resisteva senza problemi,quello che vorrei sapere è a che base era?Seza dubbio la stessa dei bellici.Ciao.PS i tedeschi usavano sul campo delle paste antiriflesso usate su gli elmetti ecc che si potevano diluire sia con acqua o benzina. Edited by aviorifornimenti - 18/10/2012, 14:24
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| | Scusate un momento, ma la nitro(cellulosa) non era destinata per lo più alla produzione di munizioni? Se non sbaglio ne ho visto il nome su una scatoletta per pacchetti da 6 pallottole del '91.
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| | CITAZIONE (aviorifornimenti @ 18/10/2012, 14:04) quello che vorrei sapere è a che base era? Piombo. Ciao.
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| aviorifornimenti |
| | CITAZIONE (Barba elettrica @ 18/10/2012, 19:00) Scusate un momento, ma la nitro(cellulosa) non era destinata per lo più alla produzione di munizioni? Se non sbaglio ne ho visto il nome su una scatoletta per pacchetti da 6 pallottole del '91. I nitrati sono la base di molte cose anche di esplosivi,con i concimi a base di nitrati i terroristi o chi vuole ci fa le bombe.PS la nitroglicerina è a base di acido nitrico è glicerina è miscelata con farina fossile è dinamite.
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| | Per il fabbisogno che aveva la ns. industria bellica di polveri da sparo, potevamo permetterci di usare nitrati anche per le vernici?
Per la cronaca, Bosi cita nel suo libro "M33, analisi di un elmo" i seguenti fornitori di tinte per la verniciatura: "Duco"; "Società Anonima Colorificio Toscano", Pisa; "S.A. Paramatti", Torino; "Imperiale Vernici", Milano; "Palmieri e C.", Torino; "L.C. e Figli", Genova.
Chissà se qualcuna è ancora attiva.
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| aviorifornimenti |
| | CITAZIONE (Barba elettrica @ 20/10/2012, 13:01) Per il fabbisogno che aveva la ns. industria bellica di polveri da sparo, potevamo permetterci di usare nitrati anche per le vernici?
Per la cronaca, Bosi cita nel suo libro "M33, analisi di un elmo" i seguenti fornitori di tinte per la verniciatura: "Duco"; "Società Anonima Colorificio Toscano", Pisa; "S.A. Paramatti", Torino; "Imperiale Vernici", Milano; "Palmieri e C.", Torino; "L.C. e Figli", Genova.
Chissà se qualcuna è ancora attiva. Oltretutto la vernice a base nitro a quei tempi era rara e con poca produzione,acuni colorifici che hai citato esistono ancora oggi.
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| aviorifornimenti |
| | Forse abbiamo risolto "l'enigma"All'inizio del 1900 sono comparsi i primi polimeri sintetici (resine fenoliche) ed essi sono stati impiegati come leganti in miscela con l'olio di lino per la produzione di vernici,con l'eccesso di nitrati rimasti alla fine della prima guerra è stata sviluppata la vernice a base nitro ma in seguito al riarmo dei vari paesi in europa venne poco usata e i nitrati utilizzati nell'industria bellica.Fonti internet.
Edited by aviorifornimenti - 20/10/2012, 14:30
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| | Mi è venuta in mente una cosa...Quando si metteva la tela nuova sugli aeroplani, in fabbrica o per delle riparazioni, si cuciva e poi si stendeva uno strato di vernice, proprio a base di nitrocellulosa, che tendeva la tela. Penso si faccia ancora adesso laddove negli ultraleggeri si usa la vecchia formula "in tubi e tela".
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| | CITAZIONE (Barba elettrica @ 24/10/2012, 14:18) Mi è venuta in mente una cosa...Quando si metteva la tela nuova sugli aeroplani, in fabbrica o per delle riparazioni, si cuciva e poi si stendeva uno strato di vernice, proprio a base di nitrocellulosa, che tendeva la tela. Penso si faccia ancora adesso laddove negli ultraleggeri si usa la vecchia formula "in tubi e tela". La vernice "tendicarta" la utilizzavo, fine anni '50, per tendere la "cartaseta" sulle ali dei miei primi alianti mi pare si chiamasse "copale o coppale". Tendeva molto bene la carta (a volte anche troppo e svergolava l'ala) e la rendeva impermeabile. Ciao. Federico.
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| 14 replies since 17/10/2012, 15:36 1087 views |
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