| | Fest Joachim, La disfatta | |
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| | Titolo: La disfatta Autore: Joachim Fest Casa ed.: Garzanti collana Collezione Storica ISBN: 88 11 69292 X Pagine: 167 Prezzo: 16,00 Euro Gli ultimi giorni di agonia del regime nazista all'interno del bunker della Cancelleria a Berlino. La ricostruzione, basata sulle testimonianza più attendibili di cui si disponga, inizia 16 aprile e si conclude ai primi di maggio del 1945. I gerarchi della Germania ormai quasi interamente occupata si muovono in una clima surreale, spostando sulle mappe armate inesistenti. Ordini e contrordini si susseguono in modo drammaticamente grottesco, le voci che si rincorrono nel bunker, anche le più improbabili trovano orecchie disposte a crederle vere. La prosa di Feist è semplice, lineare e ci restituisce in maniera precisa e vivida l'atmosfera del bunker e dei personaggi che lo popolarono. Una narrazione storicamente solida e documentata, ma priva di pesantezze, anzi, che si legge come un romanzo. Da questo libro è stato tratto anche il discusso film "La caduta - Gli ultimi giorni di Hitler" con Bruno Ganz quale protagonista.
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| | CITAZIONE (rip-stop @ 15/3/2008, 08:24) Particolarmente toccante (e terribile) la sequenza dell'uccisione con il veleno dei bambini della famiglia Goebbels... RIP-STOP E' uno dei passaggi più impressionanti anche nel libro. Della famiglia Goebbels sopravvisse un solo 'componente', Harald Quandt, figlio nato dal primo matrimonio di Magda Goebbels. Più vecchio dei fratellastri era arruolato nella Luftwaffe e già prigioniero degli alleati quando Berlino cadde.
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| | Si, i coniugi Goebbels sarebbero morti appena all'esterno del bunker, molto vicino all'uscita, con un omicidio-suicidio per mano di Joseph Goebbels. Eseguendo i suoi stessi ordini una sentinella sparò alcuni colpi di fucile sui loro corpi per essere sicuri che fossero morti prima di procedere con la cremazione.
Alcuni militi SS in attesa sulla scala del bunker cercarono quindi di bruciare i cadaveri con della benzina.
Ma pare che il cannoneggiamento russo fosse così intenso e continuo che non solo era quasi impossibile uscire bal bunker per l'operazione, ma le vampate delle continue esplosioni spegnevano il fuoco. Dopo alcuni tentativi infruttuosi i cadaveri vennero abbandonati così com'erano, non lontano dal luogo dove erano stati bruciati i corpi di Eva e Adolf Hitler
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