Ogni giorno leggo un poco di arretrato e sempre trovo argomenti di particolare interesse. Spero non dispiaccia se mi permetto di tornare su problematiche già trattate.
CITAZIONE
perniakoff 27/6/2008
..... spesso non si preoccupavano nemmeno con che stavano sparando.....
... ci ho messo un pomeriggio per capire che come arma aveva uno STEN ......lui lo conosceva solo come "l'os 'd parsot"
In poche righe una panoramica perfetta. Talmente precisa che mi par di vederne i più piccoli particolari. Che personaggio straordinario, quel Celli!
Chi ha presente il femore di un maiale (l'osso del prosciutto), si rende conto di come, nel suo linguaggio colorito, descrivesse esattamente il calcio modello tubolare dello STEN. Ho conosciuto diversi personaggi come lui, famosi o sconosciuti che fossero.
Non si preoccupavano minimante di sapere con che cosa sparassero, ma sparavano come dei "RAMBO". Ne ricordo uno, in particolare, "FULMINE" ( Mario G. - dist. Antonini)
Il 25 aprile 1945, entrando in Savona nei primi momenti dell'isurrezione, in Via Torino fummo investiti dalle raffiche sparate da alcuni franchi tiratori appostati. Tutti al riparo!
In mezzo alla via, solo, totalmente scoperto, a gambe divaricate, Fulmine sparava raffiche con il BREN imbracciato a tracolla. Il suo portamunizioni (MARCHIN), riparato in un portone, gli passava i caricatori strisciandoli sulle lastre della pavimentazione.
Ha vuotato quattro caricatori prima di fermarsi.
Ex S.Marco, aggregatosi alla resistenza subito dopo il suo rientro in Italia, malgrado l'istruzione fatta Fulmine non era in grado di smontare l'otturatore del suo Mauser. Del BREN sapeva soltanto sostituire il caricatore. Ma quando lo imbracciava per sparare, era una forza della natura. Metteva i colpi sul bersaglio in modo istintivo, con la precisione di un tiratore di grande esperienza.
Per quanto concerne la conoscenza delle armi in generale, la situazione non era di certo molto confortante.
All'inizio, in particolare, le armi erano soltanto quelle dell'ex esercito. Fucili mod. 91, qualche pistola, qualche mitragliatore Breda e Fiat. Era presente anche qualche mitragliatore SKODA, che non sò proprio da dove fosse uscito.
Gli ex militari, chi più chi meno, conoscevano soltanto quelle. Tutti quelli che sono giunti in seguito non avevano nessuna esperienza di armi.
Il vero guaio era rappresentato dalla totale mancanza di istruttori capaci. Ognuno era putroppo costretto ad improvvisare.
L' unico vero istruttore che ho conosciuto, è stato un ex sergente della Wermacht che aveva disertato ed era con noi. Dopo una settimana eravamo in grado di buttarci a terra con il fucile a spallarm e atterrare con l'arma in posizione di fuoco.
Per il resto ne ho viste di tutti i colori. Ho visto persino fare irruzione in un locale chiuso con il fucile, mentre gli STEN erano in copertura su una distanza di tiro di 200 metri.
Edited by ghirghi - 9/1/2009, 16:59