Le formazioni Partigiane

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ghirghi
view post Posted on 3/3/2009, 22:33




CITAZIONE (italianpolitic @ 3/3/2009, 21:45)
Veramente bello, Gianfranco!!! :woot:
quelli che ho io non hanno tutte ste firme e timbri, non ricordo se sono della Sambolino o di altre brigate.
Potresti spiegare cos'è l' IMPR ?
grazie, Bruno

Ciao, Bruno. Francamente non sò più rispondere alla tua domanda. Proprio non ricordo che cosa volesse significare la sigla IMPR.
Si trattava comunque di un sevizio di assistenza ai partigiani e reduci, organizzato e gestito direttamente dal comando alleato. In pratica dopo la smobilitazione avevi diritto ad un periodo di soggiorno di due settimane (vitto, alloggio e bagni marini) presso l'allora famoso albergo WANDA di Albissola Marina. Dimenticavo! avevi anche diritto ad una diaria di 50 lire al giorno!!!! (confidenzialmente: albergo già requisito dalla ex RSI. , letti a castello, e cucina, per quell'epoca, accettabile)
jan.
 
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view post Posted on 3/3/2009, 22:50


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Grazie mille.
Deve essere stata una bella pacchia, dopo le privazioni della guerra!.
Anche la diaria non mi sembra una cosa trascurabile ;)
B
 
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view post Posted on 4/3/2009, 09:45
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Ciao, se ricordo bene il comune amico Giorgio ha lavorato per qualche tempo in un ufficio che era occupato della sistemazione dei partigiani nell'immediato dopoguerra. Potrebbe essere questo IMPR. Perchè non chiedere a lui direttamente?
 
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view post Posted on 4/3/2009, 16:59
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Ciao Ghirghi, ho preso la palla al balzo e dato che dovevo parlare con Giorgio gli ho chiesto circa la sigla IMPR. Mi ha detto che anche lui non ricorda bene il significato ma gli sembra fosse congiunta ai partigiani che avevano necessità dui assistenza medica, anche in considerazione del fatto che all'Hotel Wanda di Albisola erano alloggiati perlopiù partigiani feriti. Azzarda l'ipotesi di ISTITUTO MEDICALE PARTIGIANO REGIONALE, anche se non ne è del tutto convinto.
 
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ghirghi
view post Posted on 4/3/2009, 17:20






Ipotesi, nelle intenzioni, più che plausibile. Evidenzio, però, che in tutto il Wanda non era presente nemmeno un semplice pacchetto di medicazione. Nulla dico, proprio nulla che potesse avere a che fare con la medicina. Tutte le camere erano arredate con semplici letti a castello, si pranzava in una grande sala e, a mio giudizio e per quanto ricordo, l'unica unità funzionante era la cucina. Ho soggiornato presso il Wanda due settimane (la prima quindicina di luglio) e in quel periodo nessuno degli ospiti ha denunciato nemmeno un raffreddore! Anzi!
Eravamo a pochi metri dalla spiaggia ed eravamo tutto il giorno in barca. Prima e dopo di quel periodo, proprio non posso dire nulla.
Ciao. jan




 
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ghirghi
view post Posted on 13/3/2009, 10:47




"Certificato al Patriota" del Gen. Alexander

Agli inizi del Novembre 1944 le operazioni Alleate sul fronte italiano rallentarono progressivamente fino ad arrestarsi.
Il Generale Alexander, Comandante in Capo delle Forze Alleate nel Mediterraneo, il 13 novembre, con suo proclamma trasmesso alla radio, comunica ai patrioti la conclusione delle operazioni estive contro la Linea Gotica.
Invitava gli aderenti alla resistena a sospendere ogni azione armata, in attesa di tempi migliori. Di fatto era un invito alla smobilitazione

E' fuor di ogni dubbio che quel proclama abbia avuto un effetto psicologicamente negativo, al punto da provocare un certo qual sbandamento nelle formazioni partigiane.

Il C.V.L., resosi conto della situazione, in data 2 dicembre 1944, con sua direttiva invitava a dare al proclama di Alexander una interpretazione più blanda: non si doveva smobilitare ma passare ad una strategia difensiva e non di attacco, in considerazione anche delle mutate condizioni belliche.

Proprio in quel Novembre ebbe inizio il massiccio attacco delle forze nazifasciste contro le formazioni partigiane in tutta l'Alta Italia.

Comunicando ufficialmente la cessazione delle operazioni belliche, Alexander fece un grandissimo favore a Kesserling, che potè, grazie all'informazione ricevuta, distogliere dal fronte le truppe di rincalzo destinandole, sia pure temporaneamente, alla lotta contro i partigiani.

Per di più, proprio quando se ne riscontrava maggiormente la necessità, gli alleati sospesero
l'invio di rifornimenti a mezzo aviolancio.

A complicare maggiormente la situazione, l'inverno 1944/1945 fu uno dei più rigidi a memoria d'uomo.

Stante la situazione che si era venuta a creare, i Comandi autorizzarono coloro che ne avessero la possibilità a lasciare temporaneamente i disaccamenti.

I partigiani non perdonarono mai al Gen. Alexander quel proclama da tutti considerato decisamente inopportuno.

Alla smobilitazione, dopo la Liberazione, gli Alleati consegnarono ad ogni partigiano combattente il famoso "Diploma". Indiscutibilmente una attestazione onorifica e di sincero ringraziamento. Era però firmato dal Generale Alexander nella sua veste di Comandante del Corpo di Spediazione Alleato.

Furono in molti a rifiutarlo, solo ed esclusivamente perchè firmato da Alexander, responsabile, secondo loro, dei gravi sacrifici e delle sofferenze sopportate proprio a causa del proclama del 13 Novembre 1944.

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view post Posted on 13/3/2009, 11:18
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Ciao Ghirghi, quella del Proclama Alexander è una diatriba che si protrae da tanto tempo. Sai già come la penso perchè l'hai letto sulla tesi:
Visto da parte partigiana era evidente che sarebbe stato preso molto male, anche se in effetti le motivazioni erano spiegate in maniera molto chiara.
E' evidente che un partigiano non poteva sapere che in quei momenti gli Alleati non nuotavano in tutta quella abbondanza che sembrava, specie dopo il ritiro di molte truppe destinate prima agli sbarchi in Normandia e poi in Provenza.
Nessuno penso abbia mai riflettuto, però se si trovarono costretti ad utilizzare divisioni quale la 92a ed i Brasiliani (che si dimostreranno almeno inizialmente non all'altezza) era proprio perchè erano a corto di uomini e materiali.
Ricordiamoci che in quel periodo gli Alleati erano bloccati sulla Gotica, senza riuscire ad avanzare di un metro, inoltre gli aerei destinati ai lanci erano in numero limitato e, visto il tipo di allestimento necessario, non potevano essere dirottati da un compito all'altro. Bastava la perdita di un aereo, anche per cause fortuite, per mettere in crisi tutto il sistema dei rifornimenti.
Ripeto che questo il comune partigiano allora non poteva saperlo, però mi sembra grave che molti non lo considerino nemmeno oggi che molti documenti sono disponibili e collegabili tra loro, consentendo così tutte le interpretazioni.
La richiesta implicita nel Proclama mi sembra quindi pragmaticamente corretta, anche se non teneva conto, anche qui per ignoranza (non conoscenza) della situazione locale: dove poteva ritirarsi il partigiano fuggito da casa? o quello che non poteva traversare le linee per raggiungere il sud?
 
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ghirghi
view post Posted on 13/3/2009, 13:10




CITAZIONE
Kanister 13/03/09

Non è in discussione la corretta pragmaticità del proclama, ma la sua inopportuna diffusione.
Non ho mai capito, in quel particolare contesto, la necessità di rendere chiara ed evidente, a mezzo radio, lo stato di difficoltà in cui si trovavano gli alleati. Perchè, poi, non abbia usato i canali classici che tutti conoscevamo, resta un mistero.
In quel periodo i partigiani stavano subendo un feroce attacco. Era proprio necessario sbandierare ai sette venti che non sarebbero più stati in grado di garantire rifornimenti?
L'effetto psicologico negativo è stato enorme, soprattutto per coloro che, come tu ricordi, non avrebbero potuto rientrare a casa. Tantè vero che il C.V.L. ha ritenuto necessario chiarire.
Mettiamoci nei panni di coloro che cercavano disperatamente di resistere al più poderoso attacco sferrato dagli avversari. In quei momenti hai bisogno di sollecitazioni, di incoraggiamenti, non di inviti a startene calmo e tranquillo.

Sai, è proprio in quelle circostanze che poi nascono i famosi detti, tipo: "piove, governo ladro"

Ciao, kanister. E' sempe un piacere conversare con te.
 
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view post Posted on 13/3/2009, 14:18
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Ciao Ghirghi, mi è venuto in mente un paragone: se tu fossi naufragato su un'isola durante una tempesta ed io ti dicessi che fino a che durerà la stessa non potrò venirti a salvare tu cosa penseresti? Non mi pare che riconoscere l'impossibilità temporanea di agire sia un grande danno.

Circa poi il sistema di diffusione mi pare che certe notizie circolassero comunque, segrete o no, e quindi anche la comunicazione via radio penso sia stato il metodo più veloce e sicuro tanto i tedeschi ne sarebbero venuti comunque a conoscenza ed avrebbero potuto sfruttarle magari in maniera più subdola.

Indubbiamente i tedeschi approfittarono della calma sulla linea Gotica per spostare mano a mano truppe per cercare di annientare le varie organizzazioni partigiane, che non furono attaccate tutte insieme ma a settori successivi. Quello che sarebbe da chiedersi è perchè se i tedeschi riuscivano a combattere con qualsiasi tempo non potessero farlo anche gli alleati.
 
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ghirghi
view post Posted on 13/3/2009, 15:32




CITAZIONE (kanister @ 13/3/2009, 14:18)
Ciao Ghirghi, mi è venuto in mente un paragone: se tu fossi naufragato su un'isola durante una tempesta ed io ti dicessi che fino a che durerà la stessa non potrò venirti a salvare tu cosa penseresti? Non mi pare che riconoscere l'impossibilità temporanea di agire sia un grande danno.

Vedi?! - Tu mi rispondi sempre citando paragoni che non posso non condividere!
Io non contesto e non ho mai messo in dubbio la genuinità dei contenuti del proclama. Metto solo in discussione l'opportunità di divulgarlo a una massa di persone che difficilmente, in quel periodo, avrebbero potuto recepirlo nei suoi giusti termini. Fuori discussione che i tedeschi ne
sarebbero stati informati prima di noi, ma a mio giudizio forse era necessario informarne solo i comandi. Ora non mi dire che difetto in spirito democratico!!!


 
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view post Posted on 29/3/2009, 00:18
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Comunque, per chi fosse interessato ad approfondire il tema dei cappellani militari due libri sono stati pubblicati di recente: Cristo in camicia nera - Cristo partigiano e Storia dei preti uccisi dai partigiani.
CITAZIONE
Per queste ragioni io credo che "Italicus" meriti il giusto oblio.

Mi permetto di dissentire...Non credo che meriti una cosa del genere, in qualità di protagonista. Anche se mi sembra che abbia agito in modo maldestro e, in definitiva, "se la sia cercata".
A meno che io non ti stia fraintendendo sulla parola "oblio".
CITAZIONE
L' unico vero istruttore che ho conosciuto, è stato un ex sergente della Wermacht che aveva disertato ed era con noi. Dopo una settimana eravamo in grado di buttarci a terra con il fucile a spallarm e atterrare con l'arma in posizione di fuoco.

Come avete fatto a fidarvi di lui e a capire che non era un'esca? :blink: (Mia curiosità).

(Grazie anche per il messaggio relativo agli aviolanci. Non so come tu faccia a ricordarti tutti questi particolari - tanto più che altri non vi avrebbero dato peso - ma leggere i tuoi post è sempre una scoperta).
 
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ghirghi
view post Posted on 29/3/2009, 14:38





Per prima cosa grazie da parte mia per la segnalazione dei libri. L'argomento "cappellani militari" ha incominciato ad interessarmi da quando frequento questo Forum e la cosa mi ha incuriosito molto.

Don Igino Icardi "ITALICUS"
Non ho vissuto in prima persona quella situazione, anche se si è verificata territorialmente molto vicino a noi. Per questo motivo mi sono sempre rifiutato di esprimere giudizi, ponendomi invece soltanto delle domande.
Francamente non so se tu possa avermi frainteso. Dalle nostre parti "ITALICUS è sinonimo di mistero. Parrebbe una vendetta nei confronti di chi possa aver tradito.
Sono circolate troppe voci incontrollate, forse messe in giro ad arte per nascondere chissà cosa e chissà chi.
ITALICUS doppiogiochista? Mah!!!
Fino ad oggi non è venuta fuori nessuna verità inconfutabile, ne dall'una ne dall'altra parte.
Purtroppo cos'è realmente accaduto non lo sapremo mai e ognuno resta con la propria opinione.
Ecco perche io dico "per favore, basta!" Lasciamolo riposare in pace, con il rispetto che si deve ad ogni caduto.

Ex sergente Wermacht.
Aveva disertato e si era nascosto in una casa amica. Da come si erano svolti i fatti, dalle referenze che aveva, difficilmente avrebbe potuto essere interpretato come un tentativo di infiltrazione.
Casi di infiltrazione ne abbiamo avuto parecchi. Ricordo un sottotenente della S. Marco che
era arrivato presentato da persone affidabili, era stato con noi nel Distaccamento Bocci della VI^ Brigata Nino Bixio per quasi due mesi e poi, rientrato alla base, ha guidato il famoso rastrellamento del 16 novembre 1944.
I rischi corsi sono stati parecchi e qualche volta anche estremamente gravi.

In ultimo, come faccio a ricordare tutti questi particolari? Credo che dipenda dal fatto che ad una certa età si rafforza la memoria remota a danno della memoria presente!

Con tutta cordialità. jan

P.S. Avevo usato il termine spallarm. Ora mi viene un dubbio: questo termine si usa per
descrivere il fucile portato appoggiato sulla spalla?
Quando parlavo di quella esercitazione io invece mi riferivo a fucile portato con la
cinghia appogiata sulla spalla. Come è definita questa posizione?
(io no ho fatto il militare perchè tutti coloro che avevano un'anzianità partigiana
superiore ai 12 mesi, vennero esentati con apposita legge.)
 
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view post Posted on 29/3/2009, 15:22
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CITAZIONE (ghirghi @ 29/3/2009, 14:38)
...... come faccio a ricordare tutti questi particolari? Credo che dipenda dal fatto che ad una certa età si rafforza la memoria remota a danno della memoria presente!

Con tutta cordialità. jan

Ciao Ghirghi, ti trovo arzillo come sempre...
Io credo che dipenda invece da una curiosità che in una persona della tua età normalmente si è già spenta da tempo ed invece trovo in te sempre viva.
Inoltre mi chiedo quanti avrebbero voglia si sedersi ad una tastiera ed imparare ad usare il computer, già questo a mio parere spiega la tua vivacità: un anziano (non ti offendi, vero?) passerebbe il tempo a leggere il giornale ed a guardare la televisione, non a rispondere a quattro ragazzotti... (no, io forse non ci sono, almeno anagraficamente....ma solo per l'età)
Penso poi che il continuare a parlare di questi argomenti in tutte le occasioni, controbbattendo anche certe affermazioni ricorrenti, come ti ho visto fare alle ultime due riunioni per la presentazione di libri, serva a mantenersi combattivi e preparati.
 
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Paolo Etienne
view post Posted on 7/4/2009, 15:35




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Una formazione partigiana sfila a Bologna. (Bologna Piazza Vittorio Emanuele)
 
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view post Posted on 7/4/2009, 17:27
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Ciao, la presenza di tutti i militari sulla destra della foto che assistono alla sfilata, la quasi mancanza di armi, il fatto che siano tutti in maniche di camicia mi fanno pensare ad una foto scattata molto in avanti nel tempo, sicuramente non nei giorni intorno al 25 aprile, probabilmente giugno o luglio 45, se non più avanti.
 
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217 replies since 25/6/2008, 07:39   15343 views
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