| Quando parlavo di zone totalmente sotto il controllo partigiano, lo dicevo in senso lato. Zone di questo tipo in effetti se ne sono viste poche e sempre per brevi periodi. Mai in Liguria, qualche sigificativo esempio in Piemonte, quando le Formazioni partigiane al comando di MAURI, ad esempio, occuparono per 23 giorni la Città di Alba, abbandonandola poi a fronte di un massiccio contrattacco avversario, che non poteva certo accettare lo smacco subito. Nelle Langhe Piemontesi i reparti Badogliani erano quasi sempre aqquartierati in piccoli paesi da dove potevano controllare le principali vie di comunicazione. In alcuni casi occupavano addirittura centri importanti come Cortemilia. Godevano quindi di migliori condizioni di vita. Operavano in zone dove era certamente più facile provvedere agli approvvigionamenti. Usufruivano di buone abitazioni e pertanto di condizioni igieniche altrettanto buone. Potevano usufruire di automezzi per i loro trasferimenti e potevano disporre anhe di buoni ospedali. Naturalmente anche loro hanno dovuto subire massicci, ripetuti e pesanti rastrellamenti, da parte delle forze tedesche e della R.S.I. In questi frangenti si sono verificati scontri durissimi, divenuti memorabili. Quel che distingueva questi reparti dai reparti garibaldini, era rappresentato soprattutto dagli aviolanci. Ricevevano rifornimenti non solo con i lanci, ma anche con piccoli aerei che atterravano e decollavano su di una apposita superfice predisposta nei pressi di Cortemilia. Questo campo, che fu più volte distrutto e altrettante volte ricostruito, era orgoglio e vanto di quelle formazioni. Armi automatiche (Bren, Sten,Thompson), munizionamenti, esplosivi e divise, giungevano con regolarità e con una certa abbondanza. In quelle zone, quindi, si incontravano spesso reparti operativi che indossavano impeccabili divise. (copiando Peniakoff 28/6/2008: battledress 114656). (A proposito, sempre citando Peniakoff stessa data, mai visto un prete con cinturone e pistola!!!Per caso non é mica uno scherzo!!!) Tornando a noi, vi potete immaginare il disappunto e la rabbia dei garibaldini, che ricevevano sempre e solo promesse e nessun aviolancio? La cosa ha spesso creato situazioni di attrito fra i reparti, sempre sedate, qualche volta con difficoltà, dai rispettivi comandi. Con tutto qusto non é detto che i "MAURI" indossassero sempre e tutti la divisa. Anzi! Nei reparti più periferici, più lontani dai Centri di Comando che contavano, spesso e sovente le divise erano una rarità. Una bella descrizione la fa lo scrittore albese Beppe Fenoglio, partigiano, nel suo libro " I ventitré giorni della Città di Alba" in cui racconta l'occupazione della Città da parte delle formazioni Badogliane. Quasi una mascherata. E' stato visto uno che addirittura indossava le insegne di ammiraglio. Vanità personali, difficilmente controllabili in allora. Ancora una precisazione sulle divise che la Brigata a cui appartenevo ricevette con l'aviolancio del 15/4/1945. La maggior parte erano battledress 114656 (sempre copiando Peniakoff) Le altre erano giubbotti in tessuto liscio, tipici dei marines americani. (Gli specialisti del settore mi usino clemenza per la descrizione) Queste ultime recavano sul davanti una "V" gialla (V^ armata?) e tutte avevano un rammendo circolare, segno inquietante ed inequivocabile di un colpo di arma da fuoco.(naturalmente lavate e disinfettate) A mé ne toccò proprio una di queste, che, per scaramanzia, non volli indossare il 25 aprile durante l'occupazione di Savona.
Se a qualcuno può interessare, gradirei dire la mia sui gradi e sulle insegne. A risentirci. ghirghi.
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