LA RESISTENZA IN PROVINCIA DI SAVONA E ZONE LIMITROFE

« Older   Newer »
  Share  
ghirghi
view post Posted on 4/3/2009, 15:49




PREMESSA

Ben lungi da me, il proposito di scrivere una nuova storia della resisenza!
E' mia intenzione raccontare soltanto come sorsero i primi gruppi, come si svilupparono e si organizzarono poi le varie formazioni partigiane nel territorio della Provincia di Savona e nelle zone limitrofe.
Non credo possibile, però, si possa parlare della Resistenza, senza prima avere ben chiara la situazione di quel particolare momento storico e il conseguente stato d'animo della popolazione italiana. Sembra pertanto utile ricordare brevemente gli avvenimenti che hanno caratterizato gli anni della seconda guerra mondiale.

Nel panorama internazionale dell'epoca, dopo l'occupazione dell'Abissinia, dopo la partecipoazione alla guerra di Spagna, dopo la proclamazione delle leggi razziali e l'alleanza con la Germania di Hitler, la politica fascista prosegue con l'intervento nella seconda guerra mondiale.

Ci troviamo all'apice del consenso popolare verso il fascismo. La propaganda del MIN.CUL.POP. aveva convinto gli italiani che si sarebbe trattato di una "guerra lampo", poche
settimane di gloria e poi l'Italia avrebbe fatto, di buon diritto, l'ingresso nel mondo delle
"grandi potenze".

I fatti non proseguirono in questo verso. La sconfitta delle forze dell'Asse in Russia e in Africa, lo sbarco degli Alleati in Sicilia, la grave crisi economica interna, la fame, le morti dei soldati sui vari fronti di guerra e dei civili sotto i bombardamenti aerei delle città, fiaccarono lo spirito della popolazione ormai disillusa e stanca della guerra, ritenuta ormai da tutti inutile e definitivamente persa.

Si giunse così alla crisi del regime fascista e alla sua caduta il 25 luglio 1943.

Appena poco più di un mese dopo, l'8 settembre 1943, la firma dell'armistizio con le forze alleate, la fuga della Monarchia da Roma e la conseguente dissoluzione del nostro Esercito, lasciato senza ordini e senza Comandi. Immediata l'occupazione da parte dell'esercito tedesco dei territori italiani non ancora liberati dagli alleati e la creazione della R.S.I. da parte di Mussolini ma sotto il ferreo controllo nazista.

La Resistenza nacque in quei giorni!

Val la pena ricordare che i primi moti contro i tedeschi non avvennero sul suolo Nazionale, ma a Cefalonia. I primi ad imbracciare le armi contro i tedeschi furono gli eroici soldati della Divisione ACQUI. Lo loro resistenza fu, purtroppo, vana. Furono in gran numero massacrati e i
superstiti deportati nei campi di concentramento nazisti. Una pagina eroica scritta da ufficiali e soldati italiani, troppo spesso sottovalutata e quasi dimenticata.

Nello stesso periodo ha inizio la Resistenza sul territorio nazionale occupato dai tedeschi. Dal settemre 1943 all'aprile 1945, uomini dalle diverse estrazioni culturali e sociali, con le loro azioni, con il proprio sacrificio, pagando spesso con la morte, crearono quelle condizioni che permisero agli italiani di riscattarsi di fronte al mondo.

I PRIMI NUCLEI PARTIGIANI

......Continua......

Edited by ghirghi - 22/3/2009, 08:40
 
Top
ghirghi
view post Posted on 6/3/2009, 17:56





All'inizio non si trattò di verà resistenza. Mancavano l'esperienza, le armi e soprattutto l'organizzazione. Il vettovagliamento fu una delle prime grandi difficoltà che si sono dovute affrontare.
In Provincia di Savona i primi nuclei si costituirono nelle seguenti località-

- Frazione S. Giulia di Dego
- Frazione Montenotte di Cairo
- Cascina Bergamotti di Bormida
- Frazioni Montagna e Roviasca di Savona
- Alture di Albenga

Uno dei primi nuclei sorti a Montenotte, sotto l'incalzare tedesco fu costretto, a fine settembre 1943, a lasciare la zona per trasferirsi in località S.Giulia e Gottasecca, località a cavallo del confine con la Provincia di Cuneo.
Erano una quarantina di persone, armati di 91, qualche esemplare di pistola, qualche bomba a mano Balilla.

In uno scontro con un reparto tedesco il 17 novembre 1943, muore il primo partigiano. Si tratta di Fernando Siri di anni 30.

Il 7 dicembre 1943 in uno scontro sulla rotabile Cairo - Cortemilia, uccidono due soldati tedeschi del Comando di Cairo Montenotte. Per reazione viene organizzato il pimo rastrellamento in grande stile.

Il gruppo viene avvertito dei preparativi di attacco e il 10 dicembre1943 inizia un disastroso sganciamento. Un piccolo gruppo rientra in zona savonese, il resto del gruppo si sposta senza una meta precisa sulle Langhe. Quattro di loro vengono catturati e poi fucilati ad Acqui Terme il 24 gennaio 1944.

Il 17 dicembre, nei pressi di Cravanzana, fermarono una macchina con quattro carabinieri a bordo. L'intenzione era soltanto quella di disarmarli. Purtroppo dalla macchina partì un colpo che fulminò il comandante del gruppo,Tamagnone Mario. Gli altri risposero al fuoco e uccisero i quattro carabinieri.

Il comando del gruppo passò a Sambolino Mario.

All'unanimità decisero di trasferirsi in Valle Casotto, dove era presente una forte concentrazione di reparti partigiani.

Durante il tragitto, il 23 dicembre 1943, raggiunsero S. Giacomo di Roburent e si rifugiarono nell'unico albergo del paese per trascorrervi la notte. Forse su sollecitazione del proprietario, forse per non creare paura, chissà!, depositarono tutte le loro armi in uno sgabuzzino.

Nel pieno della notte, furono sorpresi nel sonno, senza le armi, da un forte contingente di partigiani di una formazione autonoma al comado di Italo Cordero e Folco Lulli (quello che divenne poi un noto attore cinematografico). L'ordine di catturarli era però partito dal Colonello Paolo Ceschi).
A nulla servirono le parole di Sambolino che cercava di spiegare la loro situazione. Non capirono, o non vollero capire, che erano partigiani garibaldini in fuga da un rastrellamento tedesco.

Sotto la minaccia delle armi furono fatti salire su due camion, 17 nel primo e 12 nel secondo,
dirigendosi poi verso Mondovì.

I 17 del primo camion giunti a destinazione vennero consegnati ai carabinieri del luogo e da questi consegnati poi ai tedeschi nel carcere di Cuneo.
I 12 del secondo camion. invece, dopo un tardivo ripensamento di Italo Cordero, furono fermati in tempo e liberati.

Dei partigiani catturati, quattro:
- Sambolino Mario
- Graziano Luciano
- Bottaro Andrea
- Rizzoglio Giuseppe

ritenuti i capi del gruppo, vennero fucilati a Cairo Montenotte il 16 gennaio 1944.

Gli altri furono deportati a Mathausen.

La maggior parte dei componenti il secondo gruppo cadde in successivi scontri con forze tedeche e R.S.I.

La vicenda di San Giacomo di Roburent lasciò strascici enormi nei rapporti fra Formazione Autonome e Formazioni Garibaldine, raggiungendo momennti di tensione tanto alta da rasentare più di una volta lo scontro armato.


...........continua ..........
 
Top
ghirghi
view post Posted on 7/3/2009, 09:50




image



In questa notissima fotografia, copia di quella ritrovata nello zaino di un soldato tedesco, si vedono Sambolino, Rizzoglio, Graziano e Bottaro mentre vengono condotti alla fucilazione da parte delle SS. (Cairo Montenotte 16 gennaio 1944)

(archivio personale)
 
Top
savoiacarcano
view post Posted on 8/3/2009, 23:09




Bene, Bravo,
è sempre con grande interesse che leggo gli eventi che hanno coinvolto il Savonese e la zona di Acqui Terme (di cui sono originario pur mancando oramai da più di 25 anni).
Attendo altre notizie...... Saluti :http://img233.imageshack.us/img Alessandro
 
Top
mirco.s
view post Posted on 9/3/2009, 11:57




Nella zona di Acqui T. operava anche la IX° divisione Garibaldi " Alarico Immerito " al comando di Primo Rocca "Rocca" la zona comprendeva anche Nizza M. e Canelli arrivando fino alle prime langhe (S.Stefano B.) vi era un presidio del gruppo esplorante della S.Marco e altre forze italo-germaniche che si alternavano;la zona,era quotidianamente contesa fra le truppe repubblichine e le formazioni di Balbo (Autonomi Mauri) e Rocca ( Garibaldini Lajolo ).I partigiani spesso si contrastavano con le armi adducendo motivi politici.
Sulla collina di S.Libera ( S.Stefano B. ) si sviluppò nell'immediato dopoguerra il movimento di "rivendicazione" partigiana di Armando Lavorini....ma questa è un altra storia.
 
Top
ghirghi
view post Posted on 18/3/2009, 11:17




[QUOTE=savoiacarcano,8/3/2009, 23:09]
è sempre con grande interesse che leggo gli eventi che hanno coinvolto il Savonese e la zona di Acqui Terme (di cui sono originario pur mancando oramai da più di 25 anni).
[/QUOTE

Ciao, Savoiacarcano.
Nella zona dell'Acquese io ricordo in particolare la Div. Mingo, perchè operava fino a Sassello e quindi eravamo territorialmente "vicini di casa".
Certamente saprai che a quella formazione garibaldina fù attribuito il massacro di un reparto di S. Marco forte di 200 uomini, l'intero gruppo che presidiava Sassello, dopo che questi si erano arresi. Non esiste però la benchè minima prova che il fatto sia realmente accaduto. Per mè si tratta di una delle tante leggende metropolitane! Eppure mi risulta che sia operante un gruppo di amici "quelli del Manfrei", che ogni anno celebra la ricorrenza di questo episodio.
Non ritengo proprio possibile che abbiano potuto far sparire un così rilevante numero di persone senza lasciare la benchè minima traccia. Senza contare, poi, che non esiste alcun elenco nominativo delle presunte persone scomparse.

Nell'Acquese, precisamente a Malvicino, si svolsero i fatti che portarono poi al disastroso rastrellamento di S. Giulia e, successivamente, all'assassinio dl Don Igino Icardi, ITALICUS il
famoso prete partigiano. (per fatti accaduti durante quel famoso rastrellamento, la Chiesa ha
dichiarato la Beatificazione di una giovane donna di quel Paese)

Nella tua zona ha anche operato la XVI^ brigata Garibaldi. Ricordo un'azione compiuta da un reparto di quella Brigata sulla linea feroviaria Savona - Acqui. Informati che da Savona stava partendo un treno che trasportava prigionieri destinati in Germania, riuscirono a fermare il convoglio e, malgrado la feroce resistnza della scorta, aprirono i vagoni e li fecero fuggire .

Queste sono solo bricciole di memoria. Con le azioni compiute dai partigiani di quelle zone ci sarebbe da raccontare per mesi. Avremo certamente occasione di riparlarne.

 
Top
view post Posted on 18/3/2009, 11:41
Avatar


Group:
UTENTE
Posts:
13,950

Status:


CITAZIONE (ghirghi @ 18/3/2009, 11:17)
[
Certamente saprai che a quella formazione garibaldina fù attribuito il massacro di un reparto di S. Marco forte di 200 uomini, l'intero gruppo che presidiava Sassello, dopo che questi si erano arresi. Non esiste però la benchè minima prova che il fatto sia realmente accaduto. Per mè si tratta di una delle tante leggende metropolitane! Eppure mi risulta che sia operante un gruppo di amici "quelli del Manfrei", che ogni anno celebra la ricorrenza di questo episodio.
Non ritengo proprio possibile che abbiano potuto far sparire un così rilevante numero di persone senza lasciare la benchè minima traccia. Senza contare, poi, che non esiste alcun elenco nominativo delle presunte persone scomparse.

Ciao Ghirghi, non è completamente vero che non esista traccia di questo massacro.
Nel corso degli anni vennero recuperati una parte dei resti, attualmente sepolti nel cimitero di Altare. Secondo analisi mediche quelli ritrovate sarebbero parti di almeno 60 corpi. Quindi può essere che i morti non siano stati 200, però almeno sessanta lo furono.
Non ho a portata di mano il libro di memorie scritto dal parroco di Urbe, però in esso si trova il racconto di quanto accaduto subito dopo il 25 aprile ed anche l'annotazione del recupero dei "sacchi di ossa" che venivano portati a valle con la teleferica.
 
Top
ghirghi
view post Posted on 18/3/2009, 13:27




CITAZIONE (kanister @ 18/3/2009, 11:41)

Ciao Ghirghi, non è completamente vero che non esista traccia di questo massacro.
Nel corso degli anni vennero recuperati una parte dei resti, attualmente sepolti nel cimitero di Altare. Secondo analisi mediche quelli ritrovate sarebbero parti di almeno 60 corpi. Quindi può essere che i morti non siano stati 200, però almeno sessanta lo furono.
Non ho a portata di mano il libro di memorie scritto dal parroco di Urbe, però in esso si trova il racconto di quanto accaduto subito dopo il 25 aprile ed anche l'annotazione del recupero dei "sacchi di ossa" che venivano portati a valle con la teleferica.
[/QUOTE]

No, contesto!!! Non esiste la benchè minima traccia del massacro di ben 200 uomini, avvenuto, sembrerebbe secondo il parere di qualcuno, nei giorni della liberazone.

I sessanta cadaveri, quelli purtroppo reali, sono stati trovati battendo, in lungo e in largo, e per tanti anni, tutta la vastissima zona di operazione della "Mingo"
Le condizioni in cui sono stati rinvenuti dimostrano che si tratta di morti avvenute a grande distanza temporale gli uni dagli altri.

Se quei poveri resti fossero tutti del periodo della liberazione, avremmo, come assurdo, che durante tutti i precedenti mesi non ci sono stati morti. Ci sono stati, invece e purtroppo, e io inorridisco ogni qual volta penso a quello che è successo e nel modo che è avvenuto.
Ci sono stati anche morti durante la liberazione e da tutte e due le parti contendenti. Nessuno deve e può ignorarlo. Ma un massacro di quella portata, senza lasciare traccia, proprio non lo posso immaginare.

Io capisco e rispetto le posizioni di "quelli del Manfei", mi associo alla celebrazione dei caduti e personalmente non avrei nessuna difficolta a presenziare a quella cerimonia annuale, semprechè si limitasse alla sola celebrazione di un rito teso a suffragare i caduti.

Tu sai bene come la penso! Sono profondamente convinto che davanti alla morte cessa ogni distinzione di parte. Come si può non onorare un caduto che ha pagato con la vita per il "suo" ideale|

Insisto però, nella mia convinzione: non vi fù massacro di quella incredibile portata.

Con tutta cordialità. jan


 
Top
ghirghi
view post Posted on 21/3/2009, 17:53




CITAZIONE (mirco.s @ 9/3/2009, 11:57)
Nella zona di Acqui T. operava anche la IX° divisione Garibaldi " Alarico Immerito " al comando di Primo Rocca "Rocca" la zona comprendeva anche Nizza M. e Canelli arrivando fino alle prime langhe (S.Stefano B.) vi era un presidio del gruppo esplorante della S.Marco e altre forze italo-germaniche che si alternavano;la zona,era quotidianamente contesa fra le truppe repubblichine e le formazioni di Balbo (Autonomi Mauri) e Rocca ( Garibaldini Lajolo ).I partigiani spesso si contrastavano con le armi adducendo motivi politici.
Sulla collina di S.Libera ( S.Stefano B. ) si sviluppò nell'immediato dopoguerra il movimento di "rivendicazione" partigiana di Armando Lavorini....ma questa è un altra storia.

Ciao Mirco, scusa il ritardo. Alla mia età i tempi sono sempre straordinariamente lunghi!

Quando tu citi i "(Garibaldini Lajolo)" ti riferisci forse a DAVIDE LAJOLO il Comandante partigiano ULISSE, originario di Vinchio d'Asti? Se ti riferisci a lui l'ho conosciuto personalmente. Un personaggio straordinario! Da volontario in Spagna dove era diventato amico di Muti, a Comandante di una importante formazione partigiana garibaldina.
Non nascondeva mai il suo passato, anzi. La sua storia l'ha poi raccontata in un libro " IL VOLTAGABBANA", dopo che era diventato Senatore della Repubblica. Conservo ancora la copia che mi aveva inviata, con una dedica personale che per me è più di un caro ricordo.

Dove tu dici "I partigiani spesso si scontravano con le armi adducendo motivi politici", fai riferimento allo stato di tensione generalizzato che spesso si veniva a creare fra reparti di diversa tendenza, o conosci qualche episodio particolare?

Non ho trovato e non ricordo nulla sul movimento di "rivendicazione" partigiana di Armando Lavorini. Mi puoi, per favore, dare qualche indicazione?

Ti ringrazio. ciao. jan
 
Top
view post Posted on 21/3/2009, 21:39


Group:
UTENTE
Posts:
704
Location:
Savona

Status:


Ciao Jan,
stavo aspettando le altre puntate della storia partigiana del savonese...
Il mio interesse è che vengono raccontate da un partecipante a quegli eventi e, malgrado la lettura di vari libri sull'argomento, si scoprono sempre cose nuove o raccontate in maniera differente.

A presto, Bruno IP
 
Top
ghirghi
view post Posted on 22/3/2009, 10:40




CITAZIONE (italianpolitic @ 21/3/2009, 21:39)
Ciao Jan,
stavo aspettando le altre puntate della storia partigiana del savonese...
Il mio interesse è che vengono raccontate da un partecipante a quegli eventi e, malgrado la lettura di vari libri sull'argomento, si scoprono sempre cose nuove o raccontate in maniera differente.

A presto, Bruno IP

Ciao, Bruno. Eccomi. Lo dicevo proprio poco fa: alla mia età i tempi sono lunghi!

Mi raccomando, però, non aspettarti una nuova storia partigiana savonese. La mia intenzione è soltanto quella di richiamare alla memoria alcuni momenti di quel periodo.
Magari interessaranno pochi, ma io ci provo ugualmente. jan.
 
Top
ghirghi
view post Posted on 22/3/2009, 11:31






Dal settemre 1943 al giugno 1944 fu un proliferare di gruppi.
La necessità di coordinare questi distaccamenti sia sul piano militare che quello logistico, non disgiunto da quello politico, portò alla decisione, il 24 giugno 1944, di creare la XX^ Brigata d'Assalto Garibaldi.
Nel breve termine, una prima riorganizzaione, il 15 luglio 1944, trasformò la XX^ brigata in 2^ Brigta d'Assalto Garibaldi, strutturata su quattro distaccamenti: Astengo - Bori - Calcagno - Rebagliati.
Il primo comandante fu Hermann Vigoda (ENRICO), un ebreo polacco che, entrato nella TOD per mascherare le sue origini ebraiche, giunto in Italia raggiunse le formazioni partigiane.
Uomo di indubbio valore, dalle grandi risorse umane e militari. La sua scelta si rese necessaria anche per evitare ogni eventuale contrapposizione fra i singoli Comandanti di Distaccamento che ambivano quell'incarico. Nel settembre del 1944, ai primi quattro distaccamenti se ne aggiunsero altri sette : Giacosa - Revetria- Maccari - Corradini - Minetti - Moroni - Negri - .

La Seconda Brigata, sempre agli ordini di Enrico, operava nella zona a ponente di Savona delimitata dalla Statale per il Piemonte fino all'entroterra di Albenga.

Nella zona a levante, altipiani di Montenotte, si erano venuti formando due distaccamenti: il Sambolino e il Wuillermin. Questa zona fu poi potenziata con il trasferimento di due distaccamenti: l'Astengo e il Giacosa. Questi quattro distaccamenti furono raggruppati a costituire una nuova Brigata, la Sesta, assumendo il nome di "Nino Bixio"
Il comando viene assunto da Vittorio Solari (Antonio) un ex ufficiale del Regio Esercito.
Commissario Emilio.

Con decisione del 26 settembre 1944 la Seconda Brigata si scinde e origina due nuove formazioni: la Quarta Brigata e la Quinta Brigata.

La Quarta Brigata prende il nome di "Daniele Manin" e il Comando viene assunto da Enrico. Commissario Vela.
La Quinta Brigata prende il nome di "Baltera" e il comando viene assunto da Bill (Cagnasso Eugenio) Commissario Leone.

Le zone di competenza delle singole Brigate sono così ripartite:

Quarta Brigata
Finale - Calice - Rialto - Vezzi P. - Orco Feglino - Magliolo - Giustenice - Bardineto.

Quinta Brigata
Osiglia - Bormida - Pallare - Plodio - Carcare - Murialdo - Massimino - Roccavignale - Cengio - Castelnuovo - Priero.

Sesta Brigata
Pontinvrea - Mioglia - Giusvalla - Corona - le Stelle - Montenotte - Ferrania.

Agli inizi di Ottobre 1944 la forza complessiva delle tre Brigate era di circa 900 uomini.

In quei giorni si ebbero altre novità organizzative importanti.

..............continua ............



 
Top
view post Posted on 22/3/2009, 12:51


Group:
UTENTE
Posts:
704
Location:
Savona

Status:


Grazie mille, Jan.
sintetico ma chiaro.

Hai notizie sul fatto del 2 gennaio 1944, dove persero la vita 4 partigiani?
Questo fatto mi interessa molto, avendo trovato i diplomi di uno dei caduti ed essendo amico del figlio (purtroppo mancato) di un'altro.

Bruno
 
Top
ghirghi
view post Posted on 22/3/2009, 12:59




A quale zona fai riferimento.

In provincia di Savona il 2 gennaio 1944 si è verificato il fatto della Cascina Bergamotti, in Comune di Bormida, uno dei primi nuclei partigiani.

Vengono trucidati:
Ugo Piero
Enzo Guazzotti
Nino Bori
Salvatore Cane

eccidio compiuto da nazifascisti guidati sul posto da una spia.

Edited by ghirghi - 22/3/2009, 19:22
 
Top
ghirghi
view post Posted on 26/3/2009, 15:17




Nel mese di Ottobre 1944 viene ufficializzata una nuova brigata, la Terza, che prende il nome di "Libero Briganti".
Alla Terza Brigata vengono assegnati due distaccamenti di nuova costituzione, il Bonaguri e il Torcello, oltre a quattro che già facevano parte della Quarta Brigata, il Calcagno, il Rebagliati. il Maccari e l'Ines Negri.

Anche la Quinta Brigata "Baltera" subisce importanti modifiche con l'inserimento di due nuovi distaccamenti, il Bovani e l'Ugo Piero. Una parte del distaccamento Minetti, però, per ragioni organizzative, lascia la Quinta Brigata per trasferirsi in località Piemontese.

Nella zona di Montenotte, presso la Sesta Brigata, viene costituito un nuovo distaccamento, il Bocci, nella quasi totalità formato da miitari della S. Marco che avevano abbandonato i propri reparti.

Riepilogando, nella prima decade di Novembre 1944, quando ormai era imminente la campagna dei grandi rastrellamenti d'autunno, le forze garibaldine in Provincia di Savona raggiungevano le 1200 unità, così ripartite:

TERZA BRIGATA "LIBERO BRIGANTI"
Comandante: NOCE = Parodi Giovan Battista
Forza: circa 250 volontari

Distaccamento "Bonaguro"
Comandante MORO = Aiello Renato

Distaccamento "Ines Negri"
Comandante FULMINE Volpe Dante

Distaccamento Torcello"
Comandante ALDO = Pastorino Aldo


QUARTA BRIGATA "DANIELE MANIN"
Comandante: ENRICO = Vigoda Hermann
Forza: circa 300 volontari

Distaccamento "Calcagno"
Comandante ZAZA' = Vallarino Tancredi

Distaccamento "Rebagliati"
Comandante: TIGRE = Genesio Rosalino

Distaccameno "Maccari"
Comandante:PICCOLO = Aiello Arma


QUINTA BRIGATA "BALTERA"
Comandante: BILL= Cagnasso Eugenio (alla sua morte SAM = Moreno Giovanni)
Forza circa 350 volontari

Distaccamento "Revetria"
Comandante: SAM = Moreno Giovanni

Distaccamento "Bruzzone"
Comandante: ERNESTO = De Marco Gino

Distaccamento " Nino Bori "
Comandante: LIBERO = ??

Distaccamento "Moroni"
Comandante: Mario = Bazzino Franesco

Distaccamento "Bovani"
Comandante: BILL = Tonolini Giuseppe

Distaccamento "Ugo Piero"
Comandante: TITO = Scova Attilio


SESTA BRIGATA "NINO BIXIO"
Comandante: ANTONIO = Solari Vittorio
forza circa 300 volontari

Distaccamento "Astengo"
Comandante: BOY = Revello Mario

Distaccamento "Sambolino"
Comandante: NINCEK = Ianelli Giovanni

Distaccamento "Giacosa"
Comandante: ASCANIO = Barile Adolfo

Distaccamento "Wuillerminn"
Comandante: RICO = Pastorino Luigi

Diastaccamento "Bocci"
Comandante: ALFREDO = Bazzino Augusto


Il 16 Novembre 1944 ha inizio l'attacco delle forze Nazifasiste.


..............Continua...........









 
Top
197 replies since 4/3/2009, 15:49   13091 views
  Share