Ciao a tutti,
dopo alcuni mesi di astinenza mi rifaccio vivo per rompere le scatole con le mie solite uscite.
Quello delle compagnie montate credo sia un discorso da affrontare in altro topic, perchè è un argomento molto intereessante quanto sconosciuto, ma senza dubbio OT in questo frangente. Se gli amministratori potessero creare un titolo apposito e trasferirvi gli interventi già postati, potremmo andare avanti in modo più mirato.
Tornerei quindi a valanga sul tema dei cacciatori d'Africa, la cui origine ha radici profonde, e lo farei partendo dall'inizio.
Con Regio Decreto 17 febbraio 1887, a seguito dei noti fatti di Dogali, il governo dichiarò formalmente “sul piede di guerra” le truppe dei possedimenti in Africa, perciò predispose un piano per un'operazione militare al fine di rioccupare quei territori africani abbandonati o perduti dopo la sconfitta.
Per la spedizione il governo autorizzò un credito di 20 milioni di lire per spese militari in Africa e con Regio Decreto n° 4783 del 14 luglio 1887 venne formalmente istituito un “Corpo Speciale d’Africa” che sarebbe dovuto partire alla volta di Massaua. Questo documento sancisce la nascita dei Cacciatori d'Africa.
Sorvolo sul dettaglio della composizione dell'intero Corpo, per concentrarmi sull'argomento di interesse.
I reggimenti di fanteria assegnati al Corpo Speciale d'Africa furono due, il 1° su due battaglioni di fanteria (per la prima volta si parla ufficialmente di "cacciatori") e uno di bersaglieri ed il 2° su tre battaglioni cacciatori:
1° reggimento (Colonnello Coriolano Ponza di San Martino)
I battaglione (Maggiore Carlo Rodano) su quattro compagnie (1a al comando del Capitano Giacchetti Luigi composta da truppe provenienti dal 1° e 2° reggimento granatieri, 25°, 26° e 38° reggimento fanteria; 2a al comando del Capitano De Felice Gaetano composta da truppe provenienti dai reggimenti di fanteria 37°, 57°, 58°, 93° e 94°; 3a al comando del Capitano D'Amore Giovanni, composta da truppe provenienti dai reggimenti 5°, 6°, 8°, 15° e 16°; 4a al comando del Capitano Serra Pietro composta da truppe provenienti dai reggimenti 7°, 48°, 79° e 80°).
II battaglione (Tenente Colonnello Luciano Giovan Battista) su quattro compagnie (5a, 6a, 7a, 8a - da ora in poi trascuro i dettagli perchè se no mi ci vuole tutta notte per rispondere).
2° reggimento (Colonnello De Charbonneau Camillo)
I battaglione (Maggiore Fiore Camillo) su quattro compagnie (1a, 2a, 3a, 4a).
II battaglione (Maggiore Di Majo Pio Carlo) su quattro compagnie (5a, 6a, 7a, 8a).
III battaglione (Tenente Colonnello Ferrua Gustavo) su quattro compagnie (9a, 10a, 11a, 12a).
I comandanti di reggimento vennero nominati con R. Decreto 2 ottobre 1887; gli ufficiali in congedo richiamati in servizio con R. Decreto 2 ottobre 1887, con lo stipendio ed indennità stabiliti per i loro gradi dall’art. 8 del R. Decreto 14 luglio 1887, N. 4783 (serie 3a); tutti gli altri ufficiali ed impiegati civili vennero trasferiti effettivi al corpo speciale con determinazione Ministeriale 2 ottobre 1887.
La ferma contratta dalla truppa appartenente a questo corpo, reclutata esclusivamente fra volontari, era di 4 anni rescindibile dopo 2 anni e con un premio all’atto del congedo di lire 2.000 per l’intera durata e di lire 600 per i 2 anni. Il soprassoldo era di cent. 10 per i militari di truppa e di cent. 50 per i sottufficiali. Agli ufficiali venne concessa una indennità di equipaggiamento variabile da lire 1.000 per i colonnelli a lire 200 per i tenenti ed i sottotenenti. Fu infine assegnato un compenso annuo di lire 6.000 al comandante superiore ed uno di lire 600 al capo di stato maggiore ed ai direttori di sanità e sussistenza.
Occorre ora specificare che assieme al Corpo Speciale d'Africa venne inviato un Corpo di rinforzo, costituito da truppe d'Africa: questa precisazione, apparentemente banale, è invece determinante per comprendere l’uso di distintivi diversi per le truppe destinate a costituire il nerbo permanente della nostra presenza militare in Africa, il Corpo Speciale d’Africa appunto, da quelle inviate solo temporaneamente a rinforzo del corpo stesso. Il Corpo Speciale d’Africa aveva una propria fisionomia organizzativa e comprendeva nuovi corpi del Regio Esercito, ai quali erano quindi attribuiti propri elementi distintivi; le truppe d’Africa erano truppe nazionali inviate a rinforzo e destinate a rientrare in patria, e conservavano così i propri fregi e distintivi.
Puntualmente, quindi, il Ministero della Guerra stabilì le disposizioni per le uniformi dei due Corpi. Quelle per il Corpo Speciale d'Africa, e quindi dei Cacciatori, comparvero sulle
Disposizioni amministrative per la costituzione del corpo speciale d’Africa, direzione generale dei servizi amministrativi, “Giornale Militare Ufficiale”, parte 2a, pubblicata il 24 agosto 1887.
Il fregio dei Cacciatori d'Africa compare per la prima volta sul documento
Divisa per il corpo speciale d’Africa, segretariato generale del ministero della Guerra, “Giornale Militare Ufficiale”, parte 2a, dispensa 46a, pubblicata il 22 settembre.
Questo è il fregio come compare sulla tavola originale (si tratta di un fregio simile a quello degli alpini, ma si caratterizza per non avere le baionette. Inoltre ha la croce di savoia nel tondino):
Il reggimento di appartenenza era indicato da un numero (1 o 2, appunto) ricavato da un lamierino metallico argentato (dorato per i bersaglieri del 1° reggimento) e appuntato
SOTTO al fregio.
Il resto alla prossima puntata.
Un caro saluto e un ben ritrovati a tutti gli Amici del Forum.
Renzo Catellani
Edited by Bird Dog - 24/9/2009, 09:32