| | Berretto coloniale bersaglieri | |
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| | mah, nessuno strale, solo punti di vista diversi.
io di norma sono per toccare il meno possibile gli oggetti che trovo. è chiaro che la conservazione è importante, ma spesso ci facciamo delle pippe senza un senso reale.
i pezzi che abbiamo tra le mani sono stati conservati per quasi cento anni in molti modi, più o meno delicati, ma nessuno in linea con le nostre "turbe" collezionistiche.
e sono integri. nella peggiore delle ipotesi, a meno di non mettere i nostri pezzi alle intemperie, questi dureranno senza alcun problema e danneggiamento ulteriore per le prossime tre-quattro generazioni.
è evidente che è necessario utilizzare il buon senso. ho visto con i miei occhi collezionisti di medaglie commemorative 1 e 2 gm maneggiarle solo con guanti di cotone. a qualcuno l'idea piacerà di sicuro, a me sembra una follia.
tornando al berretto, penso che rimetterlo un minimo in forma si possa fare, si vuole tirare su il fregio? va bene. sul resto ho dei forti dubbi.
vero che non si comprano le storie ma gli oggetti, ma se questi ne hanno una, perchè non tenerne conto? ad esempio il nome del tenente si puo' trovare, non penso sia difficile, dai giornali militari si puo' verificare se prima dell'Africa uno dei caduti ha prestato servizio nei bersaglieri.
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| | recuperare il nome non è impossibile; ci proviamo? Serve però la collaborazione dei possessori di Albi di Decorati...
Non ho l'elenco degli Ufficiali caduti del XXXI, ma ho i nomi di 4 Sottotenenti, morti tutti tra il 14 e il 23 maggio 1938 nello Scioa; essi erano:
Rivo Ruggeri
Giovanni Battista Cerè
Carlo Alberto Cosmini
Sergio Larese
Ruggeri prese la MOVM con questa motivazione:
«Durante un combattimento contro numerose forze nemiche, si lanciava più volte all’assalto per raggiungere l’obbiettivo assegnatogli. Ferito il comandante della compagnia, assumeva il comando del reparto e, sebbene a sua volta ferito ad un braccio, riconduceva gli uomini all’assalto per recuperare il cadavere di un ufficiale poco prima colpito a morte. Circondato e ferito una seconda volta al torace, ordinava la resistenza ad oltranza e difendeva a colpi di bombe a mano la salma del caduto, finché, nuovamente colpito, immolava gloriosamente la vita sul campo. Adi Gartié (Regione Tselelò), 14 maggio 1938».
E' probabile che anche gli altri siano stati decorati, e dalle motivazioni si potrebbe procedere per esclusione, cercando dei Bersaglieri colpiti alla testa...
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| | Saranno pure "pippe" però io ho potuto constatare di persona il decadimento di certi materiali in oggetti conservati con tutte le cure ad esempio le visiere (non si può impedire all'estate di far caldo ed all'inverno di far freddo, Climatizzazione?),alla pelle di elmetti della prima o allude che diventano fragili (Olio,glasso?)oppure la seta che si sbriciola(li non c'è niente da fare).
Questi sono solo spunti di riflessione.
Sarebbe interessante ritrovare il nome dell'ufficiale, dimostrerebbe come un oggetto che sopravvive al tempo(anche con qualche aiuto) serva a tenere viva la memoria di chi,a prescindere se le guerre sono giuste o meno, un giorno suo malgrado con grande generosità si è trovato a sacrificare la sua giovinezza per consentire a noi di vivere la nostra vita.
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| inno |
| | CITAZIONE (64adriano @ 17/6/2010, 10:50) Aggiungo, a costo di sembrare cinico e di attirarmi gli strali di alcuni di voi, che postulato il valore sia storico che materiale dell'oggetto, molti di voi spesso (giustamente) ribadiscono il fatto che nel valutare l'acquisto o l'autenticità di un oggetto non sono "le storie" che devono determinare il giudizio ma i dati oggettivi.
Dunque da quanto sappiamo questo berretto proviene da un collezionista che riferisce una storia raccolta non sappiamo da chi, il tutto sarà sicuramente vero ma non abbiamo il nome del sottotenente, non sappiamo se questo è il berretto che indossava quando è caduto( poteva avere la bustina e questo essere il berretto allora in buone condizioni che è stato posto sul feretro raccolto pietosamente dai commilitoni), non abbiamo documenti o dichiarazioni ne foto quindi la valutazione va fatta sui dati oggettivi e questo è inequivocabilmente un oggetto che soffre per una cattiva conservazione, chiuderlo in una scatola non ne garantisce la conservazione.
Per fare un esempio il fregio ho detto che è ben conservato però non è esente da fioriture di ossido queste alla lunga oltre corrodere la fragile canuttiglia potrebbero ledere il filo con il quale essa è fissata al panno con il conseguente distacco di alcune parti .
Ribadisco comunque che questa è una disquisizione del tutto accademica ed ognuno si regola come vuole, meglio non toccare che farlo male. Condivido quanto scrivi, e ribadisco anche io che non vanno mai comprate le STORIE, è altresì vero che se si conosce qualche notizia è bene scriverla, comunque anche a me piacerebbe avere qualche dettaglio in più e spero che con l'aiuto di tutti si riesca a trovare qualche informazione. Per il resto, come ho già scritto il restauro per il momento non si farà, e nelle mie scatole non si è mai rovinato nulla.  | | | |
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| DIAVOLO_BIANCO |
| | ma una vetrinetta dell ikea che son belle spaziose e costano 40 euri no eh?
Edited by DIAVOLO_BIANCO - 17/6/2010, 16:37
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| inno |
| | E' un problema di spazio non di vetrinette, e comunque ne servirebbero almeno una decina.  | | | |
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| Bird Dog |
| | CITAZIONE (Ghebret_ @ 17/6/2010, 12:38) Non ho l'elenco degli Ufficiali caduti del XXXI, ma ho i nomi di 4 Sottotenenti, morti tutti tra il 14 e il 23 maggio 1938 nello Scioa; essi erano:
Rivo Ruggeri
Giovanni Battista Cerè
Carlo Alberto Cosmini
Sergio Larese L'unico di cui ho notizia è Sergio LARESE, che però nel 1936 era un Sottotenente di complemento dei Granatieri. Nessuno compare negli annuari ufficiali, quindi dovrebbero essere tutti di complemento. Ciao! Renzo | | | |
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| | Bello e carico di fascino.
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| | riattivo il post per sapere se ci sono state novità
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| 38 replies since 3/2/2010, 14:35 2171 views |
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Uniformi, Copricapi, Equipaggiamenti
