CADUTI e DISPERSI in RUSSIA, Elenco

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MonteKukla
view post Posted on 5/5/2010, 14:48 by: MonteKukla
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CITAZIONE (Valore Militare @ 5/5/2010, 11:18)
ALLA MADRE DI UN DISPERSO

Permetti a me, reduce dai campi di prigionia di Russia, dove tuo
figlio mi è stato fratello nel dolore, di chiamarti con il santo nome
di madre.
Permettimi di parlarti di lui; ha diviso con me la fame, la sete, la
stanchezza e il morbo mortale delle epidemie.
Io tremo nel parlarti, madre di un fratello disperso; le mie parole
esitano di fronte al tuo dolore...... Ma in me, sopravvissuto a quella fame
che toglie la ragione, a quella sete che fa leccare l'alito condensandosi
sul ferro di una grata, a quella stanchezza che fa cadere sfiniti sulla
neve con la certezza di non rialzarsi più per proseguire l'interminabile
cammino, a quel freddo che gela tutto ciò che è fermo, uomini, animali,
cose, irrigendoli in una morsa implacabile che solo i venti tiepidi della
primavera avranno il potere di sciogliere; in me, risorto dal cumulo
dei morti, stesi sul grande catafalco di una immensa cella mortuaria;
in me, ritornato vacillante e incerto alla vita; in me non c'è ombra
dell'odio.
Le mie sono parole di un figlio verso colei che dona la vita, verso
colei che attende la sua creatura, carne della sua carne, concepita e
allegata nell'amore, ragione della sua vita.
In nome di questo amore, madre di un fratello disperso, io ti porgo
la mia scarn mano di reduce.
Madre santa nel tuo dolore, vieni e parliamo con lui. Ascolta le sue
parole; sono le stesse che io udii dalle sue labbra allora; erano per te,
come ora, piene di amore: "Riposerò più sereno se saprò che tu,
mamma, troverai la via per rassegnarti al dolore del mio mancato ritorno!..."
In questa speranza, in questa certezza i suoi occhi si erano illuminati
allora, nel ricordo di te, che gli avevi donato la vita che egli stava
offrendo, lontano da te, senza un lamento, alla grande madre comune:
la Patria!
Le hai udite, vero madre, le sue parole? Le hai udite?
Stringi, madre, la mia povera mano; senti nel suo tremito che è
la mano di un figlio che ti vuole bene, di un figlio che è tornato perchè
tanti suoi fratelli sono morti, per parlarti di lui che hai tanto atteso,
perchè un caldo raggio d'amore giungesse da lui sino al tuo cuore.

(uno dei pochi che ritornaro dalla prigionia)

Bellissima... grazie Valore.


Se posso, inserisco solo un pensiero del grande Mario Rigoni Stern:

"Il momento culminante della mia vita non è stato quando ho vinto premi letterari, o ho scritto libri, ma quando la notte dal 15 al 16 sono partito da qui sul Don con 70 alpini e ho camminato verso occidente per arrivare a casa, e sono riuscito a sganciarmi dal mio caposaldo senza perdere un uomo, e riuscire a partire dalla prima linea organizzando lo sganciamento, quello è stato il capolavoro della mia vita... "

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