R.N. Esploratore Nicolò Zeno, Un'altro Navigatore

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lancieri novara 5
view post Posted on 23/5/2010, 15:23 by: lancieri novara 5
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Un altro Esploradore della classe Navigatori, numerosa, ma poco fortunata...

Un saluto giacomo

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R.N. Esploratore Nicolò Zeno
Sigla ZE Motto “Più oltre”

Tipo Esploratore riclassificato (nel 1938) Cacciatorpediniere
Classe Navigatori
Cantiere Cantieri del Quarnaro – Fiume
Impostazione 5 giugno 1927 Varo 12 agosto 1928 Entrata in servizio 27 marzo 1930
Caratteristiche generali
Dislocamento a pieno carico 2657 tonnellate
Lunghezza 107,7 metri
Larghezza 10,2 metri
Pescaggio 4,2 metri
Propulsione 4 caldaie Yarrow 2 turbine Belluzzo 2 eliche
Potenza: 50000 CV
Combustibile 630 tonnellate di nafta
Velocità 38 nodi
Autonomia 3100 miglia a 15 nodi
Equipaggio 9 ufficiali, 164 sottufficiali e marinai
Sistemi difensivi 2 paramine per dragaggio in corsa
Armamento
6 cannoni da 120/50 in 3 torri binate
2 mitragliere antiaree da 40/39
4 mitragliere da 13,2 in 2 impianti binati
6 tubi lanciasiluri da 533,3 in 2 impianti trinati
dispositivi per posa mine e lancio bombe di profondità
Nel 1942 venne modificato l'armamento secondario: furono installate 2 mitragliere da 37 mm al posto dell'impianto lanciasiluri poppiero mentre 7 mitragliere da 20 mm ( in 7 postazioni singole ) sostituirono i 4 impianti binati da 13,2.

Lo Zeno prese nome dal navigatore veneziano Nicolò Zeno che già nel XIV secolo esplorò il Nord Atlantico, raggiungendo le Isole Svalbard.
Il motto della nave, "Più oltre", è tratto dalla "Canzone a Umberto Cagni" (da "Merope", 1912) di Gabriele D'Annunzio.
Lo Zeno fu la prima unità della classe costruita dai Cantieri del Quarnaro a Fiume e, come le altre unità costruite presso gli stessi cantieri, ebbe inizialmente gravi problemi di affidabilità delle turbine Belluzzo che ne ritardarono l'entrata in servizio. Anche le prime modifiche per il miglioramento della stabilità (alleggerimento e abbassamento delle sovrastrutture) furono eseguite quasi subito e tennero l'unità ferma in cantiere fino al 7 ottobre 1930. Ricevuta a Venezia la bandiera di combattimento il 4 ottobre 1931 donata dalla Contessa Ida Antonini ved. Zeno, come altre unità della stessa classe nel periodo tra le due guerre effettuò la normale attività di squadra e partecipò alle operazioni di appoggio navale durante la guerra civile spagnola dal 1936 al 1937.
Nel 1938 fu riclassificato cacciatorpediniere e assegnato alla XV Squadriglia Cacciatorpediniere. Dopo un periodo di stanza a Lero insieme al Pigafetta e al Da Verazzano, rientrò in Italia per essere sottoposto al secondo ciclo di modifiche allo scafo. Rientrò in servizio il 1º maggio 1940 sempre con la XV Squadriglia, alle dipendenze dell'VIII Divisione Incrociatori nell'ambito della I Squadra, anche se l'attività di messa a punto e addestramento lo tennero lontano dalle operazioni belliche fino al novembre dello stesso anno.

Nel novembre 1941 fu la prima unità della classe a ricevere la colorazione mimetica secondo uno schema sperimentale "Claudus" che fu mantenuto fino oltre la metà del 1942, per poi essere sostituito con la mimetizzazione ufficiale a linee spezzate nelle due classiche tonalità di grigio.
Lo Zeno svolse inizialmente l'attività di squadra con varie missioni di scorta, ricerca nemico, posa mine, caccia sommergibili e bombardamenti costieri dell'Albania in appoggio alla campagna di Grecia fino alla primavera del 1941. Da allora in poi condivise il destino delle unità similari svolgendo unicamente attività di scorta ai convogli per la Grecia e l'Africa Settentrionale e di posa mine.
Proprio durante il rientro da una di queste missioni (la posa della prima spezzata dello sbarramento S10), il 28 febbraio 1943, la squadriglia venne attaccata da un sommergibile. Durante le concitate manovre di evitamento, il Da Noli per un'avaria al timone speronò violentemente lo Zeno. Entrambe le unità riportarono gravi danni, ma riuscirono a rientrare in porto con i propri mezzi. Non rientrerà invece in servizio lo Zeno, poiché l'armistizio lo troverà ancora in cantiere a La Spezia. Verrà autoaffondato dall'equipaggio il 9 settembre 1943 per evitare di essere catturato dai tedeschi.
Nella sua carriera bellica aveva svolto 182 missioni di guerra per un totale di 57.856 miglia e 3564 ore di moto.
 
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