La sahariana da ufficiale

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view post Posted on 4/2/2024, 12:37
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Ottime le integrazioni di Granatiere...
in effetti a mio parere siamo ben lungi dall'aver definito l'argomento.

Il timbro di accettazione sui pantaloncini del 14° reg. di artiglieria datato 42, se veritiero come sembra, è sicuramente un dato molto significativo. Sappiamo che quel reggimento nel 42 e 43, dopo la campagna di Grecia, combatté in Albania e Montenegro. Pertanto dei pantaloncini tropicali sarebbero compatibili con il teatro d'operazioni.

Per quanto riguarda invece le marcature della RM devo dire che dopo aver esaminato i vari capi che ho in collezione, sicuramente Regi, devo dire che non sempre il rettangolino della taglia è presente, spesso questo è sostituito da un timbro nero o rosso/arancione.


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camisaccio invernale di un sommergibilista del Settembrini con il suo solino. Nel primo è presente il rettangolino in tela, mentre nel secondo no.


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camisaccio estivo dello stesso sommergibilista


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pantaloni estivi dello stesso personaggio con i soli timbri per la taglia, oltre che ovviamente alla matricola.


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27-17070460390953
pantaloncini corti, anch'essi con solo timbro di taglia e matricola.

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cappellino da fatica.


In sostanza i numerosi pezzi facenti parte dell'intero corredo sia invernale che estivo di questo sommergibilista nella maggioranza dei casi non posseggono il fatidico rettangolino in stoffa della taglia.


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sacco contenitore in tela compreso.


Ecco sotto le timbrature di un camisaccio estivo di un cannoniere, anche qui non è presente il rettangolino per la taglia ma un timbro.

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Pertanto, stabilito che la Regia Marina non utilizzò esclusivamente un solo metodo per indicare la taglia del capo, potrebbe essere valida anche la supposizione che anche altre armi possano aver adottato in alcuni casi il metodo del rettangolo in tela per indicare la taglia (o più probabilmente altro) al posto del consueto timbro.

Edited by zip3120 - 4/2/2024, 12:59
 
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view post Posted on 4/2/2024, 12:57
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Ecco qui un esempio di una mia giubba da fatica del REI in cui è ben evidente il fatidico rettangolino in cui è indicato il numero 138. (forse l'ultima parte della matricola?)


9-17070476211411


sul lato opposto il timbro del magazzino e della taglia

8-17070475679797


Con la stessa logica utilizzata finora dovremmo quindi dire che questa inconfondibile giubba da fatica del REI sia invece stata sicuramente appartenuta alla RM? :blink:

Marco
 
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view post Posted on 4/2/2024, 17:50
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Certamente la foto è molto interessante, giacché la sahariana ha tutte le caratteristiche di quelle oggetto delle nostre curiosità...

sul noto testo di riferimento di Ales-Viotti, la sahariana viene così presentata, un esemplare che a quanto pare proveniva dalla raccolta campioni della direzione generale del Commissariato...

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sahariana

se si fa attenzione però rispetto al modello presentati con timbri della marina (o senza) e rappresentato nella foto di Ghebret, questa ha angoli delle tasche più arrotondati, ultimo bottone in fondo ad una altezza corrispondente all'attacco delle tasche inferiori (o di poco più su), spallone ad una sola punta e doppio bottone sul polsino orientati in senso orizzontale per regolare la larghezza del polsino su asola unica, invece che sovrapposti uno sull'altro con doppia asola...

Faccio notare a Zip che il rettangolino con il numero 138, è un identificativo per il servizio di lavanderia ed è un espediente che spesso con altri numeri (erano nastri continui con numeri in sequenza che venivano ritagliati ed apposti sugli indumenti), dono presenti anche su camicie bustine in tela, biancheria intima, ed altri capi di frequente lavaggio in autoclave o altri sistemi cumulativi messi a disposizione dai reparti...

La marina non avrà utilizzato solo quel sistema di taglie sui suoi capi ma certo questo è associato a capi con timbratura della marina e non è riscontrabile su indumenti dell'esercito ne prima ne dopo la guerra...
 
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view post Posted on 4/2/2024, 18:21
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C'è anche da dire che per i sarti locali non era difficile confezionare una sahariana secondo il modello tradizionale, come facevano probabilmente in modo sistematico prima e durante la guerra per militari, civili e funzionari. Per cui non mi fisserei sui dettagli di indumenti che vediamo nelle foto ma magari nemmeno venivano dall'Italia...
Qui siamo sempre in AFIS:

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view post Posted on 4/2/2024, 19:17
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No, invece io mi fisserei proprio sui dettagli...perché qui stiamo discutendo di un modello di sahariana fornita dall'amministrazione...non degli infiniti modelli disponibili realizzati, da piccole manifatture, sartorie, sarti e sartine, Unione Militare, aziende tessili...
 
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view post Posted on 4/2/2024, 19:42
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Mi sono espresso male. Intendevo dire che il solo vedere una sahariana in foto d'epoca, non ne fa un modello...
 
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view post Posted on 4/2/2024, 19:57
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Certamente, qui ci siamo fissati su queste che, marina o non marina, erano sahariane fornite dal commissariato...
 
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view post Posted on 5/2/2024, 00:16
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CITAZIONE (64adriano @ 4/2/2024, 19:17) 
No, invece io mi fisserei proprio sui dettagli...perché qui stiamo discutendo di un modello di sahariana fornita dall'amministrazione...non degli infiniti modelli disponibili realizzati, da piccole manifatture, sartorie, sarti e sartine, Unione Militare, aziende tessili...

Adriano capisco quello che vuoi dire tuttavia, a questo punto di questa bella ed istruttiva discussione, mi sembra corretto scindere la problematica trattata in due argomenti ben distinti tra loro: le sahariane con spalline fisse postbelliche e quelle con spalline fisse belliche.
Mi sembra dopo tutto quanto detto che le caratteristiche in essere siano ben diverse tra i due gruppi:
in quelle postbelliche, fornite come giustamente dici dall'amministrazione, le specifiche dovrebbero essere ben codificate e, a volte per sillogismo aristotelico, attribuibili alla MM;
in quelle belliche, osservabili in varie foto del tempo, le caratteristiche non sono invece così ferree, esattamente come accadeva per ogni capo del REI.
Da regolamento ad esempio le m40 gv dovevano possedere specifiche costruttive ben precise, che però raramente venivano rispettate. E' quindi logico supporre che anche nel caso di queste Sahariane sia accaduta la stessa cosa.

Poiché non mi interesso del periodo postbellico naturalmente la mia attenzione si concentra nell'ultimo gruppo citato.

Devo dire che la mia Sahariana, pur non avendo alcuna certezza ovviamente, mostra tuttavia più di un indizio di appartenenza a quelle del gruppo bellico.

I punti salienti su cui vale la pena concentrarsi sono il metodo particolare di sagomatura della mostrina, magnificamente dimostrato da Gabriele essere presente in AS durante la guerra e visibile anche nella sahariana pubblicata su U&A; la presenza di spalline fisse, dimostrate da foto d'epoca; l'assenza del bottone inferiore della chiusura frontale al di sotto della linea delle tasche inferiori.
A questi dobbiamo anche aggiungere la presenza del nastrino della guerra in corso con una stelletta, che sarebbe compatibile cronologicamente ai bei pantaloncini mostrati da Granatiere con timbro di accettazione dell'unità di appartenenza e datati 1942; le scoloriture al di sotto delle mostrine e dei gradi ecc.
Aggiungiamo anche la mancanza assoluta dei timbri classici della RM, normalmente presenti sugli effetti RM bellici (anche se a volte solamente con la matricola).

Rimane il controverso segno della presenza di una passata cucitura rettangolare al di sotto del colletto attribuibile, forse, alla presenza di un indicatore di taglia. Dico forse perché in tutti i miei capi della RM, quando la taglia è indicata con un pezzetto di stoffa cucita, la cucitura possiede una forma che si avvicina più al quadrato che al rettangolo (simile al quadrato anche il pezzo di stoffa presente sul solino del 1945 postata da te), inoltre anche le dimensioni sono differenti, sono cioè più grandi del segno presente sulla mia Sahariana.

Se devo essere sincero, dopo averle confrontate direttamente, la forma e le dimensioni del segno della ex cucitura presente sulla sahariana sono identiche a quelle del rettangolino in stoffa presente sulla giubba da fatica mostrata e definito da te come un identificativo per il servizio di lavanderia.


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Una domanda come venivano applicati questi identificativi per la lavanderia sull'indumento? venivano ogni volta ben cuciti su di esso?

Marco
 
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view post Posted on 5/2/2024, 01:17
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La questione, secondo me, è che alla luce di quanto enerso...comincio a dubitare che esista un modello "post bellico", il mio intento era proprio quello di accertare se queste controverse sahariane, non siano state approntate prima del 1943...e quindi in seguito agli eventi bellici relegate nei magazzini per poi rispuntare episodicamente, forse, nel dopo guerra...così come i caschi coloniali modello '28...
 
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view post Posted on 5/2/2024, 09:59
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CITAZIONE (64adriano @ 5/2/2024, 01:17) 
La questione, secondo me, è che alla luce di quanto enerso...comincio a dubitare che esista un modello "post bellico", il mio intento era proprio quello di accertare se queste controverse sahariane, non siano state approntate prima del 1943...e quindi in seguito agli eventi bellici relegate nei magazzini per poi rispuntare episodicamente, forse, nel dopo guerra...così come i caschi coloniali modello '28...

Penso anch'io che questa sia la strada giusta per le future ricerche...

Marco
 
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view post Posted on 5/2/2024, 10:24
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CITAZIONE (64adriano @ 5/2/2024, 01:17) 
La questione, secondo me, è che alla luce di quanto emerso... comincio a dubitare che esista un modello "post bellico", il mio intento era proprio quello di accertare se queste controverse sahariane, non siano state approntate prima del 1943...e quindi in seguito agli eventi bellici relegate nei magazzini per poi rispuntare episodicamente, forse, nel dopo guerra...così come i caschi coloniali modello '28...

Considerato che sui Conti di costruzione del 1940 per il corredo da truppa, la sahariana non esiste, si potrebbe anche pensare che avessero fatto un pensiero - e forse anche dei lotti di produzione - per realizzarla negli anni seguenti...
 
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view post Posted on 5/2/2024, 10:59
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Certo c'era già il "camiciotto sahariano"...però potrebbe essere, c'è anche la possibilità che queste sahariane fossero intese per andare ad equipaggiare un po' tutti, ufficiali e sottufficiali compresi...in considerazione delle norme applicate per il tempo di guerra, confermate anche dalle foto d'epoca(che mostrano il diffondersi del modello con controspalline semi-fisse prive di distintivi di grado e gradi applicati al polsino) ed in qualche misura anche dalla circolare pubblicata in precedenza dove si suggerisce di applicare i gradi al paramano (da qui i polsini senza linguetta)...

C'è da sottolineare la circostanza rimarchevole che questo tipo di modello sembrerebbe essere trasversale Esercito/Marina e che il campione depositato presso la direzione generale del commissariato è di un modello leggermente diverso da quello in esame(peccato che questa raccolta sia andata dispersa e non sapremo mai che cosa recitava il cartellino che sicuramente era unito alla sahariana)forse uno predisposto negli anni '40 e l'altro realizzato in qualche esemplare nel dopo guerra in previsione di una sua adozione in occasione dell'AFIS...(?)
 
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view post Posted on 5/2/2024, 11:06
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Complimenti, ottima discussione e per quanto dato molto chiarificatrice....

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Sono d'accordo, abbiamo messo insieme del bel materiale per poter continuare ad approfondire questi aspetti...
Solitamente si danno per scontati certi indumenti considerando più il loro valore collezionistico che le loro caratteristiche e storia evolutiva...
 
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view post Posted on 6/2/2024, 19:39
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Un dato interessante,ma purtroppo che non può essere espunto da una fotografia,sarebbe il tipo di tessuto impiegato nella confezione.
Se,come pare,la sahariana presentata nel libro di Viotti/Ales proviene dalla raccolta campioni della direzione generale del Commissariato,questo riporta la data della confezione del capo al 1949-50.
Al netto di un viraggio non fedele del colore nella foto,a me pare che questa sahariana postbellica viri verso il kaki-oliva a differenza di molte sahariane belliche che erano spesso di un colore kaki-giallastro.
Inoltre da quel che si può evincere dalla foto,io traggo l'impressione (personalissima) che il tipo di tessuto impiegato abbia una mano più moderna rispetto alle sahariane belliche.
Credo comunque che le caratteristiche di questa campione di sahariana siano, una confezione accurata,con una disposizione dei bottoni perfetta, colletto di foggia contenuta (in linea con i trend del dopoguerra),cinturino più sottile,lembi inferiori delle tasche più retti,differente sistema di bottoni sui polsini ed una vestibilità (almeno questa è l'impressione) più aderente al corpo rispetto alle sahariane belliche.

CITAZIONE (64adriano @ 5/2/2024, 01:17) 
La questione, secondo me, è che alla luce di quanto enerso...comincio a dubitare che esista un modello "post bellico", il mio intento era proprio quello di accertare se queste controverse sahariane, non siano state approntate prima del 1943...e quindi in seguito agli eventi bellici relegate nei magazzini per poi rispuntare episodicamente, forse, nel dopo guerra...così come i caschi coloniali modello '28...

Giusto.
Questo però non esclude che il Commissariato abbia chiesto un campione di sahariana di nuova produzione.
Magari dopo si sarà ritenuto inutile procedere alla confezione di più lotti, e avendo ancora parecchie sahariane nei magazzini si sarà proceduto ad apportare piccole modifiche a queste (le controspalline..quando queste non erano addirittura semifisse sin dall'inizio).
A maggior ragione se dopo i primi tempi dell'AFIS la sahariana fu accantonata come simbolo di un passato coloniale in contrasto con lo spirito dell'Amministrazione Fiduciaria (o più semplicemente come un capo obsoleto ).
In questo senso la foto inserita da Viotti nel libro potrebbe essere un unicum..appunto un campione.
 
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