Beretta Mod. 1935 R.E. cal. 7,65

Entro in questa discussione con un quesito ai più esperti ed un saluto a tutti.
Prima però due parole di presentazione: mi sono appena iscritto, dopo avere letto per mesi i vostri interventi e mi compiaccio per l'esperienza che ho riscontrato. Essendo titolare di licenza di collezione, possiedo - fra gli altri - circa 40 pezzi, in vari modelli, di armi P. BERETTA, dalla Mod. 1915 in 9 Glisenti alla M96 in .40 SW, passando per quasi un secolo di storia, esclusi i "plasticoni". Di pistole Beretta in casa mia ce n'é sempre stata almeno una: mio padre prima carabiniere, poi poliziotto e mio zio, carabiniere per sempre, mi hanno mostrato sin da quando ero bambino, le loro armi, insegnandomi rispetto ed attenzione, mai timore, per le stesse.
Vengo la quesito: fra le varie Mod. 1935 in cal. 7,65 che possiiedo, una mi incuriosisce, perché porta orgogliosamente la punzonatura "R.E." nel consueto angolo sul fusto a sinistra. E' del 1941, come da stampigliatura sul carrello comprensiva dell'E.F. e, se non ricordo male, lessi in un testo che trattava delle pistole semiautomatiche P. Beretta che era stata fornita in dotazione ai militari di guardia alle polveriere. Parrebbe trattarsi di una variante poco usuale. Non ho altre informazioni utili e - se capirò come funziona l'inserimento delle foto - proverò più avanti a postare qualche immagine più esplicativa.
Ringrazio anticipatamente chi vorrà fornirmi qualche ulteriore elemento di conoscenza su questo modello e saluto calorosamente tutti.
l'Artigliere

Si, sappiamo che durante la guerra l'esercito acquistò alcuni lotti di Beretta in 7,65 per darle in dotazione agli addetti alla custodia degli stabilimenti che producevano materiale di interesse bellico: attenzione, non si parla di militari in senso stretto ma di tutte quelle varie polizie che dovevano sorvegliare gli stabilimenti. quindi in effetti dei civili.
Se è del 1941 la matricola dovrebbe essere tra 463000 e 481000.
Anche se le Beretta possono sembrare tutte uguali attendiamo ugualmente le foto.

Intanto grazie per la sollecita risposta.
Quando parlavo di personale di vigilanza a determinati presidi, non mi riferivo a militari in senso stretto, ma a quella congerie di "milizie" che in tempo di guerra potevano tornare utili per gli scopi, senza distogliere l'esercito dal fronte.
Appena avrò un po' di tempo posterò qualche foto, anche perché - oltre alla punzonatura R.E. con annessa corona regia - mi sembra che ci sia un paio di altri marchi che vorrei sottoporre agli esperti.
Cordiali saluti.
l'Artigliere.

Eccomi con qualche foto, presa dall'album di famiglia. Attendo vostri commenti/domande.
Saluti a tutti.
l'Artigliere.

Edited by l'Artigliere - 23/9/2010, 12:01

Scusate se insisto, ma avendo un po' di tempo volevo fare qualche precisazione su particolari che nelle foto non sono ben visibili.
Premetto che la matricola è compresa nel lotto di numerazione indicato da Kanister, quindi coerente con l'anno di produzione impresso sul carrello (1941 - XIX EF); alla base del fusto, dove si trova l'anello portacorreggiolo, c'è la seguente stampigliatura: AS, circoscritta in un ovale. Invece sul lato destro del fusto, esattamente sullo sperone ed opposto al punzone coronato RE, figura la sigla IV U, sempre circoscritta in un ovale. Se "AS" può essere il riferimento ad un ispettore, ignoro cosa corrisponda a "IV U".
Chi ne sa di più?
Grazie anticipatamente.

l'Artigliere.

Ciao, IV U è quello che successivamente diverrà 4UT.
Probabilmente quando è stato eliminata l'EF, espressa in numeri romani, è stata cambiata anche la grafia di questo punzone.
Sembra strano perchè in quei momenti avevano altro a cui pensare, però certe cose succedevano ugualmente.
AS è probabilmente qualche ispettore interno della Beretta. Punzoni simili se ne trovano sia dal portacorreggiolo sia sotto, dallo sgancio del caricatore.

Grazie, avevo proprio questo dubbio.
Però questo cosa sta a significare, che è stata prodotta o verificata sotto controllo tedesco?
Credo proprio che la piccolina avrebbe parecchie cose da raccontarci, se potesse!

No, l'ufficio era lo stesso, però le due diverse sigle indicano la diversa gestione: IV U quella italiana, 4UT quella tedesca.

Vi ringrazio per le risposte ed i complimenti.
Anche se un poco O.T., faccio il seguente quesito:
in questi giorni, mettendo mano alle mie "fanciulle", mi ha colto il dubbio sulla scritta "BREVETTATA" che compare sul carrello; sulle Mod. 35 che ho (una del 1937 e l'altra del 1941) compare BREVETTATA, mentre sulla Mod. 34 in mio possesso (anch'essa del 1937 e rigorosamente R.E.), la scritta è al maschile (BREVETTATO). Se non ricordo male, avevo letto in un'altra discussione di questo Forum che ciò era avvenuto nei convulsi anni '44-'45, ma nel mio caso siamo almeno 7-8 anni prima. L'altra Mod. 34 che possiedo è un "Contratto Rumeno", quindi la grafia sul carrello è diversa e non fa testo. Ho consultato velocemente il volume di Menchini e Taviani, ma non ho potuto leggervi nulla, almeno nella fretta con cui ho cercato lumi.
Chi ne sa qualcosa in più?
Grazie ancora, con la promessa di postare altre immagini del gruppo di famiglia.
l'Artigliere

Avevo partecipato anche io a quella discussione a cui fai riferimento, però senza dargli troppo peso.

Ora che mi hai messo la pulce nell'orecchio ho effettuato un controllo veloce: sembrerebbe che tutte le 34 riportino la scritta BREVETTATO (quando non ridotto ad un semplice BREVET), mentre tutte le 35 riportino la scritta BREVETTATA. Non ho però idea del perchè della differenza.

Forse abbiamo trovato un altro modo per distinguere le 9c trasformate in 7,65 nel dopoguerra.

Ripeto che è stato un controllo molto veloce e potrei aver sbagliato.