| Caro Almart, buona la tua ricostruzione, ma alcune precisazioni. la storia della camicia rossa è piuttosto lunga e complessa. In sintesi diciamo che i garibaldini hannoportato la camciia rossa nei seguenti periodi: -l'ultimo mese della difesa di Roma, -solo alcuni reparti della spedizione dei Mille, -nel 66 e 67 quasi tutti esclusi i carabinieri genovesi ed i "bersaglieri" (termine per altro molto generico. -Non tutti i reparti durante la campagna di Francia -pochi durante la campgna di grecia. Per il materiale di confezione Cadolini nelle sue memorie parla di distribuzione di camicie "lino" a Palermo ed una distribuzione di camice di "flanella" poco prima della battaglia del Volturno. Come si sa le "memorie" vanno prese con il beneficio di inventario, però su questo concordano non pochi, ovverosia che la confezione era fatta con diversi materiali a seconda delle disponobilità locali. Mentre per i camisaccio poco da ridire, qualche nota l'avrei sul berretto. Confezione grossolana, fregio troppo grande. Ti consiglierei di far fare il berretto da Pieroni, antica cappelleria con grande conoscenza dei copricapi storici, ti costerà un po di più ma forse vale la pena.......... Per la buffetteria è corretto quello che dici, devi solo deciderti a quale periodo storico vuoi ascrivere la tua uniforme. Nella spedizione die mille vennero usate anche buffetterie borboniche, anche se la provenienza principe nasceva dal luogo di provenienza: magazzini sardi, toscani, piacentini, modenesi , e via discorrendo. Per le armi anche qui le informative sono delle più disparate, potresti anche usare un fucile colt, ma va bene un enfield con cabba abbrunata. L'importante è che non abbia la bandoliera incrociata, che sembra fosse un segno di riconoscimento dell'avversario e per questo i garibaldini (nella spedizione dei mille) preferirono avere sempre la giberna fissata ad un cinturino in vita. Ancora complimenti ma attento ai dettagli. Ultima nota il fregio è ricamato in filo di lana, cotone e ,avvolte, semplicemnete in panno ritagliato.
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