Il servizio di leva durante la guerra del Vietnam

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view post Posted on 19/11/2010, 13:24

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In mancanza di novità significative dal punto di vista collezionistico, mi permetto di tediare ancora una volta gli utenti di Miles presentando un argomento a mio modo di vedere molto interessante, ovvero quello relativo al funzionamento del sistema della coscrizione obbligatoria negli Stati Uniti durante la guerra del Vietnam.

Generalmente si crede che le truppe americane che sostennero l'onere dei combattimenti nel corso del conflitto in Vietnam fossero costituite per la stragrande maggioranza da giovani soldati di leva poco più che diciottenni, reclutati tra le classi sociali più disagiate e appartenenti specialmente alla popolazione giovanile di colore o ad altre minoranze etniche in qualche modo emarginate dal benessere diffuso tra la maggioranza “bianca” della popolazione americana. In realtà un’attenta lettura delle statistiche riferita al periodo 1965-1975 ci permette di farci un’idea più chiara e veritiera su com'era strutturato il servizio di leva negli Stati Uniti e qual’era la composizione sociale effettiva della forze amate americane durante il decennio del coinvolgimento degli USA nel conflitto vietnamita.

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Innanzitutto è bene effettuare una necessaria premessa: dei 9.087.000 militari che prestarono servizio effettivo nelle forze armate americane nel periodo intercorso tra il 5 agosto 1965 e il 7 maggio 1975 circa un terzo (3.403.100 unità) prestò servizio nell'area del sud-est asiatico (intendendo come tale anche il territorio del Laos, Cambogia, Thailandia e le acque del Mar Cinese Meridionale). Tra i 2.594.000 uomini che effettuarono il proprio turno di servizio attivo entro i confini territoriali del Sud Vietnam soltanto il 25% di essi (648.500 unità) proveniva dai contingenti di leva: i tre quarti dei soldati americani che combatterono su suolo o nei cieli vietnamiti provenivano quindi dai quadri regolari delle forze armate come volontari con ferma di tre anni (“enlisted”) o come militari di carriera. Si tenga presente, a titolo di paragone, che nel corso della seconda guerra mondiale la percentuale dei soldati di leva che vennero chiamati a combattere in Europa o nel Pacifico si attestò sul 67 % del totale delle forze armate USA.
Il totale dei caduti americani durante la guerra del Vietnam fu di 58.156 uomini (dei quali oltre 47.000 in combattimento e altri 10.446 per incidenti, malattia o altre cause); il numero dei soldati di leva caduti in servizio assommò a 17,725 uomini pari al 30,4% delle perdite.
Per quanto riguarda la composizione etnica, l’88,4 % dei militari americani in Vietnam appartenevano alla razza bianca (o “caucasica”), il 10,6% afro-americani e l’1% ad altre etnie (specialmente ispanici per un totale di 170.000 unità). Questi valori rispecchiavano la composizione etnica nazionale della popolazione americana considerando appunto la classe dei giovani in età di leva. Anche dal punto di vista delle perdite non si registrarono grossi scostamenti rispetto a tali dati percentuali: l’86,3% dei caduti erano bianchi, 12,5% neri e l’1,2% appartenenti ad altre etnie.
Il livello medio di scolarizzazione era di circa 13 anni (corrispondente grosso modo al nostro titolo d’istruzione media superiore) mentre l’età media delle truppe era di circa 19 anni (in questo caso significativamente inferiore a quello dei soldati che prestarono servizio nel corso della seconda guerra mondiale che si attestava sui 26 anni); analizzando però i dati relativi alle perdite in combattimento in Vietnam si scopre che l'età media dei caduti sale a 22,8 anni, il che sta a dimostrare che la maggior parte delle perdite venne registrata tra le truppe più esperte e/o tra i militari con maggiore anzianità di servizio, mentre una significativa percentuale dei giovani soldati di leva (specialmente di colore) trascorse buona parte del proprio turno in Vietnam lontano dalla prima linea o assegnato alle unità logistiche e/o di supporto.

Ma come funzionava effettivamente il sistema della coscrizione obbligatoria nel corso della guerra del Vietnam?

Secondo la legislazione americana all'epoca vigente e risalente al 1951 ("Universal Military Training and Service Act") al compimento dei 18 anni di età ogni cittadino americano era obbligato a presentarsi presso uno degli oltre 4000 centri di registrazione presenti sul territorio degli Stati Uniti (“draft board”) dove il giovane si sottoponeva ad una primo sommario esame psico-fisico e compilava un complesso formulario contenente i propri dati personali; una volta raccolti tali dati i giovani coscritti venivano assegnati a diverse categorie di leva a seconda delle proprie condizioni fisiche e del propria situazione lavorativa e famigliare sula base delle quali venivano stabiliti i i criteri per il rinvio e l’eventuale esenzione parziale o totale dal servizio militare. Una volta superata questa fase di pre-selezione ogni giovane riceveva un certificato di registrazione ("draft card") e da quel momento in avanti sino al compimento del 27° anno di età poteva essere chiamato a prestare servizio nell’esercito o nel Corpo dei Marines (nell'aviazione, così come nella marina o nell'US Coast Guard il reclutamento avveniva invece esclusivamente su base volontaria). La durata del periodo di leva era di due anni, dopo di che seguivano quattro anni d'assegnazione alla cosidetta "Standby Reserve" (da non confondere con la "Regular Reserve" ovvero il Corpo della Riserva): per quanto l'assegnazione alla "Standby Reserve" comportasse l'obbligo di presentarsi nuovamente nei ranghi in caso di grave emergenza nazionale in realtà l'iscrizione nelle liste della riserva costituiva poco più che una formalità burocratica e, concluso il biennio di servizio effettivo iniziale, il giovane tornava a tutti gli effetti alla vita civile. Al termine dei sei anni si otteneva il congedo permanente illimitato e cessava ogni ulteriore obbligo nei confronti dell'esercito.

Come accennato, il sistema americano prevedeva un complesso sistema di esenzioni e di rinvii in base al quale un giovane poteva evitare o rimandare la chiamata alle armi. Uno dei criteri di esenzione temporanea più diffusi era ovviamente quello legata al proseguimento del corso di studi: l’iscrizione agli istituti superiori (high school”) o la frequentazione di un corso a livello di college universitario consentiva di ottenere la sospensione temporanea della chiamata di leva, tuttavia l'effettiva frequentazione degli studi era oggetto di un attento monitoraggio e e la mancata iscrizione all’anno accademico o il mancato superamento degli esami prescritti comportavano la revoca automatica del rinvio. Il sistema finiva senza dubbio per privilegiare tutti coloro che potevano permettersi di proseguire gli studi a livello universitario rispetto a quei giovani che invece non avevano le capacità o le possibilità economiche di effettuare tale scelta, ma in sostanza un giovane ventiseienne appena laureato ad Harvard aveva le stesse identiche possibilità di essere chiamato ad effettuare il servizio militare rispetto a un diciottenne disoccupato afro-americano di Harlem (anzi, sino al 1967 le liste di arruolamento erano ordinate a partire dalle classi di leva più anziane e solo successivamente il criterio venne ribaltato attribuendo la precedenza a quelle più giovani). Ai giovani sposati con o senza prole, con genitori anziani a carico o con situazioni famigliari particolarmente disagiate veniva riservata una priorità minore nelle chiamate, tuttavia a partire dal 1966, a fronte dell’incremento delle forze militari americani in Vietnam e la necessità di inviare un numero di reparti sempre maggiore sul teatro di combattimento, la possibilità di evitare il servizio militare in base a tali motivazioni divenne sempre più aleatoria. Erano invece completamente esentati dal servizio gli appartenenti a professioni socialmente utili (medici, insegnanti, ricercatori e ingegneri impiegati in particolari rami professionali, tutori dell’ordine, vigili del fuoco), gli studenti in dottrine religiose, i ministri del culto oltre che, ovviamente, tutti coloro non in possesso dei requisiti pisco-fisici di base.

Dopo aver superato la pre-selezione e aver ricevuto il certificato di registrazione tutti i giovani dichiarati immediatamente abili ricevevano un'ordine di convocazione per sottoporsi ad un esame psico-fisico più approfondito ("Order to Report for Armed Forces Physical Examination") comprendente una serie di esami medici di routine a cui seguiva l'attribuzione di un punteggio valido per l'assegnazione ai diversi corpi e specialità dell'esercito. Alla visita medica seguiva una seconda convocazione ("Order to Report for Induction") con la quale il coscritto veniva infine invitato a presentarsi presso il più vicino punto di arruolamento ("Armed Forces Induction Station") di solito situato presso il municipio o l'ufficio postale della cittadina più prossima alla sua attuale residenza: qui il giovane militare di leva, insieme ai giovani volontari, riservisti e agli uomini arruolati nella guardia nazionale, terminava di sbrigare le ultime formalità burocratiche, veniva sottoposto ad una ulteriore visita medica e infine prestava giuramento: da quel momento entrava ufficialmente a far parte delle forze armate degli Stati Uniti d'America. In quello stesso giorno, o il giorno appena successivo, la recluta riceveva un rimborso spese di 20 dollari e con il suo bagaglio personale e la tessera della sicurezza sociale ("Social Security Card") prendeva posto su uno dei numerosi pullman messi a disposizione dell'esercito per essere trasportato sino ad uno dei sette grandi centri di addestramento dell'US Army : Fort Benning e Fort Gordon in Georgia, Fort Dix nel New Jersey, Fort Jackson (Sud Carolina), Fort Ord (California), Fort Polk (Louisiana) e Fort Riley (Kansas).

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A fronte della progressiva escalation in Vietnam il ricorso ai contingenti di leva andò inevitabilmente crescendo nel corso del conflitto: se nel 1965 soltanto il 20% delle truppe di terra era composto da soldati di leva questa percentuale cominciò progressivamente a salire e nel 1970 quasi il 70% del personale dell'esercito assegnato a mansioni di combattimento in Vietnam era composto da soldati di leva (il dato percentuale va però riconsiderato in termini assoluti stante il progressivo ritiro dei reparti dal teatro di combattimento ed era oltretutto dovuto all'elevatissimo turn-over a cui era sottoposto il personale di carriera). Il ricorso alla coscrizione obbligatoria raggiunse il suo picco nel 1966 quando ben 382.000 giovani americani vennero chiamati a prestare servizio di leva, poi cominciò a calare attestandosi sui 200.000 uomini all'anno. Nel dicembre del 1969 il criterio di selezione dei contingenti di leva venne radicalmente rivoluzionato mediante l'introduzione di una lotteria nazionale che prevedeva la convocazione dei coscritti in base all'estrazione della loro data di nascita: questo sistema, che in teoria doveva assicurare una maggiore imparzialità, rimase in vigore fino al 1973 quando il servizio di leva obbligatorio venne definitivamente abolito. In totale, durante il periodo della guerra in Vietnam su 26.800.000 giovani maschi in età di leva circa 8.720.000 prestarono servizio su base volontaria, 2.215.000 su chiamata obbligatoria e ben 15.980.000 vennero esentati da ogni prestazione militare. Come abbiamo visto, degli oltre 2.000.000 di giovani chiamati alle armi in base alla coscrizione obbligatoria solo 648.000 (poco più del 25%) vennero inviati a servire in Vietnam: la maggior parte di essi finì invece per prestare servizio nei reparti dell'esercito di stanza in Europa, Giappone e Corea mentre circa 650.000 militari di leva vennero assegnati alle basi militari continentali (“CONUS” – “Continental United States”) senza mai praticamente meter piede fuori dai confini nazionali.

Il servizio di coscrizione obbligatoria, che costituiva un aspetto tradizionale della vita americana sin dai tempi della Guerra Civile e che era stato utilizzato ancora con grande successo durante la prima e la seconda guerra mondiale, divenne ben presto uno dei soggetti preferiti degli attacchi della contestazione giovanile durante i difficili anni della guerra nel sud-est asiatico. In realtà le critiche più pesanti riguardavano l'impiego dei giovani di leva nei combattimenti in Vietnam e non tanto l'esistenza dell'istituto della coscrizione obbligatoria in quanto tale, tant'è che l'abolizione della leva avvenuta nel 1973 fu dovuta sostanzialmente a ragioni economiche piuttosto che a pressioni politiche o sociali.
Ma in pratica quali possibilità aveva un giovane americano di sfuggire al servizio di leva oltre a quella di iscriversi a un college universitario? Uno dei possibili sistemi era quello di evitare di sottoporsi alla fase pre-selezione iniziale, sperando in tal modo di sottrarsi alla registrazione nelle liste di coscrizione pur sapendo d'incorrere nelle possibili sanzioni previste dall'"Universal Military Training Act”, altri preferirono falsificare la propria identità o rilasciare false dichiarazioni relativamente alle proprie generalità, impiego o stato civile; la grande maggioranza però (si stima tra i 50.000 e i 125.000 giovani) preferì la via dell'espatrio emigrando in Canada dove si poteva restare in qualche modo al riparo dalle persecuzioni previste dalla legge pochè la legislazione canadese non prevedeva l'estradizione per questo tipo di reato. Pochissimi osarono sfidare pubblicamente le istituzioni opponendosi alla leva con atti di palese protesta quale quello di bruciare la propria “draft card”, ovvero il proprio certificato di registrazione, per quanto questo gesto assunse da subito una grande notorietà mediatica diventando il simbolo dell'opposizione giovanile alla guerra negli anni roventi della contestazione pacifista. Paradossalmente esisteva un sistema ancora più sicuro per sottrarsi all'eventualità di essere mandati a combattere in Vietnam ed era quello di arruolarsi come volontari nella Riserva o nella Guardia Nazionale: in questo caso i volontari avevano l'obbligo di prestare servizio per la durata di sei anni, tuttavia, nel caso degli appartenenti alla “National Guard”, il periodo di servizio continuativo durava poco di più di quattro mesi dopo di che era sufficiente partecipare a una serie di richiami periodici (un week-end al mese e un campo estivo di due settimane una volta all'anno) per ottemperare completamente ai propri obblighi militari. Per quanto in teoria sia i reparti della Riserva che quelli della Guardia Nazionale potessero essere “federalizzati”, ovvero convertiti in unità dell'esercito regolare in caso di emergenza nazionale, ciò non accadde mai nel corso dei dieci anni di conflitto nel sud-est asiatico e poco più di 6500 uomini della “National Guard” prestarono effettivamente servizio attivo in Vietnam.

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Concludo con alcuni ultimi dati statistici. Si stima che nel decennio tra il 1965 e il 1975 il fenomeno della mancata presentazione alla chiamata leva riguardò circa 570.000 giovani dei quali però solo poco più di 209.000 vennero ufficialmente dichiarati renitenti e di questi soltanto 8750 soggetti a condanna penale; la maggioranza delle imputazioni passò poi in prescrizione a fronte dell'indulto concesso nel 1974 dal presidente Ford e dall'amnistia concessa da Carter nel 1977. Il fenomeno della diserzione fu ancora più limitato: su 32.000 casi di diserzione registrati nel corso della guerra del Vietnam (intendendo con questo termine le assenze ingiustificate della durata superiore a 30 giorni – “AWOL” – “Absence Without Leave”) circa 7000 riguardarono la mancata presentazione all'imbarco per la destinazione oltremare, 5000 le assenze senza permesso durante la permanenza in Vietnam mentre tra le truppe impegnate in combattimento si verificarono soltanto 24 casi di diserzione motivati dall'esplicita volontà di sottrarsi ai rischi costituiti dal fuoco nemico: a titolo di confronto, nel corso della seconda guerra mondiale circa 20.000 militari americani furono deferiti alla corte marziale con l'accusa di diserzione in combattimento.

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Edited by rip-stop - 22/11/2010, 10:55
 
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view post Posted on 19/11/2010, 14:59
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Ottimo reportage, Rip, proprio nel mio recente viaggio negli States parlavo di questo argomento con un amico newyorkese il cui vicino di casa - arruolato nella National Guard - aveva con estremo disappunto sentito bussare per ben due volte alla sua porta ritrovandosi in breve nei polverosi e pericolosi territori Irakeni...

 
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view post Posted on 19/11/2010, 15:38

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Grazie Max! Purtroppo (o per fortuna, dipende dai punti vista...) non siamo più ai tempi della guerra del Vietnam. Oggi le forze armate americane sono talmente stiracchiate per quanto riguarda il personale che la Riserva e la Guardia Nazionale risultano sempre "sul piede di guerra" a tutti gli effetti e moltissime unità della "National Guard" hanno ripetutamente prestato servizio nei Balcani, in Iraq e in Afghanistan e non soltanto nei ruoli tradizionali di sostegno e supporto...

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Edited by rip-stop - 19/11/2010, 16:12
 
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saigon70
view post Posted on 20/11/2010, 01:31




interessante reportage che ci dà un quadro più completo sul funzionamento della coscrizione obbligatoria U.S.A. fino alla sua abolizione nel 1973.
c'e però un dato che ha destato la mia attenzione ed è relativo ai giovani americani che non hanno svolto il servizio di leva 15.980.000 giovani lo hanno evitato , mi domando :sè sù 26.800.000 che erano registrati 15.980.000 non lo hanno fatto ma quali motivazioni hanno indotto la loro esenzione ? cioe più della metà era da riformare? ma quali criteri usava l'esercito per arruolarli?
saluti saigon70
 
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view post Posted on 20/11/2010, 09:02

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Ciao Saigon, il motivo di un così alto numero d'esenzioni era abbastanza semplice: ogni "draft board" era incaricato di fornire una determinata quota mensile di coscritti e tale quota era determinata dalle richieste di volta in volta stabilite dall'esercito e dal governo federale; non era quindi assolutamente necessario che tutti i giovani in età di leva venissero chiamati ad effettuare il servizio militare, la prassi della registrazione era obbligatoria ma la consistenza degli scaglioni di leva variava a seconda delle esigenze. Tra gli oltre quindici milioni di giovani che non effettuarono il servizio di leva vanno quindi conteggiati anche tutti coloro (probabilmente una larga maggioranza) che semplicemente erano considerati in esubero rispetto alle quote d'arruolamento prestabilite. Ragionando in termini demografici e statistici, l'impatto della coscrizione obbligatoria sulla vita dei giovani americani era abbastanza limitato perchè buona parte delle esigenze delle forze armate erano più che soddisfatte dall'afflusso dei volontari (l'aviazione e la marina, ad esempio, non si servivano della coscrizione nella formazione dei propri organici) e il ricorso alla leva veniva utilizzato sostanzialmente per integrare la consistenza numerica degli effettivi: il sistema cioè funzionava esattamentente al contrario rispetto alla nostra vecchia "naja" laddove l'esercito era costituito per la maggior parte da coscritti (e quindi la chiamata alle armi riguardava tutti i giovani i età di leva) e solo per una piccola parte da militari di carriera. Negli Stati Uniti i "draft board" non svolgevano soltanto una funzione burocratica ma erano dei veri centri di reclutamento gestiti a livello "manageriale" e con precisi "budget" da rispettare: per questa ragione il servizio volontario veniva incentivato in ogni modo (ad esempio attraverso la "G.I. Education Bill", la legge che consentiva a chi effettuava il servizio militare di godere di particolare agevolazioni e sussidi per la continuazione degli studi) e la vita militare veniva presentata (si potrebbe quasi dire "venduta") alla stregua di qualsiasi altra professione, con diverse opportunità di carriera e la possibilità d'interessanti sbocchi lavorativi anche ella successiva vita civile. Ovviamente tali prospettive persero parecchio del loro "appeal" nel corso della guerra in Vietnam tuttavia il sistema del servizio volontario non entrà mai veramente in crisi e l'abolizione della leva avvenuta negli Stati Uniti 1973 non ebbe quindi quell'impatto rivoluzionario che ha avuto invece di recente per le nostre forze armate...

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Edited by rip-stop - 21/11/2010, 14:31
 
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view post Posted on 20/11/2010, 10:43
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bellissima spiegazione :)
 
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saigon70
view post Posted on 20/11/2010, 12:12




grazie rip-stop ora ho capito bene come funzionava il sistema di arruolamento U.S.A. fino alla sua abolizione,il discorso è che io partivo dal presupposto che fosse simile al nostro sistema, avendo fatto anche io il servizio di leva ricordo che ( parlo di 20 anni fà) non era facile esserne esentati io durante la classica visita dei 3 giorni ero stato declassato ,secondo i parametri che usava allora l'esercito mà nonostante questo mi hanno chiamato ed ho fatto il servizio di leva per 1 anno intero. per quello che posso aver dedotto il mio declassamento mi ha portato ha fare servizio come adetto ai comandi cioè praticamente lavoravo in ufficio in un distretto militare .
saluti saigon70
 
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view post Posted on 21/11/2010, 14:08

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Per rimanere in tema con l'argomento di questo topic inserisco le immagini di questi due opuscoli pubblicati dall'aviazione e dalla marina USA nel 1967. Si tratta praticamente di due brevi ma esasustive guida all'arruolamento composte da una novantina di pagine ciascuna dove vengono illustrate tutte le opportunità e i benefici offerti dal servizio militare nell'USAF e nell'US Navy; ogni specialità viene trattata singolarmente nell'ambito di ciascun ramo di servizio e per ogni mansione viene fornita la corripsettiva specializzazione professionale in ambito civile. Particolare enfasi viene posta sui benefits legati alla previdenza assicurativa e assistenziale, alle indennità di paga e alla possibilità di seguire corsi d'istruzione universitaria sia durante che dopo aver effettuato il servizio militare secondo appunto quanto previsto dal "G.I. Education Bill". L'invito all'arruolamento è ovviamente rivolto anche a tutto il personale femminile. Notare la cartolina postale pre-affrancata allegata ad entrambi gli opuscoli che consente di ottenere ulteriore materiale informativo o la possibilità di visitare uno dei più vicini centri di reclutamento per ottenere maggiori informazioni sul servizio...

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Edited by rip-stop - 21/11/2010, 14:28
 
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