MAB 38 -Moschetto Automatico Beretta-, Modello 1938

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ghirghi
view post Posted on 29/12/2012, 21:18 by: ghirghi
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So d’essere OT. Me ne scuso, ma consentitemi ugualmente di dire la mia.
Sulle qualità tecniche del MAB credo che nessuno possa eccepire.
In altrettanta misura credo che tutti possono concordare sul fatto che ogni arma debba trovare il suo giusto impiego.

Ho già raccontato di quando ho visto fare copertura con lo STEN a 200 metri di distanza, mentre quelli che facevano l’irruzione erano dotati di k98.

Abbiamo anche commentato le affermazioni di Bocca, che considerava lo Sten uno sparabarattoli. Giustissimo. E' stato impiegato per contrastare una colonna nemica che avanzava in fondo valle.

Un calibro 9 x 19, sparato con le tre armi classiche che durante la resistenza andavano per la maggiore, STEN, MP40, MAB38, ha un impiego utile ad una distanza non superiore ai 50 metri.

Queste armi erano utilissime in caso d’imboscata a distanza breve. In irruzione in ambiente chiuso. Oppure, immagino ma mai verificato personalmente, in attacco diretto a postazione nemica.

La maggior parte dei partigiani aspirava al possesso di un’arma automatica, non per le sue qualità intrinseche, ma prevalentemente per una questione di prestigio. Se possiedi un “mitra” sei uno che vali!

Nelle varie operazioni a cui avevo partecipato, soltanto rarissime volte ho visto usare il MAB spallato. Mai ho visto sparare con lo Sten alla spalla o con la MP40 con la gruccia aperta.

Per questo motivo posso assicurare che il MAB non era l’arma preferita, perché considerata troppo ingombrante e meno pratica delle altre due. La preferenza era certamente per l’ MP40 o per lo Sten.
Personalmente ho avuto in dotazione uno Sten, che consideravo l’arma classica per la gran facilità di manutenzione, per la sua leggerezza e per la sufficiente disponibilità di caricatori di scorta.
Consideravo la MP40 molto valida ma scomoda per me a causa del pomello di caricamento a sinistra.

Ho sempre visto sparare lo Sten impugnando il caricatore con la mano sinistra e non è mai successo nessuno degli inconvenienti paventati, tipo uscita del caricatore per errata pressione sulla molla di sganciamento e, addirittura, la deformazione del caricatore stesso.

Sull’accorciamento dei MAB attraverso l’asportazione del calcio di legno, non credo si sia mai presentata veramente questa necessità con l’esigenza di dover celare l’arma.
Credo di poter affermare che quella modifica, che valuto in ogni modo sempre deturpante, sia dovuta esclusivamente al desiderio del possessore di avere un’arma tipo MP.

Nelle ultime settimane di guerra ero venuto in possesso di un MAB 38, lo avevo dato a uno della Buffalo, a Savona, in cambio di un Garand.
 
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