Le ultime sigarette del Guardiamarina Giulio Porcelli

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view post Posted on 14/11/2013, 18:30
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CITAZIONE (foch @ 14/11/2013, 17:48) 
Delle "economiche" tra le le lama da barba descritte da ardito non ho ricordo. Il mio di ricordo si riferiva a lame del tipo normale (l'onnipresente americana Gillette, o le nazionali Bolzano, Bartali e altre), per vendere sciolte le quali il tabaccaio apriva la confezione da 5 o 10 pezzi e ne estraeva 1/2/3 lame -secondo la richiesta (e la... borsa) del cliente.
Proprio come per le sigarette...

Foch

Però ogni lametta (di lusso :( ) era confezionata singolarmente con una cartina riportante il logo presente sulla confezione.
Ciao. Federico.
 
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foch
view post Posted on 14/11/2013, 19:38




Esatto. E' così infatti che ricordo la vendita in tabaccheria di lame "a pezzo" : ciascuna dentro la sua confezione (che era doppia : bustina con il marchio del fabbricante all'esterno; carta opaca trasparente all'interno).

Foch
 
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carpu65
view post Posted on 14/11/2013, 21:57




CITAZIONE (AntonioMartino94 @ 13/11/2013, 18:57) 
Curiosità: nella prima guerra mondiale esistevano corrispettivi delle Milit?

Non credo.
Probabilmente veniva distribuito del tabacco,ma le sigarette mi sembra difficile,e per una ragione:
Negli anni della I guerra mondiale le sigarette erano ancora poco diffuse a livello popolare.
C'era già il "viveur" che si faceva confezionare la sigaretta in carta preziosa con misture di tabacco turco o orientale,ma la maggior parte della gente fumava ancora la pipa ed il sigaro.
La grande popolarità delle sigarette iniziò presso le giovani generazioni negli anni 20,ed esplose negli anni 30 grazie anche al cinema.
I divi fumavano (si scoprì poi che quelli Americani venivano addirittura messi sotto contratto dalle case produttrici di tabacco),e nell'Italia degli anni 30 tutti i giovanotti sognavano di essere Robert Taylor o Clark Gable e di fumare spavaldi.
 
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view post Posted on 15/11/2013, 11:12
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Le sigarette non vennero piu' vendute sciolte non per un problema igienico.
Io sono abbastanza "stagionato" e ricordo che il divieto fu imposto perche' vendendole sciolte anche i ragazzini potevano acquistarle.
Infatti non c'era un numero minimo, uno poteva acquistare una sola sigaretta e con questa ideona tentarono di combattere il problema.
Il risultato fu che i ragazzi riunivano i soldi e acquistavano il pacchetto intero per poi dividerselo.
Per completare l'informazione quì a Roma giravano i " ciccaroli" che praticamente raccattavano i mozziconi di sigarette gettati per strada raccogliendo quel poco di tabacco che rimaneva vicino al filtro e poi lo rivendevano a peso a prezzi scontatissimi rispetto al tabacco normale perche' tanta gente si confezionava le sigarette da soli.
Adesso questo fara' sorridere ma negli anni 60 in Italia si faceva anche queste cose, comunque vedendo oggi quanti si confezionano le sigarette da soli per risparmiare mi fa ripensare ai tempi andati , stiamo tornando alle vecchie tradizioni o c'e' aria di crisi e il popolo s'adegua?.
 
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foch
view post Posted on 15/11/2013, 15:02




Ricordo bene anch'io nell'Italia della mia infanzia dopoguerra il mestiere del raccoglitore di cicche. Mi colpiva perchè vedevo chi lo esercitava camminare lungo i marciapiedi munito di un sacco tenuto con la mano sinistra, la testa perennemente bassa in esplorazione e un continuo piegare la schiena per raccogliere con la destra le cicche. Erano tante (complice il tabagismo diffuso e la nessuna cura di gettarle nei cestini dei rifiuti) che il movimento era quello di un pendolo: giù-su-giù.
Qualcuno era più attrezzato e usava un bastone con punta chiodata. Questo evitava i piegamenti e risparmiava la schiena, ma credo la raccolta manuale risultasse più rapida.

Negli anni successivi, ho sempre associato (e tale opinione ho spesso espressa agli amici) la scomparsa di questo mestiere all'evidenza che l'Italia aveva imboccato la strada di quello che si sarebbe chiamato il "boom" economico. E che a sua volta comincia ad apparirci terribilmente lontano e avvolto nel velo dei ricordi.

Foch
 
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view post Posted on 15/11/2013, 15:13
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".......Negli anni successivi, ho sempre associato (e tale opinione ho spesso espressa agli amici) la scomparsa di questo mestiere all'evidenza che l'Italia aveva imboccato la strada di quello che si sarebbe chiamato il "boom" economico. E che a sua volta comincia ad apparirci terribilmente lontano e avvolto nel velo dei ricordi......."

Il segno del progresso lo confermava quel vecchietto che raccoglieva i mozzicono di sigaretta e si lamentava dicendo pressapoco così " ....Accidenti, tutti filtri!! :cry: :woot:....."

Ciao. Federico.
 
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view post Posted on 15/11/2013, 16:41
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Caro Foch se ti ricordi il " ciccarolo " , l' arrotino e l'ombrellaio... non quello che rompe i marroni con l'altoparlante in macchina...ma che andavano a piedi e si siedevano agli angoli della piazza per riparare gli ombrelli e affilare i coltelli che la gente gli portava da casa.....vuol dire che qualche capello bianco in testa ce l'hai anche te.
Io addirittura mi ricordo vagamente il "concolinaro" che girava nel paese dei miei genitori ( Abruzzo ) e che riparava le concoline , oggetti in coccio ( insalatiere , piatti etc. ), con un trapano a mano metteva delle grappe di ferro e un mastice per ricomporre i pezzi, come Zi Dima in La giara di Pirandello !Me lo ricordo perche' mia nonna fece riparare una insalatiera e tutti noi bambini gli stavamo intorno a vedere come faceva ma e' un ricordo che si perde nella notte dei tempi. Dopo pochi anni arrivo' il Moplen che sicuramente ricorderai e anche questo mestiere e' andato a farsi benedire.
 
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foch
view post Posted on 15/11/2013, 17:30




Anche tutti questi mestieri ricordo. Con gli amici antiquari mi capita spesso di citare le stoviglie in terraglia ricomposte con graffe metalliche dopo essere finite a pezzi; oppure il pentolame in ferro (pots-de-chambre inclusi!) bucato e rattoppato. Sono la prova che un tempo non si buttava via niente, per poco che una riparazione potesse renderlo ancora utilizzabile e prolungarne la vita; e che la manodopera artigiana aveva costi (bassi) oggi inimmaginabili.

Chi "mastica" un po' di antiquariato sa bene che un oggetto antico d'uso -mobilia in primis- assai raramente è giunto fino a noi senza subire restauri, sostituzioni, adattamenti. Per dire : ho dei carissimi amici (più giovani di me) di una famiglia che fino a due generazioni fa (i nonni) teneva alle proprie dipendenze oltre alla servitù e ai contadini due falegnami in pianta stabile, alloggiati con la falegnameria nei rustici della villa di campagna, per la manutenzione del mobilio di casa. Ti assicuro che individuarne l'opera (come ad esempio la sostituzione della gamba di una poltrona o la rimessa della schiena di un cassetto) è impresa ardua anche per un occhio esercitato.

Ho raccolto una collezione (forte di qualche centinaio di pezzi) di piatti popolari in terraglia delle mie parti (erano una produzione ottocentesca circoscritta a un paio di località del vicentino e al capoluogo). Non solo non esito ad acquistare (se meritevoli) anche frammenti e pezzi ricomposti da quelli che tu chiami "concolinari"; ma confesso che li prediligo rispetto ai miei pezzi integri. Mi fanno tenerezza e mi parlano della vita semplice per non dire povera di un paese scomparso.

Foch
 
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view post Posted on 15/11/2013, 17:50
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Caro Foch , ti dico l'ultima e poi la finisco quì altrimenti ci cacciano dal Forum a pedate ,siamo andati kilometri oltre l'O.T., mia nonna aveva un catino di quelli in metallo smaltato bianco con il filetto azzurro perimetrale che andava sul suo portacatino in ferro pieno con brocca sottostante che ben conoscerai e a forza di usarlo e farlo cadere si era formato un piccolissimo foro su un lato del fondo.Noi bambini prima di usarlo turavamo con un po di sapone ammorbidito il foro e poi lo riempivamo d'acqua. Siamo andati avanti anni ad usarlo e mi fa sorridere quando vedo i neofiti del collezionismo militare storcere il naso su una giacca rivoltata e riutilizzata piu' volte indicandola come falso perche' il tal regolamento dice che il filetto .....etc. etc. . A parte questo , mi ha fatto veramente piacere scambiare due ricordi con te.
Buona serata.
Dirigibilista.
 
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view post Posted on 16/11/2013, 06:43
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Giusto per rimanere in tema e distorglierlo dal problema "sigarette" posto la motivazione della Medaglia di Argento che l'eroico Guardiamarina meritò all "Memoria":

"Ufficiale di guardia in plancia di sommergibile, attaccato con bombe e mitragliato da aereo, impugnava una delle mitragliatrici di bordo per controbattere il fuoco nemico. Successivamente, incurante del continuo mitragliamento nemico, coadiuvava l'ufficiale in seconda nel tentativo di rimettere in efficienza l'arma inutilizzata dall'offesa nemica, dimostrando ardimento e freddo coraggio. Abbandonava il sommergibile solo all'ordine del comandante, scomparendo poi in mare vittima del suo attaccamento al dovere"

Mediterraneo Centrale 14 gennaio 1943
[ D.P. 13 maggio 1948 ]
 
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view post Posted on 16/11/2013, 11:37
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Grazie QuotaPeriscopio per averci riportato sulla discussione iniziale, diploma e medaglia sono a casa dei parenti , spero che mi permettano di fotografarla così potro' postarla in un topic nuovo nella sezione adeguata.
 
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view post Posted on 16/11/2013, 18:42
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Sarà un piacere vedere diploma e medaglia, anche perchè sono curioso di vedere modello di diploma e di medaglia utilizzati, a breve...spero mf_lustslow
 
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view post Posted on 20/11/2013, 12:22
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Quota Periscopio.. ogni promessa e' debito !Ecco la foto presa al volo del diploma e medaglia d'Argento al Valor Militare datata 1948, la famiglia mi ha promesso di farmela fotografare senza vetro tra qualche giorno in modo da inserirla nel topic adatto a questo tipo di cose.
Saluti.
Dirigibilista

5gd6

 
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view post Posted on 20/11/2013, 17:44
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Grazie...non vedo l'ora di vedere nel particolare la medaglia fronte-retro, ringrazia anche la famiglia che ci rende partecipi di tale cimelio.
 
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view post Posted on 3/12/2013, 13:26
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Un pezzo davvero straordinario nella sua quotidianità... :)
 
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