Chi conosce il tedesco?

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view post Posted on 16/4/2014, 13:26
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[IMG]P1050586[/IMG]

In preparazione di una mostra mi è stato prestato un piccolo lotto di documenti di un I.M.I., un internato militare italiano, in Germania.
Tra i documenti c'è questo foglietto.
Ho già un'idea di cosa rappresenti, però vorrei avere il conforto delle vostre opinioni: cosa è esattamente?
 
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view post Posted on 16/4/2014, 13:35
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Più che conoscere il tedesco occorre conoscre un ottico! Ci vuole la lente per capire!
 
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view post Posted on 16/4/2014, 14:04
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Bene, vediamo di rimediare:

Scan_Doc0017

Una scansione al posto di una foto.
 
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foch
view post Posted on 16/4/2014, 16:25




Si tratta di una buono (Zettel) per la risuolatura di scarpe (Schuhbesohlung) rilasciato dal Direttore del Campo (Laeger) n. 2 per Italiani di Dombrowa a tale Silvio Gargnatino (?) in data 6.10.1944

Dombrowa (pol. Darbrowa Gòrnicza) è una città nell'Alta Slesia, vicino a Katowice, importante centro industriale. Occupata dai Tedeschi per tutta la durata della seconda guerra mondiale, ospitò un Lager per detenuti ebrei (adibiti anche al lavoro coatto in fabbrica). Questo per gli italiani doveva avere gestione (e forse anche ubicazione) distinta. A ciò credo facciano riferimento le indicazioni di "II. Gemeinschaftlaeger Kreutzstrasse, Dombrowa " e di "Dombrowa Kreutzstrasse" presenti sul buono (dove Kreutzstrasse è il nome della strada -Via della Croce).

Il timbro a inchiostro dovrebbe riferirsi all'industria cui l'internato italiano era stato assegnato (per lavorarvi, verosimilmente, in qualità di operaio) : la Koenigs-und Bismarckhuette AG, dotata di sportello bancario all'interno dello stabilimento ("Werk Bankhuette"), presso cui presentare il buono in questione.

Foch
 
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foch
view post Posted on 16/4/2014, 17:02




La Bismarckhuette AG era uno dei colossi dell'acciaio in Germania (è tuttora sul mercato).
Nella lista dei 40 campi-sussidiari di Auschwitz (anch'esso -ricordo- in territorio polacco), ne figura uno di tal nome ("Bismarckhuette") gestito dalle SS per l'impiego del lavoro-coatto (nella produzione di acciaio e cannoni), ma ubicato a Chorzòw.
Nessun Laeger a Dombrowa, viceversa, figura nella lista in questione.

Foch
 
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view post Posted on 16/4/2014, 17:39
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Grazie Foch, più che esauriente.

Purtroppo la persona che era li rinchiusa è deceduta da tempo e quindi nessu altro chiarimento potrà venire.
Però ho altri documenti da esaminare: chissà che non esca qualche novità.
 
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view post Posted on 16/4/2014, 18:42
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Dato che il tedesco è troppo facile ecco ora un documento in polacco, sempre dallo stesso internato:

Scan_Doc018

Anche senza capire un piffero di polacco mi sembra una specie di documento di viaggio, attraverso la Cecoslovacchia sino all'Italia.

Sul retro una intestazione della croce rossa polacca.
 
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foch
view post Posted on 16/4/2014, 19:10




Questo è un documento emesso dalle autorità polacche. Più precisamente, da un ufficio della Polonia liberata preposto al rimpatrio dei prigionieri di guerra, nel caso specifico quello competente per Katowice (nella cui area è Dombrowa, dove era il Laeger degli italiani).
Vi si fa riferimento all'itinerario di rimpatrio via Cecoslovacchia (il cui territorio incomincia poco a sud di Katowice).
E' datato 24 agosto 1945, a guerra in Europa centrale terminata da quattro mesi. (Saran stati solo problemi di trasporti e comunicazioni a dilazionare il rimpatrio di questo internato italiano; o non piuttosto sarà occorso tutto quel tempo per permettere ad un fisico debilitato di affrontare il viaggio ?)

Foch

Edited by foch - 16/4/2014, 20:26
 
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view post Posted on 16/4/2014, 20:06


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Buona sera,

foch consentimi di farti i miei complimenti per i tuoi interventi che denotano esperienza e passione.
Quanto sopra non è una semplice traduzione, ma anche una conoscenza di particolari terminologie militari.

Pazienza
 
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foch
view post Posted on 16/4/2014, 21:27




"Incasso" -non senza qualche imbarazzo- i complimenti di Pazienza così come il grazie di Kanister. Entrambi valgono a rassicurarmi circa un timore che più spesso che no mi assale nel redigere i miei interventi sul forum : quello di riuscire prolisso e noioso.
Nel caso dei documenti cartacei, anche nei più semplici e prosaici tra essi, non è difficile leggere oltre, e scorgere in controluce le vicende (spesso, i drammi) individuali e collettivi che le carte raccontano.
E qui il racconto è di un soldato italiano che (dopo l'8 settembre 1943, molto verosimilmente) si trova immerso nell'orrore della prigionia e del lavoro in fabbrica nella lontana Slesia. Lontana,fredda e piovosa. Fateci caso: alle scarpe da risuolare si provvede con regolare Buono firmato dal Direttore del Campo il 6 ottobre 1944. E' quando il suolo dell'Europa centro-orientale tende a trasformarsi in un pantano, causa la pioggia o la neve. (A proposito: si ripete sempre che la ritirata di Napoleone in Russia si trasformò in disastro per l'inverno arrivato presto. Errore: quel 1812, la neve arrivò semmai più tardi del consueto!). D'estate, la scrupolosa macchina tedesca lo avrebbe anche lasciato a piedi nudi. Ma il razionale sfruttamento del prigioniero-operaio suggeriva di tenergli i piedi all'asciutto.
Anche il particolare dello sportello bancario all'interno della fabbrica, parla di efficienza tutta teutonica. Sembra di capire che il relativo timbro sia stato apposto sul buono presentato dal prigioniero, quale parte della procedura per pagare la spesa di risuolatura. (Al prigioniero avranno consegnato la somma per pagare lui il calzolaio ? O questo sarà stato pagato direttamente dalla fabbrica ?)

L'altro documento, come già detto, ci porta a riflettere sull'odissea del rimpatrio, in un Europa finalmente in pace, ma distrutta da sei anni di guerra. Facile, rimpatriando via Cecoslovacchia, che il nostro soldato sia transitato dal Brennero e da Verona, dove allo scopo un grande centro di accoglienza e assistenza era stato allestito. (Servì anche per i rimpatriati dalla Russia, il cui afflusso si protrasse ben oltre la fine della tragedia per questo reduce dalla Slesia.)

Foch

Foch
 
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view post Posted on 16/4/2014, 21:35
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Anche io posso solo faryi i miei complimenti.
E dato che sei così bravo ti sottoporrò altri documenti che sto esaminando un po' alla volta.
 
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view post Posted on 20/4/2014, 23:06
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P1050583

Nei documenti che ho avuto in prestito per la mostra c'è anche un paio di questi biglietti.
Da quel che so erano dei buoni che consentivano ai prigionieri-lavoratori di acquistare qualche servizio o bene negli spacci del campo: esatto?
 
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view post Posted on 20/4/2014, 23:12
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Si tratta di "Lagergeld", letteralmente "denaro del Lager", riservato ai prigionieri di guerra. Questo buono equivale a 10 Pfennig, cioè 1 decimo di marco. Credo che fosse una misura utile a scongiurare l'evasione, cioè i marchi veri avrebbero potuto essere utili a un prigioniero in fuga, che al contrario, con uno di questi biglietti in tasca, veniva immediatamente catturato.

L'altro documento porta l'intestazione "foglio di risuolatura" relativo all'italiano tal dei tali internato nel Lager di Dombrowa, e riguarda appunto suole nuove per un paio di calzature.
 
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view post Posted on 21/4/2014, 20:10


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devo dire foch che le tue spiegazioni sui vari documenti sono così esaurienti e avvincenti che è impossibile non leggerli, mi sono permessa visto che ho una conoscente dei paesi dell'est farle tradurre alla lettera il documento della Polonia a complemento di quanto tu ci hai spiegato, e questo è lo scritto tradotto:
Ufficio Immigrazione Polonia
24.08.1945 da autorizzazione

Si chiede alle autorità civili e doganali la comprensione e aiuto alla persona che sta viaggiando verso una nuova casa, nuova vita.
Saluti Graz
 
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