| nel testo, "pulizie" è proprio virgolettato, ma non da intendersi come potrebbe sembrare, quanto invece visto le numerosissime perdite del giorno precedente lo stesso Colonnello Redaelli si pose personalmente alla guida delle due colonne per meglio dirigere sul campo ' ed eventualmente correggere le varie situazioni critiche che potevano crearsi. Pulizia è intesa come pulizia dal nemico. Come detto alle 9.15 dopo il fuoco dell'artiglieria scatta l'attacco dei bersaglieri, la prima colonna ad iniziare il movimento è quella di sinistra e dopo pochi minuti seguono le altre. L'operazione si dimostra subito difficile, tutte le colonne erano duramente dal fuoco di fucileria e dalle numerose mitragliatrici presenti nelle trincee nemiche. Dagli osservatori non si riusciva a capire la situazione dei combattimenti, si vedevano i reparti italiani tentare più volte la salita verso la vetta e le sue pendici, ma ogni tentativo non sortiva nessun effetto. alle 10.40 la colonna i sinistra forzava con veemenza un elemento di trincea austriaca, risaliva speditamente un camminamento che portava verso la vetta e pure la colonna di destra per qualche momento faceva piccoli progressi, ma i valorosi difensori del Valbella ancora una volta respingevano i bersaglieri, anche contrattaccando. Gli arditi del IV reparto si battevano come leoni. La 1°compagnia era falcidiata dalle mitragliatrici nemiche e ormai solamente pochi uomini , riuscivano a dare il proprio contributo. Liberato il campo dagli arditi, la colonna sinistra risaliva ancora per pochi metri,ma si arrestava nuovamente perché sottoposta dall'artiglieria nemica da colpi a gas asfissiante. la colonna Besozzi, ovvero la centrale, incontrava i soliti ostacoli rappresentati da fuoco nemico di fucileria e artiglieria, i pochi superstiti del XLVI/5° perdevano nel giro di pochi minuti 4 ufficiali, di cui 2 morti e 2 feriti. Il Generale Sanna inviava un infuocato fonogramma al Colonnello Piola Caselli: "ricevuto ordine n.6 che mi informa di cose già note stop Ordino per l'ultima volta che le colonne di destra e del centro avanzino arditamente ciò che non dev'essere impossibile anche sotto il fuoco nemico dato i reparti d'assalto che V.S. ha a sua disposizione stop Se i Comandanti di dette colonne non sono all'altezza del compito siano sostituiti subito con altri che diano affidamento stop Attendo al più presto notizie dello svolgimento dell'azione nel senso predetto stop. D.S. 33°Divisione. Piola Caselli ordinava al Colonnello Redaelli di spingere avanti le sue colonne. Nuovi tentatici rabbiosi erano fatti tra le 11,20 e le 11,40 quando la colonna di centro riceveva come rinforzo il XL/14°, mentre il I/209° si aggregava alla colonna di destra. L'artiglieria austro-ungarica apriva un imponente tiro di sbarramento e qui cadeva anche il Colonnello Redaelli. Alle 11,50 ancora Sanna tuona contro Piola Caselli spronando allo spasimo le truppe. Gradualmente le posizioni austriache, a prezzo di enormi perdite cadevano una ad una, tanto che verso le 12.50 i primi assaltatori riuscivano ad impossessarsi del ridotto della quota principale e la colonna centrale iniziava la "pulitura" del caposaldo. Sembrava fatta, quando la forza di un battaglione austriaco sbucava all'improvviso investendo con bombe a mano e caricando alla baionetta la colonna di sinistra, mentre altri focolai di resistenza investivano le altre colonne, che però respingevano i vari assalti. La lotta continuava serrata, gli arditi ed i bersaglieri finora avevano contenuto bene i contrattacchi austriaci, ma la stanchezza iniziava a serpeggiare tra gli uomini e le munizioni scarseggiavano. alle 13.30 il Valbella era quasi interamente occupato, iniziavano a scendere verso le linee italiane frotte di prigionieri. I bersaglieri si stavano ricompattando e riorganizzando , quando si scatenò una serie di contrattacchi nemici. Alle 14,20 gli austro-ungarici attaccavano da occidente (fronte Sisemol), poi dopo mezz'ora in maniera ancora più violenta. I bersaglieri stavolta vacillano, Il Capitano Carretto del IV reparto fa convergere le sue poche truppe con grave rischio di sacrificarle. Con alterne fortune i fanti piumati resistevano con molte difficoltà , finche la colonna di destra dovette ripiegare verso Casara Melagon. Il Colonnello Castelli , comandante del 209° si accorgeva di ciò che stava avvenendo e prontamente lanciava all'attacco il I e II battaglione. Essi raccoglievano i resti della colonna in ripiegamento e riprendevano l'avanzata verso il caposaldo. Gli austro-ungarici venivano colti di sorpresa dal numero dei nuovi rinforzi italiani in un primo momento ingaggiavano una serrata difesa, ma gradualmente la resistenza si affievoliva fino a cedere completamente. Alle 15.30 Monte Valbella , dopo due giorni di terrificanti combattimenti cadeva in mano italiana.
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