Il Kaiserschutzen fascista?

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view post Posted on 22/11/2017, 09:22


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CITAZIONE (Elmar Lang @ 22/11/2017, 09:02) 
Nulla di strano che un militare dell'ex-monarchia austroungarica, servisse poi in unità del Regno d'Italia.

Mio nonno materno, Giorgio Croce, fu ufficiale dei Kaiserschützen, venendo decorato per azioni in alta montagna.

Dopo la guerra, vide riconosciute dal governo italiano le sue onorificenze austriache e pure il suo grado, collocandolo nella riserva del Regio Esercito.

E.L.

appena ho trovato la foto ho sorriso, mi sembrava strano :lol:

Comunque in tanti dovettero nascondere le loro decorazioni,
nel primo dopoguerra per non incorrere in persecuzioni da parte dei fascisti.

A tuo nonno è andata bene!
 
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view post Posted on 22/11/2017, 09:36
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Questa cosa del dover nascondere il proprio passato ex-Austria, è una storia che ultimamente ha una continua diffusione.
Il fascismo, specie dopo il 1935, commise errori molto gravi nei confronti della popolazione di lingua tedesca, nella provincia di Bolzano; non si deve però a mio parere generalizzare.
Forse è una cosa poco nota, ma l'Italia ebbe considerazione per gli ex-nemici, riconoscendo a tutti le loro decorazioni ed il grado ricoperto, nella Riserva.
Così come fu fatto all'indomani dell'annessione delle terre lombarde e venete, dopo il 1866: il Regno d'Italia riconobbe ed autorizzò al porto, tutte le decorazioni ex-Austria che fossero state conferite in passato ad ex-sudditi austriaci, divenuti per gli eventi storici, sudditi italiani.

E.L.
 
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view post Posted on 22/11/2017, 09:46


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CITAZIONE (Elmar Lang @ 22/11/2017, 09:36) 
Questa cosa del dover nascondere il proprio passato ex-Austria, è una storia che ultimamente ha una continua diffusione.
Il fascismo, specie dopo il 1935, commise errori molto gravi nei confronti della popolazione di lingua tedesca, nella provincia di Bolzano; non si deve però a mio parere generalizzare.
Forse è una cosa poco nota, ma l'Italia ebbe considerazione per gli ex-nemici, riconoscendo a tutti le loro decorazioni ed il grado ricoperto, nella Riserva.
Così come fu fatto all'indomani dell'annessione delle terre lombarde e venete, dopo il 1866: il Regno d'Italia riconobbe ed autorizzò al porto, tutte le decorazioni ex-Austria che fossero state conferite in passato ad ex-sudditi austriaci, divenuti per gli eventi storici, sudditi italiani.

E.L.

è una cosa che ho trovato scritta su più di un libro,
e che mi è stata raccontata da almeno due o tre storici.

Può essere che ci siano stati episodi di questo tipo da un lato e dall'altro invece il perfetto contrario.

Le verità esatta chissà dove sta!
 
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view post Posted on 22/11/2017, 10:13
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La questione è che come dopo ogni guerra, valga purtroppo spesso il detto "vae victis!", puntualmente applicato anche dagli austriaci in Trentino dopo il 1866,per il forte apporto di sentimenti filoitaliani dimostrato durante quella guerra, dalla quale l'impero uscì sconfitto per mano dei Prussiani.
Sicuramente, dopo la Grande Guerra, vi furono ignobili comportamenti da parte di frange estreme dei movimenti Nazionalista e Fascista, così come comunque, per lo Stato, gli e-sudditi Austriaci erano sotto ogni aspetto, cittadini Italiani, con pieno diritto, compreso, come so per diretta esperienza di famiglia, il riconoscimento delle decorazioni e del grado.
Ho letto su alcuni libri recenti, come ho pure udito a conferenze, il contrario di quello che io invece affermo.
Purtroppo, certa storiografia d'oggi, vorrebbe far apparire ad esempio il Trentino, come una sorta di fotocopia del Tirolo tedesco, commettendo un grave errore, così come è un falso storico, che -appunto in Trentino- siano oggi "rifondare" delle mai esistite "Schuetzenkompagnien"...
 
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view post Posted on 22/11/2017, 11:07


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CITAZIONE (Elmar Lang @ 22/11/2017, 10:13) 
La questione è che come dopo ogni guerra, valga purtroppo spesso il detto "vae victis!", puntualmente applicato anche dagli austriaci in Trentino dopo il 1866,per il forte apporto di sentimenti filoitaliani dimostrato durante quella guerra, dalla quale l'impero uscì sconfitto per mano dei Prussiani.
Sicuramente, dopo la Grande Guerra, vi furono ignobili comportamenti da parte di frange estreme dei movimenti Nazionalista e Fascista, così come comunque, per lo Stato, gli e-sudditi Austriaci erano sotto ogni aspetto, cittadini Italiani, con pieno diritto, compreso, come so per diretta esperienza di famiglia, il riconoscimento delle decorazioni e del grado.
Ho letto su alcuni libri recenti, come ho pure udito a conferenze, il contrario di quello che io invece affermo.
Purtroppo, certa storiografia d'oggi, vorrebbe far apparire ad esempio il Trentino, come una sorta di fotocopia del Tirolo tedesco, commettendo un grave errore, così come è un falso storico, che -appunto in Trentino- siano oggi "rifondare" delle mai esistite "Schuetzenkompagnien"...

Ma come scusa, e gli Standschutzen? La milizia di difesa territoriale tirolese cos'era?

Parer mio il trentino non era chiaramente la perfetta fotocopia del tirolo tedesco, d'accordissimo, ma è innegabile che comunque fosse particolarmente legato alla cultura mitteleuropea insita dell'impero.

Ogni volta che mi imbatto in questi argomenti sento sempre pareri spesso diversi e opposti. Veramente, dare una verità assoluta è estremamente difficile, perchè ad oggi pare che dipenda spesso da pareri molto personali e legati ad esperienze singole.

Questo è quello che percepisco io, da non esperto in materia, ma come curioso e appassionato di storia.
 
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view post Posted on 22/11/2017, 14:45
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Salve ancora,

una delle caratteristiche dell'Impero d'Austria, fu la sua molteplicità di etnie, data l'enorme estensione territoriale della monarchia.

Con la fine delle guerre italo-austriache del XIX Sec. nel 1866, all'Austria-Ungheria rimasero, quali territori a prevalenza etnico-linguistica italiana, il Trentino e Trieste/Dalmazia (ove Fiume era però "corpo separato" della Corona Ungherese).

Il sistema di leva per le Forze Armate e per la milizia territoriale ed il Landsturm erano però praticamente uguali in ogni angolo della Duplice Monarchia, pur con specifiche caratteristiche relative al Tirolo.

Quindi anche nel Trentino erano levate truppe che sarebbero state destinate sia all'Esercito Regolare, che alle forze territoriali (Landwehr), ed alla milizia territoriale (Landsturm).

Anche in Trentino erano perciò localizzati gli Stand di Tiro (conosciuti anche come "Casini del Tiro a Segno"), parte dei cui cui iscritti (o giovanissimi o più anziani, tutti in età al di fuori di quella prevista per il servizio attivo nelle FF.AA. imperiali) sarebbero stati impiegati, all'occorrenza, nel Landsturm, quali "Standschützen" ovvero "Bersaglieri degli Stand di Tiro".

Per questo, e lo dico fiero dei miei antenati che servirono alcuni anche con valore sotto le bandiere imperiali, mi sembra purtroppo una forzatura -per il Trentino- aver "rifondato" compagnie per di più definite "Schützenkompanien", dotate pure di costumi imitati da quelli del Tirolo Tedesco, cancellando quindi una propria, peculiare identità, all'interno delle varie diversità della Monarchia Austroungarica.

Giusto per fare un esempio, ai tempi dell'Impero d'Austria, Civezzano aveva la sua "Compagnia Bersaglieri dell'I.R. Casino di Tiro 'Francesco Giuseppe I' in Civezzano" (terminologia tratta da una foto d'epoca), mentre oggi, vi è la "Schützenkompanie Kalisberg". Senza nulla togliere al fatto che questo nuovo sodalizio sia composto da persone per le quali nutro ogni simpatia, devo però rilevare come esso, almeno storicamente, sia una vera forzatura.

Circa poi le vicende vissute dal Trentino e dall'Alto Adige dopo il 1918, si son versati fiumi d'inchiostro sostenendo ogni tipo di posizione.

Come puoi vedere tu stesso grazie al prezioso documento fotografico in tuo possesso, il tuo antenato che servì sicuramente con onore nelle file dei Landesschützen/Kaiserschützen, fu poi anche membro del Partito Nazionale Fascista, dimostrando quindi anche nel tuo caso famigliare, che egli non fu soggetto a discriminazione o costrizione, per il suo passato nella cessata monarchia asburgica.

La storia, soprattutto ad ormai praticamente un secolo da quegli accadimenti, andrebbe vista con un po' più di distacco e, soprattutto maggiore serenità ed aggiungo, obbiettività.

E.L.

Edited by Elmar Lang - 22/11/2017, 15:23
 
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view post Posted on 22/11/2017, 15:56


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Ottima delucidazione grazie!
Ero già a conoscenza grosso modo di come funzionava ed era organizzata la Landsturm e i Casini di tiro al segno, cosa che non sapevo e che effettivamente non corrisponde al passato è la nomenclatura. Dopo avermi esposto questa differenza di denominazione concordo con te che sia "stonato" chiamarle come vengono chiamate ora.

Il buon Enrico a detta degli archivi austriaci si comportò in maniera "esemplare davanti al nemico", che abbia nascosto o millantato in seguito le sue vicissitudini di Kaserschutzen purtroppo non ci è dato sapere.

Penso anche ioche la storia debba sempre essere vista con obbiettività e lucidità, ma purtroppo come ben sai spesso è scritta dai vincitori. Per un osservatore esterno come me che cerca di conoscere ed accrescere la sua conoscenza in merito a un particolare periodo e argomento, è difficile soppesare e dare il giusto peso a quanto legge e sente.

Sarà un grosso lavoro, fatto di accumulo di informazioni, interpretazione delle stesse e confronto della loro verdicità con altre medesime.
Io non ho bandiera e non vincolo il mio credo e le mie idee a partiti politici o ideologie particolari, per cui sono contento di aver letto e archiviato tutto quello che hai scritto.
andrà ad aggiungersi a tutto il resto, a tutto quanto ad ora ho incamerato.

Non ho strumenti buoni per screditare chissà chi e/o per dare o togliere ragione a nessuno ma son convinto che fin'ora, tutto quello che ho preso per buono, comunque, abbia una buona percentuale di verità, con le dovute riserve.

Speriamo che il tempo rendagiusto onore alla memoria di tutti.
 
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view post Posted on 22/11/2017, 18:34


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Non dimentichiamo che i sudditi etnicamente italiani dell' Impero furono mandati a combattere sul fronte orientale e non sul nostro, per ovvie ragioni.....
 
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view post Posted on 22/11/2017, 22:26


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CITAZIONE (zaptie @ 22/11/2017, 18:34) 
Non dimentichiamo che i sudditi etnicamente italiani dell' Impero furono mandati a combattere sul fronte orientale e non sul nostro, per ovvie ragioni.....

Questo è vero in parte. Inizialmente fu così...Ma poi quando si aprì il fronte italiano e la Russia si ritirò nel 1917 molti trentini furono mandati a combattere sul fronte italiano. E combatterono lealmente.
 
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view post Posted on 23/11/2017, 00:00


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Mi permetto di intervenire nella discussione per consigliare, a chi volesse approfondire l'argomento, la lettura degli Annali del Museo della guerra di Rovereto, preziosa e corposa pubblicazione annuale omaggiata ai Soci ed, inoltre, in vendita presso la biglietteria del Museo. Io sono socio, come penso che lo siano alcuni degli intervenuti alla discussione.
 
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view post Posted on 23/11/2017, 12:38


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cosa viene detto in riferimento a questa discussione?
 
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view post Posted on 23/11/2017, 20:59


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Non so indicare un riferimento preciso rispetto questa discussione; sono anni che nei volumi degli Annali vengono sviscerate le problematiche delle popolazioni trentine, civili e militari, nelle due guerre mondiali, quindi segnalavo gli articoli in generale a chi fosse interessato all'argomento, negli aspetti umani, bellici, economici e politici.
 
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view post Posted on 23/11/2017, 22:13


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Leggendoli, che idea ti sei fatto?
 
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view post Posted on 22/12/2017, 21:14


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Anzitutto mi scuso con te per avere aspettato tanto a rispondere, ma posso dare solo una risposta molto generica, perchè non ho particolarmente approfondito l'argomento. In sintesi posso solo dire che grosso modo le simpatie per l'Italia erano abbastanza limitate alla parte più meridionale del Trentino in particolare tra le classi operaie che vedevano di buon occhio i movimenti di sinistra attivi in Italia, mentre il Clero era decisamente schierato coi cattolicissimi Asburgo. Per quanto riguarda gli Standschuetzen ti consiglio "La Guerre in montagna", di Fritz Weber.
 
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view post Posted on 21/6/2023, 07:46


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Buongiorno a tutti signori.

Purtroppo, poco tempo fa è venuta a mancare mia nonna, e come spesso succede, dopo il trambusto, viene il momento di mettere ordine a casa.

Questo ingrato compito è toccato anche a noi, però , nella sfortuna, ha portato alla luce dei reperti di cui nessuno sospettava l'esistenza. Men che meno io, in primis.

Probabilmente nemmeno lei si ricordava di avere la foto di suo padre in quel determinato cassettino, sommersa da una miriade di altre scartoffie. Per fortuna che mi son preso la briga di controllare bene.

Mi sembrava strano, che non ci fosse una sua foto in divisa da Kaiserschutzen, da qualche parte, e in effetti eccola qua!
Ci son rimasto di stucco.

Sul retro si legge:"Tipografia Risvelio 1916".
La tipografia citata è molto probabilmente quella del Risveglio Tridentino, poi austriaco, sita nella città di Trento.

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30 replies since 20/11/2017, 14:39   1478 views
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