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| CITAZIONE (sciatore91 @ 26/2/2018, 13:51) CITAZIONE (stecol @ 25/2/2018, 23:47) Esistono (e già esistevano all'epoca) mine ad azione sottoscafo o dispositivi che rendono tali anche le normali mine controcingolo. Anche per i carri più pesanti dell'epoca, un attacco del genere risultava quasi sempre micidiale, visti gli spessori delle corazze ventrali decisamente esigui. Non conoscendo il funzionamento di questo tipo di mine l'ho cercato in rete, ma ho trovato solamente una descrizione di mine relativamente moderne che riporto qui pari-pari sotto (da altro forum): ''Completamente diverso è il sistema di funzionamento delle mine cosiddette "sottoscafo". Si tratta di armi che invece della normale carica esplosiva sono fornite di una carica cava (HEAT), che si attiva non a pressione ma in base a dei sensori (magnetici e tellurici) che rivelano quando il mezzo avversario si trova sopra la mina. Il doppio sistema di spolette (che deve coincidere per chiudere il circuito d'accensione) serve ad evitare false attivazioni. Per primo scoppia una piccola carica esplosiva che ha lo scopo di rimuovere la terra sovrastante l'ordigno, perché non disturbi il delicato effetto di "focalizzazione" della carica HEAT, che detona subito dopo. Il grosso vantaggio delle mine c/c sottoscafo è che ad attivare la mina è l'intera larghezza dello scafo e non solo l'impronta dei cingoli o delle ruote, consentendo, a parità di opportunità d'ingaggio, una densità di ordigni lineare nettamente ridotta (in parole povere, servono meno mine per ottenere la stessa capacità d'interdizione). Inoltre la carica HEAT penetra il fondo dello scafo degli MBT o dei mezzi meccanizzati, notoriamente poco protetto, su cui non si possono apllicare forme avanzate di protezione (spaziate, reattive ecc.), e al contatto del quale vi sono spesso organi molto delicati (riservetta delle munizioni e propulsore, oltre agli organi di rotolamento). Di contro per il loro impiego vi è il fatto che non possono essere seminate perché la faccia superiore dev'essere rivolta verso l'alto, data la direzionalità della carica cava.'' Anche negli anni '40 erano cosi' quelle ad azione sottoscafo? No, nella seconda guerra mondiale non mi pare che esistessero mine così sofisticate. I tedeschi possedevano un tipo di mina magnetica che sfruttava l'effetto della carica cava, ma la maggior parte delle mine anticarro come la classica mina Teller era del tipo a pressione. Con la sua carica di 5,5 kg di esplosivo, la "Tellermine" era in grado di danneggiare il treno di rotolamento di qualsiasi carro armato, ma per distruggere uno Sherman in questo modo è evidente che dev'essersi verificata un'esplosione interna delle munizioni. Non è escluso che sia stata utilizzata anche più di una mina: piazzandone ad esempio un paio a distanza ravvicinata l'una dall'altra, l'esplosione della prima provocava "per simpatia" anche la deflagrazione della seconda, con effetti quindi ancora più devastanti. RIP-STOP
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