asmara: caserma mussolini

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lupo volante
view post Posted on 17/7/2020, 08:32 by: lupo volante
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CITAZIONE (tobia47 @ 16/7/2020, 19:06) 
Voglio raccontarvi una mia diretta esperienza di un episodio accadutomi 37 anni fa, durante la mia felice permanenza a Mogadiscio. Ci trovavamo, al ritorno da un villaggio sul mare sotto la linea dell’equatore, dopo una giornata trascorsa in acqua, ci trovavamo dicevo su un ponte/diga un po all’interno (Gimali o qualcosa del genere) e c’era gente che pescava con delle bilancette. Mi sono avvicinato ad un tizio di cui non avrei potuto determinare l’età, poteva avere 50 o 90 anni, il viso cotto dal sole. Dopo un po che stavo li a curiosare quello che pescava, con aria furtiva, guardandosi intorno mi chiede sottovoce in perfetto Italiano: Fratello, per favore mi offri una sigaretta?. Visto il suo riserbo a non farsi vedere o sentire da altri che erano li intorno, mi accendo una sigaretta e glie ne offro una, lasciando il pacchetto sulla spalletta vicino a lui. Dopo un paio di tirate (di rete e di sigaretta) molto sottovoce mi dice: Amico, scusa se ti chiedo, so che Mussolini è morto ma i figli che fanno, non tornano? E mentre cerco le parole adatte continua: anche voi Italiani qui avete fatto un po il vostro comodo ma vivevamo e mangiavamo tutti in pace. Non sapendo cosa rispondere fui salvato dal collega che fermatosi con la macchina mi spronava a salire per un veloce rientro in Ambasciata. Dopo più di 35 anni ripensando a quel tizio, mi viene la pelle d’oca. Spero di non avervi annoiato

No
Hai fatto un perfetto quadro che conferma quanto ho commentato.
Ho pubblicato una foto di dove abitavo io nel 65, dalla parte verso la moschea indiana, praticamente il retro della casa, Saranno state le dieci, dieci e mezza ed ero ancora sveglio in camera da letto, la strada era in realtà uno dei primi vicoli di Hamaruini. io abitavo al primo piano e di notte, pur tenendo le finestre aperte c'erano le persiane chiuse ( e non avevamo le sbarre alle finestre! non ce n'era bisogno!) stavo cercando di leggiucchiare qualche pagina di un libro prima di addormentarmi, quando sento passare qualcuno che parlava a voce alta e senza aprire guardai in giù: erano tre o quattro giovani somali che andavano verso l'interno discutendo quando uno di loro in perfetto italiano alzò la voce dicendo "Ma non dire stupidaggini! lo sai che non è così!"
Ora: Non c'erano Italiani attorno (non potevano sapere che io ero sopra di loro) stavano discutendo evidentemente da un po', e hanno continuato a camminare chiaccherando e discutendo in italiano.
La prima costituzione della Repubblica Somala fu scritta in Italiano dal Prof. Renato Angeloni e se ne conserva tuttora il testo all'università di Roma nel "Fondo Angeloni"
Gli allievi del liceo scientifico somalo, dove per mancanza di meglio mi era toccato in sorte di dare una mano al prof. Dino Donatelli, parlavano tutti un perfetto italiano, imparato da professori italiani, alcuni di loro in Italia hanno poi frequentato le nostre università con ottimi risultati.
Solo dopo qualche anno dei funzionari dell'Unesco resero scrivibile la lingua somala, con una cacografia lontana da ogni logica filologica per rendere i fonemi di quella lingua.
Quando condanno, senza remissione alcuna la Perfida Albione e i suoi nipotastri cafoni e maldestri d'oltre oceano, (almeno per la questione somala) ne ho ben d'onde
 
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