asmara: caserma mussolini

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 15/4/2020, 18:27


Group:
UTENTE
Posts:
4,032
Location:
ancona

Status:


se può servirti a stimolare i ricordi....

1_piantina_mogadiscio

1935
2_veduta_aerea_1935

1938
2_vista_aerea_1938


4_mercato_amarnini


5_panorama-amuraini
 
Top
view post Posted on 16/4/2020, 22:56
Avatar


Group:
UTENTE
Posts:
3,259
Location:
Livornese

Status:


CITAZIONE (GONDAR_ @ 15/4/2020, 19:27) 
se può servirti a stimolare i ricordi....

Molto interessanti, difficile trovare immagini come questa, di una Mogadiscio anche "indietro"rispetto agli assetti anche solo del 1940.
Inoltre immagini prese da questo angolo sono abbastanza rare...Ricordo una foto quasi planimetrica che avevo sull'atlante DeAgostini in prima o seconda media, quindi grosso modo edizione del 1950 ma foto verosimilmente di poco prima della guerra.
Se DeAgostini ce l'avesse ancora negli archivi sarebbe molto interessante.
Su queste due immagini (la cartina del 35 è solo un cimelio, ma serve poco) potrei un pó alla volta indicare gli edifici...magari se Cesare viene a darci una mano
 
Contacts  Top
view post Posted on 13/7/2020, 22:13


Group:
UTENTE CADETTO
Posts:
149

Status:


A Mogadiscio c'era anche la Casa d'Italia, l'università e ricordo in particolare il "settimo Km"..... i più buoni capretti mai mangiati (l'importante era non andare in cucina :) ). Ho abitato per sei mesi davanti alla cabina Italiana dove si andava al mare. Di Mogadiscio ricordo le piccole banane dal sapore di pere, un ponte/diga a sud della città dove sulle spallette erano rappresentati il Fascio Littore e il nodo Savoia.... Ho fatto il bagno sotto la linea dell'equatore, sono andato per facoceri di notte (con i prof di veterinaria)..... Ricordi di un secolo fa..
 
Top
view post Posted on 14/7/2020, 09:41
Avatar


Group:
UTENTE
Posts:
3,000

Status:


Chissà se da quelle parti si stava meglio allora o ora...
 
Top
view post Posted on 16/7/2020, 11:55
Avatar


Group:
UTENTE
Posts:
2,507

Status:


CITAZIONE (niemand @ 14/7/2020, 10:41) 
Chissà se da quelle parti si stava meglio allora o ora...

.......bella domanda!
In questa discussione ho visto foto spettacolari di una bellissima città.
La risposta sarebbe scontata ma, devo anche dire, che non ho conosciuto quella realtà degli anni '40 - '50 - '60 né conosco la realtà attuale.
Ovviamente l'impressione (personalissima) è che all'epoca si trovassero meglio di come sono messi ora.
 
Top
view post Posted on 16/7/2020, 11:59
Avatar


Group:
UTENTE
Posts:
3,259
Location:
Livornese

Status:


CITAZIONE (niemand @ 14/7/2020, 10:41) 
Chissà se da quelle parti si stava meglio allora o ora...

Posterò a breve delle foto delle serate passate là.
Ci sono state storicamente due "Casa d'Italia"1
La prima di fronte alle poste nel palazzo della Mediterranea e la seconda (quella che ho conosciuto io- 1963 - 67 ) a quello che era il circolo del tennis, dove effettivamente si giocava in due campi di cemento e si facevano anche tornei di cui uno dei protagonisti era Silvano Porro
E le sere di festa si ballava, con i dischi o un gruppo di giovani cui piaceva suonare
 
Contacts  Top
view post Posted on 16/7/2020, 12:26
Avatar


Group:
UTENTE
Posts:
3,000

Status:


Ringrazio i partecipanti a questo post che mi ha permesso di conoscere particolari e panorami che mi erano assoutamente ignoti.
Cercando di approfondire ho trovato citazioni di un terribile fatto successo a Mogadiscio l'11 gennaio del '48, con l'uccisione, a quanto ho letto sotto gli occhi delle truppe inglesi, di molti italiani e somali: il cosidetto "eccidio di Mogadiscio".
C'è qualcuno informato che potrebbe dedicargli un post nelle "pagine di storia"?
saluti
niemand
 
Top
view post Posted on 16/7/2020, 13:59
Avatar


Group:
UTENTE
Posts:
3,259
Location:
Livornese

Status:


CITAZIONE (niemand @ 16/7/2020, 13:26) 
Ringrazio i partecipanti a questo post che mi ha permesso di conoscere particolari e panorami che mi erano assoutamente ignoti.
Cercando di approfondire ho trovato citazioni di un terribile fatto successo a Mogadiscio l'11 gennaio del '48, con l'uccisione, a quanto ho letto sotto gli occhi delle truppe inglesi, di molti italiani e somali: il cosidetto "eccidio di Mogadiscio".
C'è qualcuno informato che potrebbe dedicargli un post nelle "pagine di storia"?
saluti
niemand

C'è, un gruppo FB di mogadisciani (sopratutto dei figli al quale si può chiedere anche altre commenti e ricordi),
I miei suoceri erano lí dal 1936 e hanno vissuto fino in fondo il terrore di quel giorno.
Mia moglie aveva 8 anni, suo fratello 5
Abukar il loro boy si era piazzato vicino alla porta con in mano il suo Billao dopo aver sentito le urla e barricato la casa.
io allego questo documento, che riassume abbastanza bene i fatti da come ricordo i racconti dei miei suoceri.

Questo il racconto del giornalista Edoardo Frittoli, pubblicato su PANORAMA


11 gennaio 1948,
Mogadiscio: la strage degli Italiani


Sotto l'amministrazione britannica dell'ex colonia italiana, i Somali filo-inglesi massacrarono i residenti italiani.

I soldati di Sua Maestà favorirono l'eccidio senza intervenire
Edoardo Frittoli
54 morti e 55 feriti: questo fu il bilancio del massacro di Mogadiscio, perpetrato l '11 gennaio 1948 contro la comunità italiana residente nella capitale della somalia durante l'Amministrazione provvisoria britannica.
Le vittime furono tra quei cittadini italiani rimasti nella capitale somala dopo la perdita della colonia dell'Africa Orientale Italiana nel 1941, che tentavano faticosamente di continuare a vivere e lavorare nel luogo in cui anni prima avevano cercato una nuova vita e -se possibile- la fortuna.
I rapporti tra gli Italiani e buona parte dei Somali si erano mantenuti buoni anche dopo la caduta della colonia fascista e l'Amministrazione militare inglese.
Al contrario, i nuovi governatori della Somalia ex italiana avevano gestito il paese con durezza, senza che il loro pugno di ferro impedisse una forte recrudescenza del caos tribale che caratterizzava da secoli la storia del Corno D'Africa e lasciando che corruzione e violenza riprendessero piede.
Fatto ancor più grave fu che nell'immediato dopoguerra, l'Autorità militare inglese iniziò a far affluire dalla vicina colonia della Somalia britannica e dal Kenya alcuni gruppi di Somali della Syl (Lega dei Giovani Somali oltre che Keniani e Indiani di salda fede alla Corona britannica, accomunati da un violento sentimento anti-italiano (molti di loro avevano combattuto contro il Regio Esercito durante la guerra).
Spinti dalla fame di conquista e di saccheggio le schiere dei Giovani Somali preparavano lo scontro con gli Italiani e con i connazionali che li sostenevano, proprio nel periodo in cui le Nazioni Unite discutevano sull'opportunità di affidare all'Italia l 'Amministrazione fiduciaria della sua ex colonia.

La manifestazione a favore dell'Amministrazione fiduciaria italiana e la strage

Per 1'11 gennaio 1948 fu indetta una manifestazione a favore dell 'opzione Italiana, sostenuta da buona parte della popolazione somala di Mogadiscio.
I Giovani Somali filobritannici e i loro alleati ne approfittarono per indire la propria contromanifestazione al fine di concretizzare l'attacco agli awersari.
In questa situazione di per sè già esplosiva, si inserì il comportamento opportunisticamente inadeguato della forza pubblica inglese capitanata dal Tenente Colonnello Thome, il quale vide l'opportunità di colpire indirettamente i mal sopportati Italiani, già ex-nemici e ora definitivamente sconfitti agli
occhi del mondo.
Quella domenica mattina infatti, le autorità britanniche vietarono improvvisamente, dopo averla autorizzata, la manifestazione dei filoitaliani mantenendo il permesso per quella degli avversari della Syl.
Poco dopo il nuovo ordine, le orde dei Somali filobritannici iniziarono una violentissima caccia agli Italiani rimasti al palo dopo la revoca dell'autorizzazione.
Di fronte alle violenze e ai primi morti, le forze di sicurezza britanniche composte da King's African Rifles (i fucilieri africani scelti del Re) lasciarono
che il massacro si compisse, senza reagire.
Gli scontri si protrassero per due lunghissime ore (dalle 11 alle 13), rendendo il bilancio finale delle vittime ancora più grave.
A fianco degli Italiani caddero anche 14 somali che si erano mossi in loro difesa tra cui una donna, Hawo Tako, che sarà celebrata in seguito come eroina nazionale. I feriti tra i sostenitori degli Italiani saranno una quarantina.
Mentre i Soma li filobritannici attaccavano all'arma bianca i loro bersagli e provvedevano a bordo di autocarri al s accheggio, circa 800 italiani trovarono fortunosamente rifugio all'interno della grande cattedrale di Mogadiscio rimanendovi asserragliati per ore, in attesa che le autorità inglesi disperdessero l'orda della morte.
Alla loro liberazione gli Italiani furono prelevati dalle forze dell'ordine britanniche e custoditi in uno squallido centro di raccolta e detenzione che le vittime delle violenze furono costrette addirittura a pagare a titolo di compenso.

L'amministrazione fiduciaria all'Italia, la commissione d'inchiesta

Le vittime della strage dell'11 gennaio verranno sepolte nel cimitero di Mogadiscio dove rimasero fino alla traslazione in Italia nel 1968. Pochi mesi dopo i fatti, l 'ONU assegnava all'Italia l'Amministrazione fiduciaria (AFIS), che durerà un decennio fino alla definitiva indipendenza del 1960.
Esattamente ciò che i militari inglesi avrebbero voluto impedire.
Come prevedibile, il Governo italiano allora p resieduto da Alcide De Gasperi chiese a Londra di individuare le responsabilità della strage, incalzato dalle numerose interrogazioni come quella di Umberto Terracini.
Come altrettanto prevedibile, la Commissione di inchiesta britannica (Commissione Flaxman) mantenne il silenzio sulle responsabilità dei compatrioti, nonostante le drammatiche deposizioni dei testimoni del massacro.
Il Ministro degli Esteri Carlo Sforza fu costretto ad assecondare il s ilenzio della stampa e della diplomazia internaziona le in nome del recupero delle relazioni con Londra agli albori della Guerra Fredda.
Soltanto nel 2000 i documenti della commissione Flaxman saranno declassificati.
Dalle pagine del rapporto è stato possibile ricostruire tardivamente le responsabilità dell'amministrazione britannica attraverso le deposizioni dei tanti
testimoni, che indicarono addirittura una partecipazione attiva dei King's African Rifles e di alcuni bianchi Rhodesiani e Neozela ndesi all'assa lto contro gli Italiani di Mogadiscio, oltre ad alcune prove della premeditazione dell'eccidio.
Una delle più evidenti è stata individuata nella facilità di fuga degli automezzi carichi di oggetti trafugati dalle case degli Italiani nonostante la presenza di numerosi posti di blocco inglesi lungo le strade dirette a nord verso la Somalia britannica e a sud verso il Kenya.
Kenyarifles
Il mio personale commento e parere è che quanto successo 50 anni dopo altro non è che la replica e la conseguenza delle radici di quell'episodio.
Bene ha espresso l'Ambasciatore Sergio Romano il parere sul perchè fino alla presenza dell'AFIS la Somalia sia cresciuta in pace, evolvendosi e del perchè dello sfascio attuale:
Fino al controllo italiano, il potere e l'autorità era assegnato da un entità al di fuori delle cabìle per capacità, chiunque sia il somalo che va al potere vorrà porre la gente della propria cabìla sopra tutte le altre. e le lotte saranno senza fine e sanguinose.
 
Contacts  Top
view post Posted on 16/7/2020, 14:13
Avatar


Group:
UTENTE
Posts:
2,507

Status:


Molto interessante.
Grazie per questo contributo che ha colmato alcune mie lacune.
Fatto gravissimo sul quale c'è stato un silenzio vergognoso.
Di istinto mi verrebbe da ripetere il vecchio adagio: "che Dio stramaledica gli inglesi".
 
Top
view post Posted on 16/7/2020, 14:35
Avatar


Group:
UTENTE
Posts:
3,259
Location:
Livornese

Status:


CITAZIONE (Ariel71 @ 16/7/2020, 15:13) 
Molto interessante.
Grazie per questo contributo che ha colmato alcune mie lacune.
Fatto gravissimo sul quale c'è stato un silenzio vergognoso.
Di istinto mi verrebbe da ripetere il vecchio adagio: "che Dio stramaledica gli inglesi".

Ormai i sopravvissuti da bambini, oggi sono almeno ottantenni, come mia moglie e quelli anche di poco più giovani possono solo ricordare il trambusto o poco più.
Dio Stramaledica gli Inglesi, ma i loro "discendenti" a stelle e strisce sono stati come loro, come minimo grossolani e incompetenti.
Secondo le stime di alcuni sociologi, che condividono l'analisi dell'ambasciatore Romano, per avere il superamento del tribalismo (almeno di area, senza allargare troppo la superficie), per avere un discreta stabilità sarebbero stati necessari almeno trent'anni di AFIS (se la I dà fastidio cambiatela come vi pare, con un coefficente di peggioramento proporzionale alla mancanza di conoscenza del popolo del corno d'Africa, che NON È un'unica etnia).
La riprova sono le due ex Rhodesie, da paradisi a inferni e da granai dell'Africa a paesi da assistere. Non parliamo del SuidAfrika, dove vige la caccia al bianco, dove l'eredità negativa è quanto ha portato la vittoria della corona inglese sui boeri...sfruttatori? forse, ma non avrebbero fatto morire la gallina dalle ova d'oro
 
Contacts  Top
view post Posted on 16/7/2020, 18:06


Group:
UTENTE CADETTO
Posts:
149

Status:


Voglio raccontarvi una mia diretta esperienza di un episodio accadutomi 37 anni fa, durante la mia felice permanenza a Mogadiscio. Ci trovavamo, al ritorno da un villaggio sul mare sotto la linea dell’equatore, dopo una giornata trascorsa in acqua, ci trovavamo dicevo su un ponte/diga un po all’interno (Gimali o qualcosa del genere) e c’era gente che pescava con delle bilancette. Mi sono avvicinato ad un tizio di cui non avrei potuto determinare l’età, poteva avere 50 o 90 anni, il viso cotto dal sole. Dopo un po che stavo li a curiosare quello che pescava, con aria furtiva, guardandosi intorno mi chiede sottovoce in perfetto Italiano: Fratello, per favore mi offri una sigaretta?. Visto il suo riserbo a non farsi vedere o sentire da altri che erano li intorno, mi accendo una sigaretta e glie ne offro una, lasciando il pacchetto sulla spalletta vicino a lui. Dopo un paio di tirate (di rete e di sigaretta) molto sottovoce mi dice: Amico, scusa se ti chiedo, so che Mussolini è morto ma i figli che fanno, non tornano? E mentre cerco le parole adatte continua: anche voi Italiani qui avete fatto un po il vostro comodo ma vivevamo e mangiavamo tutti in pace. Non sapendo cosa rispondere fui salvato dal collega che fermatosi con la macchina mi spronava a salire per un veloce rientro in Ambasciata. Dopo più di 35 anni ripensando a quel tizio, mi viene la pelle d’oca. Spero di non avervi annoiato
 
Top
view post Posted on 17/7/2020, 08:32
Avatar


Group:
UTENTE
Posts:
3,259
Location:
Livornese

Status:


CITAZIONE (tobia47 @ 16/7/2020, 19:06) 
Voglio raccontarvi una mia diretta esperienza di un episodio accadutomi 37 anni fa, durante la mia felice permanenza a Mogadiscio. Ci trovavamo, al ritorno da un villaggio sul mare sotto la linea dell’equatore, dopo una giornata trascorsa in acqua, ci trovavamo dicevo su un ponte/diga un po all’interno (Gimali o qualcosa del genere) e c’era gente che pescava con delle bilancette. Mi sono avvicinato ad un tizio di cui non avrei potuto determinare l’età, poteva avere 50 o 90 anni, il viso cotto dal sole. Dopo un po che stavo li a curiosare quello che pescava, con aria furtiva, guardandosi intorno mi chiede sottovoce in perfetto Italiano: Fratello, per favore mi offri una sigaretta?. Visto il suo riserbo a non farsi vedere o sentire da altri che erano li intorno, mi accendo una sigaretta e glie ne offro una, lasciando il pacchetto sulla spalletta vicino a lui. Dopo un paio di tirate (di rete e di sigaretta) molto sottovoce mi dice: Amico, scusa se ti chiedo, so che Mussolini è morto ma i figli che fanno, non tornano? E mentre cerco le parole adatte continua: anche voi Italiani qui avete fatto un po il vostro comodo ma vivevamo e mangiavamo tutti in pace. Non sapendo cosa rispondere fui salvato dal collega che fermatosi con la macchina mi spronava a salire per un veloce rientro in Ambasciata. Dopo più di 35 anni ripensando a quel tizio, mi viene la pelle d’oca. Spero di non avervi annoiato

No
Hai fatto un perfetto quadro che conferma quanto ho commentato.
Ho pubblicato una foto di dove abitavo io nel 65, dalla parte verso la moschea indiana, praticamente il retro della casa, Saranno state le dieci, dieci e mezza ed ero ancora sveglio in camera da letto, la strada era in realtà uno dei primi vicoli di Hamaruini. io abitavo al primo piano e di notte, pur tenendo le finestre aperte c'erano le persiane chiuse ( e non avevamo le sbarre alle finestre! non ce n'era bisogno!) stavo cercando di leggiucchiare qualche pagina di un libro prima di addormentarmi, quando sento passare qualcuno che parlava a voce alta e senza aprire guardai in giù: erano tre o quattro giovani somali che andavano verso l'interno discutendo quando uno di loro in perfetto italiano alzò la voce dicendo "Ma non dire stupidaggini! lo sai che non è così!"
Ora: Non c'erano Italiani attorno (non potevano sapere che io ero sopra di loro) stavano discutendo evidentemente da un po', e hanno continuato a camminare chiaccherando e discutendo in italiano.
La prima costituzione della Repubblica Somala fu scritta in Italiano dal Prof. Renato Angeloni e se ne conserva tuttora il testo all'università di Roma nel "Fondo Angeloni"
Gli allievi del liceo scientifico somalo, dove per mancanza di meglio mi era toccato in sorte di dare una mano al prof. Dino Donatelli, parlavano tutti un perfetto italiano, imparato da professori italiani, alcuni di loro in Italia hanno poi frequentato le nostre università con ottimi risultati.
Solo dopo qualche anno dei funzionari dell'Unesco resero scrivibile la lingua somala, con una cacografia lontana da ogni logica filologica per rendere i fonemi di quella lingua.
Quando condanno, senza remissione alcuna la Perfida Albione e i suoi nipotastri cafoni e maldestri d'oltre oceano, (almeno per la questione somala) ne ho ben d'onde
 
Contacts  Top
view post Posted on 27/10/2020, 18:42
Avatar


Group:
UTENTE
Posts:
3,259
Location:
Livornese

Status:


Riprendo il discorso.
Alcune cose purtroppo non potrò più riferirle, il testimone diretto non è più disponibile, vado avanti con i miei ricordi.
e i documenti.
Questo che allego potrebbe andar bene in almeno altre due stanza, se gli amministratori decideranno di spostare...
Dunque, 1951 sono arrivate le truppe Italiane.
Tra queste un cugino di mio suocero. che sarà padrino per la prima comunione di mio cognato (nato nel 43)
quindi per gli uniformologi l'uniforme (vedo giusto un maggiore?)1951_Gianni_Cavallero_Vitpub
per la Storia L'Aeronautica Militare...tr
Per la Somalia, una delle tante cerimonie (ci sono tante foto da scansionare) e i nostri militari inseriti nella vita nell'Ex AOI
 
Contacts  Top
view post Posted on 3/11/2020, 16:09
Avatar


Group:
UTENTE
Posts:
251

Status:


ciao Lupo e grazie...ci sono molti testi che parlano di un sano colonialismo italiano che a differenza degli inglesi ,dei francesi,belgi,ecc ..più improntato a ridurre le popolazioni in semi schiavitù,quello italiano optava per una linea più di "comunione"....solo che molti riducono il colonialismo al ventennio ed alcuni fatti associati..la storia del colonialismo italiano parte da molto lontano (prima di suez)..ed è caratterizzata dalla volontà di uomini e mezzi per dare una "possibilità di evoluzione delle popolazioni locali"...più e più volte la stampa inglese ed internazionale elogiava questo atteggiamento....ma poi sappiamo come sono gli anglosassoni....una mano la usa per stringertela e l'altra per pugnalare
 
Top
view post Posted on 3/11/2020, 16:46
Avatar


Group:
UTENTE
Posts:
3,259
Location:
Livornese

Status:


Ho spostato questa immagine ed una successiva "a bordo di nave Auriga" nella stanza accanto
"tenuta da prigioniero di guerra" permettendo di separare così Asmara da Mogadiscio.
Se qualche moderatore può riuscire a farlo, potrebbe traslocare le immagini e commenti relativi a Mogadiscio in questa stanza
Come ho detto ci sono ancora tante immagini
 
Contacts  Top
29 replies since 9/4/2020, 15:17   1534 views
  Share