I "Battle Dress" dell'Esercito Italiano

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view post Posted on 4/2/2008, 13:27
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Un esemplare di Leather Jerkins britannico, adottato per breve periodo dalle nostre specialità blindo:

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view post Posted on 6/2/2008, 19:24
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Bene proverò ad entrare nell'argomento, però vi prego.........smanicato no! proprio no! Un gergo della moda che ha scopiazzato e scopiazza la moda militare. Un Leather jerkins è quello che è.se volete.........chiamatelo gilet di pelle in uso presso le truppe inglesi, o chiametelo come vi pare ma smanicato no! ricordatevi che più della metà della moda maschile nei secoli è di derivazione militare, e chiascun capo ha un proprio nome, e...........che splendidi nomi. Si è vero, quello straordinario di Genx (dio averti incontrato mentre preparavo il libro sulla repubblica mi sarei risparmiato una montagna di week end nella umida nebbia padana degli sacri confini) Ma dove le trovi quelle meravigliose foto. Dimmi dobbo fare un'incursione con uno squadrone di "buffs" a casa tua!!!!!!!!!! Comunque la foto che hai posto si è una battle dress inglese e lo denota dalle alette delle tasche al petto a punta. Le nostre, in tutti e due i modelli che abbiamo avuto, erano con le alette rettangolari. Il colletto portato chiuso era di prammatica per disposizione superiore. Comunque un saluto savoiardo precedente al tuo Savoy. e complimenti per il tuo archivio
Andrea


a Scusate! ricordatevi che quando parlate di battle dress italiana state parlando di circa 30 diuniforme
Sempre Andrea
 
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carpu65
view post Posted on 7/2/2008, 16:37




CITAZIONE (andrea viotti @ 6/2/2008, 19:24)
Il colletto portato chiuso era di prammatica per disposizione superiore.

Questo è interessante.Quando fu emanata questa disposizione,e quando fu revocata? I molti ufficiali Italiani che portavano il battle dress aperto negli anni 1946-1948 (c'era addirittura chi se lo faceva tagliare coi revers a giacca) erano fuori ordinanza?
 
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view post Posted on 7/2/2008, 17:36
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CITAZIONE (andrea viotti @ 6/2/2008, 19:24)
Bene proverò ad entrare nell'argomento, però vi prego.........smanicato no! proprio no!

Oops :sick:
pardon!
 
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view post Posted on 7/2/2008, 18:14
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Ghebret, è un gioco! Niente di offensivo sopratutto verso uno studioso attento come te.
Carpus65 sei sicuro?! non ho mai visto battle dress inglesi con il colleto che tu mi dici. Sul modello italiano si, certo, hai ragione, ma su quelloinglese mi sorprende, proprioper la costruzione del colletto montato a camicia e con una fascia interna di cotone che andava sostenere i due gancetti di chiusura dl colletto. Comunque tutto può essere. Magari se hai una foto sarebbe bello. C'è sempre da imparare. La disposizione è del 45 e riguardava l'uniforme di marcia, o comunque in servizio armato non di parata o rappresentanza.
Andrea.
P.S. E' da ricordare comunque quando si parla delle uniformi italiane nel dopo guerra che almeno fino al '50 le condizioni economiche della nazione, e quindi dell'esercio furono quelle che furono, e solo dopo che gli americani ci considerarono "frontiera" contro il comunismo e arrivarono serie forniture e danaro che le cose coambiarono.
Andrea
 
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carpu65
view post Posted on 7/2/2008, 18:48





Andiamo con calma.Io parlo dei battle dress indossati dal 1946 al 1948 costruiti con "colletto a sahariana".Questo,guardando numerose foto dell'epoca,veniva spessissimo portato sbottonato dagli ufficiali, con camicia e cravatta in bella vista sotto.Tale abitudine era comune anche per gli ufficiali Britannici.Quando intorno al 1947-48 si avrà il modello definitivo di battle dress Italiano, questo sarà sempre portato col colletto aperto pur avendo anch'esso un collo a "sahariana".Almeno fin dal 1948 molti ufficiali si facevano addirittura confezionare il battle dress con collo aperto come i baveri di una giacca,e all'inizio di questa pagina nel post di Ghebret abbiamo una foto a testimoniarlo ( i due ufficiali al centro).Apprendo poi da te che nel 1945 esisteva la disposizione di abbottonare il colletto ai battle dress Britannici in dotazione al nostro esercito durante la marcia o il servizio armato.Poichè questo uso è attestato per alcuni ufficiali di cavalleria almeno sino al 1948,mentre numerose foto datate dallo stesso anno in poi ci mostrano reparti in marcia con il bavero aperto suppongo che la disposizione che tu citi sia stata abrogata contestualmente all'introduzione definitiva dell'uniforme cachi nel nostro esercito,e cioè nel 1948,e che alcuni ufficiali abbiano continuato ancora per alcuni mesi a portare il collo chiuso per un vezzo personale.Riassumendo A: 1945-viene emanata una disposizione a portare il collo del battle dress chiuso durante le marce e i servizi armati.Facoltativo portarlo sbottonato in tutte le altre occasioni.B:1948-viene approvato il regolamento sulle uniformi Repubblicane con l'adozione definitiva del cachi,l'introduzione della diagonale secondo il taglio di foggia anglosassone già previsto per l'Aereonautica,la conferma del Battle dress tagliato ora "all'italiana" con le pattine delle tasche dritte e senza tasche esterne ai pantaloni.Contestualmente si stabilisce che il colletto del Battle Dress debba venire portato sbottonato anche durante marce e servizi armati.Alcuni ufficiali iniziano a far tagliare ai propi sarti battle dress col collo a giacca.1957: viene introdotto per tutti un nuovo tipo di battle dress,più lungo,con due fibbiette al fondo all'Americana,anzichè con la fibbia-cintura all' Inglese,e con il collo a giacca. Vi convince a grandi linee questa ricostruzione?

Edited by Fante - 7/2/2008, 19:35
 
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view post Posted on 7/2/2008, 19:35
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Una precisazione che forse può aiutare a fare chiarezza sennò si rischia di ripetere sempre le stesse cose e creare confusione in chi legge.
Intanto esattamente cosa intendi - carpu - per collo a sahariana, intendi forse il regolamentare colletto del battle dress pattern '37? Questo per non utilizzare termini che possano confondere le idee.
Altra osservazione: i modelli di battle dress utilizzati dagli eserciti britannici (inglese, canadese, australiano) erano essenzialmente due: con collo chiuso (portato quasi sempre sbottonato ma comunque nato per essere chiuso da due gancetti) e il modello a giacca, con bavero aperto, da indossarsi naturalmente sempre con camicia e cravatta.
E' probabile quindi che i due modelli siano finiti nelle prime dotazioni del neo-nato esercito italiano e che gli ufficiali che indichi non si siano dovuti preoccupare di farsi confezionare battle dress con bavero aperto, essendoci già bell'e pronto il modello britannico.

image image

Fonte : www.ww2incolor.com



Sui due modelli di giacchino di produzione nazionale (collo chiuso o primo tipo e collo aerto o secondo tipo) ci saranno state sicuramente delle disposizioni ma non ci si deve fossilizzare sul fatto che le stesse costituissero legge..... ci sono tante e tali variabili (prima fra tutte la consuetudine, la tradizione o il vezzo) che rendono oggi difficile stabilire con esattezza se quando e come tali disposizioni siano state attuate.
Anche le foto aiutano ma non più di tanto. Oggi discutiamo di immagini che abbiamo sotto mano in questo topic, domani se ne possono aggiungere delle altre - coeve - che smentiscono una nostra ipotesi o un nostro schema.
Ecco perchè l'unico sistema di analisi valido è quello che da per certa una serie di disposizioni ufficiali (quelle oggetto della prossima fatica editoriale di Andrea) e accetta tutta una serie di "fuori ordinanza" che sono nel bene e nel male il sale di questa materia....e chi ha indossato l'uniforme sa che questa (in)sana abitudine ha sempre caratterizzato il nostro Esercito, resistendo inossidabile fino ai nostri giorni.
Uno studio serio e definitivo non può che scaturire quindi che dall'analisi dei documenti ufficiali, delle disposizioni e dei regolamenti che si sono succeduti nel corso dei 20 anni successivi alla fine della guerra e non posso che essere felice che qualcuno abbia trascorso gli ultimi anni a mettere insieme codici, immagini e regolamenti e si prepari a renderli fruibili a tutti i collezionisti interessati alla materia.
Alla fine rivedremo questo post e pubblicheremo un scheda aggiornata e documentata che faccia oggettiva chiarezza sull'argomento. Max



Edited by Fante - 7/2/2008, 21:29
 
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carpu65
view post Posted on 7/2/2008, 22:24





Si,la mia è una semplificazione.Se guardi una Sahariana ed un battle dress noterai che il colletto è di foggia simile.Se vuoi possiamo anche chiamarlo "colletto a camicia",cioè rivoltato,non montato alto, e morbido.


Da quel che so (ma ovviamente potrei sbagliare) il Battle dress Britannico era unico,quello col collo chiuso.Portare sbottonato il colletto con sotto camicia e cravatta era un vezzo generalmente adottato dagli ufficiali,alcuni dei quali si facevano addirittura confezionare privatamente il propio battle dress con il collo a giacca per similitudine con l'uniforme diagonale.La truppa,sia Britannica che Canadese, lo ha sempre portato con collo chiuso,e comunque senza cravatta.I modelli forniti agli Italiani erano quelli regolamentari,portati dalla truppa,anche perchè gli ufficiali Inglesi per consuetudine facevano confezionare le propie divise dal sarto.


Su questo sono assolutamente d'accordo,anzi è propio il mio assunto.Però il fatto che Andrea Viotti ci dica che dal 1945 c'era una precisa disposizione a chiudere il colletto durante marce e servizi armati ,e che dal 1948-49 e per tutti gli anni 50 questo fosse invece portato sempre aperto,mi induce a sospettare che detta disposizione fu abrogata contestualmente all'arrivo del tipo definitivo di uniforme Repubblicana.Tutto quì.




Edited by Fante - 15/2/2008, 11:01
 
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view post Posted on 7/2/2008, 22:33
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Come ti dicevo, i modelli di battle dress di produzione britannica sono i due che ho indicato (vedi anche le foto inserite).
Per la truppa era prescritto quello a collo chiuso, gli ufficiali avevano facoltà di dotarsi di entrambi i modelli.
Appena possibile posterò uno dei miei esemplari con collo aperto da ufficiale, fino ad allora dovrai accontentarti dei riscontri fotografici... :) Ma non andiamo o.t. e torniamo a concentrarci dei modelli italiani, ok? Max

Edited by Fante - 15/2/2008, 11:01
 
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carpu65
view post Posted on 8/2/2008, 00:34




Una domanda OT.Dove trovare dei buoni giubbetti italiani,sia di primo che di secondo tipo? Immagino che i prezzi non siano ancora elevati.E' possibile comprarne di nuovi da magazzino o comunque sono tutti usati?
 
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view post Posted on 8/2/2008, 09:42
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Alle fiere di militaria se ne trovano, io ne ho presi anche di mai usati e ad un prezzo ridicolo....
 
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carpu65
view post Posted on 11/2/2008, 22:25




Oggi ho avuto un interessante conversazione col titolare di una delle poche (e fino ad alcuni anni fa erano tante) sartorie militari rimaste nella mia città, Messina.
Il Signor R. mi ha raccontato di essere stato soprannominato "il mago del giubbetto", per la sua abilità nel tagliare questo capo.
Secondo R,la differenza principale tra il giubbetto di primo tipo (1948-1956) e quello di secondo tipo (1957-1973) stava nel fatto che il primo modello era più corto,ma la sua minor lunghezza veniva compensata da pantaloni a vita più alta,mentre il secondo modello era più lungo,ma con pantaloni a vita più bassa.
L'effetto dunque era diverso,ed il modello 48-56 (complice anche la differente soluzione di chiusura in vita ) slanciava di più.
Ho chiesto se gli risultasse che il giubbetto,lasciando scoperta la schiena,fosse causa di lombaggini e reumatismi. R. ha escluso che la cosa potesse capitare per quelli su misura "calibrati al millimetro".
Ha poi aggiunto che molti militari di leva usavano farsi aggiustare l'uniforme presso i sarti militari.R. mi ha quindi raccontato parecchi "trucchetti" circa il battle dress:
Anzitutto molti ufficiali e sottoufficiali volevano un sistema che,tramite asole e bottoni,assicurasse il giacchino ai pantaloni.
Si usavano tre linguette,due sul davanti ed una sul dietro,che venivano allacciate ad altrettanti bottoni cuciti nella parte interna della vita dei pantaloni.
Specie dalla metà degli anni 60 veniva chiesto di sostituire tutti i bottoni non a vista con bottoncini metallici a pressione,rapidissimi da agganciare e sganciare,ed esteticamente invisibili.C'era poi chi voleva due pincez al pantalone,chi una soltanto,chi nessuna.Molti si facevano cucire due paia di pantaloni,di cui uno con due linguette al fondo per poter stringere l'orlo inferiore per infilarlo negli stivali o nelle cavigliere.R. mi ha raccontato che la stoffa per il giubbetto degli ufficiali era un panno di lana,tipo da truppa,ma di qualità superiore (quello da truppa,dagli anni 60 in poi era "misto" e si stropicciava facilmente).
Alcuni ufficiali si facevano addirittura tagliare il giubbetto nello stesso diagonale di lana dell'uniforme ordinaria (!!)
La personalizzazione era assoluta,tanto che ogni giubbetto da ufficiale differiva sempre per qualche particolare da quello di un altro.
Naturalmente c'era anche una minoranza che "non ci teneva" e che si accontentava del giubbetto da truppa appena modificato.
Non ripeterò i commenti piuttosto salaci di R. su costoro.Oggi chi è più attento,quasi a livello maniacale, alla propia uniforme è l'ufficiale dei Carabinieri.
Nell'Esercito, ha concluso sconsolato R., tranne rare eccezioni "ormai l'eleganza si è persa".


Edited by Fante - 11/2/2008, 23:43
 
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view post Posted on 11/2/2008, 23:56
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Il sistema di aggancio giubbino/pantaloni mediante asole e bottoni era presente su tutti i modelli destinati alla truppa e agli Ufficiali del mod. 49 (ovvero il primo tipo).
In questo momento non ricordo (non l'ho sotto mano) se anche nel successivo modello '55 tale sistema di aggancio venne mantenuto, chi può fare una verifica?
Vero e documentatissimo l'uso di bottoni automatici e - in alcuni casi da me incontrati - di una cerniera lampo....

Edited by Fante - 15/2/2008, 11:02
 
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carpu65
view post Posted on 12/2/2008, 03:10




Fante,parli di modello 49 e 55.Puoi raccontarmi di più su queste date? prima del 1949 il giubbetto in dotazione era ancora quello Britannico o un precoce modello Italiano,ed in questo caso da cosa differiva da quello 1949? Circa quello che chiami modello 1955,ti riferisci all'anno in cui fu disegnato? Io ho sempre saputo che il giubbetto di secondo tipo venne sperimentato a Roma,da alcuni reparti come i Granatieri di Sardegna ed i Lancieri di Montebello nel 1956 (insieme ad alcuni altri capi poi non adottati),e distribuito a partire dall'inizio del 1957.P.S. ti sei mai imbattuto in giubbetti confezionati in tessuto diagonale?
 
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view post Posted on 12/2/2008, 10:20
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Carpu, devo purtroppo chiederti di avere un pò di pazienza per quanto riguarda la corretta datazione dei due modelli.
Le informazioni in mio possesso traggono dallo studio e dalla ricerca di terze persone (a questo punto avrai capito di chi si parla...) che a breve pubblicheranno un completo volume sull'argomento.
Non posso pertanto anticiparti di più, se non che la corretta datazione degli effetti di vestiario e di equipaggiamento è funzione del Foglio d'Ordine che ne ufficializzava la dotazione e l'utilizzo.
Ecco perchè l'utilità di fare riferimento ad un documento ufficiale per datare - in questo caso - la versione definitiva del giubbino, naturalmente frutto di precedenti sperimentazioni e adattamenti.
Quanto ai giubbetti confezionati in tessuto diagonale non ho mai avuto un riscontro diretto e francamente resto un pò perplesso sulla possibilità e utilità della loro realizzazione, stante il fatto di poter disporre (dal 1948) dell'uniforme in cordellino e stante la diversa consistenza del tessuto che avrebbe avuto la tendenza a cedere e a trasformare il giacchino in un "pagliaccetto".... ma come spesso rimarcato in questo Forum i riscontri fotografici o diretti si fanno beffe delle nostre certezze e convinzioni quindi ben venga un originale elemento di novità in questo nostro studio.... Max.

P.S. La sperimentazione cui ti riferisci e che ebbe come attori i Granatieri di Sardegna nella metà degli anni '60, si riferisce probabilmente al successivo modello "sperimentale" di giubba che verrà poi adottato - a partire dal '71 - da tutto l'Esercito, sostituendo definitivamente il superato giacchino corto.
 
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317 replies since 28/9/2007, 11:08   28516 views
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