Posts written by Friedrich der Grosse

il congelamento dovrebbe uccidere eventuali uova e larve, ma non garantisce che altri insetti mallofagi (che si nutrono di penne e pelo) non possano arrivare e deporre.
Dopo il congelamento la penna va chiusa in una busta sottraendola al mondo esterno.
Se si vuole tenere esposta, come ho detto, una passatina di sprai antitarme ogni tanto è la sua profilassi.

Da ornitologo posso dirti che una volta le penne si conservavano in buste o scatole con la naftalina, quella in scaglie.
Ora la naftalina sarebbe proibita, e quindi anche difficile da trovare in commercio, per cui il mio consiglio è un prodotto antitarme, magari da spruzzare.

Il tipo di nervtura di rinforzo è abbastanza differente rispetto a quelle che si vedono nelle foto di 18bl. In che zona è stato visto? Grazie

Non sono collezionista, ma ho subìto anch'io tantissimi anni fa un furto che mi ha privato di tanti ricordi personali e famigliari.
Se sono stati dei nomadi sicuramente hanno fso tutto,ma il fatto che ti abbiano svrnrato una cassaforte fa pensare piuttosto ad altracategoria di loschi personaggi... e magari anche ad un mercato lontano dall'Italia.
Mi unisco di cuore allemaledizioni più terribili che possano colpire quella gentaglia.

Mi risulta che la "Base Ada - Valli di Comacchio" ora dismessa ed abbondantemente saccheggiata, fosse indicata come "valli basse" dal toponimo IGM del luogo "Valli basse di San Giuseppe".
Non ho trovato traccia della caserma, recentemente abbattuta per far posto all'ampliamento del centro commerciale IperRubucone, posizionata in via Cagnona, Comune di Bellaria, nella quale era ospitato un "Raggruppamento unità speciali", facilmente -allora- individuabile da lontano per un imponente traliccio con una antenna log-periodica per onde corte. Dismessa, fu utilizzata come campo per i profughi bosniaci durante la crisi umanitaria della ex-Jugoslavia.

Potresti controllare nell'Annuario diocesano, dove sono elencati gli orgini religiosi presenti in diocesi-
Oppure in Archivio vescovile. In ogni curia c'è generalmente un sacerdote che si occupa di ricerche storiche e che in genere è di aiuto.

Chiedo scusa, ma ho letto tutti gli interventi in questa discussione (che vedo iniziare in data 11.11.22 alle 20:21) e non trovo nulla. Altrimenti non avrei fatto la domanda.
A mia eventuale discolpa confesso di essere un navigatore molto scarso.

mi stavo chiedendo se è un accrocchio messo insieme per il film basandosi su un telaio Universal Carrier, oppure è un modello di carro effettivamente in uso.
Grazie

Aggiungo che manca la parte con lo strumento indicatore della direzione di provenienza del segnale, direzione che si ricavava ruotando l'antenna loop.
Da ultimo l'utilità dello strumento non era limitata al raggiungimento del sito di installazione della trasmittente, ma elaborando i dati di provenienza di almeno tre emittenti diverse permetteva di "fare il punto".

Come indicato da Wcken è un pannello di controllo per una unità radio RICEVENTE, nelle bande da 100 a 1750 kHz (onde lunghe e medie). L'apparato ricevente poteva essere collegato ad un'antenna probabilmente filare, oppure ad un'antenna a telaio indicata come LOOP. Il comando in alto a destra permetteva di ruotare il loop a destra o a sinistra per individuare la direzione dell'emittente del segnale che era ricevuto.

bella domanda.
Nei due (solo due) bollettini ARAR che sono rouscito a farmi scansionare non c'è traccia di materiale di tipo aeronautico.
Forse proprio per le clausole del trattato di pace.
Facendo esperienza di quanto acquisito stuciando i campi ARAR, che -soprattutto per i materiali nuovi o funzionanti- erano per lo più situati dove durante la guerra stazionavano i depositi logistici, direi che si potrebbe cercare dove erano le grandi basi di partenza e di manutenzione.
La mia è solo un'ipotesi.

Il generale della prima foto esibisce diverse file di nastrini, che solo in minima parte sono riuscito ad interpretare. Annego totalmente sui brevetti presenti sul lato destro della sua giacca (giubba?).
Grazie agli amici che mi aiutano a dissipare la nevvia.

Ringrazio per l'attenzione.
Anche se il testo è abbastanza serioso, l'intenzione era comunque bonaria.
Sarebbe interessante vedere come nascono le realizzazioni grafiche all'interno del sistema gerarchico militare.
Il richiamo che mi viene alla mente sono le cartoline reggimentali o di propaganda di inizo '900, forse un po' troppo oleografiche, ma di undubbia qualità artistica.
Buona giornata!

Permettetemi di interveire come ornitologo.
A parte la stranezza di mettere come simbolo un cigno nero, specie presente in Australia e da lì diffuso dall'uomo un po' dappertutto, quando nell'Eurasia i cigni bianchi sono tre: Cigno reale, Cigno minore e Cigno selvatico.
Razionalità avrebbe voluto che si scegliesse il Cigno reale, specie che per di più ha la caratteristica di essere particolarmente aggressivo nella difesa del proprio territorio.
Ma la stranezza di quel distintivo è che il profilo del becco ed il suo colore sono quelli del comune Germano reale, specie dalla quale deriva la comune Anatra domestica. Il becco del Cigno nero ha un profilo differente e soprattutto è di colore rosso.
Senza nessuna offesa per gli intrepidi uomini dell'AVES, ma quel cigno sarebbe stato meglio nella casacca di un cacciatore di anatre migratrici.

magari.... L'uso di mezzi lasciati dagli alleati nel quadro del progetto ERP (Piano Marshall) è uno dei filoni sui quali sto raccogliendo materiale, ma che è ampiamente sconosciuto. Materiale versato agli Archivi di Stato scarsissimo, difficoltà di accesso ai dati del P.R.A., praticamente nulla negli archivi delle organizzazioni agricole.
Nel tempo ho anche dato via (incoscienza giovanile, scarsità di spazio) alcune cose che erano rimaste, conservando soltanto cose riutilizzabili per altri usi. E il manuale di riparazione e il catalogo illustrato dei ricambi.
Recentemente sono venuto a conoscenza dell'esistenza presso un più che anziano riparatore di mezzi agricoli di un Universal Carrier demilitarizzato -quindi senza la blindatura perimetrale- nella campagna romagnola. La circolare sull'uso agricolo di questi mezzi prevedeva che venissero fresati gli innesti degli ingranaggi della quarta marcia. Presumo invece che venisse saldato un blocco a livello del cambio perchè il suo smontaggio era una vicenda abbastanza onerosa.
Nel caso riuscissi a ritrovare il mezzo con vivo piacere condividerò la scoperta.