CITAZIONE (milite scelto @ 21/12/2008, 14:06)
Le ipotesi sono principalmente tre, e cioè: 1) Le copie attuali sono state prodotte con un conio d'epoca, 2) tutte le medaglie oggi in circolazione sono riconii moderni fatti anche in bronzo e quest'ultimi fatti circolare un po' per volta spacciandoli per originali, 3) Il conio usato per le copie moderne è stato prodotto partendo da una medaglia originale che presenta il difetto che ho evidenziato.
E' strano che ci siano due diametri diversi in circolazione. Spessori e pesi possono variare anche usando lo stesso conio (dipende da come e di cosa è fatto il tondello grezzo), ma il diametro dovrebbe restare costante.
In teoria è possibile che il conio sia originale e ad essere stato rifatto sia solo il ferro da trancia, che potrebbe non essere preciso. Ma un errore da 6/10 di millimetro è veramente marchiano e ad occhio nudo si notererbbe chiaramente la fascia esterna "mal tagliata". Direi quindi di escluderlo.
Altra possibilità teorica è che la Zecca - all'epoca - abbia realizzato più di un conio. Ma non ne vedo proprio il motivo per una coniatura di solo un paio di migliaia di pezzi, e non credo fossero così inetti da sbagliare il diametro di una enormità come 6/10 di millimetro ... ed essere costretti quindi a realizzare un ferro da trancia ex-novo!
Quindi direi che ci sono altissime possibilità che in giro ci sia almeno un conio falsificato. E sottolineo
almeno uno, perchè esiste addirittura la possibilità che ambedue gli esemplari che hai citato siano falsi! L'unica sarebbe controllare con un esemplare di riferimento sicuro ... e trovarne uno "sicuro" non sarà facile. Buona fortuna!
Per l'occasione, nonostrante lo spirito natalizio che mi pervade, stramaledico pubblicamente e sonoramente i
farabutti che spacciano conii copiati per originali. E stramaledico doppiamente ed ancor più sonoramente gli
strafarabutti che riutilizzano indebitamente i conii originali delle ditte "estinte", spacciandoli per coniazioni originali. Mi rendo conto di come questa gentaglia faccia gran bei soldi con questi espedienti ... e spero quindi caldamente che se li debbano spendere tutti in medicine, sia per il dano economico che infliggono ai collezionisti meno preparati, sia (ed a maggior ragione!) per lo scempio irreparabile che fanno del patrimonio culturale faleristico nazionale e del buon nome delle gloriose ditte da loro copiate o indebitamente riprodotte. La cosa strana è che alcuni tra questi personaggi e le loro mene sono perfettamente conosciuti ... e nonostante tutto c'è sempre qualcuno disposto a dargli dei buoni soldi o per ingenuità (e li compatisco) o anch'essi per interesse (e mi danno la nausea).