Foto "doppia" tomba a Woriscirowgrad

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Baytown 1943
view post Posted on 10/1/2009, 23:02 by: Baytown 1943




Cara Francesca, come temevo l'OCR non funziona e allora mi accingo a trascriverti questo capitolo. Leggendolo tua madre potrà comprendere quale amore, quale rispetto, quale fierezza fu riposta in quel Camposanto, quale cameratismo aiutò suo Padre a riposare tra i nostri Caduti in Russia. Oggi forse hanno costruito un edificio su quelle Sacre Tombe, ma non importa, non può importare. Perchè lì tuo nonno non c'è. Tuo nonno, come diciamo noi con le stellette, è PRESENTE!

Ed ecco la trascrizione del capitolo:

La costruzione del cimitero di guerra di Woroscilovgrad. L'inaugurazione.

Il due ottobre, al rapporto serale, il Direttore lanciò la geniale idea di far sorgere in un terreno prossimo al Centro Chirurgico, un cimitero di guerra, ove raccogliere le salme dei caduti, proponendosi di portarlo a termine per il due novembre.

Pareva un azzardo poter pensare che un'opera tanto importante potesse essere almeno bene avviata in un solo mese, tanto più che si era parlato di sistemazione assai decorosa.

Il giorno seguente cominciarono i lavori e vidi impiantare un cantiere in un campo pieno di sassi e di erbe secche. Osservai di giorno in giorno il progredire di tracciati di viali, delle fondamenta del motivo architettonico del monumento e del muro di cinta, che presto vidi crescere e divenire una mole di archi e un regolare recinto.

Alla sera, al consueto rapporto, prendevo cognizione di quei progressi dagli stessi artefici che ne riferivano dettagliatamente al Direttore alla presenza di tutto il personale. Gli ufficiali medici che si erano improvvisati tecnici, gli ingegneri del Genio, i cappellani militari addetti al recupero delle salme, esponevano uno per uno la loro attività giornaliera con la laconicità dei rapporti militari. Quanto lavoro era condensato in quelle brevi espressioni e nell'aridità delle cifre! Tutti tacevano sulle difficoltà incontrate, tutti erano sostenuti dalla austera disciplina del dovere, alimentati dal fuoco di un sentimento, fonte inesauribile di forze: la venerazione per coloro che avevano offerto la loro vita cadendo sui campi di battaglia.

Ad essi un lembo di Patria per il riposo eterno. E nessuna fatica fu grave, nessuno sforzo impossibile. Scavatori, muratori, falegnami lavorarono nella nobile gara e l'animatore, il Colonnello Bocchetti, sotto la fisionomia di rigido comandante, doveva essere certo soddisfatto e forse anche commosso dai resoconti della diuturna fatica degli esecutori della sua grande idea.

Contribuirono all’opera, oltre coloro che ne ebbero speciale incarico, anche medici e soldati del Centro chirurgico dell’ottava armata. Essi tolsero giornalmente qualche ora al riposo, per impiegarla nei lavori del nuovo camposanto. Aiutarono a rimuovere la terra, si impegnarono nel lavoro di falegnami, fabbri e verniciatori. In un capannone un artista raffinato, l’architetto Casalegno, tenente del Genio, nostro ricoverato, installò il suo studio e in pochi giorni concretò il progetto del monumento e l’abbozzo per l’altorilievo del paliotto dell’altare, che eseguì poi in breve tempo.

Il monumento era stato ideato con grande genialità in maniera che pur essendo di facile esecuzione si raggiungesse una vera maestosità di linea, essendo costituito da un muraglione di mattoni, con triplice ordine di archi (tredici per ordine), a significare il numero delle unità militari che agirono sul fronte russo. Tale mole architettonica, maestosa nella linea e semplice nella materia, come i romani acquedotti, riusciva imponente e per il suo orientamento le luci dell’alba e del tramonto la invadevano in modo assai suggestivo. I suoi archi, dorati dalle prime luci del giorno, incorniciavano al tramonto le luminosità durature proprie di quel nordico cielo, come per uno scenario di immaginoso artista per una scena di rievocazione eroica.

Un altare un po’ distanziato dal muraglione era stato elevato su una piattaforma, rialzata da una gradinata. L’altorilievo che ornava l’altare era ispirato al motto biblico: “Ritorneranno”, scritto con grandi lettere dorate su un fondo di marmo nero ai piedi dell’altare.

Su questo si innalzava una enorme croce e due, più basse, sorgevano ai lati, tutte e tre con assi di copertura.


… Si è fatto un po’ tardi… Mi interrompo qui e continuo domani.

:)

 
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28 replies since 9/1/2009, 16:10   1671 views
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