Ricerca Notizie R.T. "La Farina", e aiuto datazione foto

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view post Posted on 31/7/2009, 12:39
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Ciao a tutti
dopo tanti anni sono saltate fuori un po' di foto del mio nonno materno in divisa...da questa in particolare sno partito per una picola ricostruzione della storia del mio antenato che non ho mai conosciuto.

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sul berretto (mettendo controluce la foto a causa della carta a nido d'ape) si riesce a leggere R.T. LA FAR... dopo alcune semplici ricerche in internet ho pensato potesse trattarsi del Torpediniere "La Farina" classe "La Masa"...
riguardo la foto invece, essendoci sul nastro del berretto il nome dellìUnità Navale credo vada attribuita ad un periodo precedente all'entrata in guerra...ci sono altri elementi che,nei più esperti, fanno pensare ad altro?
La foto è stata scattata a Taranto
il R.T. "La Farina" dovrebbe essere stato perso nel 1941...in che circostanze? e prima a che operazioni aveva preso parte?



Grazie
Marco
 
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view post Posted on 31/7/2009, 23:20


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CITAZIONE (Taras83 @ 31/7/2009, 13:39)

Ciao a tutti
dopo tanti anni sono saltate fuori un po' di foto del mio nonno materno in divisa...da questa in particolare sno partito per una picola ricostruzione della storia del mio antenato che non ho mai conosciuto.

image

sul berretto (mettendo controluce la foto a causa della carta a nido d'ape) si riesce a leggere R.T. LA FAR... dopo alcune semplici ricerche in internet ho pensato potesse trattarsi del Torpediniere "La Farina" classe "La Masa"...
riguardo la foto invece, essendoci sul nastro del berretto il nome dellìUnità Navale credo vada attribuita ad un periodo precedente all'entrata in guerra...ci sono altri elementi che,nei più esperti, fanno pensare ad altro?
La foto è stata scattata a Taranto
il R.T. "La Farina" dovrebbe essere stato perso nel 1941...in che circostanze? e prima a che operazioni aveva preso parte?



Grazie
Marco

Veramente stupenda la foto di tuo nonno!
sembra una foto della prima guerra mondiale (vedi le fantasie floreali sullo sfondo).. Io ne possiedo diverse del nonno a partire dal 38' sino al 45', ma non possiedo mulla di simile...

Poi Dimonios il dotto in Regia Marina ti darà la giusta dritta.....

Ciao..
 
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dimonios
view post Posted on 1/8/2009, 07:59




Ciao a tutti,
ringrazio il mio conterraneo e quasi omonimo "dimoniu" per il non meritato "dotto".
Per quanto riguarda la R.T. La Farina, posso darti qualche informazione tecnica e storica:
Venne costruita dai cantieri Odero di Sestri nel 1917 e venne consegnata solo dopo la prima guerra mondiale, nel 1919.
Era lunga 73,5 mt. e larga 7,3 mt. Poteva raggiungere una velocità massima di 30 nodi (notevole!) ed una autonomia di 2.230 miglia nautiche (ti ricordo che un miglio nautico corrisponde a 1,852 Km). Era armata con 4 cannoni da 102/45, 2 da 76/30 ed essendo Torpediniera aveva ovviamente 4 tubi lanciasiluri, l'equipaggio, infine, era di circa 100 uomini.
Le circostanze dell'affondamento sono ancora piuttosto dubbie, ci raccontano che la Torpediniera La Farina partì dal porto di Tripoli il mattino del 3 maggio 1941 per effettuare una scorta alla cisterna Luisiano che era diretta a Trapani. Per il primo giorno la navigazione fu tranquilla ma il giorno successivo, il 4 maggio, mentre le due navi transitavano nei pressi delle secche di Kerkenah, alle ore 5,30 del mattino, la torpediniera urtò probabilmente una mina galleggiante, l'esplosione, proprio al centro della nave fu fortissima e spezzò lo scafo in due parti all'altezza del fumaiolo centrale! In neanche due minuti la torpediniera La farina affondò. C'è da dire che tutt'ora esiste il dubbio se la causa dell'esplosione fu veramente una mina o un siluro lanciato da un sommergibile inglese.
Per concludere una immagine della torpediniera, puoi individuare il punto esatto nel quale la nave si spezzò in due, esattamente all'altezza del fumaiolo centrale!
image

Spero di esserti stato d'aiuto.
Ciao
Dimonios

PS: scordavo una piccola nota per la foto: è esatto, il nome della nave sul nastrino venne abolito in concomitanza con l'entrata in guerra dell'Italia, quindi la foto è sicuramente pre 1940. A partire da questa data i marinai imbarcati su unità che facevano parte della squadra navale avevano scritto sul nastro "Squadra Navale", quelli imbarcati su altre unità "Regie Navi". E' da escludere che tuo nonno possa avere avuto il nastro "Siluranti" (per imbarcati su torpediniere e sommergibili) in quanto questo nastro venne istituito solo nel 1943.
 
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view post Posted on 1/8/2009, 11:37
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Grazie ad entrambi, a Dimoniu per i complimenti e a Dimonios per la pronta ed esaustiva risposta "tecnica"
se fa piacere posto presto le altre fto di mio nonno...è stata una gioia così grande per me ritrovarle...ora che tornerò a Scilla (RC) per le vacanze intervisterò qualche anziano del paese che loha conosciuto per vedere se ricavo qualche notiziola in più...

Marco
 
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dimonios
view post Posted on 1/8/2009, 12:22




Posta pure!

Ciao
Dimonios
 
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view post Posted on 28/8/2010, 13:50
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Avevo reperito una cartolina bruttina del La Farina di prua e una foto scattata a Taranto, avevo agguinto la trascrizione delle note generali della classe La Masa e le note operative tratte dal "Cacciatorpediniere italiani" dell'USMM quando mi sono accorto che il vascello era già stato oggetto di un post, tra l'altro con ottime e sintetiche notizie fornite da dimonios..stavo per postare le sole foto ad integrazione quando sono stato colpito dalle parole".. e prima a che operazioni aveva preso parte?" In effetti la parte della storia operativa del libro è piuttosto completa per cui ho deciso di postare la scheda così come era, volendo sottolineare che non intendo ripetere cose già dette molto bene da altri, ma, se possibile, integrarle col testo ufficiale e aggiungere al tutto un piccolo brano tratto dal II volume del Le Navi Perdute, in cui vengono inserite le coordinate del punto di affondamento.
Faccio questo sperando anche che Taras posti le foto di suo nonno, come accenato..
Un caro saluto giacomo

image



Cantiere: Odero – Sestri Impostazione: 1917 Varo: 1919 Completamento: 1919

Dislocamento a pieno carico: 875 Tonnellate
Dimensioni:
Lunghezza: 73,5 metri
Larghezza: 7,3 metri
Immersione: 3 metri

Apparato motore: 4 caldaie, 2 turbine, 2 eliche
Potenza: 16.000 HP
Velocità: 30 nodi
Combustibile: 150 tonnellate di nafta
Autonomia: 2.230 miglia a 13 nodi

Armamento:
4 pezzi da 102/45 mm.
2 pezzi da 76/30 mm.
4 tubi lanciasiluri da 450 mm.

Equipaggio: 99

Generalità

Questi otto cacciatorpediniere, ordinati nell’aprile 1916, furono una riproduzione migliorata della classe “Sirtori”.
Nessuna importante innovazione venne apportata agli scafi, agli apparati motori ed alle sistemazioni interne. Soltanto l’armamento venne modificato e diversamente distribuito: i due pezzi da 102 sul castello rimasero nella stessa posizione occupata sui “Sirtori” e i quattro 102 laterali in coperta furono sostituiti con due soli 102 sull’asse longitudinale. L’armamento antiaereo fu potenziato sostituendo le due mitragliere da 40/39 Vickers con due 76/40 a.a. sistemate lateralmente all’albero di maestra.
Nel corso della Seconda Guerra Mondiale le unità subirono varie modifiche all’armamento a seconda del loro impiego particolare: quelle adibite principalmente al servizio di dragaggio e di vigilanza antisommergibile sistemarono più efficienti apparecchiature per la manovra dei paramine ed eliminarono il pezzo da 102/45 a poppa estrema; quelle preminentemente destinate al servizio di scorta furono dotate di moderni complessi di mitragliere antiaeree, in sostituzione di uno o più cannoni da 102, e vennero equipaggiate con più efficienti e numerose apparecchiature ed armi antisommergibile. Il “La Masa” e il “Carini” ebbero invece un armamento del tutto particolare e sperimentale: del vecchio armamento fu lasciato un solo cannone da 102 sul castello di prora; furono sistemati ex-novo un impianto trinato di lanciasiluri da 533 al centro nave, un impianto lanciasiluri binato da 450 a poppa e quattro complessi binati di mitragliere da 20/65.

Attività operativa

Dopo l’addestramento preliminare ed una breve missione di rappresentanza a Monaco, nel luglio 1919 raggiunse a Costantinopoli la Squadra (poi Divisione) del Levante ed effettuò numerose missioni di vigilanza in concorso con altre unità delle Marine dell’Intesa; fu poi a Sebastopoli, Teodosia, Kerk, Odessa, Costanza e risalì il Danubio sino a Traila. Sulla via del ritorno, a fine dicembre dello stesso anno, toccò Smirne e vari porti dell’Egeo.
Dal gennaio all’aprile 1920 effettuò una missione in Grecia con a bordo alte personalità politiche; fu poi stazionario ad Antivari e a Santi Quaranta. Nel mese di novembre fu assegnato alle Forze Navali dell’Alto Adriatico ed impiegato fino al febbraio 1921 in crociere di vigilanza nel Quarnaro. Entrò quindi a far parte della Forza Navale del Mediterraneo seguendone l’attività addestrativi che si svolse prevalentemente nell’Alto Tirreno. Nel gennaio-febbraio 1922 fu temporaneamente stazionario a Zara per poi riprendere l’attività di squadriglia, alternata con periodi di assegnazioni al Dipartimento di La Spezia. Nel 1924 partecipò alla scorta d’onore ai Reali d’Italia che si recavano in visita in Spagna; alla fine del 1925 passò alle dipendenze della 1° Squadra (1° Squadriglia Ct) con la quale effettuò nel 1926 una visita ufficiale a Malta ed una crociera fino a Tripoli.
Passò poi al servizio dipartimentale di La Spezia e fu successivamente destinato in Alto Adriatico per addestrare il personale lancio di siluri. Nel marzo 1928 entrò a far parte della 2° Squadra (5° Squadriglia); durante il viaggio a
Tripoli del Capo del Governo fece parte del gruppo delle unità di scorta e nell’estate dello stesso anno seguì la Squadra in una crociera in Grecia.
Anche nel 1929 il “La Farina” navigò prevalentemente in acque extra-metropolitane effettuando, con unità della Squadra, una crociera nel Mediterraneo orientale, toccando vari porti della Pirenaica, dell’Egitto, della Palestina, dell’Egeo e della Grecia.
Passò quindi alle dipendenze della Divisione Speciale (poi 6° Divisione), esplicando normale attività addestrativi in Alto Adriatico per circa tre anni.
Durante questo periodo effettuò anche una crociera fino ad Istambul e Varna (1932).
Nel triennio 1933-36 fece parte della Scuola Comando a Taranto, della quale seguì l’intensa attività.
Negli anni che precedettero l’entrata dell’Italia in guerra fu assegnata alla 2° Squadriglia (Taranto) quale unità addetta al rimorchio dei bersagli.
L’attività in guerra fu disimpegnata alle dipendenze del 9° Gruppo Torpediniere della Libia con servizi di scorta (35) con i porti dell’Africa Settentrionale, missioni antisommergibili (12), pilotaggi e prestazioni di soccorso aerei.
L’unità, presumibilmente per urto contro mina, andò perduta in prossimità delle secche di Kerkennah, all’alba del 4 maggio 1941, mentre scortava la pirocisterna Luisiana diretta da Tripoli a Trapani.

Il 4 Maggio 1941, alle ore 05,30 in Latitudine 34° 35’ Nord e Longitudine 11° 50’ Est a bordo del l’unità, partita da Tripoli il giorno prima di scorta alla Petroliera LUISIANA diretta a TRAPANI, si verificò una violenta esplosione a poppavia della plancia che spezzò la nave in due all’altezza del fumaiolo centrale. L’affondamento avvenne in due minuti. (NAVI MILITARI PERDUTE – VOL. II°)

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