Ricerca Notizie R.T. "La Farina", e aiuto datazione foto

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lancieri novara 5
view post Posted on 28/8/2010, 13:50 by: lancieri novara 5
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Avevo reperito una cartolina bruttina del La Farina di prua e una foto scattata a Taranto, avevo agguinto la trascrizione delle note generali della classe La Masa e le note operative tratte dal "Cacciatorpediniere italiani" dell'USMM quando mi sono accorto che il vascello era già stato oggetto di un post, tra l'altro con ottime e sintetiche notizie fornite da dimonios..stavo per postare le sole foto ad integrazione quando sono stato colpito dalle parole".. e prima a che operazioni aveva preso parte?" In effetti la parte della storia operativa del libro è piuttosto completa per cui ho deciso di postare la scheda così come era, volendo sottolineare che non intendo ripetere cose già dette molto bene da altri, ma, se possibile, integrarle col testo ufficiale e aggiungere al tutto un piccolo brano tratto dal II volume del Le Navi Perdute, in cui vengono inserite le coordinate del punto di affondamento.
Faccio questo sperando anche che Taras posti le foto di suo nonno, come accenato..
Un caro saluto giacomo

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Cantiere: Odero – Sestri Impostazione: 1917 Varo: 1919 Completamento: 1919

Dislocamento a pieno carico: 875 Tonnellate
Dimensioni:
Lunghezza: 73,5 metri
Larghezza: 7,3 metri
Immersione: 3 metri

Apparato motore: 4 caldaie, 2 turbine, 2 eliche
Potenza: 16.000 HP
Velocità: 30 nodi
Combustibile: 150 tonnellate di nafta
Autonomia: 2.230 miglia a 13 nodi

Armamento:
4 pezzi da 102/45 mm.
2 pezzi da 76/30 mm.
4 tubi lanciasiluri da 450 mm.

Equipaggio: 99

Generalità

Questi otto cacciatorpediniere, ordinati nell’aprile 1916, furono una riproduzione migliorata della classe “Sirtori”.
Nessuna importante innovazione venne apportata agli scafi, agli apparati motori ed alle sistemazioni interne. Soltanto l’armamento venne modificato e diversamente distribuito: i due pezzi da 102 sul castello rimasero nella stessa posizione occupata sui “Sirtori” e i quattro 102 laterali in coperta furono sostituiti con due soli 102 sull’asse longitudinale. L’armamento antiaereo fu potenziato sostituendo le due mitragliere da 40/39 Vickers con due 76/40 a.a. sistemate lateralmente all’albero di maestra.
Nel corso della Seconda Guerra Mondiale le unità subirono varie modifiche all’armamento a seconda del loro impiego particolare: quelle adibite principalmente al servizio di dragaggio e di vigilanza antisommergibile sistemarono più efficienti apparecchiature per la manovra dei paramine ed eliminarono il pezzo da 102/45 a poppa estrema; quelle preminentemente destinate al servizio di scorta furono dotate di moderni complessi di mitragliere antiaeree, in sostituzione di uno o più cannoni da 102, e vennero equipaggiate con più efficienti e numerose apparecchiature ed armi antisommergibile. Il “La Masa” e il “Carini” ebbero invece un armamento del tutto particolare e sperimentale: del vecchio armamento fu lasciato un solo cannone da 102 sul castello di prora; furono sistemati ex-novo un impianto trinato di lanciasiluri da 533 al centro nave, un impianto lanciasiluri binato da 450 a poppa e quattro complessi binati di mitragliere da 20/65.

Attività operativa

Dopo l’addestramento preliminare ed una breve missione di rappresentanza a Monaco, nel luglio 1919 raggiunse a Costantinopoli la Squadra (poi Divisione) del Levante ed effettuò numerose missioni di vigilanza in concorso con altre unità delle Marine dell’Intesa; fu poi a Sebastopoli, Teodosia, Kerk, Odessa, Costanza e risalì il Danubio sino a Traila. Sulla via del ritorno, a fine dicembre dello stesso anno, toccò Smirne e vari porti dell’Egeo.
Dal gennaio all’aprile 1920 effettuò una missione in Grecia con a bordo alte personalità politiche; fu poi stazionario ad Antivari e a Santi Quaranta. Nel mese di novembre fu assegnato alle Forze Navali dell’Alto Adriatico ed impiegato fino al febbraio 1921 in crociere di vigilanza nel Quarnaro. Entrò quindi a far parte della Forza Navale del Mediterraneo seguendone l’attività addestrativi che si svolse prevalentemente nell’Alto Tirreno. Nel gennaio-febbraio 1922 fu temporaneamente stazionario a Zara per poi riprendere l’attività di squadriglia, alternata con periodi di assegnazioni al Dipartimento di La Spezia. Nel 1924 partecipò alla scorta d’onore ai Reali d’Italia che si recavano in visita in Spagna; alla fine del 1925 passò alle dipendenze della 1° Squadra (1° Squadriglia Ct) con la quale effettuò nel 1926 una visita ufficiale a Malta ed una crociera fino a Tripoli.
Passò poi al servizio dipartimentale di La Spezia e fu successivamente destinato in Alto Adriatico per addestrare il personale lancio di siluri. Nel marzo 1928 entrò a far parte della 2° Squadra (5° Squadriglia); durante il viaggio a
Tripoli del Capo del Governo fece parte del gruppo delle unità di scorta e nell’estate dello stesso anno seguì la Squadra in una crociera in Grecia.
Anche nel 1929 il “La Farina” navigò prevalentemente in acque extra-metropolitane effettuando, con unità della Squadra, una crociera nel Mediterraneo orientale, toccando vari porti della Pirenaica, dell’Egitto, della Palestina, dell’Egeo e della Grecia.
Passò quindi alle dipendenze della Divisione Speciale (poi 6° Divisione), esplicando normale attività addestrativi in Alto Adriatico per circa tre anni.
Durante questo periodo effettuò anche una crociera fino ad Istambul e Varna (1932).
Nel triennio 1933-36 fece parte della Scuola Comando a Taranto, della quale seguì l’intensa attività.
Negli anni che precedettero l’entrata dell’Italia in guerra fu assegnata alla 2° Squadriglia (Taranto) quale unità addetta al rimorchio dei bersagli.
L’attività in guerra fu disimpegnata alle dipendenze del 9° Gruppo Torpediniere della Libia con servizi di scorta (35) con i porti dell’Africa Settentrionale, missioni antisommergibili (12), pilotaggi e prestazioni di soccorso aerei.
L’unità, presumibilmente per urto contro mina, andò perduta in prossimità delle secche di Kerkennah, all’alba del 4 maggio 1941, mentre scortava la pirocisterna Luisiana diretta da Tripoli a Trapani.

Il 4 Maggio 1941, alle ore 05,30 in Latitudine 34° 35’ Nord e Longitudine 11° 50’ Est a bordo del l’unità, partita da Tripoli il giorno prima di scorta alla Petroliera LUISIANA diretta a TRAPANI, si verificò una violenta esplosione a poppavia della plancia che spezzò la nave in due all’altezza del fumaiolo centrale. L’affondamento avvenne in due minuti. (NAVI MILITARI PERDUTE – VOL. II°)

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