Il CT Pessagno, La classe Navigatori e la difesa dei convogli

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lancieri novara 5
view post Posted on 14/2/2010, 12:01 by: lancieri novara 5
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Sempre appartenente alla classe navigatori


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R.N. Nicoloso da Recco

Motto Ardisci e vinci

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Il Nicoloso da Recco fu un'unità della Regia Marina e della Marina Militare Italiana. Classificato esploratore leggero al momento della sua entrata in servizio venne riclassificato cacciatorpediniere dal 1938, insieme a tutte le unità gemelle della Classe Navigatori.
La sua costruzione iniziò il 14 dicembre 1927 nei Cantieri Navali Riuniti di Ancona e, varato il 5 gennaio 1930, venne consegnato alla Regia Marina il 20 maggio successivo. La nave venne intitolata al navigatore genovese Nicoloso da Recco che nel 1341, insieme al fiorentino Angiolino del Tegghia de' Corbizzi, compì un viaggio alle Canarie per conto di Alfonso IV del Portogallo.
Dopo la consegna, eseguito un breve periodo di addestramento, rientrò in cantiere per modifiche per il miglioramento della stabilità, mediante alleggerimento e abbassamento delle sovrastruttura.
Insieme alle unità gemelle Alvise Da Mosto, Antonio da Noli, Lanzerotto Malocello, Leone Pancaldo, Emanuele Pessagno, Luca Tarigo in qualità di ammiraglia della Divisione Esploratori, partecipò alla scorta di appoggio agli idrovolanti Savoia-Marchetti S.55A di Italo Balbo durante la celebre trasvolata Italia-Brasile che si svolse dal 17 dicembre 1930 al 15 gennaio 1931. L'unità, partita dalla Spezia l'1 dicembre rimase assente dall'Italia oltre cinque mesi, rientrando il 27 maggio 1931. Al rientro iniziò l'attività di squadra e nello stesso anno, dopo aver partecipato ai festeggiamenti per il 50° anniversario dell'Accademia Navale di Livorno, ricevette a Genova, l'8 dicembre, la bandiera di combattimento, offerta dal comune di Recco.
Tra il 1936 ed il 1938 nel corso della guerra civile spagnola prese parte ad azioni di pattugliamento nelle acque del Mediterraneo occidentale.
Classificato cacciatorpediniere il 5 settembre 1938, divenne Capo squadriglia della XVIa Squadriglia cacciatorpediniere alle dipendenze della IIa Squadra di base alla Spezia.
Successivamente la XVIa Squadriglia cacciatorpediniere venne trasferita a Taranto alle dipendenze della VIIIa Divisione Navale della Ia Squadra e durante la seconda guerra mondiale prese parte a tutte le missioni nella quale la VIIIa Divisione venne impegnata, tra cui la battaglia di Punta Stilo e la battaglia di Capo Matapan.
Il 2 novembre 1942, durante un trasporto rapido di munizioni da Taranto a Tobruk, la formazione di cui faceva parte il da Recco venne attaccata da bombardieri e siluranti nemici ed il "da Recco" colpito in coperta da un siluro inesploso subì danni di una certa entità al ponte. Il successivo 1 dicembre durante una missione di scorta di quattro piroscafi carichi di truppe partito da Palermo e diretto a Biserta, la formazione di cui il da Recco faceva parte venne attaccata durante la notte da una preponderante formazione inglese che disponeva dell'ausilio dei radar e dai bengala lanciati dagli aerei. Le unità italiane cercarono di difendere strenuamente il convoglio con cortine fumogene ed attaccando le navi nemiche aprendo il fuoco e con il lancio di siluri. Nel corso del combattimento vennero affondati i quattro piroscafi e il cacciatorpediniere Folgore, mentre il da Recco gravemente danneggiato rientrò a Trapani aiutato dai gemelli da Noli e Pigafetta usciti per soccorrerlo. Questo episodio è noto come battaglia del banco di Skerki. Successivamente venne trasferito all'Arsenale di Taranto dove rimase dal 9 gennaio al 26 giugno 1943. All'armistizio dell'8 settembre, partì da Taranto dove si trovava, per raggiungere Malta e consegnarsi agli Alleati in ottemperanza alle clausole armistiziali.
Durante il conflitto aveva percorso 68.318 miglia per un totale di 4256 ore di moto effettuando 176 missioni di guerra fra cui 70 per scorta e protezione traffico, salvataggi di naufraghi, caccia a sommergibili nemici con lancio di torpedini da getto, trasporti rapidi di truppe e materiali, ed uscite in appoggio ad aerei nazionali ed a navi che eseguivano pose di sbarramenti di mine. Al suo attivo anche l'abbattimento di numerosi aerei nemici, ben quattro di questi il 21 giugno 1942 durante un attacco mentre scortava un convoglio da Napoli a Tripoli.
Durante la cobelligeranza venne impiegato per la scorta a convogli alleati e per il trasporto di personale e materiali alle corazzate Vittorio Veneto e Italia internate ai Laghi Amari, in Egitto.
Dopo la guerra fu l'unica unità della classe sopravvissuta al conflitto ed in base alle clausole del trattato di pace fu tra le unità che vennero mantenute dall'Italia.
Ormai usurato il "Nicoloso da Recco" svolse solo una modesta attività operativa. Dopo essere stato sede del Comando Dragaggio dall'1 marzo 1948 al 30 novembre 1950 venne posto in disarmo il 15 luglio 1954 e il 30 luglio dello stesso anno radiato.

fonti Wikipedia e Sito Uff. Marina Militare

Saluti Giacomo



 
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5 replies since 22/1/2010, 16:01   3276 views
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