Il 91 6,5 contratto giapponese, Un 91 con gli occhi a mandorla

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lancieri novara 5
view post Posted on 27/3/2010, 17:11 by: lancieri novara 5
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Nel 1937, nell’ambito dell’alleanza dell’Asse, il Giappone si rivolse all’Italia per la fornitura di materiale bellico e più precisamente di 60.000 fucili Arisaka tipo 38.
La Fabbrica d’Armi del R.E. di Terni si trovò impossibilitata a fornire il numero di fucili richiesto non disponendo di linee di produzione per tale modello di arma ed essendo l’allestimento dei macchinari idonei di costo proibitivo.
Si convenne pertanto di produrre fucili con caratteristiche ibride: canna, incassatura, alzo e sistema di alimentazione erano mutuati dall’Arisaka, mentre l’azione era una tipica ’91, leggermente modificata.
Il fucile venne prodotto in 60.000 esemplari come convenuto, grazie al subappalto alla Fabbrica d’Armi R.E. di Gardone e alla Fabbrica Nazionale Armi di Brescia.
La calciatura, in due pezzi secondo la consuetudine giapponese, presentava una impugnatura a pistola ed era leggermente più lunga di quella dell’Arisaka.
La canna, a quattro principi di rigature, era di 12 cm. più corta di quella del Tipo 38; la tacca di mira era identica alla corrispondente giapponese. Il sistema di alimentazione era di tipo Mauser con un serbatoio capace di 5 colpi.


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L’otturatore era simile a quello del fucile ’91, ma dimensionalmente leggermente diverso poiché adattato alla cartuccia giapponese e con il manubrio posizionato un poco più in avanti.
La fornitura delle armi venne completata nel 1939 ed esse vennero destinate a reparti di seconda linea non essendo di tipo standard. Qualche autore americano ritiene che buona parte di queste armi fosse fornito alla fanteria di Marina.
Queste armi accuratamente fabbricate con ottimi materiali andarono in gran parte perdute nel calderone della guerra. Qualche esemplare fu portato in patria dai militari americani come trofeo, altri raggiunsero il mercato USA insieme ad altre armi giapponesi sequestrate o recuperate; sul mercato nordamericano l’arma è considerata di notevole rarità.
Ci si può dolere che la Fabbrica d’Armi di Terni, non abbia sviluppato un fucile tipo 91 /38 calibrato per il 7,35 mm e dotato di alimentazione tipo Mauser, sarebbe potuta diventare un’eccellente arma.
Il 91/38 è infatti nel complesso un’arma valida che vede nel calibro insufficiente e nell’alimentazione a pacchetto i punti di debolezza. L’adozione del 7,35 e del caricatore Mauser avrebbero ovviato ai difetti dell’arma esaltandone i pregi: rusticità, robustezza, maneggevolezza, peccato!

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Quanto sopra è la traduzione e adattamento di un articolo comparso su una rivista USA, il fatto di aver trovato alcune (modeste) foto dell'arma mi ha spinto a postare il tutto anche perchè credo veramente che un 91/38 in calibro adeguato e con un magazzino tipo Mauser sarebbe stato tardivo, ma eccellente....

Saluti giacomo
 
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