| A volte la soluzione è dietro l'angolo. Le motivazioni delle due MOVM sono riportate nel sito del Quirinale, semplice no? Tuttavia, se qualcuno avesse ulteriori notizie, ben vengano!
Ugo POZZA MOVM Capitano in s.p.e. ( A.A. , Pilota ) Luogo di nascita: Asolo (TV) Data del conferimento: 1940 Alla memoria motivazione: Figura superba di soldato prode e valoroso, combattente dell’aria sempre primo ed ardente là dove maggiore fosse il rischio e più aspra si combattesse la lotta; volontario in ogni impresa, già pro-mosso per merito di guerra e più volte decorato al valor militare, conseguiva risultati brillantissimi in numerose, rischiose e vittoriose azioni belliche. Durante un bombardamento diurno su munitis-sima e lontana base nemica d’oltremare, mentre ultimava il tiro ed il lancio delle bombe, veniva at-taccato da numerosi apparecchi da caccia avversari. Balzato dalla cabina di puntamento lanciava il primo segnale d’allarme e d’incitamento ai compagni di volo, impugnava deciso, calmo e sicuro di sè una mitragliatrice laterale, subito abbattendo in fiamme un caccia assalitore. Ma mentre, con tutta l’aggressivtà del suo grande animo, sparava ancora su altri velivoli che dappresso lo incalza-vano, delle raffiche nemiche abbattevano, al suo fianco, l’armiere e successivamente ferivano in modo grave il marconista e il motorista. Egli rimasto ultimo e solo difensore del velivolo, conti-nuando strenuamente a combattere, riusciva a respingere gli attacchi. Quando già l’aspra ed impa-ri lotta, vittoriosamente sostenuta, volgeva al suo termine e il nemico cominciava a ritirarsi, l’ultima raffica lo colpiva al petto, ed egli cadeva da eroe sulla sua arma, ancora impugnata nell’attimo del trapasso, chiudendo così gloriosamente la sua mirabile vita di purissimo soldato dell’aria. Cielo del Mediterraneo, 11 giugno - 4 luglio 1940.
Armando DI TULLIO MOVM Maresciallo di 3a classe ( A.A. , Armiere ) Luogo di nascita: Roma (RM) Data del conferimento: 1940 Alla memoria motivazione: Armiere di un velivolo da bombardamento, durante l’attacco ad una base nemica oltremare, difen-deva strenuamente il suo velivolo contro preponderanti formazioni da caccia. Ferito agli arti infe-riori, e sostituito alla mitragliatrice dall’ufficiale puntatore, presente a se stesso e con stoica non-curanza del dolore, eseguiva lo sgancio delle bombe colpendo efficacemente l’obiettivo. Accortosi che l’ufficiale puntatore si era accasciato perché colpito a morte, benché estenuato dalla perdita di sangue, si portava ancora alla mitragliatrice laterale e continuava nell’impari lotta finché, colpito alla testa, decedeva, non senza aver visto prima un nemico, da lui colpito, precipitare in fiamme. Cielo del Mediterraneo Orientale, 11 giugno -4 luglio 1940
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