| Per Ghirghi: non credo che siano stati poco divulgati, credo che sul momento, e questo ovunque e più o meno da tutti accettato, le necessità militari ebbero preminenza su quelle politiche, determinando l'accantonamento e la "minimizzazione" dei contrasti. Personalmente credo che fu un bene. Allo stesso tempo, credo che il lato "politico" della Resistenza fosse necessario come crescita di un popolo che, ricordiamolo, veniva da 20 e passa anni di dittatura, e che la Democrazia la conosceva solo per sentito dire. Il "travaglio" politico lo prendo come una fase difficile ma necessaria, anche se non sempre utile dal punto di vista militare. Mi duole che gli Alleati non abbiamo mai compreso a fondo questa caratteristica della resistenza italiana, che la rendeva diversa e forse migliore, con tutti i suoi limiti, dalle altre Resistenze Europee. Troppo vicino forse era lo spauracchio della Grecia, con la differenza che gli Italiani NON erano Greci... Lo "spauracchio" del Comunismo credo sia stato utile a tanti e dannoso a tutti (ancora oggi...), comunisti compresi: Storicamente e umanamente, e sopratutto nella Resistenza, credo che il "comunismo" fosse in realtà solo uno dei tanti aspetti della "Speranza" che la Resistenza, sopratutto negli ultimi periodi, ha incarnato, e non è cosa da poco... Poi è venuto il "dopo", e a parte la conquista della libertà, della Repubblica e la fine delle stragi, questo "dopo" è stato, credo per tutti, molto deludente...
Per Sonsincero: Mi pare di ricordare che gli "invasori" Modenesi fossero un 200 SAP della bassa modenese, per quanto riguarda il Grande Rastrellamento di gennaio, non sono completamente daccordo con te: credo che fu un grosso successo. Un grosso numero di tedeschi e fascisti fu impegnato in condizioni estremamente sfavorevoli per le forze partigiane, riportando perdite gravissime, imperversando per giorni in zona partigiana senza ottenere risultati di sorta, se non il controllo della statale 63 per la bellezza di due settimane, passate le quali tutto tornò esattamente come prima, i Tedeschi a Gatta e i partigiani a sud del Secchia a impedire il libero transito. Sfumò anche la ventilata cattura del Comando Unico, che esfiltrò in zona Parmense al completo, missione inglese al seguito, senza difficoltà, ritornando in sede 12 giorni dopo. Chi ci rimise furono, al solito, le popolazioni montanare, che stavolta però affrontarono l'episodio in modo molto diverso dall'agosto 44...
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