Médaille de la campagne d'Italie 1859

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Tirailleur du Po
view post Posted on 8/8/2010, 14:12 by: Tirailleur du Po
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Ciao a tutti,
complici le vacanze estive ho deciso di creare un topic riguardante la medaglia francese commemorativa della campagna d'Italia del 1859. Ho cercato di indicare i vari tipi di varianti e ho allegato per una migliore comprensione un riassunto dell'evento e le fotografie più significative di tale campagna.
Spero, grazie al vostro aiuto, che riusciremo a completare e migliorare questo topic nella speranza che diventi un'altra fantastica scheda per il nostro forum.
Quindi mostrate le vostre collezioni e contribuite con le vostre nozioni!!
Un caloroso saluto!
Tirailleur du Po

Storia:
Grazie alla firma degli accordi di Plombières le Bain, avvenuta il 22 giugno del 1858, la Francia di Napoleone III accettava di entrare in guerra a fianco del Regno di Sardegna qualora questo fosse stato attaccato dall'Austria. Per fare in modo che ciò accadesse il Piemonte iniziò la mobilitazione delle truppe e interruppe i rapporti diplomatici con l'Austria, cosa che fece anche Napoleone III.
L'Austria pretese l'immediato disarmo del Piemonte inviando un ultimatum. Questo venne ignorato e il 29 aprile 1859 le truppe imperial-regie invasero il Piemonte puntando su Torino.
Gli Austriaci all'inizio delle operazioni potevano contare su 118.500 uomini con 384 cannoni contrapposti a 70.000 piemontesi con 120 cannoni e a 108.000 francesi con 324 cannoni.
Il comandante degli imperiali era il Maresciallo conte Fèrencz Gyulaj il quale aveva promesso di sconfiggere i Piemontesi prima dell'arrivo dell'alleato francese, tuttavia Gyulaj si aspettava un intervento prussiano in aiuto dell'Austria Ungheria. Ciò non avvenne e Gyulaj all'inizio delle ostilità si dimostrò titubante poiché sperava ancora in una mediazione da parte dell'Inghilterra. L'avanzata delle truppe imperiali venne ostacolata dalle innondazioni causate dai Piemontesi e quando Gyulaj seppe di una forte presenza francese ad Alessandria rinunciò all'avanzata su Torino.
Il primo scontro avvenne il 20 maggio a Montebello dove la cavalleria sarda si coprì di gloria e dove i Francesi dimostrarono un grande spirito combattivo. Gli Austriaci furono sconfitti ma la ritirata si svolse con ordine. Il comportamento del comandante austriaco, il FML Stadion, fu criticato poiché utilizzo nello scontro solo 16 dei 68 pezzi d'artiglieria a sua disposizione e poiché coordinò malamente le truppe. Dopo la battaglia di Montebello l'iniziativa passò nelle mani degli alleati. Contemporaneamente Garibaldi era sbarcato a Varese e l'aveva occupata. La Toscana si era ribellata cacciando il granduca mentre Modena si era schierata con gli Austriaci. Il secondo scontro avvenne nei pressi di Palestro il 30 e il 31 maggio. Gli Austriaci furono nuovamente sconfitti.
Il 4 giugno ci fu un violento scontro attorno il borgo di Magenta, precisamente nei villaggi limitrofi di Marcallo, Boffalora, Pontenuovo e Pontevecchio. Le sorti dello scontro furono incerte per molte ore, i villaggi venivano presi, persi e nuovamente ripresi. Solo verso sera i Francesi riuscirono a prevalere. Il giorno seguente Gyulaj avrebbe potuto attaccare ma preferì ripiegare in direzione di Milano. Lo stesso giorno in cui Napoleone III e Vittorio Emanuele II entrarono a Milano, l'8 giugno, si svolse una feroce battaglia a Melegnano di breve durata se paragonata alle altre ma che costò numerose vittime ad ambo gli schieramenti. Gli Austriaci iniziarono la ritirata verso il quadrilatero ma Francesco Giuseppe, nuovo comandante in capo, ordinò di attaccare l'esercito alleato. La battaglia che si generò è conosciuta come battaglia di Solferino e San Martino, una battaglia di una violenza inaudita e una delle più sanguinose della storia. La battaglia si generò la mattina del 24 giugno quando entrambi gli schieramenti in marcia vennero in contatto generando una battaglia d'incontro. Inizialmente gli alleati ritenevano di aver dinnanzi solo le retroguardia austriache e gli imperiali a loro volta ritenevano di aver incontrato le avanguardie alleate. Tuttavia in breve tempo i comandanti di entrambi gli schieramenti si resero conto di avere davanti l'intero esercito nemico. Come ho già detto la battaglia fu estremamente violenta e durò dall'alba al tramonto quando una pioggia torrenziale fece cessare le ostilità. Fu proprio su questo campo di battaglia che Henry Dunant decise di costituire un'organizzazione neutrale che si occupasse di soccorrere i feriti, l'odierna croce rossa. Prima i feriti non venivano immediatamente soccorsi e a Solferino-San Martino molti feriti agonizzarono nei campi anche per dei giorni (a causa della vastità del campo di battaglia) prima di essere soccorsi o sepolti. Dunant non assistette in prima persona alla battaglia ma raccolse le testimonianze dei superstiti che pubblicò nel libro Un Ricordo di Solferino. Inserisco un famoso brano tratto dal libro per aiutarvi a capire la ferocia della battaglia di Solferino (non dissimile dalle altre) :
Ogni rilievo, ogni altura, ogni sperone di roccia, è teatro di una lotta ostinata: sulle colline e nei fossati si ammucchiano cadaveri. Qui è una lotta corpo a corpo, orrenda, spaventosa: austriaci e alleati si schiacciano sotto i piedi, si ammazzano a vicenda sui cadaveri insanguinati, si accoppano a colpi di calcio di fucile, si sfondano il cranio, si sventrano con la sciabola o la baionetta; non c'è più quartiere, è un macello, un combattimento di bestie feroci; furiose ed ebbre di sangue; persino i feriti si difendono fino allo stremo; chi non ha più le armi afferra alla gola il suo avversario e lo riduce a brandelli con i denti. Altrove è una lotta simile, ma che diventa più spaventevole per il sopraggiungere di uno squadrone di cavalleria; esso passa al galoppo: i cavalli schiacciano sotto i ferri degli zoccoli i morti e i morenti; a un povero ferito portano via la mascella, un altro ha la testa schiacciata, un terzo, che si sarebbe potuto salvare, ha il petto sfondato. Ai nitriti dei cavalli si mescolano clamori, grida di rabbia e urla di dolore e di disperazione. Più lontano, è l'artiglieria lanciata a tutta velocità che segue la cavalleria, aprendosi un passaggio attraverso i cadaveri e i feriti che giacciono a terra; allora i cervelli schizzano, le membra sono spezzate e maciullate, i corpi resi irriconoscibili, la terra si abbevera letteralmente di sangue e la pianura è disseminata di relitti umani. [...] L'accanimento è tale che in alcuni punti, finite le munizioni e spezzati i fucili, ci si ammazza a colpi di pietra, ci si batte corpo a corpo. I Croati sgozzano chiunque in cui si imbattono, finiscono i feriti dell'esercito alleato e li fanno morire a colpi di calcio di fucile, mentre i fucilieri algerini, malgrado gli sforzi dei loro capi per placarne la ferocia, colpiscono anch'essi i disgraziati moribondi, siano essi ufficiali o soldati austriaci, e si precipitano sulle fila avversarie con ruggiti selvaggi e urla spaventose. Le posizioni più forti sono prese, perdute, poi riprese, per essere riperdute e nuovamente riconquistate. Ovunque gli uomini cadono a migliaia, mutilati, sventrati, trapassati dalle pallottole o mortalmente colpiti da proiettili di ogni specie.Questo è il vero volto di una battaglia ottocentesca.
Gli Austriaci, dopo la sconfitta a Solferino e San Martino, erano in fuga ma non ancora sconfitti mentre gli alleati non avendo la forza di continuare l'inseguimento si accamparono.
L'11 luglio a Villafranca venne firmato l'armistizio. La pace fu firmata a Zurigo tra il 10 e 11 novembre. L'Austria cedeva la Lombardia alla Francia che l'avrebbe ceduta al Piemonte e conservava il Veneto. Così si concluse la seconda guerra di indipendenza.

Testimonianze fotografiche:
Esistono alcune fotografie, che costituivano “L'album de la campagne d'Italie”, che ritraggono i luoghi della campagna del 1859 scattate dal fotografo Léon Méhédin su incarico di Napoleone III e degli stereogrammi intitolati “Théatre de la guerre d'Italie”.Tuttavia sembra che Napoleone III abbia esercitato il ruolo di censore impedendo la pubblicazione di immagini che evidenziassero l'alto tributo di sangue dell'Armée d'Italie, poiché in patria molti erano contrari alla guerra. Per questo motivo le foto spesso sono deserte e non sono paragonabili alle foto, dettagliate e spesso cruenti, della campagna di Crimea (1854-1855) e della guerra civile americana (1861-1865)

Posto di seguito alcune immagini significative della campagna d'Italia:

Ponte di barche utilizzato dai Francesi per attraversare il Ticino presso il ponte di Boffalora e condurre l'attacco su Magenta. Tale ponte fu costruito poichè gli Austriaci minarono il ponte in pietra senza tuttavia distruggerlo completamente.

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Casa Giacobbe a Magenta, uno degli ultimi luoghi di resistenza austriaci in città. Notare la facciata danneggiata da colpi di fucile e di cannone.

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Cimitero di Melegnano il giorno dopo la battaglia, 9 giugno 1859. Notare i mucchi di cadaveri pronti per essere sepolti in una fossa comune. Questa è l'unica immagine esistente conosciuta che ritrae i caduti della campagna del 1859.
In primo piano, al centro e sullo sfondo è possibile riconoscere dei caduti austriaci, riconoscibili dalle bandoliere bianche a tracolla, dai cappotti con ampi risvolti alle maniche e ampi colletti portati ripiegati e dalle classiche giubbe... bianche. Sulla sinistra si possono identificare con certezza dei caduti francesi dalle ghette bianche, sono i corpi coperti con dei teli. Tuttavia è probabile che vi siano anche caduti francesi accatastati con gli austriaci nel centro. Osservate come a molti cadaveri siano state tolte le scarpe, probabilmente opera dei civili. Al centro, in piedi, a sinistra un fante francese, a destra un civile.

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Il cimitero di Solferino dopo la battaglia. Fu usato come rifugio-roccaforte dagli Austriaci durante la battaglia.

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Parata della vittoria nelle strade di Parigi. 15 agosto 1859

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La Medaglia:
Fu istituita tramite il decreto imperiale dell'undici agosto del 1859 e concessa ai soldati, cantiniere, marinai e a tutti gli altri partecipanti alla campagna d'Italia. Di questa medaglia furono insigniti anche i soldati e ufficiali dell'armata sarda. Di questa medaglia esistono almeno sei versioni accertate grazie all'osservazione dei pezzi originali: quella più comune realizzata dallo scultore Barre; due modelli simili ma realizzati da Ronchi e da Falot; il modello detto delle “cento guardie” (la scorta personale di Napoleone III), si tratta della medaglia realizzata da Barre ma con l'aggiunta di una corona (identica a quella della Legione d'Onore); il modello realizzato solo in 500 esemplari dalla Monnaie di Parigi che furono consegnati il giorno della celebrazione della vittoria, il 15 agosto 1859. Tale modello differisce dagli altri per la testa di Napoleone non coronata e per la corona di lauro esteriore sporgente. Sembra che tale medaglia sia stata realizzata a volte anche con una corona sormontata da una croce.

Tuttavia i modelli prodotti sono numerosi, alcuni molto simili ma con piccole differenze. Si discute molto sulle varianti e la lista si aggiorna in continuazione, pertanto non prendete come bibbia ciò che è scritto sopra, poichè non sono solo quelli.


Dettagli tecnici:
Metallo: argento
Dritto: testa laureata di Napoleone III rivolta a sinistra circondata dalla scritta NAPOLEON III EMPEREUR. Il tutto è incorniciato da un serto di alloro.
Rovescio: al centro i nomi delle cinque battaglie combattute dai Francesi, Montebello-Palestro-Magenta-Melegnano-Solferino (San Martino fu una battaglia combattuta solo dai Piemontesi), sotto l'anno 1859, due piccole stelle e da un'ancora. Attorno la scritta CAMPAGNE D'ITALIE. Il tutto sempre incorniciato da un serto di alloro.
Diametro: 31mm
Spessore: 2 mm
Peso: 15 gr
Sistema di sospensione: tramite anello
Nastro: il nastro largo 36 mm e a strisce rosse alternato a strisce bianche. Le strisce rosse misurano 4 mm mentre quelle bianche 2 mm.
(i dettagli tecnici sono stati tratti dalla medaglia in mio possesso)

Ed ecco le foto della mia medaglia modello Barre:

Fronte e retro. Notare indicato dalla freccia il marchio presente al retro.

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Particolari della medaglia

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Particolare del bordo, attribuita al soldato-ufficiale De Rossi F.

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Ciao

Edited by Tirailleur du Po - 20/4/2012, 18:33
 
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