R.N. Alfieri, Naufragio eroico a Capo Matapan

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view post Posted on 3/10/2010, 19:45
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RN Cacciatorpediniere Vittorio Alfieri
classe Alfredo Oriani.

Cantiere: O.T.O. - Livorno
Impostazione: 1936 Varo: 1936 Completamento: 1937
Dislocamento: Pieno carico: 2.320 Tonn.
Dimensioni:
Lunghezza: 106,7 (f.t.) mt.
Larghezza: 10,2 mt.
Immersione: 4,3 mt.
Apparato motore:
3 caldaie
2 turbine
2 eliche
Potenza: 48.000 HP
Velocità: 39 nodi
Combustibile: 510 tonn. di nafta
Autonomia: 2.190 miglia a 18 nodi
Armamento:
4 pezzi da 120/50 mm.
2 pezzi da 37/54 mm.
6 mitragliere da 20/65 mm.
6 tubi lanciasiluri da 533 mm.
2 lanciabombe
Equipaggio: 173

Le unità di questa classe presentano lievi modifiche rispetto alle unità della classe Venti

Attività operativa RN Alfieri

L’unità seguì per tutta la sua breve esistenza le sorti delle unità della stessa classe (Carducci, Gioberti, Oriani) di cui fu quasi continuamente caposquadriglia; fece parte successivamente della 9° Squadriglia e della 8° Squadriglia, inquadrata nella I Divisione Navale, con la quale si immolò a Matapan.
Nel periodo prebellico svolse una intensa attività addestrativi, partecipando poi alle operazioni per l’occupazione dell’Albania (sbarco a Durazzo), durante le quali svolse azioni di fuoco contro la costa.
Scortò la Nave Reale Savoia, nel 1938, durante il viaggio del Re in Libia e partecipò alla crociera della I Squadra Navale in Portogallo, Spagna e Tangeri nel 1939.
Durante il conflitto effettuò 35 missioni di guerra di cui 4 di scorta a convogli e 8 di ricerca del nemico, percorrendo 17.000 miglia.
Nel 1940 l’unità prese parte alle battaglie di Punta Stilo e Capo Teulada e dal 27 dicembre 1940 al 6 gennaio 1941 effettuò il cannoneggiamento delle coste greco-albanesi, in appoggio alle operazioni della 10° Armata.
Il 28 marzo 1941 a Capo Matapan, l’Alfieri, caposquadriglia, venne colpito nel corso dell’azione notturna seguita al tentativo di soccorrere il Pola.
Inquadrata dal fuoco delle corazzate e dei caccia inglesi, la nostra unità fece in tempo a sparare 4 salve coi cannoni di prora ed a lanciare due o tre siluri contro un Ct nemico, senza alcun esito.
E’ da ricordare che l’unità fu l’unica della I Divisione a reagire col fuoco alla paralizzante azione nemica e che il Comandante, C.V. Salvatore Toscano, dopo aver ordinato l’abbandono della nave, affondò sul posto di comando. Alla sua gloriosa memoria venne conferita la Medaglia d’Oro al Valor Militare; la stessa altissima decorazione fu decretata al capo servizio GN, Cap. Giorgio Modugno.

Salvatore TOSCANO
Capitano di Vascello
Medaglia d'oro al Valor Militare alla memoria

Comandante di una squadriglia di cacciatorpediniere, consacrava tutte le sue energie fisiche e spirituali al servizio della nobile causa del dovere e dell'ardimento. In un aspro combattimento notturno contro soverchianti forze, sebbene la sua unità fosse stata inizialmente colpita in modo irreparabile dall'offesa nemica, ordinava e dirigeva con le poche armi rimaste efficienti un'audace e violenta reazione contro le navi attaccanti. Con indomito coraggio deciso a far pagare cara al nemico la perdita dell'unità, continuava nell'impari lotta fino all'esaurimento dei mezzi offensivi.

Nell'impossibilità di ulteriore resistenza, mentre la nave dilaniata dalle esplosioni e in preda alle fiamme cominciava ad affondare, ordinato agli ufficiali ed all'equipaggio di porsi in salvo, rifiutava stoicamente l'invito dei suoi uomini che lo supplicavano di salvarsi e, rimasto in piedi sulla plancia, in una suprema sfida al nemico, condivideva fieramente il destino della sua nave che si inabissava.

Mediterraneo Orientale, 28 marzo 1941

Giorgio MODUGNO
Capitano del Genio Navale
Medaglia d'oro al Valor Militare alla memoria

Imbarcato in qualità di capo servizio del Genio Navale su Squadriglia cacciatorpediniere durante uno scontro navale contro forze soverchianti che infliggevano duri colpi alla sua unità, con ammirevole serenità dirigeva tutte le operazioni per fronteggiare i danni provocati dal tiro nemico, eseguendo prontamente e personalmente, in sostituzione dei propri dipendenti uccisi e feriti, importanti manovre atte a mantenere fino all'ultimo l'integrità combattiva della nave, malgrado gli incendi, gli scoppi delle riservette delle munizioni ed il dilagare del vapore.

Dopo l'affondamento del cacciatorpediniere, raggiungeva a nuoto una zattera ricolma di naufraghi e, pur essendo ferito e stremato dalle forze, rinunciava a prendervi posto, e si prodigava con la parola e con l'esempio per disciplinare l'assistenza ai feriti più gravi ed ai più deboli.

In questo nobile intento impegnava con eroico spirito di sacrificio e incomparabile fermezza d'animo tutte le sue residue forze, finché, esausto per le ferite riportate e per il lungo sforzo, scompariva tra i flutti, coronando degnamente la sua carriera di Ufficiale colto, valente, appassionato, tutto dedicato al bene del servizio ed al ferreo compimento del dovere.

Mediterraneo Orientale, 28 marzo 1941

Molti altri vennero decorati con medaglia d’argento o di bronzo nel corso dell’azione e del naufragio

Tenente del Genio Navale Salvatore Ferraro
”… coadiuvava il Comandante nelle misure intese a mantenere l’efficienza della nave, mentre a bordo alcuni locali venivano invasi dal vapore e gli incendi si sviluppavano rapidi, continuava la sua opera fino a che il Comandante gli ordinava di abbandonare la nave.”

Tenente di Vascello Pietro Zancardi ufficialein seconda dell’unità
” ..all’atto dell’abbandono nave, prestava la sua opera per il salvataggio dell’equipaggio, e sulla zattera, per quattro giorni e quattro notti, dava ogni assistenza ai compagni che incoraggiava durante la lunga attesa del soccorso...”

Tenente medico Andrea Arone
“…nonostante l’ordine di abbandonare la nave, continuò a prodigarsi per i feriti, scomparendo tra i flutti.”

Capo R.T. Giovanni Costamagna
“..restò al suo posto nella stazione radio mentre intorno infuriavano i combattimenti.”

Sottocapo silurista Arturo Martinotto
”…caduta la maggior parte dei serventi del lanciasiluri, mentre divampava l’incendio nelle sue vicinanze e il complesso era investito dal vapore, eseguiva con serena calma, sotto l’intenso fuoco avversario, il lancio dei siluri”

Cannoniere Arturo Penitenti
”…dopo aver raggiunto un’imbarcazione di salvataggio, cedeva spontaneamente il posto ai feriti e ai più deboli…scompariva quindi in mare..”

Nocchiere di 2°Classe Augusto Simonelli
“… pur avendo riportato una ferita durante il combattimento, prestava con serenità e coraggio la sua opera per la messa in mare delle imbarcazioni. Mentre era intento alle operazioni di salvataggio, dolorante per la ferita e stremato di forze, scompariva in mare…”

Dell’eroismo di molti altri non ci si accorse, non venne segnalato..i superstiti furono in parte raccolti dalle navi di Sua Maestà Britannica, i rimanenti vennero tratti in salvo dalla Nave Ospedale Gradisca..

Onore ai poveri marinai sacrificati....giacomo
 
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view post Posted on 3/10/2010, 20:14


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Ciao Lancieri Novara tu che sei un mago in questa tipologia di schede, non è che per caso hai qualcosa sulla Regia Nave Andrea Doria periodo 1900 1920, ho un cappellino da marinai e sarebbe simpatico abbinarci la storia della nave......
Grazie
 
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view post Posted on 3/10/2010, 22:23
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La risposta breve, appena i dati principali è tratta daò Repertorio Generale "Tutte le Navi Militari d'Italia 1861-1986"

Andrea Doria, corazzata classe Ruggero Do Lauria, dislocamento 11,726 tonn. Cantiere di fabbricazione: Arsenale MM di La Spezia. Impostazione 7 gennaio 1882, varo 22 novembre 1885, entrata in servizio 1 luglio 1891, radiazione 25 maggio 1911. Dopo la radiazione fu adibita a nave caserma fino al febbraio 1915, poi trasformata in batteria galleggiante per la difesa di Brindisi fino al termine del conflitto.
E' stato il primo di tre importanti navi da guerra con questo nome in servizio presso la Marina Italiana. La vita operativa molto breve non deve stupire: le navi concepite nella seconda metà del XIX secolo dovettero recepire molti delle principali trasformazioni che dovevano trasformare la fisionomia delle navi, la loro tipologia di costruzione, la tecnica di propulsione e di artiglieria in un continuo e affannoso rincorrersi di trasformazioni. Come annota Giorgio Giorgerini nel suo volume "Da Matapan al Golfo Persico" la Marina, dopo la sconfitta di Lissa del 1866, conobbe un rallentamento dello sviluppo che riprese solo con l'apertura del canale di Suez e la conseguente maggiore importanza acquisita dal Mediterraneo. Spesso le unità tra progettazione e varo impiegavano tanto tempo che innovative in fase progettuale erano obsolete all'entrata in servizio.

Ti allego dati, notizie e immagini presenti sul sito ufficiale della MM

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Cantiere:
Arsenale di La Spezia
Impostazione: 1882
Varo: 1885
Completamento: 1891
Radiazione: 1911

Dislocamento:
Normale: 11.204 Tonn.
Pieno carico: 11.726 Tonn.

Dimensioni:
Lunghezza: 105,9 ( f.t.) - 100 ( pp.) mt.
Larghezza: 19,8 mt.
Immersione: 8,7 mt.

Apparato motore:
8 caldaie
2 motrici alternative
Potenza: 10.300 HP

Velocità:
16 nodi

Combustibile:
850 Tonn. di carbone

Autonomia:
4.500 miglia a 10 nodi

Protezione:
Verticale: 450 mm.
Orizzontale: 75 mm.
Artiglierie: 25 mm.
Ridotto: 360 mm.
Torrione: 250 mm.

Armamento:
4 pezzi da 431 mm.
2 pezzi da 152 mm
4 pezzi da 120 mm.
2 pezzi da 75 mm.
10 pezzi da 57 mm.
17 pezzi da 37 mm.
5 tubi lanciasiluri

Equipaggio:
506


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Apparteneva alla classe Ruggiero di Lauria.

Costruita su progetto elaborato dal Generale Micheli è derivata dalla classe Caio Duilio ma rappresenta un regresso di fronte allo sviluppo delle contemporanee navi da battaglia. Varata nel 1885, prese il mare nel 1891 al comando del Contrammiraglio De Liguori e nel 1895 fece parte della formazione navale alla inaugurazione del Canale di Kiel.

Destinata alla Forza Navale del Mediterraneo, toccò più volte i vari porti del Medio oriente e nel 1907 venne dislocata a Venezia come sede dipartimentale e nave scuola per fuochisti.

Il 1° maggio del 1911 venne posta in disarmo a Taranto e utilizzata come nave caserma fino al 1915 quando venne trasferita a Brindisi e adibita a difesa costiera. Terminate le ostilità della Grande Guerra, nel 1919 venne definitivamente radiata.

Ovviamente se ti interessano ulteriori notizio posso cercare sul volume Navi da Battaglia Italiane dell'USMM

Un caro saluto giacomo
 
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view post Posted on 4/10/2010, 08:13


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Grazie Giacomo, avevo portato il cappellino nella sezione Uniformi e mi era stato classificato come modello 1914 e credo proprio che appartenesse a questa corrazzata...
Ti ringrazo dell'aiuto veramente gradito
Federico
 
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view post Posted on 4/10/2010, 13:48
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E' stato un vivo piacere, anche se completamente OT rispetto al post sull'Alfieri..

Un caro saluto giacomo
 
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view post Posted on 5/10/2010, 12:08
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Bravoooo!!! :D :D
Ciao
Roberto
 
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view post Posted on 5/10/2010, 15:31
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Grazie Roberto!!

giacomo
 
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6 replies since 3/10/2010, 19:45   979 views
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