Addio a Horst Faas

http://www.corriere.it/cultura/12_maggio_1...ceaba092f.shtml

E' probabile che il nome di Horst Faas dica poco o nulla a chi frequenta un forum di militaria, ma la notizia della recentissima scomparsa di queste grande fotoreporter merita, a mio parere, un breve commento anche tra le pagine di Miles.

Horst Faas è stato sicuramente uno dei più grandi testimoni e fotogiornalisti della guerra del Vietnam: fotografo ufficiale dell'Associated Press, Faas seguì con i suoi reportage fotografici l'intero andamento del conflitto nel Sud Est Asiatico, dal 1962 al 1974; il suo lavoro gli valse l'attribuzione di un primo premio Pulitzer nel 1965 a cui seguì un secondo analogo riconoscimento nel 1972 per i suoi servizi fotografici realizzati nel corso della guerra in Bangladesh. Come "photo editor" Faas svolse un ruolo fondamentale nella diffusione e pubblicazione del lavoro di numerosi altri reporter di guerra di quel periodo: fu grazie al suo intervento che alcune famosissime immagini di quel conflitto - la foto dell'esecuzione sommaria del sospetto Viet-Cong scattata da Eddie Adams o quella della ragazza che fugge dal bomabardamento col napalm di Nick Ut - ebbero una diffusione mondiale assumendo al ruolo di vere e proprie icone della guerra in Vietnam.

Il nome di Horst Faas dev'essere sicuramente annoverato tra quello dei più grandi giornalisti e foto reporter di guerra - Larry Burrows, Philip Jones Griffiths, Don McCullin, Tim Page, Henri Huet - che con il loro prezioso lavoro, svolto spesso in nome di un non comune sprezzo del pericolo e a grave rischio dell'incolumità personale, si fecero portavoce della scomoda e terribile verità della guerra in Vietnam, immortalandone le contraddizioni, gli orrori e le sofferenze in immagini di drammatica suggestione e profondo impatto emotivo. Con tutti questi uomini, spesso tanto follemente innamorati del proprio lavoro da pagare con la vita la dedizione al proprio mestiere, abbiamo tutti un debito di gratitudine per averci svelato con le loro istantanee il volto brutale della guerra, demolendone l'ipocrisia e la retorica per metterne a nudo la più intima, dolorosa e atroce realtà.

http://photoblog.msnbc.msn.com/_news/2012/...otographer-dies

RIP-STOP