| La scritta sul nastro dice esattamente : 'Ai Combattenti della frazione di Caldaro-Sant'Antonio in ricordo della 2° Guerra Mondiale'.
Caldaro, in provincia di Bolzano, sulla Strada del Vino, è famoso per il vino e per il lago. Il paesino di Sant'Antonio è famoso di suo per la stazione della funicolore che sale alla Meldola, una delle più ripide d'Europa (costruita nel 1903). L'intero comune di Caldaro ha una popolazione di 7.592 abitanti. Oggi. Quanti ne avrà avuti nel 1939 ? E quanti la piccola frazione di Sant'Antonio ?
A questo si aggiunge la constatazione che la prima riga in alto è l'unica incorniciata da un fregio fogliaceo (alloro?). Ergo, 'i nostri caduti' sono i (soli) 9 militari collocati per primi e al posto d'onore. Sotto il nome di ciascuno c'è una seconda riga con la data del decesso e l'indicazione gef[allen] o vermisst (cioè 'caduto' o 'disperso''). Fra i tre di cui Veltro77 ha fornito l'ingrandimento, c'è un caduto di Cassino (il 22.12.43) e un caduto sul'Ostfront, il fronte orientale (senza mese e giorno, solo l'anno : 1944; mentre del marinaio (l'unico marinaio di Sankt Anton, mi sembra) si dice : 'disperso a Gotenhafen' (un porto della Germania ?), senza nemmeno l'anno.
Anche nella riga che segue e che allinea 7 nomi, questi sono seguiti da un'indicazione e da una data. L'unico nome leggibile (sempre grazie all'ingrandimento) è un Anton Ambach, 'gest[orben] 22.12.45 in Sibirien'. Morto, dunque, in prigionia in Siberia, a guerra già terminata. Ne concludo che questa riga raggruppi i militari morti in prigionia di guerra e tenuti pertanto distinti (secondo il rigido codice tedesco in materia) dai commilitoni caduti o dispersi in combattimento.
Se ho contato bene, le quattro righe (di diseguale lunghezza) sottostanti i caduti danno un totale di 57 militari combattenti per il Terzo Reich, scampati alla morte in guerra e ritornati (più o meno interi) a rivedere il campanile di Sankt Anton. Resta il mistero della 58 ma foto, l'unica di formato più grande delle altre, l'unica di un individuo in abito civile anzichè in uniforme, l'unica senza nome. E collocata al posto d'onore (vedere la studiata simmetria delle immagini più piccole che la contornano sopra, sotto e ai lati) tra i sopravvissuti. Perchè? Chi è ?
Per chiudere, ricordo che il reparto di SS vittima dell'attentato di Via Rasella a Roma apparteneva ad un'unità composta di sudtirolesi, cioè di bolzanini di lingua tedesca. (Chi scrive di volontari, chi di militari addetti, per motivi d'età, a compiti di polizia, ma non combattenti). Che tra i 57 di Caldaro/Sant'Antonio non ci sia qualcuno di Via Rasella ?
Foch
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