Gen. Giovanni Imperiali di Francavilla

E' periodo di olive e di premiture al frantoio, operazione tanto affascinante quanto faticosa, visto che le olive maturano per tutti quasi contemporaneamente e quindi la fila e le attese sono lunghe e pesanti.
Qualche giorno fa stavo aspettando il mio turno ormai prossimo quando ho notato il cognome Imperiali scritto a pennarello sui contenitori in acciaio inox di coloro che mi precedevano.
Si trattava di una coppia, evidentemente marito e moglie, di distinti signori più o meno della mia età. Il loro cognome mi riportava alla memoria una conoscenza di quasi cinquantanni fa, avvenuta per motivi di lavoro, con un loro omonimo, il generale Giovanni Imperiali di Francavilla, con il quale avevo avuto modo di parlare abbastanza a lungo del suo periodo di comando in Africa Settentrionale durante la guerra. Ricordo soprattutto lo stupore e la sorpresa che ebbe quando scoprì che un ventenne degli anni '60 come ero allora, sapeva chi fosse lui e conoscesse le sue imprese belliche e questo lo spinse a raccontarmi diversi aneddoti ed a mostrarmi decorazioni molto prestigiose e ricordi che teneva in alcune vetrine della sua bella villa di Monteverde vecchio, quartiere signorile di Roma.
Molte di queste testimonianze riguardavano Rommel con il quale aveva avuto rapporti professionali stretti e continui, tanto che appare in molte fotografie del Feldmaresciallo in A.S.
Incuriosito dall'omonimia, ho cominciato a parlare di olive e olio con i signori Imperiali del frantoio e dopo aver rotto il ghiaccio ho chiesto se per caso avessero avuto rapporti con un generale del Regio Esercito e la loro risposta è stata: ah, lo zio Giovanni!
Non nascondo che mi ha fatto piacere conoscere i nipoti di quel distinto e affabile gentiluomo che tanti anni fa mi aveva coinvolto ed affascinato con i suoi racconti e con i suoi ricordi di guerra.