austriaco 1860

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foch
view post Posted on 17/5/2013, 18:22




CITAZIONE (foch @ 14/5/2013, 18:02) 
Ma Dragail dove ?
Non ho trovato una località di questo nome, ma secondo me va cercata nella zona di Cattaro -e non solo perchè a Cattaro il fotografo aveva una delle sue due sedi. Bisognerebbe appurare se Dagail sia nome tedesco o anche slavo di località
Foch

Mi autocito, perchè credo di aver trovato risposta al quesito.

Studiando meglio le notizie su Cattaro, vedo che una delle 59 località (noi diremmo frazioni) che compongono l'attuale comune si chiama Dragalj.
Dragagli è il corrispondente nome italiano.
Quale sarà il nome della località in tedesco -lingua usata da chi (il soldato Schuller ? Antonio Jellasca il fotografo ?) ha vergato le due righe a penna sul retro della fotografia ? Forse Dragail ?

Questo mi induce a tornare alla prima ipotesi, che si tratti, cioè, della località dove il soldato ha posato per Jellasca nelle due giornate del 25-26 ottobre 1870.

Jellasca, a quanto pare, oltre a eseguire ritratti in studio, si dedicava alla produzione di serie di vedute delle località dalmate e di soggetti in uniforme militare o costume tipico locale. Mi ero chiesto perchè mai avesse una filiale a Cattaro e la probabile ragione è che Cattaro (perduti nel 1866 il Veneto e Venezia) era con Zara, Pola e Trieste un'importante base navale dell'Austria-Ungheria. Ciò avrà voluto dire lavoro e clientela assicurati sotto forma di richieste di ritratti da parte degli ufficiali e delle loro famiglie.



Circa l'ipotesi che il soldato Schuller dallo strano copricapo sia un Fante di Marina, io so troppo poco di K.k Marine per confermarlo; e francamente nemmeno sapevo o ricordavo che una fanteria di marina o da sbarco esistesse in seno alle forze armate imperial-regie.
(E rifletto anche che se così era, sarebbero i "marines" degli Asburgo gli eredi diretti dei Fanti da Mar della Serenissima Repubblica di Venezia, i fedelissimi Schiavoni reclutati in Dalmazia e regioni circostanti, così' come istriani e dalmati della costa erano gli equipaggi e veneto la lingua parlata a bordo.)

Foch

 
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view post Posted on 8/11/2013, 11:32


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Ciao a tutti. Mi sono appena iscritto e vorrei intervenire nella discussione. Complimenti per le bellissime “cartes de visite” che mostrano dei soldati austriaci in tenuta di campagna in Dalmazia. Nella prima foto si vede il nuovo modello di berretto di fatica col risvolto posteriore che copriva collo orecchie e guance all'insù. Il fucile è ancora del sistema Wänzl. La borraccia individuale è quella dell'ordinanza circolare 8 marzo 1865: il vetro a forma di pera è ricoperto di crine e rivestito di pelle annerita. Da notare la tasca di baionetta applicata sopra la tasca della sciabola riservata ai sottufficiali, come disposto con ordinanza circolare del 2 aprile 1868. Sul retro la scritta che parla da sola “Corporal Johann Schuller 9. Comp. 25. u. 26. Oktober 1870 bei Dragail”. Probabilmente appartenente al rgt. conte Wimpffen n. 22 (stazione di completamento Trieste) che rimase in Dalmazia anche dopo la rivolta del 1869/70, la medaglia sembra essere quella al valore d'argento di prima classe.

Nota linguistica sulla lettera C in tedesco
In Austria la lettera C era normalmente usata al posto della K soprattutto nei lemmi di etimologia straniera (Commando, Cavallerie, Commandant, Corps, Carl ecc. ecc.); l'unificazione della scrittura in territorio linguistico tedesco avvenne negli anni '30 del novecento.

Fortino di Dragalj in Dalmazia
Nell'ottobre del 1869 nel sud della Dalmazia ci furono delle agitazioni popolari (Bocche di Cattaro) in seguito alla nuova legge sulla ferma militare. Da quelle parti si trovavano solo il 27° cacciatori e il 44° reggimento di linea (circa 1.200 uomini) al comando del governatore della Dalmazia FML Wagner. Ne approfittarono le bande armate che infestavano da sempre la zona di confine col Montenegro (nel 1835 vi combatté anche il reggimento veneto/italiano n. 45). Dei veri e propri tagliagole che infierivano su prigionieri e feriti e contro cui il governo imperiale mobilitò alcune unità di fanteria che intrapresero diverse spedizioni per rifornire i forti lungo la linea di confine. Uno di questi era Dragalj che, completamente isolato, dovette essere soccorso due volte. Il fatto ebbe una certa eco per via delle crudeltà perpetrate dai banditi che arrivarono persino a mutilare i corpi dei soldati austriaci uccisi senza pietà. Nella seconda spedizione il comandante austriaco corse il rischio di venire catturato nella gola di Han, passaggio obbligato per arrivare a Dragalj. Venne a determinarsi una situazione di guerriglia tra le montagne quasi inaccessibili che durò fino ai primi mesi del 1870.

Uniformi
L'ordinanza ministero della guerra 2 aprile 1868 (CV 2 aprile 1868, Abthlg. 13, Nr. 1467, N° 5) mise fine allo storico colore bianco nella tunica militare (Waffenrock) a favore del blu scuro; i pantaloni rimasero blu chiaro senza la filettatura bianca, ghette non più nere ma del panno dei pantaloni, cinturone con due cartucciere in pelle marrone al posto delle tracolle.
Berretto di fatica di nuovo modello da portare in tenuta di campagna.
Per gli ufficiali fu prescritta una blusa blu scuro con 6 bottoni d'osso nero, due tasche sul petto e due ai lati, le prime inclinate in giù le seconde in su verso il centro del petto, coperte con patte a tre punte (geschweift); una funicella interna a una guaina serviva per stringerla in vita. Una foto raffigura appunto un ufficiale.

Armi
Fucile a retrocarica Wänzl trasformato dal sistema Lorenz e fucile Werndl distribuito a cominciare dalla primavera del 1868.

Per le altre foto ci sarebbero altre osservazioni (a seguire).
 
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schveik
view post Posted on 10/11/2013, 11:17




CITAZIONE
Nella prima foto si vede il nuovo modello di berretto di fatica col risvolto posteriore che copriva collo orecchie e guance all'insù

Grazie per l'identificazione dell'ignoto berretto.
Quindi è stato usato ampiamente dall'esercito k.k.?
Visto che sembra essere un argomento poco conosciuto (anche in rete non sembra apparire nulla) e che sembra tu conosca particolarmente l'argomento avresti forse qualche informazione in più tipo data di introduzione e di eventuale dismissione, estensione di utilizzo (p.e. lo usavano solo gli austriaci o anche gli ungheresi?) e magari qualche foto o disegno diagrammatico più chiari?
 
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view post Posted on 11/11/2013, 20:37


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Rispetto al regolamento del 1868 (modifiche al precedente) la prima foto postata è di poco posteriore e alcune disposizioni che sono descritte in tale regolamento risultano applicate (ghette, berretto), altre no (fucile, foderi). Il berretto doveva essere di nuovo modello, ma i disegni degli effetti modificati non sono annessi né vi è alcuna descrizione (a parte il berretto munito di una rosetta di lana che nel 1878 diventa metallica). Nel regolamento del 1878, al contrario, vi sono disegni e descrizioni. Innanzitutto il Lagermütze non si chiama più così ma prende il nome di Feldkappe perché dal 1868 fa parte della tenuta di campagna (ruolo che aveva prima lo sciaccò). Ne allego un disegno. Il precedente berretto con visiera (simile a quello degli ufficiali) era stato autorizzato nel 1860 ma solo fuori servizio. I cacciatori vi aggiunsero anche un pennacchio di gallo forcella, non autorizzato, ma tollerato per qualche anno. Va precisato che la visiera del berretto era simile a quella dello sciaccò ma di pelle più morbida che evidentemente si poteva piegare in alto.
Nell'esposizione sono andato oltre il mio campo d'interesse che arriva fino al 1866 ma le foto meritavano un approfondimento. Ciao
 
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schveik
view post Posted on 15/11/2013, 22:20




Molte grazie per la risposta estremamente esaustiva :)
 
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view post Posted on 15/11/2013, 22:41
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CITAZIONE (alviano @ 11/11/2013, 20:37) 
Rispetto al regolamento del 1868 (modifiche al precedente) la prima foto postata è di poco posteriore e alcune disposizioni che sono descritte in tale regolamento risultano applicate (ghette, berretto), altre no (fucile, foderi). Il berretto doveva essere di nuovo modello, ma i disegni degli effetti modificati non sono annessi né vi è alcuna descrizione (a parte il berretto munito di una rosetta di lana che nel 1878 diventa metallica). Nel regolamento del 1878, al contrario, vi sono disegni e descrizioni. Innanzitutto il Lagermütze non si chiama più così ma prende il nome di Feldkappe perché dal 1868 fa parte della tenuta di campagna (ruolo che aveva prima lo sciaccò). Ne allego un disegno. Il precedente berretto con visiera (simile a quello degli ufficiali) era stato autorizzato nel 1860 ma solo fuori servizio. I cacciatori vi aggiunsero anche un pennacchio di gallo forcella, non autorizzato, ma tollerato per qualche anno. Va precisato che la visiera del berretto era simile a quella dello sciaccò ma di pelle più morbida che evidentemente si poteva piegare in alto.
Nell'esposizione sono andato oltre il mio campo d'interesse che arriva fino al 1866 ma le foto meritavano un approfondimento. Ciao

Ciao,
complimenti x gli interventi, finalmente un utente appassionato dell' Iperial Regio Esercito della seconda metà dell'ottocento... ti scriverò (sempre che non disturbi) perchè non sono mai riuscito a sviscerare alcuni punti sulle uniformi 1850
Stefano
 
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view post Posted on 17/11/2013, 22:24


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Localizzazione forte Dragalj
Queste le coordinate geografiche del forte di confine

https://www.google.it/maps?ll=42.597871,18...090895&t=m&z=14

[img]
Questa la vista zenitale dei resti del fortino situato sulla strada per Grahovo.
[img]
Muro perimetrale non coperto munito di fuciliere fiancheggiato da cofani e circondato da fossato a secco; all'interno due tettoie, magazzini e cisterne.

Johann Schuller nativo di Kreuth in Carinzia (una ventina di km ad ovest di Villach), era vice-caporale nel reggimento fanti barone Maroicic che giunse di rinforzo in Dalmazia via mare il 24 ottobre 1869. I due giorni che seguirono lo videro impegnato in azioni a fuoco contro gli insorti che oltre a fargli guadagnare la medaglia d'argento al valore militare di 2ª classe gli valsero (dato che emerge grazie alla foto) la promozione a caporale.
I casi sono due o il fotografo ha sbagliato a scrivere l'anno giusto 1869 e ha scritto l'anno in cui fu presa la foto ma con i giorni corretti degli avvenimenti bellici (cosa per me più probabile), o ha scritto l'anno del 1° anniversario dei fatti stessi (però nell'ottobre del 1870 il reggimento non era più in Dalmazia).
www.suedsteiermarkversand.at/index....uemart&Itemid=7
Medaglia d'argento VM 1ª cl. Quella di 2ª cl. aveva un diametro minore.
 
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foch
view post Posted on 18/11/2013, 21:33




[QUOTE=alviano,17/11/2013, 22:24 ?t=54352119&st=15#entry389056366
Johann Schuller nativo di Kreuth in Carinzia (una ventina di km ad ovest di Villach), era vice-caporale nel reggimento fanti barone Maroicic che giunse di rinforzo in Dalmazia via mare il 24 ottobre 1869.
[/QUOTE]

Infatti il reggimento Freiherr von Maroicic reclutava in Carinzia (Kaertner).
Il nome completo del reggimento era : Kaerntnerisches Linie-Infanterie-Regiment Graf von Khevenhueller Nr. 7; e il Barone (Freiherr) Josef von Maroicic ne venne nominato "Inhaber" (letteralmente : proprietario, cioè Colonnello onorario) in data 20 novembre 1862.

A sua volta, il nome completo di questo ufficiale è Josef von Maroicic di (o de) Madonna del Monte, ciò che è diretta conseguenza del suo operato in Italia.
Già appartenente per nascita alla nobiltà croata, Maroicic ricevette infatti dall'Imperatore il secondo patronimico nobiliare (un "Victory title", si direbbe in Gran Bretagna) per la sua azione di comando alla presa di Vicenza il 30 maggio 1848. (La Madonna del Monte è il grande santuario sul Monte Berico che domina la città, dal cui lato gli austriaci condussero a sorpresa l'attacco risolutore.)
Durante la successiva guerra in Italia del 1859, ebbe il comando di corpi tenuti di riserva a Trieste; e nel 1866 fu a Custoza, al comando di 25mila uomini. Ebbe poi comandi via via più importanti in Transilvania, Ofen (Pest) e Graz, fino alla nomina a Feldmarshall-Leutnant nell'aprile 1868 e ad un incarico presso lo Stato Maggiore a Vienna, preludio alla sua messa in congedo l'anno dopo.

In Dalmazia, naturalmente, il Reggimento von Maroicic (con il Vicecaporale Schuller nei suoi ranghi) ci andò con il suo colonnello comandante effettivo.

Non ho resistito a includere questa disgressione su Maroicic di Madonna del Monte, perchè i membri della nobiltà vecchia e nuova degli Asburgo di Vienna provvisti come lui di nomi rivelatori di una partecipazione diretta alle vicende del nostro paese, destano invariabilmente il mio (e mi auguro anche il vostro) interesse.

Foch
 
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view post Posted on 19/11/2013, 09:11


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Sono esterrefatto. Pensavo ci fosse maggiore interesse per le magnifiche foto proposte ed evocare la storia, per nulla banale a mio parere, di un caporale dell'esercito austriaco che riuscì a meritarsi un'alta decorazione per un atto di valore in uno sperduto posto di confine, invece mi ritrovo a confutare, ma solo per amore dei fatti storici, tutta una serie di nozioni.
Intanto alcune osservazioni sui reggimenti e i loro proprietari
In Austria il reggimento prendeva il nome dal suo colonnello proprietario a cui nel 1769 si aggiunse il n. progressivo sulla base del rango nobiliare che aveva il proprietario in quell'anno (naturalmente il rgt. di fanteria intitolato all'imperatore ebbe il n. 1). La nomina risaliva ai tempi in cui l'imperatore, non esistendo ancora un esercito permanente, affidava (mediante apposite patenti) l'arruolamento dei reggimenti a personaggi della nobiltà ben provvisti di mezzi, che ne diventavano colonnelli e provvedevano a mantenerli, vestirli, equipaggiarli e armarli a loro spese. Col tempo i privilegi di cui godevano (in guerra vigeva lo “ius gladii et aggratiandi” il diritto di vita e di morte sui loro subordinati) vennero progressivamente ridotti: il proprietario per es. poteva nominare gli ufficiali inferiori e concedere loro il permesso di sposarsi. Il titolo di proprietario racchiudeva in sé il gradimento e la fiducia personali dell'imperatore e durava in genere fino alla morte del beneficiario. Nel 1848 fu tolto, uno dei rarissimi casi, al re Carlo Alberto intestatario del reggimento ussari n. 5 poi assegnato, ironia della sorte, al maresciallo Radetzky che ne era vice proprietario. Quest'ultimo svolgeva identiche mansioni del proprietario titolare quando questi non poteva farlo. Il proprietario poteva comandare direttamente il reggimento, nel qual caso compariva nell'uniforme da colonnello anche se rivestiva un grado superiore. E' per questo che in molte foto Francesco Giuseppe è raffigurato in uniforme da colonnello di uno dei tanti reggimenti di cui era titolare.
L'attributo di “carinziano” al reggimento n. 7 fu aggiunto al titolo della storia del reggimento che quando fu pubblicata nel 1891 fu dedicata dall'autore (Amon v. Treuenfest) all'allora proprietario conte di Khevenhüller. Infatti dal 1817 il reggimento si reclutava per intero nel ducato di di Carinzia (Kärnten o come si scriveva all'epoca Kärnthen) con sede a Klagenfurt.
In merito al proprietario del 1870 (anno di riferimento scritto nella prima foto postata)
Joseph Maroičić (1812-1882), nato a Svidnik (ora in Slovacchia un tempo parte nel regno d'Ungheria) da un semplice maggiore elevato al rango nobiliare per meriti di servizio, entrò a 13 anni in un reggimento di fanteria come cadetto di reggimento e percorse tutti i gradi della carriera militare fino a generale di artiglieria (Feldzeugmeister). Il suo piano, riuscito, di anticipare la manovra aggirante attraverso i colli Berici per la presa di Vicenza il 10 giugno 1848, gli valse la promozione a maggiore e l'ambita nomina di cavaliere dell'Ordine di Maria Teresa. A tale Ordine era associato il titolo di barone che gli venne conferito nel novembre del 1849 col predicato di “Madonna del Monte”. Partecipò a innumerevoli fatti d'armi in Italia, in Ungheria, in Tirolo. Nella guerra del 1859 comandò solo una brigata. Fu promosso luogotenente feldmaresciallo nel 1860 (dd Vienna 30 dic. 1860) e nel 1862 nominato proprietario del reggimento fanti N° 7 (dd Schönbrunn 20 nov. 1862). Nel 1866 comandante del 7° Corpo d'armata fu uno dei principali protagonisti della vittoria austriaca a Custoza dove ottenne la croce di commendatore dell'Ordine di Maria Teresa (dd Schönbrunn 29 ago. 1866). Fu messo a riposo nel 1881, un anno prima di morire. Cfr. annate Armee-Verordnungsblatt, Militärischer Maria-Theresia-Orden, Biographisches Lexikon des Kaiserthums Österreichs/17, Storia dell'ì.r. reggimento n. 7 ecc.

Prima di scrivere qualsiasi testo e pubblicarlo occorrerebbe effettuare un minimo di ricerca attraverso le fonti primarie attendibili, evitando magari di riprendere e diffondere gli errori di Wikipedia. Saluti.
a.
 
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view post Posted on 30/11/2013, 16:24


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Dal "Lagermütze" alla "Feldkappe"



Quando nel 1868 vennero descritte per sommi capi le “modifiche al regolamento sulla tenuta e sull'equipaggiamento dell'i.r. esercito” (CV 2 aprile 1868, Abthlg. 13, Nr. 1467, N° 56), quelle riguardanti il berretto d'accampamento (“Lagermütze”) si limitarono a dire che 1) si trattava di un nuovo modello, 2) il panno era quello dei pantaloni (quindi di colore blu chiaro), 3) era munito di una rosetta di lana del tipo in uso nei berretti da fatica. Per i cacciatori si precisava inoltre che non era ammesso alcun pennacchio. Nessun disegno risulta annesso all'ordinanza evidentemente in attesa di diffondere i campioni e realizzare le illustrazioni dei singoli capi.
Quello che allego è una ricostruzione in base alle disposizioni del 1868 e 1870. La visiera è ancora in panno come tutto il resto del berretto. Visiera e copertura del collo, quest'ultima ripiegata in due, sono ribaltabili verso l'alto e possono essere chiuse da due bottoni sul davanti.

http://imageshack.us/content_round.php?pag...9/2504/frcd.jpg

Per vederne il disegno definitivo del berretto occorre attendere un paio di anni in occasione di altre modifiche alla tenuta di ufficiali e militari di truppa ecc (CV 4 aprile 1870, Abth. 13, Nr. 478, N° 81). Riguardo al berretto le novità rispetto al 1868 sono importanti. Innanzitutto cessa la vecchia denominazione di “Lagermütze” e viene introdotta quella di “Feldkappe”. Infatti il berretto è prescritto nella tenuta di campagna al posto dello sciaccò e per tale motivo il nuovo modello è confezionato in tessuto impermeabile e la rosetta non è più di lana bensì di metallo col monogramma imperiale FJI impresso a giorno al centro del tondo. Anche la denominazione di “Lagermütze” del berretto degli ufficiali diventa “Feldkappe” senza che la forma subisca variazioni.
Nel nuovo regolamento sulla tenuta e sull'equipaggiamento del 1878 (“Adjustirungs- und Ausrüstungs-Vorschrift für das k.k. Heer”, Wien 1878) a p. 28 sono precisate tutte le disposizioni per il berretto della fanteria: in campagna è il solo copricapo della truppa.
Tutto questo dovrebbe chiarire l'uniforme chiamiamola di transizione del caporale Schuller.
Bruno
 
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