Lo scempio delle armi di Beppe Fenoglio, cimeli unici destinati alla disattivazione: VERGOGNA!

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view post Posted on 9/10/2013, 22:21
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CITAZIONE (kanister @ 9/10/2013, 23:07) 
Come ti ho detto nell'altro post questa volta non me la sento di sparare sul giornalista, magari ha ragione perchè si tratta di un MP3008...... a volerci credere......

.........sospendiamo l'esecuzione in attesa di chiarimenti....... :wacko:
Ciao. Federico.
 
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view post Posted on 10/10/2013, 08:25
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CITAZIONE (Fante @ 9/10/2013, 15:46) 
Rispetto le motivazioni espresse ma sinceramente non capisco come una operazione di disattivazione - peraltro giustificata dal fatto di rendere fruibili gli oggetti al pubblico - possa togliere valore alle armi in questione.
Escludendo che ci si riferisca alla possibilità che tali armi possano tornare a sparare (in un poligono, in mano ad appassionati) non vedo in alcun modo alterata la "sacralità" del reperto o la sua integrità storica, se di questo si tratta.
I musei sono pieni di armi di personaggi storici di vario spessore che sono state interessate dallo stesso processo al fine di renderle inoffensive e liberamente esponibili

Il punto è che la disattivazione delle armi (tanto più seguendo le indicazioni del Ministero dell'Interno in vigore oggi) è un intervento irriversibilmente e ampiamente distruttivo. Come tale non ne può esistere, dal punto di vista della conservazione dei beni aventi rilevanza storica - alcuna giustificazione. Non è questione di "sacralità" del reperto, bensì questione di laicissima applicazione di criteri scientifici di mera conservazione e valorizzazione dei beni storici. La disattivazione dell'arma non è diversa dall'asportazione meccanica delle "pudenda" di una statua greca al fine di renderla "liberamente esponibilie" alle Signore di buona famiglia nell'Inghilterra Vittoriana o alla censura del testo originale di un poema licenzioso di un autore latino per renderlo "liberamente riproducibile" in epoca medievale secondo i dettami della Chiesa di allora.

La disattivazione di un'arma avente rilevanza storica è esattamente la stessa cosa, ed è fatta esattamente con la stessa logica dei casi utilizzati a mo' di esempio. O magari, per fare esempi che forse gli utenti di Miles possono meglio comprendere avendone maggiore dimestichezza, è come asportare i simboli politici nazisti da un'uniforme del III Reich, esposta in un museo, per renderla "liberamente esponbile" nel rispetto della sensibilità e del dolore delle vittime della politica espansionistica della Germania hitleriana.

La prima possibile obiezione, ovvero che chi lamenta il pericolo dell'offesa alla morale o alla memoria delle vittime lo faccia pretestuosamente per motivi politici , mentre chi lamenta il pericolo del furto di un'arma efficiente lo faccia per motivi oggettivi, è un'obiezione la cui forza è più apparente che collegata alla natura del bene storico in questione, attenendo meramente alle misure di sicurezza necessarie più che all'intrinseca pericolosità del bene (dato che la carabina M1 di Fenoglio esposta in vetrina, di per sè, non può sparare al pubblico). Anzi, per chi - singolo, forza politica, autorità pubblica - ritiene che l'esposizione dell'oggetto storico recante i simboli nazisti esponga al "pericolo" dell'apologia del regime, della propaganda politica o dell'istigazione al razzismo, il "pericolo" è assai maggiore di quello di un'arma esposta nella vetrina blindata di un museo dotato di acconci sistemi di sicurezza. Si noti che in entrambi i casi - l'uniforme e l'arma, il pericolo riguarda il potenziale compimento di reati come taliprevisti dal codice penale, e che - lo ribadisco - per parte loro le leggi di Pubblica Sicurezza e la la normativa sulle armi non impediscono la raccolta ed esposizioni delle armi efficienti, pongono solo obblighi di custodia.

L'ulteriore obiezione, richiamata nel messaggio di Fante, che siano reperibili altre carabine M1 e M1911A1 funzionanti (per altro, di carabine M1 che si trovino oggi nello stato che avevano nel 1945 ce ne sono assai pochevata) non è circostanza rilevante, nella questione, dato che gli originali utilizzati da Fenoglio non sono "una carabina M1 e una pistola M1911A1", bensì "quella carabina M1 e quella pistola M1911A1".

Quindi, se i curatori del museo fenogliano ritengono, come è loro pieno diritto, che le armi in questione possano essere esposte solo previa disattivazione, per problemi di costo e di timore di incorrere in responsabilità penali future per omessa custodia (altre ragioni non ne vedo), nulla impedisce di rinunciare all'acquisizione del bene storico, e anzi così imporrebbe la deontologia professionale, dato che dal punto di vista della conservazione dei beni artistici e storici, tertium non datur.

E io hopure detto che sono disposto a concorrere al finanziamento di una carabina M1 e di una M1911A1 "qualsiasi" e assimilibaili esteticamente alle armi originali di Fenoglio da esporre, disattivandole al posto di quelle originali, da conservare come e dove si vorrà. Con circa 1500 euro si rimedia, e se proprio non hanno una lira da spendere, una decina di volonterosi possono finnziare l'acquisto senza svenarsi. E la fascetta senza attacco per la baionetta e l'alzo primo tipo da sostituire con quelli postbellici che magari si trovabno sulla carabina disattivata, glieli regalo io, se servono!?

CITAZIONE (Fante @ 9/10/2013, 15:46) 
Io credo che in questi casi bisognerebbe essere piuttosto grati alle famiglie che decidono di condividere tali reperti piuttosto che decidere di sbarazzarsene o di monetizzare il tutto a vantaggio di qualche facoltoso collezionista

Per quanto sopra argomentato (certo, un'opinione personale, che però non si discosta dallo "stato dell'arte" sulla conservazione e valorizzazione dei beni storici) mi permetto conclusivamente di notare (con tristezza) che se l'unica strada percorribile per evitare interventi distruttivi sulle armi di Fenoglio è quella della cessione al privato collezionista, persona fisica o giuridica, italiana o straniera, essa è di gran lunga preferibile alle altre prospettate.

saluti

Edited by kilroy - 10/10/2013, 09:42
 
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view post Posted on 10/10/2013, 09:11
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CITAZIONE (kanister @ 9/10/2013, 23:07) 
Come ti ho detto nell'altro post questa volta non me la sento di sparare sul giornalista, magari ha ragione perchè si tratta di un MP3008...... a volerci credere......

Notevolmente influenzata dallo STEN, di cui è quasi copia conforme, la MP 3008 differiva da questo per il caricatore verticale e per la mancanza del copricanna forato. Questa mancanza faceva sì che la canna sembrasse più lunga di quella dello STEN.

Tenendo conto di questo rapporto, l’arma indicata nella piccolissima foto pubblicata, si riconosce in uno STEN.

A differenza dello STEN, che era assemblato con pezzi ognuno costruito in fabbriche diverse, quelle tedesche, producevano invece tutte le parti dell’arma. Per questo motivo sembra che la MP 3008, abbia qualche differenza secondo chi la costruiva.
 
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view post Posted on 10/10/2013, 09:20
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Ma su, Ghirghi, per una volta che cerco una scusante all'ignoranza del giornalista tu me la demolisci.

E comunque l' MP3008 certamente no, però il Gerat Potsdam era indistinguibile dallo sten, di cui copiava anche i marchi.
 
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view post Posted on 10/10/2013, 09:26
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Sono d'accordo con Ghirghi.
Lasciamo il giornalista bendato.... ;)
Ciao. Federico.
 
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view post Posted on 10/10/2013, 10:33
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CITAZIONE (kanister @ 10/10/2013, 10:20) 
.....................

E comunque l' MP3008 certamente no, però il Gerat Potsdam era indistinguibile dallo sten, di cui copiava anche i marchi.

Nelle condizioni in cui è stato trovato, nessuno potrebbe ragionevolmente distinguerlo.
In ogni modo "sempre di Sten" si tratterebbe. A proposito, mi pare che nessun Gerat Potsdam sia mai entrato in Italia!

Ora basta OT perche sarebbe una mancanza nei riguardi di Kylroj e della sua tesi, che personalmente condivido.
 
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view post Posted on 10/10/2013, 10:57
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Non vi preoccupate per l'OT, l'importante è il vostro contributo nel tentativo di provare a salvare questa parte "meccanica" ma al contempo così intima (tanto da tenersela nascosta in casa fino alla morte) della memoria di Fenoglio.

Sperem, ma non ci conto, purtroppo.

saluti
 
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view post Posted on 10/10/2013, 11:45
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Però.....però..... ho provato a fare una ricerchina in rete su questa notizia.

In altri lanci di agenzia si afferma che tutti i familiari, figlia compresa, sapevano dell'esistenza di quel "pacco", ben prima dell'annuncio dei giorni scorsi.
Mi chiedo se così fosse se non è stata violata nessuna legge dello stato.
 
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view post Posted on 10/10/2013, 13:46


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eh eh eh Kanister, domanda direi retorica...
la risposta è ovviamente si ed anche in modo grave in relazione al tipo di arma (da guerra).
Pensate che anch'io ho dovuto denunciare ai CC la mia "pericolossima" sciabola da Ufficiale, facente peraltro parte della mia dotazione quale riservista al termine del servizio di 1^ nomina.
p.s.: anticipo eventuali curiosità...... non mi sono portato a casa, scivolate casualmente nello zaino-valigia, né la cara, vecchia 34 né la 92 ;-))
 
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view post Posted on 10/10/2013, 13:53
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Scusa una precisazione: ne una M1 ne una Colt 45 sono più considerate armi da guerra, da circa venti anni.

Ciò non toglie che se è vera la notizia si tratti comunque di una violazione della legge sulle armi.
 
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view post Posted on 10/10/2013, 15:43
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Avrei un suggerimento (cioè ciò che farei io in un caso del genere come donatore di cimeli)
- 1) Ceduti al Museo in COMODATO (eventualmente rinnovabile).
- 2) La cessione in comodato è subordinata al divieto ASSOLUTO di modifiche, sostituzioni, inertizzazioni ecc. che ne compromettano lo stato di efficenza attuale.
- 3) Manutenzione periodica per il mantenimento delle caratteristiche originali.
- 4) Obbligo di esposizione al pubblico pena la decadenza del comodato.(Magari li ficcano in cantina!!!!).
Se il Museo non recepisce queste condizioni ci si rivolge ad un altro Museo.
Se qualcuno ha qualche altro suggerimento ben venga.
Ciao. Federico.
 
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view post Posted on 10/10/2013, 15:56
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Scusa una precisazione:
le armi di Fenoglio non le puoi certo offrire al museo contadino di Canicatì, tanto per inventarne uno, ma non possono trovare la loro collocazione altro che nel museo dedicato a Fenoglio, anche se si tratta solo di una stanzetta.
Ricordiamoci poi che si tratta comunque di un possesso illegale di armi attive, ed in mancanza di idonei titoli, l'unica soluzione sarebbe il sequestro e la distruzione.
Quindi ci troviamo nella situazione per cui l'unico modo per conservarli in qualche modo resta la sola disattivazione e consegna al museo interessato.
Purtroppo non ci sono altre possibilità.
 
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view post Posted on 10/10/2013, 16:03
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Ci sarebbe anche il ritrovamento "fortuito" nella vecchia casa ecc. , cosa che in effetti è avvenuta, e la possibilità di ottenere la regolare detenzione per poi destinarle come gi eredi meglio credono.
Ho espresso cosa farei io se fossi in loro.
Poi ciascuno fa ciò che ritiene meglio e più giusto.
Ciao. Federico.
 
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view post Posted on 10/10/2013, 16:10
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Spogliamoci un attimo delle nostre passioni e mettiamoci nei panni di chi magari le armi non le sopporta o, magari, tollera queste solo perchè si sa di chi erano.
Trovo già accettabile che invece di distruggerle si limiti a farle disattivare, per poi esporle senza tutte le grane annesse e connesse alle armi attive.

Questo non perchè approvi l'operazione ma solo per chiarire che la capisco.
 
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view post Posted on 10/10/2013, 16:27
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Ho espresso la mia personale opinione, se avessi in casa un violino di Guarnieri (cosa che non ho e di cui non mi interessa) pretenderei che il Museo a cui lo "presto" lo mantenga in condizioni adeguate e se il Museo che c'è a Cremona non mi desse le garanzie necessarie (cosa che non farà mai perchè sarebbe arcifelice di annoverarlo tra i suoi cimeli), lo "presterei" al Museo che mi da le garanzie richieste.
Ciao. Federico.
 
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