7 maggio 1954: Dien Bien Phu

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view post Posted on 10/5/2014, 16:41
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Rip questo è un vero trattato , domani me lo leggo con calma, comunque i complimenti te li posso già fare per l'enorme mole di lavoro che hai dovuto affrontare.
Ciao
 
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view post Posted on 11/5/2014, 17:34


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Grandissimo articolo, che merita anche una adeguata meditazione.
Grazie per il tepmpo speso per tutti noi.
 
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view post Posted on 11/5/2014, 22:03

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Grazie a tutti voi!!! ^_^ ^_^ ^_^

RIP-STOP
 
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view post Posted on 12/5/2014, 13:25


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Bell'articolo e belli i successivi interventi di Saigon e le tue risposte.
A proposito di equipaggiamento eterogeneo, se può servire vi racconto questo episodio. Pur non interessandomi del periodo ho acquistato tempo fa un lotto di materiale francese, "dichiarato" della legione anche se non ci ho creduto. Fatta una offerta con largo anticipo e dimenticata mi sono aggiudicato il tutto per mancato interesse di altri utenti. Faceva parte del materiale uno zaino che a me piaceva e anche serviva, con il suo basto metallico, la stoffa ancora in buono stato, insomma con tutte le sue cosine al suo posto e sopratutto che mi veniva a costare poco più di una "pipata di tabacco". Una volta che mi è arrivato a casa, ad un attento esame sono rimasto sorpreso perchè le cinghie di affardellamento erano state sostituite con altre chiaramente tedesche della WWII, alcune marcate con la data e ditta di fabbricazione, altre con l'Rbnr...
Tra le altre cose dentro lo zaino c'era un telo mimetico dalla R.A.D. con i bottono sostituiti e un porta attrezzo individuale inglese con marchiatura WWII modificato per l'aggancio diretto al cinturone...
 
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view post Posted on 12/5/2014, 14:38


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Complimenti Rip Stop per il bell'articolo; se non ricordo male esiste anche un film sulla tragedia di Dien Bien Phu, in bianco e nero e temporalmente lontano pochi anni dalla battaglia. Ebbi modo di guardarlo molti anni fa (non ne ricordo il titolo), e rimasi stupito di come fosse riuscito a riassumere gli errori tattici del contingente francese
 
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view post Posted on 29/11/2022, 21:19


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Sapete se esistono degli elenchi dei caduti nella battaglia? Ho un parente alla lontana che vi morì ma purtroppo non ho molte informazioni su di lui.
 
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view post Posted on 30/11/2022, 10:03
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CITAZIONE (El_Matador @ 29/11/2022, 21:19) 
Sapete se esistono degli elenchi dei caduti nella battaglia? Ho un parente alla lontana che vi morì ma purtroppo non ho molte informazioni su di lui.

Qui
https://www.storiaverita.org/2021/11/02/vo...vietnamite-com/
ci sono i nomi di parecchi italiani che combatterono a Dien Bien Fu (e vicinanze) all'epoca.
Da quanto ho capito si tratta però di sopravvissuti
 
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view post Posted on 1/12/2022, 12:57


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Purtroppo non è molto di aiuti, grazie comunque. Nell'elenco figura un mio valligiano autore anche di un libro dove racconta la sua esperienza.
Questo è il libro:Un-destino-tra-due-bandiere__1_
 
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view post Posted on 1/12/2022, 19:02
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CITAZIONE (El_Matador @ 29/11/2022, 21:19) 
Sapete se esistono degli elenchi dei caduti nella battaglia? Ho un parente alla lontana che vi morì ma purtroppo non ho molte informazioni su di lui.

Gli elenchi naturalmente esistono e si possono fare delle ricerche in rete.

https://www.memoiredeshommes.sga.defense.g...modif_recherche

Mi auguro che questo collegamento ti sia utile.
 
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view post Posted on 2/12/2022, 17:22


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CITAZIONE (alvise contarini @ 1/12/2022, 19:02) 
CITAZIONE (El_Matador @ 29/11/2022, 21:19) 
Sapete se esistono degli elenchi dei caduti nella battaglia? Ho un parente alla lontana che vi morì ma purtroppo non ho molte informazioni su di lui.

Gli elenchi naturalmente esistono e si possono fare delle ricerche in rete.

www.memoiredeshommes.sga.defense.g...modif_recherche

Mi auguro che questo collegamento ti sia utile.

Trovato!!! Grazie mille. Nato a Pomaretto (a quel tempo frazione del comune di Perosa Argentina)si trasferisce con i genitori in Francia. Purtroppo il padre muore giovane e lascia la moglie sola con il bambino,dopo alcuni anni si risposa con un Alsaziano che fa il palombaro (un omone grande e grosso), purtroppo il padre adottivo non nutre grossa simpatia verso il figlio di primo letto della moglie il quale vede come unica via di uscita il reclutamento nella Legione Straniera.Screenshot_20221202-171614_Chrome
 
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view post Posted on 24/1/2023, 16:36
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CITAZIONE (rip-stop @ 8/5/2014, 15:31) 
La Francia chiese, effettivamente, a Washington, di fornire supporto aereo ravvicinato e di procedere a un bombardamento a tappeto con i B29 sulle posizioni Vietminh per salvare la guarnigione di Den Bien Phu (cosa che avvenne, 14 anni dopo, utilizzando i B52 a Khe Shan...). .... I vertici dell'aviazione USA erano già pronti per studiarne i dettagli operativi, ma ovviamente si trattava di una decisione estremamente grave, e Eisenhower tentennò. .

RIP-STOP

Segnalo che nei tardi anni 90 ( o nei primi anni 2000) sul Corriere della Sera l'Ambasciatore Sergio Romano si produsse in un "ucronia".
Cosa sarebbe accaduto se Ike avesse acconsentito al bombardamento sui vietminh.
Secondo la ricostruzione ipotetica di Romano,sconfitti i comunisti,la Francia avrebbe reso il Vietnam unificato indipendente dal 1960.
La guerra in Vietnam (1965-1975) non si sarebbe verificata.
Per Romano Kennedy sarebbe stato ugualmente eletto nel 1960 ed ugualmente ucciso a fine 63 a Dallas.
Senza il conflitto in Vietnam il nuovo Presidente Lyndon Johnson avrebbe potuto concentrarsi sulle sue riforme sociali ("Grande Società"), avendo a disposizione tutti i fondi richiesti non bruciati dalla guerra.
Nel contempo senza il conflitto nel sud est asiatico molti traumi e spaccature e fughe in avanti a sinistra da parte dei giovani non si sarebbero verificate,e la società Americana sarebbe stata molto più unita e tranquilla.
Johnson sarebbe stato trionfalmente rieletto nel 1968.
 
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view post Posted on 31/1/2023, 15:33

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Quelle di Sergio Romano mi sembrano delle ipotesi un po' azzardate. Molto difficilmente la Francia avrebbe sconfitto la guerriglia comunista in Vietnam: non vi riuscì l'America dieci anni dopo Dien Bien Phu pur impiegando risorse umane, materiali e tecnologiche enormemente più vaste. La Francia non aveva materialmente sufficienti risorse da impiegare in Indocina e non avrebbe mai potuto con le sue sole forze esercitare il benchè minimo controllo del territorio, neppure con il supporto aereo o navale degli USA. E d'altronde, difficilmente gli Stati Uniti avrebbero appoggiato in toto un conflitto di tipo coloniale come quello in atto in Indocina: ciò era contrario ai loro principi politici e morali. Gli accordi di Ginevra, seguiti alla sconfitta francese, prevedevano già la possibilità di unificazione del Vietnam tramite un plebiscito nazionale, che naturalmente non venne mai indetto proprio a causa del timore di una vittoria elettorale dei comunisti. La linea di demarcazione provvisoria tra il Vietnam del Nord e quello del Sud, sancita dagli stessi accordi di Ginevra prendendo a modello la situazione esistente tra le due Coree, divenne così di fatto un confine permanente dal punto di vista geografico, militare, politico ma soprattutto ideologico.

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view post Posted on 31/1/2023, 16:40
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Gli unici che hanno vinto un conflitto del genere sono stati gli Inglesi (con gli Australiani ed altre nazioni del Commonwealth) nell '"emergenza Malese" (come era eufemisticamente chiamata),dal 1948 al 1960.
Ma li' c'erano alcune differenze rispetto al Vietnam tutte a sfavore dei comunisti.
Tuttavia,sembra che l'approccio adottato dai Britannici fosse migliore (e segretamente più letale) rispetto a quello di Francesi e sopratutto degli Americani in Vietnam.
 
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view post Posted on 1/2/2023, 17:13

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CITAZIONE (carpu @ 31/1/2023, 16:40) 
Gli unici che hanno vinto un conflitto del genere sono stati gli Inglesi (con gli Australiani ed altre nazioni del Commonwealth) nell '"emergenza Malese" (come era eufemisticamente chiamata),dal 1948 al 1960.
Ma li' c'erano alcune differenze rispetto al Vietnam tutte a sfavore dei comunisti.
Tuttavia,sembra che l'approccio adottato dai Britannici fosse migliore (e segretamente più letale) rispetto a quello di Francesi e sopratutto degli Americani in Vietnam.

Vero, anche se tra la guerra in Vietnam e il conflitto combattuto dagli inglesi contro i guerriglieri comunisti in Malesia vi sono delle differenze significative sia geografiche che di scala. Si stima che le forze dell'MNLA, ovvero l'esercito di liberazione malese, non abbiano mai superato gli 8000 effettivi, mentre in Vietnam gli americani se la dovettero vedere con un esercito regolare (quello nord-vietnamita) forte di oltre 250.000 uomini appoggiati da circa 100.000 guerriglieri locali Vietcong. La guerriglia malese non poteva contare sui aiuti e forniture dirette o indirette provenienti da Paesi limitrofi (come la Cina Comunista) o ideologicamente affini (come l'Unione Sovietica), né poteva fare affidamento su basi o "santuari" logistici al di fuori del ristretto territorio nazionale. Ma soprattutto all'esercito inglese, da secoli abituato alla condotta di guerre coloniali, va il merito di aver compreso che un conflitto contro-insurrezionale come quello in corso in Malesia non poteva essere vinto con mezzi e sistemi tradizionali e che la resistenza, l'addestramento e le capacità professionali dei propri soldati contavano assai di più della potenza di fuoco dell'artiglieria o del supporto aereo. I militari britannici impiegati in Malesia, tra cui anche parecchi soldati di leva, ricevevano tutti un addestramento specifico alla guerra nella giungla e operavano attraverso continue azioni di pattuglia suddivisi in piccole squadre col compito di infiltrarsi in profondità nel territorio controllato dai guerriglieri conducendovi azioni di interdizione e disturbo, cattura di prigionieri, distruzioni di basi e depositi, raccolta di informazioni. L'idea alla base di questa strategia non era quella di contendere il possesso del territorio per mezzo dell'occupazione in forze ma di recidere e paralizzare i gangli vitali della guerriglia, specialmente per quanto riguardava logistica e rifornimenti, anche attraverso l'internamento forzato della popolazione civile nei "new villages", sottraendo in questo a modo alla guerriglia l'insostituibile e prezioso sostegno delle comunità locali e prosciugandone di conseguenza le risorse morali e materiali. Si trattò sicuramente di scelte vincenti, tant'è che ancora oggi l'"emergenza malese" viene studiata nei testi e nei manuali militari come uno dei rari esempi di successo nella condotta di un conflitto di contro-guerriglia a bassa intensità. Si può anche affermare senza tema di smentita che le forze armate inglesi fecero di necessità virtù, visto che l'Inghilterra imperiale uscì dal secondo conflitto mondiale con uno strumento militare fortemente ridimensionato, specie per quanto riguardava l'esercito, con un bilancio della difesa fortemente compromesso dalla crisi economica dell'immediato dopoguerra e con mezzi e effettivi assai ridotti. Una situazione quindi molto diversa da quella con cui gli Stati Uniti, all'apice della propria potenza mondiale, "abbracciarono" il conflitto in Vietnam.

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view post Posted on 1/2/2023, 17:32
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[QUOTE=rip-stop,1/2/2023, (..) anche attraverso l'internamento forzato della popolazione civile nei "new villages"(..)
RIP-STOP
[/QUOTE]
Del resto gli inglesi si erano fatti una bella esperienza pregressa di internamento della popolazione civile e creazione di campi di concentramento con la guerra anglo- boera.
 
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