Willys Jeep

La nostalgia e i ricordi del lontano periodo militare, mi hanno convinto a cimentarmi nell'assemblaggio del modello in scala 1:8 delle JEEP Willys pubblicato dalla Centauria (F.lli Fabbri). Sono a circa un quarto della costruzione e fino ad ora il modello, quasi completamente metallico, mi sembra ben fatto e di semplice montaggio. Spero di arrivare fino in fondo......

sono partito l'8 agosto del 1960 per il 26° corso a.u.c. e da sottotenente sono stato destinato all'autoreparto della brigata Friuli a Sesto Fiorentino. L'autoreparto aveva in dotazione due autovetture da ricognizione, una Fiat ar 59 e una jeep Willys. Il capitano si era beccato la campagnola, ben più nuova ed efficiente e io e l'altro subalterno usavamo la jeep per i servizi adeguati. Ogni tanto, dopo l'orario di servizio, mi facevo un foglio di marcia fasullo e me ne andavo a Firenze con la jeep. Se era un reato ( e credo lo fosse) è ormai prescritto.

p.s.
le sospensioni hanno i supporti a C e i biscottini. Sinceramente non mi ricordo come erano.

Ecco la balestra del modello con i supporti a C e i biscottini.

Montato

Lentamente la costruzione procede ed ora, quando mancano ancora 36 numeri, la Jeep è pienamente riconoscibile. E' interamente metallica e uno dei pochi inevitabili difetti è costituito dalle vitine necessarie all'assemblaggio che hanno una antiestetica testa a croce. Cercherò dimimetizzarle il più possibile.
Nella seconda foto, la cacca in scala è di un geco.

Ero giusto curioso di vedere come procedevano i lavori... Beh, mi sembra che adesso manchino giusto gli accessori e qualche dettaglio nella carrozzeria! Come modello è veramente molto ben fatto e curato anche in tutti i particolari, voglio proprio ammirarlo in tutto il suo splendore quando sarà completato!

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Alla fine dovrebbe essere così, compreso il rimorchietto e la Browning da .50

Molto bello, il rimorchietto poi aggiunge un tocco in più. La scala 1:9 permette di apprezzare moltissimi dettagli che altrimenti si perderebbero in un modello di dimensioni più piccole. Personalmente preferisco la versione con la capote in tela a quella con la Browning, ma ovviamente si tratta di preferenze personali. Peccato che non esistano accessori nella medesima scala per dare un aspetto più realistico alla jeep, tipo taniche di carburante, cassette di munizioni, zaini ed equipaggiamenti personali da aggiungere al cassone posteriore o da riporre nel rimorchietto, ne risulterebbe un vero e proprio modello da museo. Per curiosità: hai fatto un po' un conto di quanto ti viene a costare il modello finito?

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I modelli in scala 1/9 di cui parla Kanister erano prodotti dalla Esci e per quei tempi si trattava di kit davvero spettacolari (io da ragazzino avevo montato una BMW R-75 e una Kettenkrad). Se ti può consolare, Kanister, oggi buona parte di essi sono stati reinscatolati e vengono offerti di nuovo sul mercato dalla Italeri. In alcuni di essi effettivamente erano inclusi un piccolo set di accessori come armi, elmetti, buffetterie individuali, etc. da aggiungere al modello finito. Ogni tanto mi viene la tentazione di comprarmente uno, la Harley e la BSA ad esempio sono bellissime. Per quanto gli stampi siano rimasti gli stessi di allora, il livello di dettaglio, la qualità delle plastiche e la precisione nell'assemblaggio reggono ancora perfettamente il confronto con i kit di produzione attuale.

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Addenda et corrigenda: anche la Dragon ha in catalogo un modello della Schwimmwagen in scala 1:6. Ho letto in varie recensioni che non si tratta di un kit perfetto al 100% ma con un po' di lavoro può diventarlo.

Confermo: la miniatura dello Sten era inclusa proprio nel kit della BSA. L'Mp40 si trovava, se non erro, sia nel kit della BMW che in quello della Zundapp: le due motociclette in questione venivano offerte sia in versione singola che in quella con il sidecar. Mi ricordo che la Esci aveva fatto uscire anche il kit in scatola di montaggio di un soldato tedesco, sempre in scala 1/9, da appaiare ai due modelli: rammento molto bene che il soldatino si presentava completo di tutto l'equipaggiamento, armi e accessori. Ripeto che per quei tempi si trattava di modelli veramente fantastici: nelle motociclette, ad esempio, il molleggio delle sospensioni era effettivamente funzionante grazie all'utilizzo di piccole molle metalliche, tutti i cavi e le tiranterie erano realizzati in tubetto di vinile di vari diametri, i pneumatici erano realizzati in gomma, le parti in cuoio come i sellini o le borse laterali in plastica morbida. L'offerta delle decal era davvero ampia e, nel caso della BMW, consentivano di realizzare diverse versioni, sia con filtro aria "tropicale" che con quello standard, con targhe e insegne della Wehrmacht, della Luftwaffe e delle SS. La Kettenkrad poi era ancora più spettacolare, con i cingoli snodabili realizzati maglia per maglia, il motore completo, tutte le parti mobili (sterzo, forcella, cofanature) effettivamente funzionanti... Neanche le migliori case modellistiche giapponesi erano arrivate a tanto! Un altro esempio di eccellenza italiana perduta per sempre?

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