Cappello alpino Seconda guerra mondiale?

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view post Posted on 31/10/2017, 18:20


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Buonasera gente, ho recuperato questo cappello d'alpino, che dopo alcune ricerche, ho quasi la certezza che sia bellico. Vorrei gentilmente che qualcuno mi confermasse o smentisse circa il periodo del cappello. Per quanto riguarda il fregio, senz'altro non si tratta di un reggimento di marcia alpini bensì di artiglieria; secondariamente ho letto che per quanto riguarda i reggimenti di artiglieria da montagna, presero parte alla campagna di Russia il 3° reggimento artiglieria da montagna della Julia, e il 4° da montagna ( Cuneense ). Tutto ciò quindi per sapere cosa? Sapere che in qualche modo seppur impossibile che qualcuno me lo confermi al 100%, questo cappello possa essere passato per la Campagna di Russia, dove sono venuti a mancare tanti giovani tra cui uno di famiglia.
Un'ultima cosa, anche la nappina secondo voi è originale del periodo? Ogni risposta che riceverò verrà attentamente letta e sarà per me di grande aiuto!
Grazie mille a tutti vi posto le foto!

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Edited by LaFleur - 31/1/2019, 15:39
 
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view post Posted on 31/10/2017, 19:44
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Non entro in merito sulle caratteristiche del cappello, però tieni in considerazione che i pochi indumenti riportati in patria dai reduci della ritirata di Russia, sono stati tutti ritirati dopo la disinfestazione effettuata presso la caserma del 6° Alpini a Vipiteno.

In tal luogo a tutti i reduci sono state ritirate le armi, le divise o i resti delle divise e i vari equipaggiamenti.

Le stesse sono state tutte sostituite con nuovo vestiario ed in particolare mancavano i cappelli degli alpini e/o artiglieria da montagna, subito sostituiti con delle bustine da fanteria.
 
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view post Posted on 1/11/2017, 11:50
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Sono anch'io convinto che dalla Russia di cappelli ne siano tornati pochi. La cosa che mi colpisce del tuo è che somiglia molto nella forma a quello di mio padre, che fu chiamato con i primi contingenti immediatamente dopo la guerra. Il fregio è degli alpini ma il disegno è lo stesso; nel mio mancano le cuciture sulla falda, ma le proporzioni sono uguali.
La penna è sicuramente rimessa e la nappina mi pare recente.

Dette queste cose, direi che bisogna considerare che un soldato può rinnovare diverse volte il proprio equipaggiamento, specialmente dopo campagne molto severe. Potrebbe essere che il cappello non sia stato in Russia, ma il proprietario sì.

jpgDSCN6893
 
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view post Posted on 1/11/2017, 19:53
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Al, sicuro che sia lo stesso cappello che tuo padre ha ricevuto alla vestizione? Dato il periodo nel quale ha svolto la leva, quasi certamente il cappello era più ampio nelle dimensioni e credo avesse ancora le cuciture parallele sulla falda anteriore. Tipico delle produzioni anni 40. Questo mi sembra più reducistico, quasi certamente con fregio d'ordinanza. Questi modelli, ricamati su panno dalla trama grossolana, sono già di produzione bellica.
Giovanni
 
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view post Posted on 1/11/2017, 20:10
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Il cappello è quello della vestizione. All'epoca del congedo mio padre aveva altro da pensare; il cappello finì piegato in fondo ad un cassetto e dimenticato. Quando mio padre si iscrisse all'ANA, vent'anni dopo, per ritrovarlo dovette ribaltare la casa.

- D'altro canto, lo si vede nell'avatar e non mi sembra molto diverso. :)
 
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view post Posted on 1/11/2017, 22:54
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La foto (che spero un giorno di poterla vedere insieme alle altre, secondo me magnifiche) non sai esattamente quando l'ha scattata? Se è lo stesso (dal cell non riesco a fare un buon confronto), potrebbe essere che se lo è procurato autonomamente? Te lo chiedo perché per le mie conoscenze, il copribordo in seta l'ho sempre visto su cappelli reducistici o di acquisto privato, da non confondere certo con le versioni da uff o sottuff con fascia in seta e treccia.
 
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view post Posted on 1/11/2017, 23:54
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In alcune foto del primissimo dopo guerra si vedono alpini in servizio di leva con cappelli ridotti e con copri bordo in tessuto...chiaramente deve trattarsi di un adattamento effettuato su iniziativa personale per sottolineare la propria anzianità...però noto che tutti e due i cappelli presentati, hanno subito anche una consistente riduzione delle falde il che ha spostato la linea di contorno del cinghietto che è stato spostato ed a mio avviso interrotto...infatti a giudicare da dove si colloca la piega posteriore della falda questo non potrebbe continuare ininterrotto, la posizione del tassello porta nappina risulta modificata...potreste verificare questo fatto? Ciò risulta determinante infatti se una riduzione parziale delle falde e l'eventuale collocazione di un copribordo in tessuto si potrebbe conciliare con l'uso in servizio...il taglio del cinghietto e il ricollocamento del tassello sono molto più probabili in un cappello da congedato...
Quello nella foto dell'avatar di Al mi sembra abbia il suo bordo in feltro rivoltato e dall'inclinazione il correggiolo è intatto e continuo...strano inoltre che il cappello attualmente conservato non abbia le cuciture sulle falde, è presente invece alluda e fodera?


av_7541646_0jpg
 
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view post Posted on 2/11/2017, 11:48
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Le osservazioni di Adriano sono molto interessanti e trovano conferma nella verifica diretta.

PB020536

L' interno del cappello è vuoto; la tasca della nappina è stata verosimilmente ricucita per abbassare la penna oltre i 45° canonici, il che è anche oggi segno di anzianità (o atto di nonnismo).

PB020538

Inserisco un dettaglio dalla foto originale non ridotta. Credo comunque si debba considerare la possibilità che il soldato ricevesse due cappelli (uno nuovo "da festa" e uno "da lavoro", magari usato), uno dei quali andava riconsegnato a fine ferma.

r

Quanto alla domanda sull'origine del cappello, torno a escludere un acquisto privato. Ricordo invece di aver sentito dire che mio padre e i suoi commilitoni vennero forniti, in un tempo in cui c'era penuria di tutto, di un lotto di cappelli in origine destinati alla Guardia di Finanza.

Ad ogni modo, trovo molto interessante la discussione.
 
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view post Posted on 2/11/2017, 12:34
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Nella foto a seguire alpini del 119° gruppo mortai nel 1946:

P1120083_copia

ho evidenziato solo alcuni di quelli presenti (per errore ho evidenziato anche il sottotenente ma correggere mi portava via troppo tempo) che indossano un cappello rimaneggiato con l'aggiunta di un bordo in tessuto...questa pratica (diffusasi già durante il conflitto) evidentemente era più diffusa di quanto si possa pensare...

Anche a me risulta che venissero distribuiti due cappelli (la natura dei quali in quei frangenti dipendeva molto dalla disponibilità)...quasi sicuramente uno di questi veniva ad un certo punto della Naja sottoposto a tutta una serie di ritocchi...non è escluso che questo sia accaduto anche a quello del babbo di Al (anche se il taglio del correggiolo e l'asportazione di alluda e fodera mi sembra un po' troppo radicale e riscontrato più in ambito reducistico ma non si può mettere la mano sul fuoco forse anche i "veci" erano altrettanto disinvolti nell'alleggerire il proprio cappello)...

Interessante il fatto della partita destinata al GdF...non mi intendo abbastanza delle uniformi di questo corpo...quel che so per certo è che proprio i cappelli alpini destinati a questo corpo mantennero le cuciture sulla falda fino a tempi recenti...non so però se vi fu una continuità dalla seconda guerra mondiale o se per un periodo esse furono assenti...

Anch'io trovo questa discussione molto interessante per tutte le informazioni che sono venute fuori...
 
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view post Posted on 2/11/2017, 13:12


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Apprezzo molto tutto ciò che sta uscendo perché pur non essendo un collezionista di cappelli alpini (ho 22 anni c'è tempo per mettere su una collezione), sono consapevole che c'è tutto un mondo dietro e soprattutto trovare una collocazione storica ad un esemplare non è semplice! Si può anche dire : cuciture sulla falda = 2° guerra mondiale ma la smentita è dietro l'angolo...
Tornando al cappello che ho ricevuto, ho letto in altre discussioni che ci sono vari tipi di fregi collocati su date più o meno precise quali " fregio modello 48 " come ho letto, o altri fregi che vi saltano subito all'occhio come anni '60 in poi ecc. Tralasciando il fatto che nessuno potrebbe confermarmi se il mio cappello può essere stato in Russia o meno, secondo voi ( sempre stabilendo che sia della seconda guerra mondiale ) dove può essere stato? Anche la nappina apparterrà a quel periodo?
Attendo volentieri anche altri esperti per farmi un po' di cultura! ^_^

Edited by LaFleur - 2/11/2017, 13:33
 
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view post Posted on 2/11/2017, 13:13


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Molto interessante la trattazione di questi cappelli alpini. Non riesco, come sempre mea culpa, a caricare le foto di un mio cappello pre bellico da confronto.
 
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view post Posted on 2/11/2017, 14:21
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CITAZIONE (LaFleur @ 2/11/2017, 13:12) 
Apprezzo molto tutto ciò che sta uscendo perché pur non essendo un collezionista di cappelli alpini (ho 22 anni c'è tempo per mettere su una collezione), sono consapevole che c'è tutto un mondo dietro e soprattutto trovare una collocazione storica ad un esemplare non è semplice! Si può anche dire : cuciture sulla falda = 2° guerra mondiale ma la smentita è dietro l'angolo...
Tornando al cappello che ho ricevuto, ho letto in altre discussioni che ci sono vari tipi di fregi collocati su date più o meno precise quali " fregio modello 48 " come ho letto, o altri fregi che vi saltano subito all'occhio come anni '60 in poi ecc. Tralasciando il fatto che nessuno potrebbe confermarmi se il mio cappello può essere stato in Russia o meno, secondo voi ( sempre stabilendo che sia della seconda guerra mondiale ) dove può essere stato? Anche la nappina apparterrà a quel periodo?
Attendo volentieri anche altri esperti per farmi un po' di cultura! ^_^

Se davvero vuoi intraprendere la raccolta di cappelli alpini...le nozioni sui fregi e sulle caratteristiche morfologiche salienti dei cappelli, sono la base...
Quanto al fatto che sia stato in Russia mi sembra ti sia già stato risposto...
Le cuciture sulla falda continuano ad essere portare anche nel secondo dopo guerra, tanto che qualcuno con la testa particolarmente grossa (le taglie grandi sono le meno distribuite) si è visto consegnare un cappello con questa caratteristica ancora negli anni '80...
Il fatto che questi cappelli avessero o no la fodera di satin di cotone o a spina di pesce e tutto da approfondire ma certamente il passaggio dall'una all'altra non sarà avvenuta allo scoccare del 1946 e come è noto ogni materiale è sempre stato utilizzato a consumazione...
Purtroppo vista l'appetibilità commerciale dei cappelli con caratteristiche "belliche", molti di quelli usati nel dopo guerra con fregio modello '48 hanno visto mutare la loro datazione...quindi risulta molto difficile fare una comparazione tenendo conto di questi inquinamenti...
 
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view post Posted on 2/11/2017, 19:37
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Inserisco questo commento per conto di Fiammaverde:
E' un cappello proveniente da famiglia usato certamente nel 1934 come da matricolare dell'alpino che lo usò. L'alpino si fece poi il fronte occidentale e la Grecia per poi purtroppo morire in un lager sovietico nel 1943. La sorella lo ha custodito per settant'anni. Credo sia stato usato durante il servizio di leva più che in operazioni belliche dal 1940.
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fodera in tela nera cotone non spigato, aeratori in ferro di cui uno anomalo, forse cambiato al tempo o di recupero. Manca il marocchino in pelle...

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Edited by 64adriano - 3/11/2017, 02:54
 
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view post Posted on 2/11/2017, 23:41
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Molto bello fiammaverde! A mio parere è uno scafo anni trenta con un fregio molto più vecchio, forse ancora epoca grande guerra. Quasi mai usato e, per sfortuna del suo ex proprietario, mai potuto indossare ai successivi raduni. Rappresenta però per noi la possibilità di poter ammirare un esemplare non manomesso o modificato.
Nei due esemplari, tra l'altro molto belli e importante affettivamente, illustrati da Alvise e LaFleur, è proprio la fascia in cuoio così modificata (tagliata e variata di inclinazione) che richiamava alla mia memoria le versioni reducistiche o, come è stato detto, da alpino prossimo al congedo. Ed in effetti, nella immagine del Padre di Alvise, il cappello, pur risagomato, non sembra presentare il nastro in seta sul bordo. Da notare inoltre che il fregio nell'immagine d'epoca, è cucito, come consuetudine, con la parte inferiore coperta dalla fascia in cuoio.
Il campo dei "cappelli alpino", collezionisticamente parlando, sappiamo essere un terreno minato. Articoli di riviste o pubblicazioni specifiche non hanno ad oggi fornito chiari elementi per una loro assoluta ed indiscutibile attribuzione.
Ma se così fosse stato, non saremmo nemmeno qui a confrontare, in maniera rilassata e spensierata, le nostre diverse teorie :P !.

x Al: nella foto di tuo padre con altri due commilitoni, che cappello indossa? La salvai ma non ricordo più dove!
Giovanni
 
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