Molto bello fiammaverde! A mio parere è uno scafo anni trenta con un fregio molto più vecchio, forse ancora epoca grande guerra. Quasi mai usato e, per sfortuna del suo ex proprietario, mai potuto indossare ai successivi raduni. Rappresenta però per noi la possibilità di poter ammirare un esemplare non manomesso o modificato.
Nei due esemplari, tra l'altro molto belli e importante affettivamente, illustrati da Alvise e LaFleur, è proprio la fascia in cuoio così modificata (tagliata e variata di inclinazione) che richiamava alla mia memoria le versioni reducistiche o, come è stato detto, da alpino prossimo al congedo. Ed in effetti, nella immagine del Padre di Alvise, il cappello, pur risagomato, non sembra presentare il nastro in seta sul bordo. Da notare inoltre che il fregio nell'immagine d'epoca, è cucito, come consuetudine, con la parte inferiore coperta dalla fascia in cuoio.
Il campo dei "cappelli alpino", collezionisticamente parlando, sappiamo essere un terreno minato. Articoli di riviste o pubblicazioni specifiche non hanno ad oggi fornito chiari elementi per una loro assoluta ed indiscutibile attribuzione.
Ma se così fosse stato, non saremmo nemmeno qui a confrontare, in maniera rilassata e spensierata, le nostre diverse teorie
!.
x Al: nella foto di tuo padre con altri due commilitoni, che cappello indossa? La salvai ma non ricordo più dove!
Giovanni