Disciplina e legge marziale nelle formazioni

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AmaliaF
view post Posted on 25/5/2018, 00:07




Questo è un argomento su cui gli unici riferimenti espliciti che ho trovato sono nel diario di Piergiovanni Scalabrino. Gli altri diari/resoconti documenti vari che mi sono capitati, compresi un paio di diari storici di brigata, non ne fanno menzione se non in modo vago.
In Chiovini si descrive un singolo episodio di fucilazione dei responsabili di un furto, cui in parecchi (compreso l'autore) si opposero con vigore e invano.

Di sicuro c'era da mantenere la disciplina e di sicuro si arrivava anche alle estreme conseguenze.
Chi amministrava la giustizia? Con che livello di discrezionalità? Qual era l'atmosfera con cui l'amministrazione della giustizia interna veniva vissuta?
Avete da suggerirmi fonti da spulciare su questo aspetto?
Ghirghi ha qualche memoria di prima mano?

Eh lo so, sono un sacco di domande :rolleyes:
 
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view post Posted on 25/5/2018, 07:39
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Come veniva amministrata la giustizia? A caso, esattamente come oggi.
Ti faccio un esempio che Ghirghi conosce abbastanza bene, dato che riguarda la sua brigata. Ma te ne potrei segnalare decine di altri.
Tre partigiani entrano a forza in una casa di civili, violentano una donna e rubano vario materiale tra cui un paio di calze.
Riconosciuti vengono processati e "condannati": uno viene fucilato, uno viene lasciato per qualche tempo legato ad una colonna di un porticato e il terzo ne esce indenne "perchè troppo giovane".
Se rcordo bene il terzo era parente di un alto esponente della brigata, ma dovrei controllare.
Tutto documentato nel verbale del processo.
Che te ne pare?
 
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AmaliaF
view post Posted on 25/5/2018, 09:04




Mi pare che "a caso" renda bene l'dea. A essere sincera, non immaginavo diversamente :)

Però comunque, a prescindere dai criteri applicati, c'era un processo e atti processuali e qualcuno che si prendeva la "responsabilità" di una sentenza.
Per caso sapete dirmi dove posso consultare qualcuno di questi atti per capire come erano fatti?
Ne ho letti un paio ma tutti post 25/04 (per fatti accaduti prima)
 
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view post Posted on 25/5/2018, 09:37
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Le indicazioni che posso darti io riguardano il materiale (ottimo ed abbondante.... ma purtroppo solo cartaceo) esistente presso l'archivio dell'ISREC di Savona.
So che hanno intenzione alla lunga, ma molto alla lunga, di trasformarlo in materiale digitale, ma temo che io non arriverò mai a vederlo in tale forma.
Date le attuali ristrettezze va già più che bene così.
 
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AmaliaF
view post Posted on 25/5/2018, 10:10




Purtroppo Savona è un po' fuori zona.
Ho già una lunga lista di viaggi di ricerca che dovrò fare quando avrò un po' di ferie, metto in coda.
Se per caso ti imbatti in quacosa di digitale, fammi un fischio.
 
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view post Posted on 25/5/2018, 20:01

Aldo dice 26x1

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Molte situazioni problematiche hanno coinvolto l'amministrazione della disciplina e giustizia tra le file della resistenza. In particolare si era andata a creare in certe zone calde (mi riferisco a quelle che meglio conosco, la zona tra Tanaro e Stura di Demonte) una situazione di abusi e crimini vari. In queste zone, a seguito dei rastrellamenti effettuati dai nazi-fascisti, nell'inverno tra il '44/'45, i partigiani di svariate formazioni si erano rifugiati e concentrati in un piccolo territorio. Qui si andarono a moltiplicare i problemi di convivenza e di approvvigianamenti nei confronti dei civili. Ogni formazione svilupò una Polizia Partigiana che cercava di fare il meglio che poteva per gestire la situazione esplosiva. Furono inevitabili vendette, esecuzioni, fatti strani che non sono ben chiariti e volutamente celati. Ce ne sarebbe da scavare, peccato che nei documenti si trovino solo poche tracce molte volte non riconoscibili e riconducibili ai fatti, a volte emergono dai registri degli atti di morte delle parrocchie.
 
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view post Posted on 25/5/2018, 21:05
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CITAZIONE (kanister @ 25/5/2018, 08:39) 
Come veniva amministrata la giustizia? A caso, esattamente come oggi.
Ti faccio un esempio che Ghirghi conosce abbastanza bene, dato che riguarda la sua brigata. Ma te ne potrei segnalare decine di altri.
Tre partigiani entrano a forza in una casa di civili, violentano una donna e rubano vario materiale tra cui un paio di calze.
Riconosciuti vengono processati e "condannati": uno viene fucilato, uno viene lasciato per qualche tempo legato ad una colonna di un porticato e il terzo ne esce indenne "perchè troppo giovane".
Se rcordo bene il terzo era parente di un alto esponente della brigata, ma dovrei controllare.
Tutto documentato nel verbale del processo.
Che te ne pare?

L’amico Kanister spesso parla per enigmi. Che cosa significa: “A caso, esattamente come oggi”? L’episodio che ha citato è veritiero, ma con qualche inesattezza. Quello legato alla colonna, ad eempio, vi era stato fucilato. Lo relaziona anche il parroco del paese.
Oltre a quello potremmo ricordare il caso di due partigiani che, trovato un assegno bancario, tentarono di incassarlo.
Il diretto responsabile fucilato, l’ingenuo complice palo per ventiquattro ore.
Da qualche parte ho la copia del documento ufficiale che segnalava questi fatti al Comando Regionale.
Potremmo citare anche altri casi.
Non esisteva nessun codice penale. La procedura era improntata in primo luogo sulla sicurezza del reparto e sulla necessità, soprattutto nei primi tempi, di togliere dalla circolazione gruppi di fuorilegge (qualcuno parla anche di agenti provocatori) che, spacciandosi per partigiani, operavano razzie ai danni degli agricoltori.
L’accusato aveva diritto a un difensore. I giudicanti erano il comandante della Brigata, che presiedeva, con due partigiani. Della sentenza dovevano redigere verbale, Se non era presente il Comandante della Brigata, subentrava il Comandante del Distaccamento.
Volendo essere sinceri fino in fondo, ricordo verbali in forma tanto sintetica, da bastare una sola pagina di un piccolo bloc-notes a quadretti. Certo che oggi diventa difficile accettarli come tali. E’ però indispensabile rapportarci al periodo e alle condizioni in cui si operava.
Le regole valevano anche per gli avversari. Particolare rigore era usato nei confronti delle spie. L’accusa di spionaggio o di delazione erano considerate serie aggravanti.
.
 
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view post Posted on 25/5/2018, 21:20
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CITAZIONE (ghirghi @ 25/5/2018, 22:05) 
Che cosa significa: “A caso, esattamente come oggi”? ..................Oltre a quello potremmo ricordare il caso di due partigiani che, trovato un assegno bancario, tentarono di incassarlo.

La prima risposta è più che evidente: gli amici erano trattati sempre meglio che non gli sconosciuti.
E prima si, in effetti non ho completato la frase: la fucilazione non avvenne per lo stupro ma per il furto delle calze.

Circa l'episodio dell'assegno da 70.000 lire, un'enormità per l'epoca, dato che ne fu coinvolto il nonno del comune amico E.S, sappiamo che lo stesso non fu trovato precisamente perso per strada ma nelle tasche del nonno che in quel momento teneva le braccia alzate ed aveva un'arma puntata contro. E il crimine giudicato non fu il furto ai danni del privato ma il tentativo di incassarlo in proprio.
 
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view post Posted on 25/5/2018, 22:14
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CITAZIONE (kanister @ 25/5/2018, 22:20) 
CITAZIONE (ghirghi @ 25/5/2018, 22:05) 
Che cosa significa: “A caso, esattamente come oggi”? ..................Oltre a quello potremmo ricordare il caso di due partigiani che, trovato un assegno bancario, tentarono di incassarlo.

La prima risposta è più che evidente: gli amici erano trattati sempre meglio che non gli sconosciuti.
E prima si, in effetti non ho completato la frase: la fucilazione non avvenne per lo stupro ma per il furto delle calze.

Circa l'episodio dell'assegno da 70.000 lire, un'enormità per l'epoca, dato che ne fu coinvolto il nonno del comune amico E.S, sappiamo che lo stesso non fu trovato precisamente perso per strada ma nelle tasche del nonno che in quel momento teneva le braccia alzate ed aveva un'arma puntata contro. E il crimine giudicato non fu il furto ai danni del privato ma il tentativo di incassarlo in proprio.

Sai qual'è la tua caratteristica, Kanister? Che sai raccontare un film che non hai visto, a uno che quel film, invece, non solo lo ha visto, ma ha anche partecipato alla sua realizzazione.
Ma ti sembra possibile che qualcuno possa rapinare un assegno e poi essere tanto ingenuo da preentarlo in Banca per l'incasso?
Come si può credere a una panzana del genere? Il titolare dell'assegno era in continuo contatto con il Comando partigiano, perchè titolare di un'impresa di disboscamento che operava nella zona di Montenotte. Se fosse stato apnato, si sarebbe rivolto subito al Comando. Come puoi affermare che quell'altro è stato fucilato per il furto e non per lo stupro? Che cosa ti fa credere che sia stata emessa una sentenza con quella distinzione? Le tue sembrano interpretazioni di comodo, che proprio non capisco.
 
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view post Posted on 25/5/2018, 22:20
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CITAZIONE (ghirghi @ 25/5/2018, 23:14) 
Le tue sembrano interpretazioni di comodo, che proprio non capisco.

Che dici, proviamo a rileggere le sentenze?
 
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view post Posted on 25/5/2018, 22:58
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CITAZIONE (kanister @ 25/5/2018, 23:20) 
CITAZIONE (ghirghi @ 25/5/2018, 23:14) 
Le tue sembrano interpretazioni di comodo, che proprio non capisco.

Che dici, proviamo a rileggere le sentenze?

Tu sai che ho la copia in carta carbone dell'originale. "Antonio", comandante della Brigata, non era persona disponibile a certe "sottigliezze". Far notare la "condanna per furto di un paio di calze" escludendo "la violenza" subita dalla derubata, la ritengo interpretazione illogica. Per quale motivo non comparirebbe la condanna per violenza? Era stata proprio quella la ragione dell'esposizione del corpo al quarto pilastro del palazzo comunale. Tutti sapevano dell'accaduto e tutti dovevano prendere atto di come venivano puniti coloro che commettevano reati a danno della popolazione.
 
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AmaliaF
view post Posted on 26/5/2018, 08:10




...ma una foto di uno di questi verbali/sentenze si potrebbe vedere, se sono in vostro possesso?
 
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view post Posted on 26/5/2018, 08:32
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CITAZIONE (AmaliaF @ 26/5/2018, 09:10) 
...ma una foto di uno di questi verbali/sentenze si potrebbe vedere, se sono in vostro possesso?

Io le copie le ho, ma non a portata di mano. Forse faccio prima ad andare all'ISREC a fotocopiarli.
 
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view post Posted on 28/5/2018, 11:45
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Come al solito se cerco qualcosa trovo altro: cercavo i promessi verbali dei processi ed ho trovato invece queste comunicazioni relative agli stessi. Ma abbiate fiducia, prima o poi usciranno fuori i verbali.

Scan_Doc0003_2

Come potete vedere dal collage che ho fatto sono:
- la comunicazione relativa a due sentenze, una per un furto di calze e l'altra per il famoso assegno di 74000 lire (mi ricordavo male, non 70000);
- la dichiarazione dei volontari accusati del "ritrovamento" volta a giustificarsi;
- la comunicazione al proprietario dell'assegno della restituzione dello stesso e della punizione dei responsabili.

So che sono io che ragiono sempre male però non posso non rilevare:
- i quattro partigiani sono stati puniti per essersi "impossessati" di un portafoglio, non di averlo trovato lungo un sentiero;
- se lo avessero solo trovato sarebbe esatta l'interpretazione che la condanna è stata comminata non per un ritrovamento ma per aver tentato di incassare l'assegno in proprio.
- infine abbiamo la versione dell'interessato che parla di rapina a mano armata vera e propria.

In altro documento il signor R. viene definito "ex squadrista amico dei Patrioti", in quanto (sue parole) per svolgere l'attività di taglio boschi era continuamente taglieggiato.
 
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view post Posted on 28/5/2018, 14:13
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I “collage” non mi piacciono perché si prestano a interpretazioni di comodo.
Quelli che presenti sono dichiarazioni provenienti dal Comando Regionale. Non sono documenti ufficiali emessi dalla Brigata.
Le motivazioni della sentenza riportano “ s’impossessavano di un portafogli contenente…”
Frase che con interpretazione soggettiva, diventa “rapina a mano armata”.
Il Ferro aveva anche l’aggravante di rapina ai danni di una povera contadina. Dove sta la violenza carnale?
Il soggetto fucilato e legato al quarto pilastro del palazzo comunale riguarda un altro caso, che non ha nulla in comune con quelli esposti. Era imputato di violenza carnale nei confronti della titolare di una rivendita.
Non tornerò più su questo argomento, perché evidenzia soltanto la volontà denigratoria nei confronti Resistenza nel suo insieme e non il corretto esame di episodi criminali realmente accaduti e duramente fatti scontare ai responsabili. Siete liberi, quindi, di raccontarla con la soggettiva interpretazione, che meglio vi aggrada e con tutti i distinguo che ritenete più opportuni..
 
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