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| | Io lo trovo magnifico, pensate al mio viso quando lo trovai in un mercatino delle pulci Il mio primo Scudo etiope da Ras Lo condivido con voi Mil lupo
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| | Concordo, Cosa ne pensi di "costruito in una bottega di un qualche artigiano italiano emigrato 'da quelle parti' Ad esempio Asmara se non ad Addis Abeba"
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| | Concordo anch'io Ghebret ho usato questo termine perchè è quello generalmente usato per classificare questo tipo di scudo da dignitario, anche se lo so che viene usato per accrescerne il valore. Sicuramente come dici è classificabile come scudo da nobile o dignitario. Lupo non credo sia possibile , visto che la mano d'opera italiana sarebbe costata sicuramente di più , sicuramente avranno utilizzato mano d'opera locale.
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| | Qui nella foto già postata sul nostro forum vediamo questa tipologia di scudi
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| | CITAZIONE (militaria lupo @ 9/6/2018, 17:56) ... sicuramente avranno utilizzato mano d'opera locale. In realtà, uno dei maggiori esportatori di questi scudi era la Germania
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| | Buongiorno Ciao ghebret si già sapevo di questa notizia della produzione degli scudi fatta in Germania, ma si sa da dove proviene questa cosa? Ci sono fonti certe documentate o è solo l'ipotesi di qualche collezionista che poi si ripete da forum a forum ? È una mia curiosità naturalmente. La mia risposta sulla mano d'opera locale era data proprio dal fatto delle notizie che girano che gli scudi come oggetto di base venivano si prodotti in Germania, ma poi assemblati secondo esigenza e rango del committente, da mano d'opera locale, cosa puoi dirci in merito?
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| | Io ho parlato di "bottega" pensando a come funzionava la conceria di mio suocero: tutto personale Somalo, quindi a costi relativi. Il sig. Ricci a Mogadiscio aveva un negozio di artigianato d'avorio (e non solo), ma si valeva per molte belle opere di giovani Somali che avevano imparato il mestiere. Quindi ho pensato possibile quel percorso Del resto con la perdita del Tanganika la Germania aveva meno peso anche commerciale. Fermo restando che una volta preso un "portafoglio" resta difficile scalzare un fornitore
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| | Come per le lame dei seif o degli shotel o dei gurade..... esistevano veri e propri cataloghi dei produttori inglesi e tedeschi apposta per l impero etiopico.... dalle più preziose azzerate o incise all acquaforte alle dozzinali impugnatura “similcorno” inclusa....
Una curiosità per il negozio di Ricci a Mogadiscio: mi risulta attivo fino a tutti gli anni 60 (ho degli avori “regalo” con sotto la sua classica etichetta adesiva verde...)
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| | Grazie mille Mufasa per le informazioni
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| | CITAZIONE (mufasa2 @ 10/6/2018, 18:33) Come per le lame dei seif o degli shotel o dei gurade..... esistevano veri e propri cataloghi dei produttori inglesi e tedeschi apposta per l impero etiopico.... dalle più preziose azzerate o incise all acquaforte alle dozzinali impugnatura “similcorno” inclusa....
Una curiosità per il negozio di Ricci a Mogadiscio: mi risulta attivo fino a tutti gli anni 60 (ho degli avori “regalo” con sotto la sua classica etichetta adesiva verde...) Si, Ricci aveva il negozio dietro l'Hamar e quando stavo per rientrare mi feci fare due piccoli trofei - posacarte d'Avorio (7-8 cm. di diametro, alti 3 dita) pensando ai miei amici volovelisti (i classici tre osei in rilievo) e compagni di lanci (solo il paracadute, senza le ali e il gladio). Era giugno '67, ma i miei amici rientrati più tardi mi hanno ancora parlato della loro continuazione. Chiederò al morodi (Cesare C.) notizie più precise Quei trofei furono assegnati al migliore degli esordienti torinesi in due gare di specialità del 67
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| | CITAZIONE (mufasa2 @ 10/6/2018, 18:33) Come per le lame dei seif o degli shotel o dei gurade..... esistevano veri e propri cataloghi dei produttori inglesi e tedeschi apposta per l impero etiopico.... dalle più preziose azzerate o incise all acquaforte alle dozzinali impugnatura “similcorno” inclusa....
Una curiosità per il negozio di Ricci a Mogadiscio: mi risulta attivo fino a tutti gli anni 60 (ho degli avori “regalo” con sotto la sua classica etichetta adesiva verde...) E' giusto. Concordo con Mufasa. Aggiungo qualche dettaglio in più. I modelli di scudo citati (quelli presenti sui cataloghi dei produttori europei) si distinguono per avere un'anima di metallo, rivestita di velluto e adornato di borchie e umboni in metallo dorato o argentato. Quelli realizzati in Etiopia nella seconda metà dell'800 (per dignitari e notabili) sono più pesanti, e interamente realizzati in cuoio rivestito di velluto, e adornati con materiale più pregiato come l'argento. La loro circonferenza, proprio per il fatto che sono di produzione artigianale-locale, è un pò irregolare rispetto alla perfezione dei modelli industriali. Io li ho entrambi, pertanto, tali differenze balzano all'occhio.
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| 13 replies since 8/6/2018, 21:13 878 views |
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