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| CITAZIONE (the alamo @ 9/9/2018, 21:35) CITAZIONE (7°Alpini @ 9/5/2018, 10:22 PM) non eran professionisti, ed era un esercito dove si parlavano tutti i dialetti E' l'intervento in cui le rampe delle navi NON si aprirono all'arrivo per sbarcare gli M113 e gli altri mezzi in quanto erano andati "in catasto" (incastrate) e ci volle qualche ora per poterle abbassare?? Che figura di m....! Ricordo che all'epoca mi chiesi come abbiano fatto a caricare i mezzi con le rampe "in catasto".... forse con le grù... e soprattutto perchè non siano state controllate durante i 2/3 giorni di navigazione per arrivare in Libano... I giornalistucoli inglesi criticarono aspramente il colore bianco con cui erano stati dipinti i mezzi e gli elmetti... in seguito è diventato ed è tuttora il colore dei mezzi dell'ONU . Inoltre, sempre se ricordo bene, all'arrivo i beduini erano ad aspettarli e la situazione si era fatta MOLTO critica... Il comandante decise di essere diplomatico e fece il presentat'arm... La cosa fece molto piacere agli 'ostili'... e tutto si risolse per il meglio... Minoli nel suo programma non ha citato questi due episodi... forse mi confondo con qualche altro intervento di Pace... Ho visto con piacere il servizio... anche se non abbiamo sparato a nessuno - sapete le regole di ingaggio - noi Italiani siamo brave persone e pratichiamo l'accoglienza... (anche se poi ce li ritroviamo tutto intorno a chiedere l'elemosina)... ALAMO Il colore bianco sui mezzi dell'ONU non è stata una nostra invenzione, poichè era stato già utilizzato in numerose occasioni dai contingenti delle Nazioni Unite nelle loro missioni sin dagli anni '60 (ad esempio in Congo nel 1960/1964). In secondo luogo, in Libano, quand'è stato necessario, abbiamo sparato anche noi, anche se per le solite ragioni di riservatezza e di correttezza politica non se ne è mai parlato... Ho parlato personalmente con un sottuficiale che partecipò alla missione in Libano nel 1982 che prese parte ad un'operazione di "counter-sniping" per eliminare alcuni cecchini che si divertivano a fare il tiro al bersaglio sulle nostre installazioni: beh, i nostri tiratori scelti gli resero il favore, e dopo aver individuato ed eliminato un paio di "molestatori" la situazione tornò ad essere perfettamente tranquilla. In Libano i nostri militari si fecero onore e seppero stabilire un ottimo rapporto con la popolazione locale, forse proprio perchè i nostri soldati non avevano l'aspetto di "mastini della guerra" come i Marines americani o i soldati della Legione Straniera francese, ma i nostri comandi, i nostri esperti d'intelligence, i nostri diplomatici e i responsabili della sicurezza militare furono altresì molto abili a tessere una rete di fitti rapporti con le numerose milizie locali che ci fece guadagnare una relativa immunità nel mezzo del caos della guerra civile in corso in quel paese da decenni. Quando ci fu bisogno di farsi rispettare sapemmo farci rispettare con un uso discreto e mirato della forza, anche se poi alla stampa e al mondo politico piacque appunto creare il mito degli italiani "soldati di pace" che distribuivano dolciumi e balocchi ai bambini. Indubbiamente, per quanto ci riguarda, fu una missione di successo, anche se, è necessario ammetterlo onestamente, contribuì ben poco a pacificare quella tormentata e sfortunata regione. RIP-STOP Edited by rip-stop - 14/9/2018, 09:27
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