Distintivi numerati

La numerazione dei distintivi di Reparto è una antica tradizione dell'Aeronautica, di solito gestita dall'istituto della "Calotta degli Ufficiali" in stretto coordinamento con il "Presidente dei Sottufficiali". Ad ogni numero corrisponde un nominativo. Più è basso il numero più è "anziano" il distintivo.
Questo che segue è il "numero" che ho indossato con orgoglio per alcuni anni.

Il mio intervento riguarda solo l'Aeronautica. La gestione dei "numerati" non era una disposizione di Forza Armata, ma, ripeto, rientrava nelle tradizione dei singoli Reparti. Le tradizioni, come è normale che sia, erano e sono diverse da un reparto all'altro e sono codificate nel "regolamento" interno della Calotta e del Circolo Sottufficiali (così si chiamava ai miei tempi). Quindi non c'è una regola unica. Alcuni raparti autorizzavano la numerazione per i soli ufficiali, altri la estendevano ai sottufficiali, più di rado (ma non impossibile) veniva estesa anche alla truppa di leva. Altri reparti invece non si curavano di imporre una numerazione. Sta di fatto che ai miei occhi di ex, un distintivo numerato è molto più apprezzabile che uno non numerato perché so che dietro a quel numero c'è stato un "collega" che ha onorato l'Aeronautica.
Aggiungo, per far capire la forza morale del distintivo di Reparto, che un nuovo assegnato ad un reparto, comandante incluso, non poteva indossare il distintivo fino a quando non lo riceveva dal Capo Calotta (normalmente in occasione di un pranzo di Corpo). Perdere un distintivo numerato era considerata un'onta, che per lavarla occorrevano molte settimane di conto aperto al Circolo.